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venerdì 3 novembre 2023

Windows 11: Microsoft StagingTool

Microsoft ha pubblicato per errore uno strumento, ad uso interno, che può essere utilizzato per sbloccare funzionalità nascoste presenti in Windows 11.
Il pasticcio è avvenuto durante l'ultimo Bug Bash (Agosto 2023), evento organizzato da Microsoft e dedicato alla caccia di bug all'interno del sistema operativo a cui possono partecipare gli iscritti ai canali di Windows Insider, in cui l'azienda di Redmond ha condiviso per errore un utility chiamata StagingTool. Durante l'evento Microsoft voleva che gli utenti cinesi testassero una nuova funzione di accesso senza password e offriva istruzioni sull'uso e il download di StagingTool.exe per abilitare la funzione.

Sebbene Microsoft abbia successivamente reso indisponibile lo strumento, esso è stato ampiamente diffuso tra gli appassionati di Windows.

Quando vengono sviluppate nuove funzionalità del sistema operativo, Microsoft le aggiunge alle build di anteprima pubbliche di Windows in uno stato nascosto e disabilitato. Tali funzionalità possono essere attivate quando necessario, ad esempio per eseguire test pubblici o interni. Per anni, gli appassionati di Windows hanno cercato le funzionalità nascoste nelle nuove build di Insider Preview e hanno utilizzato strumenti specializzati di terze parti, come ViveTool, per attivarle e dare un'occhiata in anteprima alle novità future.

L'esistenza del tool StagingTool è stata rilevata per la prima volta dall'investigatore di Windows XenoPanther, ma lo strumento non era mai stato reso pubblico.

Come utilizzare StagingTool

StagingTool è un programma a riga di comando che consente di abilitare le funzionalità nascoste, altrimenti note come funzionalità Moment, in Windows 11. 
Per poter abilitare una funzionalità nascosta, è necessario conoscere il suo ID numerico, utilizzato internamente dagli sviluppatori Microsoft.

É possibile trovare nuovi ID di funzionalità e il nome della funzionalità associata analizzando i simboli di debug (PDB) di Windows 11 che vengono rilasciati insieme alle nuove build di anteprima. È possibile utilizzare uno strumento chiamato ViVeTool GUI Feature Scanner per trovare nuovi ID di funzionalità nelle build di anteprima.

Una volta ottenuto l'ID di una funzione nascosta che si desidera testare, è possibile utilizzare StagingTool di Microsoft per attivarla o disattivarla.
Per utilizzare StagingTool, è necessario disporre di privilegi amministrativi, quindi lo strumento deve essere eseguito da un prompt dei comandi elevato in una console, come il Prompt dei comandi o il Terminale di Windows.
StagingTool include un file di aiuto incorporato che può essere visualizzato immettendo il comando StagingTool.exe /?, che visualizza il seguente testo di aiuto:

StagingTool [version 10.0.25910.1000 (WinBuild.160101.0800)] 

    [StagingTool.exe] Controls the feature configurations for this device

       Usage: StagingTool.exe [/enable  <featureId>]
                              [/disable <featureId>]
                              [/query   [featureId]]
                              [/reset   <featureId>]
                              [/testmode]
                              [/setvariant <featureId> <variantId> [payload]]
                              [/serialize]

                              [/setlkg]
                              [/restorelkg]
                              [/trace <featureId1> [<featureId2> ... <featureIdN>]]
                              [/setbootconfigs <jsonFile> <registryPath>]

       /enable          Enable the specified feature
       /disable         Disable the specified feature
       /query           Query the specified feature (or all features, if featureId
                        is omitted) for enablement and variant information
         /v                 Optional parameter to also print ImageDefault and ImageOverride features

       /reset           Reset the specified feature to its default state
         <featureId>        Specifies a feature by its feature Id
                            Example: Enable features with Id 1
                                StagingTool.exe /enable 1

       /testmode        Used in conjunction with /enable /disable /reset
                        Applied feature configs will revert after reboot

       /telemetry       Used in conjunction with /enable /disable /reset
                        Enables sending additional telemetry

       /setvariant      Select a feature variant to use (note: the feature must be
                        enabled for variants to be expressed). Use /query to list
                        configured variants.

         <featureId>        Specifies a feature by its feature Id
         <variantId>        Specifies a feature variant by id.

