lunedì 14 maggio 2018

Oracle VM VirtualBox: Comprimere un disco virtuale allocato dinamicamente

Creando una nuova Virtual Machine, Virtualbox crea un nuovo file per ciascun disco del sistema guest. I dischi possono essere preallocati occupando, fin dal primo istante, tutto lo spazio a loro riservato oppure, come previsto di default, con allocazione dinamica in cui la dimensione del file crescerà man mano che il sistema guest scriverà dati sull'unità virtuale. Con l'allocazione dinamica la dimensione del file non diminuisce automaticamente quando si cancellano dati sul disco virtuale, questo perché l'ottimizzazione dei dati è un processo piuttosto lungo e impatta sulle prestazioni della VM pertanto si è preferito relegare la questione ad un'operazione di manutenzione specifica.
Oracle VM VirtualBox
FIG 1 - Oracle VM VirtualBox

Innanzitutto accertarsi che il disco da compattare sia di tipo dinamico e di aver cancellato i file inutili dal disco virtuale. 

Oracle VM VirtualBox, disco allocato dinamicamente
FIG 2 - Oracle VM VirtualBox, disco allocato dinamicamente

Se la VM è dotata di sistema operativo Windows può essere utile avviare la deframmentazione del disco virtuale. Prima di procedere alla compressione del disco è necessario azzerare tutte le zone "vuote", per farlo è possibile utilizzare l'utility SDelete. Una volta scaricato e scompattato il tool basterà avviarlo da riga di comando, all'interno della macchina guest, utilizzando la sintassi sdelete c: -z. Completato anche questo passaggio, eseguire lo shutdown della macchina virtuale e chiudere VirtualBox. Dal  prompt dei comandi del sistema Host raggiungere la cartella di VirtualBox (generalmente C:\Programmi\Oracle\VirtualBox) e digitare la seguente stringa
VBoxManage.exe modifymedium disk "c:\percorso\disco.vdi" --compact
dove al posto di c:\percorso\disco.vdi va indicato il percorso e il nome del file .vdi relativo al disco virtuale da compattare. Il comando compatterà il disco virtuale liberando spazio sul disco del sistema Host.
Se all'interno della VM sono presenti dati importanti è sempre consigliabile effettuare un backup del disco virtuale prima di procedere a qualsiasi operazione.




mercoledì 25 aprile 2018

Windows 10: Ripristinare il Codec HEVC in Windows 10 Fall Creators Update

HEVC (High Efficiency Video Coding), conosciuto anche come H.265, è uno standard di compressione video che consente di ottenere video di maggiore qualità e, oltre a supportare l'ultra HD a 8K, raddoppia il rapporto della compressione dei dati rispetto allo standard H.264.


HEVC H.265
FIG 1 - HEVC H.265

In Windows 10 Fall Creators Update, Microsoft ha rimosso il pacchetto di installazione di HEVC (H.265) pertanto, chi installerà da zero tale sistema operativo, si ritroverà senza il codec video.
Microsoft ha reso comunque disponibile il download gratuito del codec HEVC dal suo Store. Chi ha la necessità di riprodurre video HEVC, compresi i video 4K Ultra HD, può procedere all'installazione del codec tramite lo Store Microsoft.

Microsoft Store, HEVC
FIG 2 - Microsoft Store, HEVC




martedì 24 aprile 2018

Windows 10: Persone, aggiungere più di 3 contatti alla barra delle applicazioni

Con l'aggiornamento Fall Creators Update di Windows 10 è stata introdotta la funzione Persone (My People) che consente di raccogliere tutti i contatti dell'utente provenienti dai social e da varie applicazioni installate sul PC rendendoli accessibili da un unico punto presente sulla barra delle applicazioni.


Windows 10, Persone
FIG 1 - Windows 10, Persone

Persone consente di aggiungere fino ad un massimo di 3 collegamenti ai contatti preferiti sulla barra delle applicazioni attraverso i quali è possibile inviare email, file o aprire una sessione di chat velocemente.

