domenica 25 aprile 2021

Windows Server 2019: Backup e ripristino dell'intero server con Windows Server Backup

A differenza degli articolo precedenti in cui è stato mostrato come effettuare il backup e il ripristino di file e cartelle, in questo articolo vedremo come eseguire il backup dell'intero server (dati, applicazioni e stato del server). Per questo esempio è stata collegata una nuova unità disco al server e assegnata la lettera E:.

Backup del server

  • Dal menu Strumenti di Server Manager selezionare Windows Server Backup
    Server Manager
    FIG 1 - Server Manager

  • Selezionare Backup Locale. E' possibile pianificare un backup o crearne uno subito. Cliccare su Backup unico
    Windows Server Backup
    FIG 2 - Windows Server Backup

  • Cliccare su Avanti per proseguire
    Opzioni di backup
    FIG 3 - Opzioni di backup

  • Lasciare selezionata l'opzione Server completo e cliccare su Avanti
    Selezione configurazione di backup
    FIG 4 - Selezione configurazione di backup

  • Dato che, per questioni di praticità, andremo ad effettuare il backup su un disco locale, selezionare l'opzione Unità locali e cliccare su Avanti per proseguire
    Impostazione tipo destinazione
    FIG 5 - Impostazione tipo destinazione

  • Nella casella Destinazione backup ci viene già suggerito il nuovo disco E. Dalla casella, nel caso siano presenti più dischi, è possibile selezionare quello su cui si intende eseguire il backup. Cliccare su Avanti
    Selezione destinazione backup
    FIG 6 - Selezione destinazione backup

  • Una finestra di dialogo ci avvisa che anche il disco locale E: è oggetto di backup e ci viene richiesto se escludere tale volume dagli elementi di backup. Il disco E: in questo caso è vuoto ed è stato collegato appositamente per poter salvare il backup quindi possiamo cliccare tranquillamente su OK.
    Escludere il volume dagli elementi di backup
    FIG 7 - Escludere il volume dagli elementi di backup

  • Nella finestra di Conferma cliccare sul pulsante Backup per avviare l'operazione.
    Conferma
    FIG 8 - Conferma

  • Al termine dell'operazione ci viene presentato una sorta di riepilogo. Cliccare su Chiudi per chiudere la finestra
    Stato backup
    FIG 9 - Stato backup


Ripristino del backup del server

  • Per ripristinare il backup dell'intero server possiamo collegare il disco contenente il backup e avviare il server con il supporto di installazione di Windows Server 2019.
  • Nella schermata di selezione della lingua cliccare su Avanti
    Installazione Windows Server 2019
    FIG 10 - Installazione Windows Server 2019

  • Nella schermata successiva cliccare su Ripristina il computer
    Ripristina il computer
    FIG 11 - Ripristina il computer

  • Cliccare su Risoluzione dei problemi
    Risoluzione dei problemi
    FIG 12- Risoluzione dei problemi

  • Nella schermata Opzioni avanzate cliccare su Ripristino immagine del sistema
    Ripristino immagine del sistema
    FIG 13 - Ripristino immagine del sistema

  • Il disco contenente l'immagine di sistema verrà trovato automaticamente e ci verrà proposto il ripristino del backup più recente. Cliccare su Avanti
    Seleziona un backup dell'immagine del sistema
    FIG 14 - Seleziona un backup dell'immagine del sistema

  • Nella finestra successiva è possibile selezionare ulteriori opzioni per il ripristino. Cliccare su Avanti per proseguire.
    Selezionare ulteriori opzioni di ripristino
    FIG 15 - Selezionare ulteriori opzioni di ripristino

  • Cliccare su Fine
    Riepilogo prima di avviare il ripristino
    FIG 16 - Riepilogo prima di avviare il ripristino

  • Una finestra di dialogo ci avvisa che i dischi da ripristinare verranno formattati pertanto il loro contenuto verrà perso, sostituito da quello presente nel backup. Confermiamo l'operazione cliccando su Si. Al termine del ripristino il sistema verrà riavviato e avremo il nostro server ripristinato.
    Formattazione dischi
    FIG 17 - Formattazione dischi







mercoledì 21 aprile 2021

Windows Server 2019: Ripristino dei dati da backup (parte 2/2)

Nell'articolo precedente abbiamo visto come effettuare il backup del contenuto della cartella C:\Databases presente sul Server1DC utilizzando la funzionalità Windows Server Backup inclusa in Windows Server 2019. In quest'articolo vedremo l'operazione opposta, ovvero come ripristinare i dati da un backup.