         [payload]          (Optional) Unsigned int payload for the variant
                            (for variants that support fixed payload)

       /serialize       Rather than apply changes to the local machine, use this
                        option to print out (in reg.exe/hex format) a new config
                        with all of the requested changes. This can be used for
                        offline updates to VHDs prior to first boot.

       /setlkg          Set Boot time feature override states as LKG Configurations
       /restorelkg      Restore Boot time LKG configurations states Feature Configurations


       /trace           Realtime ETW trace for the specified feature(s) usage in code
                        E.g. enable trace for the feature with ID 1235441: StagingTool.exe /trace 1235441

       /?                Show command usage



StagingTool
FIG 1 - StagingTool

Prima di procedere all'attivazione di una funzione è necessario ricordare che si tratta di funzioni sperimentali ancora in fase di sviluppo che, pertanto, potrebbero causare l'instabilità del sistema Windows 11. Un buon approccio potrebbe essere quello di testare le nuove funzionalità in una macchina virtuale in modo tale da poter tornare facilmente a un'istantanea precedente se qualcosa va storto.

Tramite il comando StagingTool.exe /query è possibile visualizzare un elenco degli ID delle funzionalità disponibili e il loro stato (abilitate/disabilitate). Tuttavia, questo comando elenca solo i numeri degli ID delle funzioni e un link interno di Microsoft alle informazioni sull'esperimento, il che non è molto utile.
Per scoprire a che funzionalità fa riferimento un particolare ID si può tentare una ricerca tramite web: spesso gli utenti esperti condividono le nuove funzionalità nascoste.

Per abilitare una funzionalità nascosta si utilizza il comando 
StagingTool.exe /enable <ID funzione>
Ad esempio, per abilitare la funzione con ID 40025975 si usa il comando
StagingTool.exe /enable  40025975

In maniera analoga, per disattivare una funzione si usa il comando
StagingTool.exe /disable <ID funzione>
Ad esempio
StagingTool.exe /disable 40025975

In alcuni casi è necessario riavviare Windows 11 dopo aver attivato o disattivato una nuova funzione.
Molti altri comandi di StagingTool sono destinati a un uso più avanzato, come ad abilitare varianti di funzioni, payload specifici o la telemetria.

Due comandi interessanti sono gli argomenti della riga di comando /serialize e /trace.

L'opzione trace esegue il debug di una funzione abilitata utilizzando Event Tracing for Windows (ETW), mentre l'opzione serialize crea una nuova configurazione per abilitare/disabilitare le funzioni tramite il Registro di sistema come aggiornamenti offline dei VHD.

Dai seguenti link è possibile scaricare il tool StagingTool



giovedì 6 maggio 2021

Windows 10: Rimuovere il limite di 260 caratteri nel path

Nelle API di Windows la lunghezza massima per un percorso è impostato da MAX_PATH, che è definita come 260 caratteri. Tale limite viene mantenuto, per questioni di compatibilità, anche nelle nuove versioni di Windows 10. In realtà le API di Windows prevedono anche versioni Unicode che consentono di estendere tale limite fino a 32.767 caratteri. A partire dalla versione 1607 di Windows 10 la limitazione legata al MAX_PATH è stata rimossa dalle funzioni comuni di file e directory Win32, ma il limite dei 260 caratteri va rimosso manualmente agendo tramite l'Editor Criteri di gruppo locali (solo per le edizioni Pro ed Enterprise di Windows 10) o tramite registro di sistema (quest'ultima è l'unica strada percorribile in caso di Windows 10 Home)

Metodo 1: Rimozione limite dei 260 caratteri tramite l'Editor Criteri di gruppo locali

  • Avviare l'Editor Criteri di gruppo locali (WIN+R e digitare gpedit.msc seguito da invio);
  • Posizionarsi su Configurazione computer -> Modelli amministrativi -> Sistema -> File System;
  • Nel pannello di destra selezionare il criterio Abilita percorsi lunghi Win32. Come indicato nella note presenti nella descrizione della GPO, questa impostazione, non essendo memorizzata in una chiave di registro dedicata ai criteri di gruppo (HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Group Policy\DataStore\Machine), verrà mantenuta anche dopo l'eventuale rimozione dell'oggetto Criteri di gruppo che la implementa. Tale comportamento viene evidenziato anche dall'icona con la freccia verso il basso con cui è contrassegnato l'oggetto criteri di gruppo.
    Editor Criteri di gruppo locali, Abilita percorsi lunghi Win32
    FIG 1 - Editor Criteri di gruppo locali, Abilita percorsi lunghi Win32