Per aggirare tale limite è possibile agire tramite il registro di sistema:
  • Premere la combinazione di tasti WIN+R per aprire la finestra di dialogo Esegui e digitare regedit seguito da invio per avviare l'editor del registro di sistema;
  • Posizionarsi sulla chiave
    HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\Advanced\People;
  • Creare, se non presente, un valore DWORD (32 bit) e nominarlo TaskbarCapacity;
  • Cliccare due volte sul valore appena creato, impostare in Base l'opzione Decimale quindi, nella casella Dati Valore, inserire il numero massimo di contatti che si intende poter aggiungere alla barra delle applicazioni di Windows.
Windows 10, TaskbarCapacity
FIG 2 - Windows 10, TaskbarCapacity

Riavviare il sistema per rendere effettive le modifiche.




sabato 21 aprile 2018

Copiare le impostazioni dei programmi tramite CloneApp

Quando si reinstalla Windows il lavoro più lungo e odioso consiste nel ripristinare tutti i programmi e relative impostazioni sul nuovo sistema. Uno strumento utile in questo contesto è CloneApp: un utility gratuita che consente di eseguire un backup delle impostazioni di tutti i programmi più popolari installati su Windows per un successivo ripristino sul medesimo sistema oppure su altre postazioni.

L'applicazione viene fornita in versione portable pertanto non necessita di installazione. Per avviare l'applicazione è consigliabile cliccare con il tasto destro del mouse sull'eseguibile cloneapp.exe e selezionare Esegui come amministratore.

Una volta avviato CloneApp basterà selezionare le applicazioni di proprio interesse dall'apposito elenco e cliccare su Backup per eseguire una copia dei file di configurazione, impostazioni e chiavi di registro di sistema delle applicazioni selezionate. 


CloneApp, Backup
FIG 1 - CloneApp, Backup

In maniera del tutto analoga si procede al ripristino delle impostazioni cliccando su Restore. Per ripristinare le impostazioni su un altro PC basterà copiare l'intera cartella di CloneApp contenente i backup, avviare l'applicazione, selezionare le impostazioni da recuperare e cliccare su Restore per avviare il processo.

Cliccando su PreviewCloneApp mostra l'elenco delle cartelle che saranno oggetto di backup.

Con un click su Select Installed, CloneApp esegue una scansione del sistema selezionando automaticamente tutti i programmi supportati e installati.

Per default il backup di ciascun programma viene memorizzato in una cartella separata. Agendo tramite il Control Panel è possibile modificare diverse impostazioni e attivare la compressione 7z.
CloneApp, Control Panel
FIG 2 - CloneApp, Control Panel

Non tutte le applicazioni sono supportate: al momento CloneApp supporta circa 250 applicazioni. L'elenco aggiornato delle applicazioni supportate, in continua crescita, può essere visualizzato da QUI.

Selezionando un'applicazione dall'apposito elenco e cliccando su Edit plug-in (FIG 3) è possibile modificare le impostazioni di backup oppure creare un nuovo plug-in, partendo da uno già esistente, per effettuare il backup di un'applicazione non supportata (FIG 4).
CloneApp, Edit plug-in
FIG 3 - CloneApp, Edit plug-in


CloneApp, Save as new plug-in
FIG 4 - CloneApp, Save as new plug-in

CloneApp può essere scaricato dal sito della Mirinsoft.

L'applicazione supporta anche ulteriori plug-in che ne estendono le funzionalità. Al momento il produttore mette a disposizione un solo plug-in scaricabile da QUI che consente il backup di Product Key e codici di registrazione dei programmi installati.





lunedì 9 aprile 2018

Facebook: Visualizzare informazioni dettagliate utilizzando Graph Search

Nel gennaio del 2013 Facebook ha introdotto il tool Graph Search, un motore di ricerca semantico interno al social network basato sul grafo sociale in grado di ricercare contenuti come entità, foto, luoghi, post, commenti, like, pagine seguite e altro. Le potenzialità del tool lo rendevano alquanto inquietante e le sue funzioni sono state riviste da Facebook a distanza di un anno dalla sua introduzione. 