Eliminiamo la cartella C:\Databases dal Server1DC.

Ripristino cartella da backup
  • Dal menu Strumenti di Server Manager selezionare Windows Server Backup
    Server Manager
    FIG 1 - Server Manager

  • Selezionare Backup Locale quindi selezionare il backup che si intende ripristinare dall'elenco e cliccare su Ripristino per avviare la procedura guidata
    Windows Server Backup
    FIG 2 - Windows Server Backup

  • L'attività iniziale per il recupero dei dati consiste nello specificare il percorso di archiviazione del backup da utilizzare per il ripristino. Le selezioni proposte sono due: Questo server (Server1DC) o Backup archiviato in un altro percorso. Dato che il backup che abbiamo effettuato risiede sul Server2DC, selezionare l'opzione Backup archiviato in un altro percorso e cliccare su Avanti
    Attività iniziali
    FIG 3 - Attività iniziali

  • Nella finestra successiva, selezionare l'opzione Cartella condivisa remota e cliccare su Avanti
    Impostazione tipo di percorso
    FIG 4 - Impostazione tipo di percorso

  • Digitare, nell'apposita casella, il percorso UNC (Universal Naming Convention) della cartella condivisa remota contenente il backup da utilizzare. Nel nostro caso il percorso è \\Server2DC\Backup$. Cliccare su Avanti per proseguire.
    Impostazione cartella remota
    FIG 5 - Impostazione cartella remota

  • Nella sezione Seleziona data backup dobbiamo selezionare la data del backup da utilizzare per il ripristino. Di default viene proposto l'ultimo backup. Se sono stati eseguiti più backup all'interno della stessa cartella e in giorni/mesi diversi, sarà possibile selezionare una data di un backup antecedente. Una volta selezionata la data del backup desiderato, cliccare su Avanti
    Seleziona data backup
    FIG 6 - Seleziona data backup

  • Selezionando l'opzione Volumi possiamo ripristinare un intero volume oppure scegliere file e cartelle da ripristinare selezionando l'opzione File e cartelle. Lasciare selezionata l'opzione File e cartelle e cliccare su Avanti
    Selezione tipo di ripristino
    FIG 7 - Selezione tipo di ripristino

  • Per default tutti i file e cartelle sono selezionate per il ripristino. Se si intende ripristinare uno specifico file o una specifica cartelle basta cliccare sull'item che si intende ripristinare. Cliccare su Avanti per proseguire
    Elementi da ripristinare
    FIG 8 - Elementi da ripristinare

  • Il prossimo passo consiste nell'indicare il percorso in cui il backup va ripristinato. Cliccare su Sfoglia e selezionare il disco C:\. Dobbiamo inoltre scegliere tra una delle tre opzioni proposte per il ripristino di eventuali file già esistenti:
    1. Crea copie, in modo da mantenere entrambe le versioni
    2. Sovrascrivi le versioni esistenti con quelle ripristinate
    3. Non ripristinare gli elementi già presenti nella destinazione di ripristino

    Se si vogliono preservare le ultime versioni dei file selezionare l'opzione Non ripristinare gli elementi già presenti nella destinazione di ripristino e cliccare su Avanti
    Opzioni di ripristino
    FIG 9 - Opzioni di ripristino

  • Verificare che siano stati selezionati gli elementi da ripristinare desiderati e cliccare su Ripristina
    Conferma
    FIG 10 - Conferma

  • Al termine dell'operazione una finestra ci fornisce informazioni sullo stato del ripristino. Cliccare su Chiudi
    Stato ripristino
    FIG 11 - Stato ripristino