  • Eseguire un doppio click con il tasto sinistro del mouse sulla voce Abilita percorsi lunghi Win32;
  • Selezionare l'opzione Attivata e cliccare su OK.
    Abilita percorsi lunghi Win32
    FIG 2 - Abilita percorsi lunghi Win32


Metodo 2: Rimozione limite dei 260 caratteri tramite l'editor del registro di sistema

  • Premere la combinazione di tasti WIN+R per aprire la finestra di dialogo Esegui e digitare regedit seguito da invio per avviare l'editor del registro di sistema;
  • Posizionarsi su
    HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\FileSystem
  • Impostare ad 1 il valore DWORD nominato LongPathsEnabled
    Regedit, LongPathsEnabled
    FIG 3 - Regedit, LongPathsEnabled
  • Riavviare il sistema per rendere la modifica effettiva.

Cliccando sul link di seguito è possibile scaricare i file .reg per abilitare/disabilitare i percorsi lunghi in Windows 10.
DOWNLOAD







sabato 30 maggio 2020

Edge Easter Egg: Let's Surf

Recentemente Microsoft ha rilasciato la nuova versione (83.0.478.37) del suo browser Edge
Microsoft Edge 83.0.478.37
FIG 1 - Microsoft Edge 83.0.478.37

All'interno del nuovo browser si nasconde il minigioco Let's Surf che può essere avviato digitando nella barra indirizzi la seguente stringa
edge://surf 
o cliccando sull'apposito pulsante che appare quando la connessione è assente.
Connessione assente. Avvia gioco
FIG 2 - Connessione assente. Avvia gioco


Come per il minigioco del dinosauro da tempo incluso nel browser Chrome di Google, anche quello presente in Edge non richiede la connessione ad Internet. Una versione preliminare del gioco era stata introdotta nella versione di Edge distribuita agli iscritti del programma Insider. Gli utenti avevano chiesto di lasciare il minigioco nella versione definitiva del browser e sono stati accontentati dagli sviluppatori che hanno persino deciso di apportare qualche miglioramento al gameplay e aggiungere nuove funzionalità.
Let's Surf
FIG 3 - Let's Surf


Il gioco si ispira a SkiFree (1991): un gioco di sci creato da Chris Pirih e rilasciano da Microsoft all'interno dell'Entertainment Pack 3 per Windows e DOS
Lo scopo del gioco consiste nel guidare il surfista selezionato (utilizzando tastiera, mouse/touchpad o gamepad) tra le onde evitando gli ostacoli, isole, kraken e altri surfisti.

Let's Surf
FIG 4 - Avvio gioco Let's Surf

Lungo il tragitto è possibile raccogliere cuori per estendere la vita, fulmini per incrementare la velocità (premendo il tasto F), salvare il cane per proteggerci dai nemici e monete per sottrarre tempo. L'utente può selezionare, tramite l'apposito menu, 3 modalità di gioco: Navighiamo, Versione di valutazione a tempoZig zag.

Navighiamo
In tale modalità non c'è una fine ma si cerca di percorrere la maggiore distanza possibile evitando gli ostacoli e il kraken.

Versione di valutazione a tempo
Bisogna raggiungere la fine del percorso nel minor tempo possibile.

Zig zag
La modalità Zig zag prevede di seguire un percorso predefinito. Bisogna navigare attraverso il maggior numero di porte presenti lungo il percorso.

Let's Surf Impostazioni gioco
FIG 5 - Let's Surf Impostazioni gioco


Dal menu è possibile anche attivare la Modalità Alta visibilità che mette in evidenza gli ostacoli da evitare e gli oggetti da recuperare tramite una serie di riquadri e la Modalità velocità ridotta che, come si intuisce, permette di giocare con una velocità inferiore.
Sempre all'interno del menu viene evidenziato il miglior punteggio ottenuto.