Al momento, Graph Search non è disponibile in italiano ma basta agire nel menu Impostazioni di Facebook e selezionare la lingua English (US) per provare alcune funzionalità di questo strumento. Le ricerche vengono effettuate inserendo apposite stringhe all'interno della barra di ricerca.
Ad esempio:

My female friends
Visualizza tutti i nostri amici di sesso femminile.

My friends who live near <nome di una città>
Visualizza tutti i nostri amici che vivono nei pressi della città specificata.

Pages similar to <nome di una pagina>
Visualizza pagine che per contenuto sono simili alla pagina specificata.

Graph Search è molto più di questo e può essere sfruttato per visualizzare maggiori informazioni su un utente. Facebook ha limitato notevolmente le potenzialità di tale strumento tuttavia è possibile ancora effettuare ricerche semantiche all'interno del social network utilizzando siti come http://graph.tips in cui basterà specificare l'UserName dell'utente, nell'apposito campo, per visualizzare le foto fatte, quelle in cui è taggato, posti visitati, post, like, ecc. Per ricavare l'UserName di un utente da utilizzare su graph.tips basta visitare il suo profilo. Nella barra di indirizzi del browser verrà visualizzata una stringa simile a "https://www.facebook.com/JohnDoe" dove JohnDoe rappresenta l'UserName da inserire nell'apposito campo del sito http://graph.tips. Una volta aggiunto l'UserName dell'utente è possibile selezionare, dalle apposite caselle (FIG 2), l'informazione che si intende ricercare.
Graph Search Generator (http://graph.tips), inserimento UserName
FIG 1 - Graph Search Generator (http://graph.tips), inserimento UserName
Graph Search Generator (http://graph.tips), Definizione ricerca
FIG 2 - Graph Search Generator (http://graph.tips), Definizione ricerca 









giovedì 5 aprile 2018

Cloudflare 1.1.1.1: il DNS più veloce del web e attento alla privacy

La nota società statunitense Cloudflare, specializzata nel content delivery network, performance e sicurezza su Internet, ha ufficializzato il proprio servizio DNS 1.1.1.1 veloce, sicuro e attento alla privacy.
Il servizio DNS offerto da Cloudflare risulta il più veloce del web inoltre rende difficile al proprio provider di tracciare i siti visitati. Gli indirizzi IP degli utenti non vengono archiviati e i log relativi alle query vengono cancellati entro 24 ore. Al fine di garantire la massima privacy, il servizio supporta sia DNS-over-TLS sia DNS-over-HTTPS.


Prestazioni del DNS di Cloudflare
FIG 1 - Prestazioni del DNS di Cloudflare

Oltre all'indirizzo 1.1.1.1 del DNS primario, Cloudflare fornisce anche l'indirizzo 1.0.0.1 relativo al DNS secondario. I rispettivi indirizzi IPv6 dei due DNS sono: 2606:4700:4700::1111 e 2606:4700:4700::1001

Per ulteriori dettagli e informazioni sul servizio e su come impostare i server DNS sul proprio sistema è possibile consultare la pagina https://1.1.1.1





mercoledì 21 marzo 2018

MS Word Quick Tip: Eliminare le linee orizzontali create dalla sostituzione automatica

Microsoft Word, l'editor di testi del pacchetto Office, mette a disposizione degli utenti numerose funzioni di sostituzione automatica di parole e caratteri. Ad es. iniziando una riga con un trattino (-) e uno spazio, Word provvede a trasformare automaticamente la riga attuale nel primo elemento di un elenco puntato.
Inserendo tre trattini (---) all'inizio di una riga e premendo il tasto invio, MS Word provvederà a sostituirli con una riga orizzontale che occupa l'intera larghezza del foglio.
La riga creata dalla sostituzione automatica di MS Word non è un oggetto aggiunto al testo bensì una proprietà di formattazione del paragrafo soprastante pertanto non è selezionabile con il mouse e non può essere cancellata tramite i tasti Canc o Backspace presenti sulla tastiera. Per eliminare la riga:
  • Spostare il cursore nella riga di testo immediatamente precedente alla linea orizzontale da eliminare;
  • Nella barra multifunzione, cliccare sulla freccia presente a lato del pulsante Bordi;
  • Selezionare la voce Nessun bordo dal menu a discesa.