  • I dati sono stati ripristinati. Come visibile dalla finestra principale di Windows Server Backup, oltre al backup viene evidenziata anche l'operazione di ripristino.
    Windows Server Backup
    FIG 12 - Windows Server Backup





martedì 20 aprile 2021

Windows Server 2019: Eseguire il backup dei dati con Windows Server Backup (parte 1/2)

Nel corso degli anni le minacce alla stabilità e all'integrità dei dati non sono diminuite ma, al contrario, ai rischi tradizionali si sono aggiunti di nuovi. Basti pensare ai ransomware che rendono inaccessibili i dati richiedendo un riscatto.  Impostare una strategia di backup è di fondamentale importanza per la salvaguardia dei dati e non sempre è necessario acquistare software di terze parti. Windows Server 2019 include Windows Server Backup ma prima di poterlo utilizzare va installato.

Installazione Windows Server Backup
  • Da Server Manager cliccare su Aggiungi ruoli e funzionalità
    Server Manager
    FIG 1 - Server Manager

  • Cliccare sempre sul pulsante Avanti fino a raggiungere la sezione Funzionalità
    Aggiungi Ruoli e funzionalità, Operazioni preliminari
    FIG 2 - Aggiungi Ruoli e funzionalità, Operazioni preliminari

    Aggiungi ruoli e funzionalità, Tipi di installazione
    FIG 3 - Aggiungi ruoli e funzionalità, Tipi di installazione

    Aggiungi ruoli e funzionalità, Selezione dei server
    FIG 4 - Aggiungi ruoli e funzionalità, Selezione dei server

    Ruoli server
    FIG 5 - Ruoli server

  • Selezionare Windows Server Backup e cliccare su Avanti
    Funzionalità
    FIG 6 - Funzionalità
  • Cliccare su Installa per procedere all'installazione della funzionalità
    Conferma
    FIG 7 - Conferma

  • Cliccare su Chiudi
    Stato installazione
    FIG 8 - Stato installazione



Eseguire Backup dei dati
  • Dal menu Strumenti di Server Manager selezionare Windows Server Backup
    Server Manager
    FIG 9 - Server Manager

  • Selezionare Backup Locale. E' possibile pianificare un backup o crearne uno subito. Cliccare su Backup unico
    Windows Server Backup
    FIG 10 - Windows Server Backup

  • Cliccare su Avanti per proseguire
    Opzioni di backup
    FIG 11- Opzioni di backup

  • Nella schermata successiva possiamo scegliere tra un backup completo del server (dati, applicazioni e stato del sistema) e un backup personalizzato. Dato che andremo ad effettuare il backup solo di file, selezionare l'opzione Personalizzato e cliccare su Avanti
    Selezione configurazione
    FIG 12 - Selezione configurazione

  • Nella sezione Selezione elementi per backup cliccare sul pulsante Aggiungi elementi
    Selezione elementi per backup
    FIG 13 - Selezione elementi per backup

  • Selezionare le cartelle di cui si intende effettuare il backup e cliccare su OK per ritornare alla schermata precedente
    Seleziona elementi
    FIG 14 - Seleziona elementi

  • Cliccare su Avanti
    Selezione elementi per backup
    FIG 15 - Selezione elementi per backup

  • Verrà richiesto se effettuare un backup locale (su disco locale o su supporti ottici) o su una cartella condivisa remota. Il salvataggio su un disco interno al server è sconsigliato, in quanto un guasto al server può compromettere l'accesso ai dati. Il backup, inoltre, andrebbe conservato in un luogo diverso da dove risiede il server in modo da ridurre il rischio di perdita di dati dovuto ad eventi non prevedibili (calamità naturali, incendi, furti, ecc). Selezionare Cartella condivisa remota e cliccare su Avanti.
    Impostazione tipo destinazione
    FIG 16 - Impostazione tipo destinazione

  • Sul server Server2DC abbiamo creato e condiviso la cartella Backup. Nella schermata successiva, all'interno della casella Percorso, digitare il percorso della cartella condivisa remota (nel nostro esempio \\Server2DC\Backup$). In Controllo di accesso possiamo selezionare un opzione scegliendo tra Non ereditare e Eredita. L'opzione Non ereditare rende il backup accessibile solo ad un'utenza specificata mentre selezionando Eredita il backup sarà accessibile a tutti gli utenti abilitati sulla cartella remota. Lasciare selezionata l'opzione Eredita e cliccare su Avanti
    Impostazione cartella remota
    FIG 17 - Impostazione cartella remota