Let's Surf Modalità gioco
FIG 6 - Let's Surf Modalità gioco





martedì 7 gennaio 2020

Windows Server 2019: Installazione

Windows Server 2019 rappresenta, al momento, l’ultima versione del sistema operativo server di casa Microsoft. Tra le novità introdotte da questo sistema operativo troviamo la possibilità di estendere più facilmente il datacenter verso Azure realizzando ambienti ibridi pur mantenendo un elevato livello di sicurezza ed efficienza. Prima di mostrare i passaggi relativi all'installazione di Windows Server 2019 è doveroso fare una piccola introduzione e approfondire le versioni e le licenze disponibili del sistema operativo.


Versioni del sistema operativo

Da diversi anni la GUI (Graphical User Interface) dei sistemi operativi server di Microsoft si rifà a quello delle versioni client: Windows Server 2008 R2 si rifà al look di Windows 7 mentre in Windows Server 2012 l'utente ritrova lo stesso feeling presente in Windows 8. Nelle versioni Windows Server 2016 e Windows Server 2019, invece, troviamo lo stesso aspetto di Windows 10.
Windows Server 2019 è disponibile in due versioni principali: Standard e Datacenter. La versione Standard è utilizzata prevalentemente per server fisici o in ambienti con un numero limitato di sistemi virtualizzati mentre la versione Datacenter è ideale per ambienti cloud e per datacenter con un’alta densità di virtualizzazione. Esiste anche una versione Essentials ideata per ambienti small business fino a 25 utenti e 50 dispositivi. 

Nella seguente tabella vengono evidenziate le differenze, in termini di funzionalità, tra la versione Standard e quella Datacenter

Funzionalità Standard Datacenter
Funzionalità core di Windows Server
Si
Si
Integrazione ibrida
Si
Si
Infrastruttura iperconvergente
No
Si
OSE/Container Hyper-V
2 OSE o VM
Senza limiti
Container di Windows Server
Senza limiti
Senza limiti
Servizio Sorveglianza host
Si Si
Replica dello storage
Limitato a un solo volume, per un massimo di 2 TB Si
Macchine virtuali schermate (VM)
No Si
Soluzioni di rete basata sul software
No Si
Storage basato sul software
No Si


Per maggiori dettagli sulle differenze tra le due versioni è possibile consultare l'apposita pagina dal sito Microsoft.



Modelli di licenza/supporto e release

Un'altra decisione da prendere prima di installare Windows Server è quella relativa al  modello di licenza/supporto e alla frequenza del rilascio di nuove release. Ci sono due modelli tra cui scegliere: Semi-Annual Channel (SAC) e Long-Term Servicing Channel (LTSC).

Semi-Annual Channel (SAC)
  • E' previsto il rilascio di due major release all'anno, generalmente in primavera e in autunno. Le release prevedono risoluzione di problematiche, nuove funzionalità e miglioramenti.
  • Le versioni vengono identificare da un numero a quattro cifre (due per l'anno e due per il mese). Ad es. Windows Server versione 1909;
  • Per ciascun rilascio è previsto un supporto di 18 mesi a partire dalla data di pubblicazione;
  • Al Semi-Annual Channel possono aderire solo i clienti Microsoft che dispongono di un contratto di Software Assurance oppure clienti che utilizzano ambienti cloud;


Long-Term Servicing Channel (LTSC)
  • Una nuova major version viene rilasciata approssimativamente ogni tre anni;
  • Sono inclusi cinque anni di mainstream support e ulteriori cinque anni di extended support;
  • E' indipendente dal modello di licensing scelto dal cliente e non è richiesta la Software Assurance.



Opzioni di Installazione di Windows Server 2019

Windows Server 2019 può essere installato in due modalità: Server Core o Desktop Experience.

Server Core
E' la modalità di installazione proposta di default ed è caratterizzata dall'assenza dell'interfaccia grafica (Desktop Experience). Tale modalità, oltre a rendere il sistema più veloce ed efficiente, lo rende anche più sicuro dato che non carica codice extra (che potrebbe contenere vulnerabilità) e non consuma risorse nel visualizzare la GUI. L'iterazione/amministrazione del sistema può avvenire sia tramite riga di comando con PowerShell sia da remoto tramite Windows Admin Center.

Desktop Experience
In tale modalità viene installata la nota interfaccia grafica di Windows. Chi già conosce Windows 10 non avrà alcun problema a districarsi nell'interfaccia di Windows Server 2019. Generalmente viene scelta tale modalità per casi specifici o per una questione di compatibilità applicativa per cui viene richiesta la Desktop Experience. Rispetto alla modalità Server Core questo tipo di installazione prevede alcuni svantaggi come la richiesta di maggiore spazio su disco, minore efficienza del sistema, tempi di deployment superiori ed è più soggetta a vulnerabilità.