    MS Word, eliminare la linea orizzontale
    FIG 1 - MS Word, eliminare la linea orizzontale



martedì 20 marzo 2018

MS Exchange: Visualizzare la configurazione di trasporto dell'intera infrastruttura

Per visualizzare la configurazione delle impostazioni di trasporto globali applicate all'interno della propria organizzazione si utilizza il cmdlet Get-TransportConfig.
Il cmdlet va eseguito da Exchange Management Shell (EMS). 

La sintassi del comando è la seguente:
Get-TransportConfig [-Identity <OrganizationIdParameter>] [-DomainController <Fqdn>]



Esempi


Esempio 1
Get-TransportConfig
Se eseguito su un Mailbox Server visualizzerà la configurazione di trasporto globale mentre nel caso venga eseguito su un server di Trasporto Edge verrà visualizzata la configurazione di trasporto del solo computer locale.
MS Exchange, Get-TransportConfig
FIG 1 - MS Exchange, Get-TransportConfig


Esempio 2
Get-TransportConfig |Select MaxReceiveSize
Eseguito su un Mailbox Server visualizza la dimensione massima per i messaggi ricevuti impostato per l'intera organizzazione.






mercoledì 7 marzo 2018

Android: Visualizzare informazioni nascoste

Per visualizzare informazioni nascoste del proprio smartphone Android basta digitare, nell'app utilizzata per telefonare, la sequenza 
*#*#4636#*#*
Oltre all'IMEI, alle informazioni sulla batteria e alle statistiche di utilizzo vengono visualizzate numerose informazioni dettagliate sul dispositivo, SIM e connessioni.


Android, Informazioni dettagliate dispositivo e statistiche
FIG 1 - Android, Informazioni dettagliate dispositivo e statistiche

Informazioni dettagliate dispositivo
FIG 2 - Android, Informazioni dettagliate dispositivo





martedì 6 marzo 2018

Outlook Quick Tip: Verificare la data e ora di modifica di un'email

In alcune contesti può essere utile verificare la data e ora di modifica di un particolare messaggio. 


Il client di posta Microsoft Outlook, con le impostazioni di default, non visualizza tale informazione. Per visualizzare la data e ora di modifica di un'email in Outlook si può selezionarla nella sezione elenco messaggi di Outlook e premere la combinazione di tasti ALT+Invio (FIG 1).
MS Outlook, Data e ora di modifica del messaggio
FIG 1 - MS Outlook, Data e ora di modifica del messaggio

Per aggiungere tale informazione in una colonna della sezione elenco messaggi in modo che sia sempre visibile:
  • Dal menu Visualizza cliccare su Aggiungi colonne;
    MS Outlook, Aggiungi colonne
    FIG 2 - MS Outlook, Aggiungi colonne
  • Dalla casella Seleziona colonne disponibili da selezionare Campi data/ora;
  • Nella casella Colonne disponibili selezionare Modificato quindi cliccare sul tasto Aggiungi;

    MS Outlook, Aggiungere la colonna "Modificato"
    FIG 3 - MS Outlook, Aggiungere la colonna "Modificato"
  • Cliccando sui pulsanti Sposta su e Sposta giù è possibile modificare l'ordine delle colonne;
  • Cliccare su OK per rendere effettiva la modifica.





lunedì 5 marzo 2018

MS Exchange: Creare una cartella all'interno della propria mailbox tramite EMS

MS Exchange mette a disposizione il cmdlet New-MailboxFolder per la creazione di cartelle nella propria mailbox tramite Exchange Management Shell (EMS). Tale cmdlet non può essere utilizzato dagli amministratori per la creazione di cartelle su altre mailbox al di fuori di quella personale.

La sintassi del comando è la seguente:
New-MailboxFolder  -Parent <MailboxFolderIdParameter> -Name <String>


Parametri principali


Parent
Al parametro Parent va passata la mailbox e la cartella nella quale si intende creare la nuova cartella. Nel caso in cui la cartella padre non venga specificata, il cmdlet crea la nuova cartella nella root della casella. Se il nome della cartella padre contiene spazi va racchiuso tra apici. La mailbox può essere indicata tramite il nome, il Display Name, l'Alias, il Distinguished Name, l'indirizzo di posta o Id utente.