La decisione su quale versione del sistema installare va ponderata con attenzione. In Windows Server 2012 R2 era possibile aggiungere/rimuovere l'interfaccia grafica ma a partire da Windows Server 2016 tale possibilità è stata rimossa.


Preparazione supporto di installazione

Una volta procurataci l'immagine ISO di Windows Server 2019 dobbiamo procedere alla creazione del supporto necessario per l'installazione su una macchina fisica. Se disponiamo di un masterizzatore è possibile masterizzare l'immagine su un supporto DVD cliccando sull'immagine con il tasto destro del mouse e selezionando Masterizza immagine disco o utilizzando, in alternativa, uno dei tanti programmi di masterizzazione come ad es Nero Burning Rom, ImgBurn, Windows 7 usb/dvd download tool, ecc. Windows 7 usb/dvd download tool (scaricabile da https://www.microsoft.com/it-it/download/details.aspx?id=56485 ) può essere utilizzato anche per creare una pendrive bootable con l'immagine ISO, in alternativa è possibile utilizzare anche altri tool equivalenti come ad es. Rufus
Prima di partire assicuriamoci di procurarci tutti i driver relativi all'hardware su cui andremo a installare il sistema operativo Windows Server.



Installazione Windows Server 2019

Dopo questa breve introduzione vediamo come installare Windows Server 2019. In questo articolo verrà mostrato come installare la versione Datacenter con la Desktop Experience. I passaggi sono molto semplici e l'installazione è molto veloce e simile a quella di Windows 10.
  • Avviare il sistema con il supporto di installazione preparato in precedenza;
  • La prima schermata che appare è quella mostrata in FIG 1 dove viene richiesto di specificare la Lingua da installare, Formato ora e valuta e il Layout della tastiera. Generalmente sono già selezionate le opzioni che fanno al caso nostro, in caso contrario basta selezionare l'opzione desiderata dai menu a tendina e cliccare su Avanti per proseguire nell'installazione.
    Windows Server 2019, Selezione lingua
    FIG 1 - Windows Server 2019, Selezione lingua
  • Nella schermata successiva abbiamo il pulsante Installa ben in evidenza al centro della schermata e il link Ripristina il computer in basso a sinistra. Quest'ultimo può essere utilizzato per riparare un installazione precedente danneggiata. Dato che nel nostro caso stiamo procedendo ad una nuova installazione, cliccare sul pulsante Installa per proseguire.
    Windows Server 2019, Installa
    FIG 2 - Windows Server 2019, Installa
  • Windows Server 2019 può essere installato in quattro diverse versioni: versione Standard, versione Standard con Desktop Experience, versione Datacenter e versione Datacenter con Desktop Experience. Le versioni Desktop Experience (esperienza desktop) sono dotate di interfaccia grafica (GUI) simile a quella che già conosciamo in Windows 10. Le altre versioni, invece, installano solo il sistema operativo senza alcuna interfaccia grafica e sono conosciute come versioni Core. Selezionare la versione di Windows Server 2019 che si desidera installare. Nel nostro caso selezioniamo la versione Windows Server 2019 Datacenter dotato della Desktop Experience e clicchiamo su Avanti.
    Windows Server 2019, Seleziona versione sistema operativo da installare
    FIG 3 - Windows Server 2019, Seleziona versione sistema operativo da installare
  • Accettare i termini di licenza mettendo un flag sull'apposita casella (Accetto le condizioni di licenza) e cliccare su Avanti;
    Windows Server 2019, Condizioni di licenza
    FIG 4 - Windows Server 2019, Condizioni di licenza
  • A questo punto vengono proposte due scelte sul tipo di installazione desiderato. La prima consente di aggiornare una versione esistente di Windows Server mantenendo i file personali, le impostazioni e le applicazioni installate. La seconda opzione consente una nuova installazione di Windows. Trattandosi di una nuova installazione di Windows Server 2019, selezionare l'opzione Personalizzata: installa solo Windows (opzione avanzata).
    Windows Server 2019, Tipo di installazione
    FIG 5 - Windows Server 2019, Tipo di installazione
  • Il passo successivo consiste nel predisporre/selezionare il disco e la partizione in cui Windows Server 2019 verrà installato. In questo caso, trattandosi di nuova installazione e disponendo di un disco dedicato al sistema operativo, non abbiamo particolari esigenze sull'impostazione di partizioni di dimensioni personalizzate. Selezionare Spazio non allocato e cliccare su Avanti per lasciare alla procedura guidata di installazione il compito della creazione delle partizioni.
  • Se il server utilizza un firmware UEFI verranno create tre partizioni:
    1. Partizione di Ripristino (Recovery partition). La partizione è di circa 500MB e contiene i tool per il ripristino di Windows Server 2019. Se il sistema operativo non riesce ad avviarsi, il server si avvia utilizzando tale partizione consentendo l'utilizzo dei tool per tentare il ripristino.
    2. Partizione di sistema EFI (EFI system partition). La partizione è di circa 100MB e contiene i file necessari al processo di avvio di Windows Server 2019.
    3. Partizione di Boot (Boot partition). La partizione occupa il restante spazio su disco e contiene i file del sistema operativo e il file di paging.
    Se il server utilizza il firmware BIOS verranno create solo due partizioni:
    1. Partizione di sistema (System partition) di circa 500MB contenente i tool di recovery e i file necessari al boot del sistema operativo. 
    2. Partizione di Boot (Boot partition) che occupa il restante spazio del disco e contiene i file di Windows Server 2019 e il file di paging.

Windows Server 2019, Selezione partizione per l' installazione
FIG 6 - Windows Server 2019, Selezione partizione per l' installazione
  • A questo punto la procedure inizierà a copiare i file su disco e ad installare il sistema operativo e le sue funzionalità. Al termine dell'operazione il sistema verrà riavviato e verrà caricato il nuovo sistema operativo.
    Windows Server 2019, Avvio copia file e installazione del sistema operativo
    FIG 7 - Windows Server 2019, Avvio copia file e installazione del sistema operativo


Primo avvio e accesso al sistema

  • Al primo avvio viene richiesto di inserire e confermare la password per l'utente Administrator. Digitare una password complessa contenente lettere maiuscole/minuscole, numeri e qualche carattere speciale (opzionale) altrimenti non verrà accettata (si veda FIG 9). Inserire due volte la password desiderata e cliccare su Fine.
    Windows Server 2019, Primo avvio e impostazione password per account Administrator
    FIG 8 - Windows Server 2019, Primo avvio e impostazione password per account Administrator

    Windows Server 2019, Password Administrator non accettata in quanto non rispetta i requisiti
    FIG 9 - Windows Server 2019, Password Administrator non accettata in quanto non rispetta i requisiti
  • Dopo qualche secondo apparirà la schermata di blocco in cui si invita l'utente a premere la combinazione CTRL+ALT+CANC per eseguire il logon. Premere la combinazione di tasti indicata.
    Window Server 2019, Schermata di blocco
    FIG 10 - Window Server 2019, Schermata di blocco
  • Nella schermata di logon inserire la password per l'utente Administrator e premere invio per eseguire l'accesso al sistema;
    Windows Server 2019, Schermata di logon
    FIG 11 - Windows Server 2019, Schermata di logon
  • Dopo qualche secondo veniamo accolti da un messaggio che ci invita ad utilizzare Windows Admin Center (FIG 12),un'app basata su browser che consente la gestione dei server all'interno dell'infrastruttura. Chiusa la finestra del messaggio ci troveremo davanti alla finestra di Server Manager (FIG 13).
    Windows Server 2019, Suggerimento utilizzo Windows Admin Center
    FIG 12 - Windows Server 2019, Suggerimento utilizzo Windows Admin Center

    Windows Server 2019, Dashboard Server Manager
    FIG 13 - Windows Server 2019, Dashboard Server Manager


L'installazione del sistema operativo può ritenersi conclusa. Questo è il primo di una serie di articoli dedicati a Windows Server 2019. Nei prossimi articoli verrà mostrato come creare un dominio, unità organizzative, gestire utenti/computer e come creare le policy.





mercoledì 25 aprile 2018

Windows 10: Ripristinare il Codec HEVC in Windows 10 Fall Creators Update

HEVC (High Efficiency Video Coding), conosciuto anche come H.265, è uno standard di compressione video che consente di ottenere video di maggiore qualità e, oltre a supportare l'ultra HD a 8K, raddoppia il rapporto della compressione dei dati rispetto allo standard H.264.