Name
Il  parametro Name consente di specificare il nome da assegnare alla nuova cartella. Nel caso in cui il nome contenga spazi va racchiuso tra apici.



Esempi


Esempio 1
Per creare una nuova cartella nella root della mailbox si può utilizzare il comando
New-MailboxFolder -Parent GLUBRANO -Name Personal
Dove GLUBRANO indica la mailbox e Personal rappresenta il nome da assegnare alla nuova cartella.


Esempio 2
Per creare una nuova cartella all'interno di una cartella già esistente si può utilizzare il comando
New-MailboxFolder -Parent GLUBRANO:\"Posta in arrivo" -Name Personal
Come si evince dal comando, al parametro Parent viene passata la mailbox e il nome della cartella padre, racchiuso tra apici in quanto contiene spazi, in cui creare la nuova cartella Personal.

New-MailboxFolder, creare una nuova cartella all'interno della mailbox
FIG 1 - New-MailboxFolder, creare una nuova cartella all'interno della mailbox




venerdì 2 marzo 2018

MS Exchange: Verificare la versione di Exchange in esecuzione nella propria organizzazione

In un organizzazione può rivelarsi utile conoscere le versioni di MS Exchange in esecuzione sui server al fine di allineare/aggiornare i sistemi.
Per visualizzare il numero di build per le versioni di MS Exchange 2013/2016 in esecuzione sulla propria infrastruttura si può utilizzare il cmdlet Get-ExchangeServer in Exchange Management Shell (EMS).

Il comando da eseguire per visualizzare i server Exchange con relativa versione è il seguente:
Get-ExchangeServer | Format-List Name, Edition, AdminDisplayVersion


Visualizzare il numero di build dei server MS Exchange
FIG 1 - Visualizzare il numero di build dei server MS Exchange

Per visualizzare un elenco riepilogativo con tutti gli attributi di tutti i server Exchange presenti nell'infrastruttura si utilizza il comando
Get-ExchangeServer | Format-List


Per visualizzare le informazioni su uno specifico server Exchange, al cmdlet Get-ExchangeServer va passato il parametro Identity seguito dal nome del server di proprio interesse
Get-ExchangeServer -Identity SrvExc01 | Format-List




giovedì 1 marzo 2018

MS Exchange: Verificare le impostazioni delle risposte automatiche sulle caselle di posta tramite EMS

Per verificare le impostazioni delle risposte automatiche (Fuori sede) sulle caselle di posta, MS Exchange mette a disposizione il cmdlet Get-MailboxAutoReplyConfiguration da utilizzare in Exchange Management Shell (EMS).

Tramite il parametro Identity è possibile specificare la casella sulla quale effettuare la verifica. Il seguente comando, eseguito in Exchange Management Shell, restituirà le impostazioni della risposta automatica sulla casella specificata giovanni.lubrano@contoso.com
Get-MailboxAutoReplyConfiguration -identity giovanni.lubrano@contoso.com | FL


Tra le impostazioni restituite troviamo:
  • Se la risposta automatica è abilitata (Enabled), pianificata (Scheduledo disabilitata (Disabled);
  • Data di inizio e fine in cui verrà inviata la risposta automatica;
  • Se i mittenti esterni ricevono la risposta automatica (nessuno, mittenti noti o tutti);
  • Messaggio di risposta automatica da inviare ai mittenti interni ed esterni.