HEVC H.265
FIG 1 - HEVC H.265

In Windows 10 Fall Creators Update, Microsoft ha rimosso il pacchetto di installazione di HEVC (H.265) pertanto, chi installerà da zero tale sistema operativo, si ritroverà senza il codec video.
Microsoft ha reso comunque disponibile il download gratuito del codec HEVC dal suo Store. Chi ha la necessità di riprodurre video HEVC, compresi i video 4K Ultra HD, può procedere all'installazione del codec tramite lo Store Microsoft.

Microsoft Store, HEVC
FIG 2 - Microsoft Store, HEVC




domenica 11 febbraio 2018

Windows 10: Nascondere l'indirizzo email nella schermata di accesso

Windows 10 ha introdotto un nuovo sistema di autenticazione che consente di autenticarsi con un account Microsoft anziché con un account locale.
Chi ha scelto di utilizzare l'autenticazione attraverso un account Microsoft dovrà digitare il proprio indirizzo email al posto del nome utente in fase di logon. Chiunque si trovi nei pressi del computer potrà sbirciare l'indirizzo email dell'utente che viene visualizzato in chiaro. Proprio per tale motivo, già da Windows Anniversary Update, Microsoft ha introdotto un'opzione per evitare la visualizzazione di informazioni personali nella schermata di accesso. Per disattivare tale opzione e non visualizzare le informazioni personali nella schermata di login si può procedere manualmente:
  • Dal menu Start selezionare Impostazioni (oppure premere la combinazione di tasti WIN+I);
  • Eseguire un doppio click con il tasto sinistro del mouse, sulla voce Account;
    Wndows 10, Impostazioni - Account
    FIG 1 - Wndows 10, Impostazioni - Account
  • Selezionare, sul lato sinistro della finestra, Opzioni di accesso
  • Scorrere l'elenco presente nella parte destra della finestra. Nella sezione Privacy disattivare l'opzione Mostra i dettagli dell’account (ad esempio, l’indirizzo e-mail) nella schermata di accesso.

    Windows 10, Opzioni di accesso - Mostra i dettagli dell'account nella schermata di accesso
    FIG 2 - Windows 10, Opzioni di accesso - Mostra i dettagli dell'account nella schermata di accesso




mercoledì 31 maggio 2017

Scaricare le immagini disco (ISO) di Windows e Office originali

Nell'articolo Windows 10: Windows Installation Media Creation Tool abbiamo già visto come utilizzare il Media Creation Tool di Microsoft per scaricare l'ISO del sistema operativo e preparare un DVD o una pendrive USB con i file di installazione di Windows. In questo articolo mostrerò un nuovo strumento, più versatile di quello messo a disposizione da Microsoft, che ci consente di scaricare oltre alle immagini disco più recenti di Windows (Windows 7, Windows 8.1 e Windows 10), anche quelle di Office (Office 2010, Office 2013, Office 2016 e Office 2011 per Mac). 
Il tool in questione è Windows/Office ISO Downloader realizzato da Jan Krohn (www.heidoc.net) la cui versione aggiornata può essere scaricata dal seguente link
DOWNLOAD

I requisiti per poter utilizzare il tool sono:
- Sistema operativo Windows 7 o successivo;
- .NET Framework 4.6.1 o successivo.

L'utilizzo è molto semplice: una volta avviato basta selezionare, sul lato destro della finestra, la versione di Windows/Office che si intende scaricare. A questo punto basterà seguire le istruzioni mostrate a video: ci verrà richiesto di selezionare e confermare l'edizione del prodotto, la lingua ed eventualmente se si desidera scaricare la versione a 32 o 64 bit.
Windows/Office ISO Downloader
FIG 1 - Windows/Office ISO Downloader
Windows/Office ISO Downloader, software selezionato Windows 10
FIG 2 - Windows/Office ISO Downloader, software selezionato Windows 10
Windows/Office ISO Downloader, Selezione Edizione di Windows 10
FIG 3 - Windows/Office ISO Downloader, Selezione Edizione di Windows 10
Windows/Office ISO Downloader, Selezione Lingua di Windows 10
FIG 4 - Windows/Office ISO Downloader, Selezione Lingua di Windows 10
Windows/Office ISO Downloader, Selezione versione 32/64bit di Windows 10
FIG 5 - Windows/Office ISO Downloader, Selezione versione 32/64bit di Windows 10
Per i sistemi operativi Windows verrà scaricata l'immagine disco ISO mentre per quanto riguarda i prodotti Office verrà scaricata un'immagine IMG. In entrambi i casi è possibile creare un DVD con un qualsiasi programma di masterizzazione oppure, se si preferisce predisporre una pendrive USB, è possibile utilizzare tool come Rufus. I software scaricati tramite il tool sono originali Microsoft e per poterli attivare è necessario disporre della relativa licenza.