Per verificare se la risposta automatica è abilitata , disabilitata  o schedulata si può interrogare esclusivamente lo stato di AutoReplyState utilizzando il comando
Get-MailboxAutoReplyConfiguration -identity giovanni.lubrano@contoso.com | FL AutoReplyState


MS Exchange, Verifica attivazione Risposte automatiche (Fuori sede)
FIG 1 - MS Exchange, Verifica attivazione Risposte automatiche (Fuori sede) 

Se si intende verificare le impostazioni solo sulle mailbox dell'infrastruttura su cui è attiva la risposta automatica si può utilizzare il comando
Get-Mailbox | Get-MailboxAutoReplyConfiguration | Where-Object { $_.AutoReplyState -eq "Enabled" }





mercoledì 28 febbraio 2018

Windows 10: Rimuovere la cartella Oggetti 3D da Questo PC

Con la versione Fall Creators Update di Windows 10, in Questo PC di Esplora file è apparsa una nuova cartella chiamata Oggetti 3D.
Tale cartella dovrebbe raccogliere i progetti realizzati con Paint 3D e i modelli per la stampa tridimensionale.
Windows 10, Cartella Oggetti 3D in Questo PC
FIG 1 - Windows 10, Cartella Oggetti 3D in Questo PC

Per non mostrare più la cartella Oggetti 3D in Questo PC è possibile procedere tramite l'editor di registro di sistema:
  • Premere la combinazione di tasti WIN+R per aprire la finestra di dialogo Esegui e digitare regedit seguito da invio per avviare l'editor del registro di sistema;
  • Posizionarsi sulla chiave
    HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\MyComputer\NameSpace
  • Eliminare la chiave {0DB7E03F-FC29-4DC6-9020-FF41B59E513A};
  • In caso di Windows a 64 bit è necessario eliminare la chiave anche dalla seguente posizione
    HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Wow6432Node\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\MyComputer\NameSpace

Dopo le modifiche la cartella Oggetti 3D sparirà dalla vista Questo PC di Esplora file ma sarà sempre accessibile tramite le cartelle dell'utente.

Windows 10, Cartella Oggetti 3D
FIG 2 - Windows 10, Cartella Oggetti 3D

Dal seguente link è possibile scaricare i file .reg per abilitare/disabilitare la visualizzazione della cartella Oggetti 3D in Questo PC.
DOWNLOAD




martedì 27 febbraio 2018

MS Exchange: Disattivare conferma di lettura dei messaggi letti su dispositivi che usano Exchange ActiveSync

I dispositivi mobili che utilizzano Microsoft Exchange ActiveSync all'apertura del messaggio inviano automaticamente la conferma di lettura, se richiesta dal mittente, senza richiedere alcuna conferma all'utente. Tale comportamento può rappresentare un problema per diversi motivi, ad esempio per lo spam (in pratica il mittente saprà che si tratta di un indirizzo esistente e attivo), per questioni legali o semplicemente perché non si vuol far sapere al mittente di aver letto il messaggio.

Con Microsoft Exchange 2016 è finalmente possibile intervenire su tale comportamento e disabilitare l'invio automatico della conferma di lettura:
  • Accedere alla casella di posta tramite OWA (Outlook on the Web);
  • Cliccare sull'icona dell'ingranaggio (menu Impostazioni) e selezionare Opzioni;

    Opzioni di Outlook on the Web
    FIG 1 - Opzioni di Outlook on the Web
  • Sul lato sinistro, espandere il menu Generale quindi cliccare su Dispositivi mobili;
  • Selezionare l'opzione Non inviare le conferme di lettura per i messaggi letti su dispositivi che usano Exchange ActiveSync.

    Non inviare le conferme di lettura per i messaggi letti su dispositivi che usano Exchange ActiveSync
    FIG 2 - Non inviare le conferme di lettura per i messaggi letti su dispositivi che usano Exchange ActiveSync






lunedì 26 febbraio 2018

SAN: Download Firmware aggiornati per HPE MSA

HPe (Hewlett-Packard Enterprise) ha messo a disposizione degli utenti un nuovo sito per il download dei Firmware aggiornati degli array per lo storage dati della famiglia HPE MSA: MSA 2050/2052, MSA 1050, MSA 2040/2042/1040 e MSA P2000 G3.


HPe MSA 2050
FIG 1 - HPe MSA 2050

Il Firmware aggiornato per tali prodotti può essere scaricato da: https://hpe.com/storage/MSAFirmware


Sito Web Firmware HPE MSA
FIG 2 - Sito Web Firmware HPE MSA


Hewlett-Packard Enterprise fornisce anche un video con le istruzioni su come utilizzare il sito Web per la ricerca del Firmware del proprio apparato.







lunedì 19 febbraio 2018

VSTO: Creare un componente aggiuntivo per l'installazione di un payload

VSTO (Visual Studio Tools for Office) è un insieme di strumenti di sviluppo disponibili sotto forma di runtime e di add-in di Visual Studio che consente alle versioni di MS Office 2003 e successive di  ospitare il .NET Framework Common Language Runtime (CLR) e permettere la realizzazione di funzionalità attraverso .NET.
I componenti aggiuntivi VSTO possono essere installati, nel proprio profilo, anche dagli utenti che non dispongono di privilegi amministrativi ed eseguiti ad ogni avvio dell'applicazione MS Office per cui sono stati realizzati (ad es. Excel). Tale comportamento rappresenta un grosso problema per la sicurezza. L'add-in può essere creato in modo che venga avviato un payload (una routine malevola). In questi casi AppLocker, nella sua configurazione di default, non blocca l'esecuzione del codice.

Vediamo come creare un add-in VSTO in Visual Studio.
  • Avviare Visual Studio e creare un nuovo progetto. Dal menu File selezionare Nuovo quindi Progetto;
    Visual Studio, Nuovo Progetto
    FIG 1 - Visual Studio, Nuovo Progetto
  • Alla richiesta di selezionare il modello da utilizzare, selezionare Visual C# quindi Office/SharePoint;
    Visual Studio, Progetto in Visual C# - Office/SharePoint
    FIG 2 - Visual Studio, Progetto in Visual C# - Office/SharePoint
  • Se nel sistema non è già installato verrà richiesto di installare Office Developer Tools (FIG 2). Eseguire un doppio click su Installa progetti Office Developer Tools, attendere il download e seguire le istruzioni a video per portare a termine l'installazione di tale componente.
    Visual Studio, Installazione Office Developer Tools
    FIG 3 - Visual Studio, Installazione Office Developer Tools
  • Terminata l'installazione di Office Developer Tools avviare nuovamente Visual Studio, creare un nuovo progetto Visual C# quindi selezionare Office/SharePoint. Selezionare per quale applicazione MS Office si intende sviluppare il componente aggiuntivo (in questo articolo è stato selezionata l'opzione Componente aggiuntivo VSTO per Word 2013 e 2016), assegnare un nome al progetto e confermare cliccando sul pulsante OK.
    Visual Studio, selezione componente aggiuntivo da creare
    FIG 4 - Visual Studio, selezione componente aggiuntivo da creare
  • A questo punto Visual Studio provvederà a creare il template del nostro add-in. Per fare in modo che al caricamento del componente aggiuntivo venga eseguita una particolare operazione, bisogna modificare la funzione ThisAddIn_Startup. Aggiungendo il seguente codice, come mostrato anche in FIG 5, all'avvio del componente aggiuntivo verrà avviata la calcolatrice.
    System.Diagnostics.Process proc = new System.Diagnostics.Process();
    proc.StartInfo.FileName = @"c:\windows\system32\calc.exe";
    proc.Start();
    Visual Studio, Modifica della funzione ThisAddIn_Startup per richiamare un file eseguibile (calc.exe)
    FIG 5 - Visual Studio, Modifica della funzione ThisAddIn_Startup per richiamare un file eseguibile (calc.exe)
  • Dal menu Progetto selezionare Proprietà;
    Visual Studio, Proprietà progetto
    FIG 6 - Visual Studio, Proprietà progetto
  • Nella sezione Applicazione impostare il .NET Framework da utilizzare;
    Visual Studio, Framework di destinazione
    FIG 7 - Visual Studio, Framework di destinazione
  • Selezionare la sezione Firma. Firmare i manifesti ClickOnce con un certificato valido consente la distribuzione e l'installazione attraverso la tecnologia ClickOnce di Microsoft. Firmare i manifesti con un certificato non valido, d'altra parte, potrebbe impedire l'installazione/esecuzione del payload attraverso ClickOnce. Si può testare tale comportamento firmando i manifesti con un certificato autofirmato cliccando su Crea certificato di prova... e confermando cliccando su OK senza immettere alcuna password.
    Visual Studio, Firma manifesti ClickOnce
    FIG 8 - Visual Studio, Firma manifesti ClickOnce
  • Selezionare Pubblica. In tale sezione è possibile impostare le opzioni per la distribuzione del pacchetto come ad esempio la versione, prerequisiti, dipendenze ecc. In Percorso pubblicazione specificare un path lasciando tutto il resto impostato come di default, quindi cliccare sul pulsante Pubblica.
    Visual Studio, Pubblica componente aggiuntivo
    FIG 9 - Visual Studio, Pubblica componente aggiuntivo
  • Nella cartella Release del progetto, verranno generati i file del componente aggiuntivo. Per procedere all'installazione basta eseguire il file con estensione .VSTO.
    File componente aggiuntivo VSTO
    FIG 10 - File componente aggiuntivo VSTO
  • Terminata l'installazione, avviando MS Word verrà caricato anche il componente aggiuntivo che, a sua volta,  provvederà ad avviare la calcolatrice.
    VSTO, all'avvio di MS Word e dell'add-in viene avviata la calcolatrice
    FIG 11 - VSTO, all'avvio di MS Word e dell'add-in viene avviata la calcolatrice