Windows/Office ISO Downloader, Office 2016
FIG 6 - Windows/Office ISO Downloader, Office 2016



lunedì 3 aprile 2017

Windows 10: Forzare la visualizzazione della barra degli indirizzi all'avvio di Edge

Edge, il nuovo browser web della Microsoft, all'avvio non mostra la barra degli indirizzi come gli altri browser. Al momento non è possibile modificare tale comportamento tramite le opzioni del browser e l'unico modo è quello di procedere tramite il registro di sistema:
  • Avviare l'editor del registro di sistema (WIN+R e digitare regedit seguito da invio); 
  • Spostarsi sulla seguente chiave
    HKEY_CURRENT_USER\SOFTWARE\Classes\Local Settings\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\AppContainer\Storage\microsoft.microsoftedge_8wekyb3d8bbwe\MicrosoftEdge\ServiceUI
  • Creare un nuovo valore DWORD (32bit) e rinominarlo in StartPageAddressBarPinned;
  • Cliccare 2 volte sull'elemento creato, assegnargli il valore 1 quindi cliccare su OK per confermare la modifica.
    StartPageAddressBarPinned, Abilita barra indirizzi all'avvio di Edge
    FIG 1 - StartPageAddressBarPinned, Abilita barra indirizzi all'avvio di Edge
A questo punto avviando Edge verrà mostrata la barra degli indirizzi.
Edge, barra degli indirizzi mostrata all'avvio del browser
FIG 2 - Edge, barra degli indirizzi mostrata all'avvio del browser


Dal seguente link è possibile scaricare i file .reg per abilitare/disabilitare la visualizzazione della barra indirizzi all'avvio di Edge.
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giovedì 9 marzo 2017

Windows Quick Tip: Migliorare la leggibilità del testo sullo schermo

Sin da Windows XP, Microsoft ha incluso all'interno del sistema operativo uno strumento per l'ottimizzazione dei caratteri ClearTypeuna tecnologia complessa, con molti livelli di intervento, sviluppata da Microsoft con l'obbiettivo di aumentare la leggibilità del testo visualizzato sugli schermi LCD. Tale tecnologia effettua una sorta di rendering dei pixel tramite tecniche di antialiasing in modo da arrotondare i caratteri, garantendo una linea morbida e continua, e ridurre l'effetto di 'scalettamento' (aliasing).

Per richiamare il tool di calibrazione e procedere all'ottimizzazione del testo visualizzato:
  • Premere la combinazione di tasti WIN+R e digitare cttune seguito da invio;
    Eseguire CTTUNE
    FIG 1 - Eseguire CTTUNE
  • Nella finestra che appare selezionare la casella Attiva ClearType e cliccare su Avanti;
    Attiva ClearType
    FIG 2 - Attiva ClearType
  • Viene effettuata una verifica sul monitor e sulla risoluzione impostata (per i monitor LCD è consigliabile impostare la risoluzione nativa). Cliccare su Avanti per proseguire;

    Verifica impostazioni risoluzione nativa monitor
    FIG 3 - Verifica impostazioni risoluzione nativa monitor
  • Nelle finestre successive viene richiesto di selezionare il riquadro con il testo che risulta più leggibile tra quelli proposti. Selezionato il riquadro che si ritiene più opportuno cliccare su Avanti per procedere nella calibrazione.
    Scelta visualizzazione migliore
    FIG 4 - Scelta visualizzazione migliore
  • Al termine verrà visualizzato il messaggio si sintonizzazione completata.

    Sintonizzazione del testo sul monitor completata
    FIG 5 - Sintonizzazione del testo sul monitor completata