venerdì 16 febbraio 2018

MS Office: Disabilitare il Dynamic Data Exchange

Da molti anni MS Office integra la tecnologia DDE (Dynamic Data Exchange) un sistema di comunicazione interprocesso pensato per lo scambio di informazioni tra le applicazioni della suite. Tale tecnologia di recente viene utilizzata per scopi malevoli da malware piuttosto insidiosi. La vulnerabilità riguarda una particolare funzione di DDE che si occupa di aggiornare le informazioni collegate quando il documento viene aperto. Agendo tramite le impostazioni delle applicazioni di MS Office è possibile disabilitare l'aggiornamento automatico incidendo in modo marginale sull'usabilità della tecnologia DDE
L'operazione che verrà indicata di seguito per MS Word dovrà essere ripetuta per ciascuna delle altre applicazioni del pacchetto MS Office.

  • Avviare MS Word, dal menu File selezionare Opzioni;

    MS Word, Opzioni
    FIG 1 - MS Word, Opzioni
  • Selezionare, sul lato sinistro della finestra, la voce Impostazioni avanzate;
  • Sul lato destro, scorrere fino alla sezione Generale quindi rimuovere la spunta alla voce Aggiorna collegamenti automatici all'apertura;

    MS Word, Aggiorna collegamenti automatici all'apertura
    FIG 2 - MS Word, Aggiorna collegamenti automatici all'apertura
  • Confermare la modifica cliccando sul pulsante OK.


martedì 13 febbraio 2018

MS Office Quick Tip: Integrare i font all'interno di un documento

Quando si distribuisce un documento di MS Office, in particolare di Word e PowerPoint, bisogna tener conto dei font utilizzati all'interno dello stesso. Quando i programmi della suite MS Office non trovano nel sistema i tipi di caratteri utilizzati nel documento, provvedono a sostituirli con font disponibili. Tale sostituzione può stravolgere l'impostazione e l'aspetto del documento/presentazione rendendola confusa. Una soluzione consiste nell'integrare all'interno del documento i font utilizzati:
  • Aprire il file con la relativa applicazione di MS Office;
  • Cliccare sul menu File e selezionare la voce Opzioni;

    MS Word, Opzioni
    FIG 1 - MS Word, Opzioni
  • Sul lato sinistro della finestra selezionare Salvataggio;
  • Sul lato destro della finestra, scorrere l'elenco fino ad individuare la sezione Fedeltà nella condivisione (in PowerPoint la sezione sarà Mantieni fedeltà nella condivisione della presentazione seguente);
  • Attivare l'opzione Incorpora caratteri nel file. É possibile attivare anche le opzioni sottostanti che permettono di specificare se includere l'intero set di caratteri oppure solo i caratteri utilizzati nel documento. Confermare la modifica cliccando sul pulsante OK.

    MS Word, Incorpora caratteri nel file
    FIG 2 - MS Word, Incorpora caratteri nel file