  • Cliccare sul pulsante Backup per avviare l'operazione e attendere il completamento
    Conferma
    FIG 18 - Conferma

  • Al termine del Backup viene visualizzata la sezione Stato backup contenente informazioni sullo stato dell'operazione. Cliccare su Chiudi
    Stato backup
    FIG 19 - Stato backup

La finestra principale di Windows Server Backup mostrerà le informazioni dei backup eseguiti.
Windows Server Backup
FIG 20 - Windows Server Backup





martedì 13 aprile 2021

Windows: Accesso lento a file e cartelle su share di rete

Quando si riscontra lentezza nell'accesso a file e cartelle su share di rete, il problema può avere diverse cause. I controlli e le prove da effettuare sono molteplici tra cui:
  • Verificare la configurazione di rete (configurazione indirizzo IP, Gateway, DNS, file hosts, ecc).
  • Assicurarsi che non ci siano problemi di connessione sia sul PC che si sta utilizzando sia sul computer/server remoto dove risiede la share.
  • Dal registro eventi verificare che non vi siano riportati errori o problemi hardware/software.
  • Provare a ricreare e rimappare la share di rete.
  • Disattivare temporaneamente le applicazioni che possono potenzialmente rallentare l'accesso al disco come Antivirus, Enhanced Mitigation Exploerience Toolkit (EMET), software di backup, ecc.
  • Verificare che non sia attiva l'indicizzazione sulle share mappate.
  • Eseguire il tool Pulizia disco sia in locale che sui dischi remoti per eliminare file temporanei.
  • Eseguire il tool System File Checker. Eseguendo il tool SFC con l'opzione /SCANNOW viene analizzata l'integrità di tutti i file protetti di sistema e i file che presentano problemi verranno ripristinati.
  • Assicurarsi che ci sia sufficiente spazio libero sia sul disco locale che su quello remoto.
  • Rimuovere dispositivi USB connessi.
  • Chiudere tutte le applicazioni.
  • Armeggiare con le impostazioni di Esplora file (ad es. evitando la visualizzazione di icone grandi o troppi dettagli).
  • Provare con un nuovo profilo utente e da altre postazioni.
  • Da Gestione attività verificare se il PC è impegnato in altre operazioni, l'utilizzo della CPU, del disco, della RAM e il traffico di rete.
  • A livello Hardware ci sarebbe da verificare la scheda di rete, il disco fisso e la RAM

Se le verifiche/prove effettuate non hanno prodotto alcun risultato ci sono altre tre cose che possiamo provare:
  • Reset TCP/IP;
  • Reset Winsock;
  • Disabilitare SMB2 Client Redirector Cache;

Reset TCP/IP

TCP/IP non è un singolo protocollo ma si tratta di una suite di protocolli su cui si basa il funzionamento logico della rete Internet. Viene chiamata suite di protocolli TCP/IP in virtù dei due più importanti protocolli in essa definiti: il Transmission Control Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP).
Problemi di connessione possono essere causati dallo stack TCP/IP corrotto. In questi casi è possibile provare a ripristinare TCP/IP tramite il tool netshell (Netsh) incluso in Windows. Prima di eseguire il reset dello stack è bene prendere nota della configurazione IP del computer. Nel caso di IP statico, infatti, potrebbe essere necessario dover procedere alla sua riconfigurazione dopo il reset. Se l'indirizzo IP viene assegnato dal DHCP, come normalmente avviene per le aziende con numerosi computer, non dovremmo preoccuparci di nulla.
Per eseguire il reset dello stack TCP/IP:
  • Avviare il Prompt dei comandi come amministratore
  • Eseguire il comando
    netsh interface ip reset
    al posto di  interface è possibile utilizzare l'abbreviazione int.
    Reset TCP/IP
    FIG 1 - Reset TCP/IP

  • Terminato il reset dello stack TCP/IP sarà necessario procedere al riavvio del sistema.

Reset Winsock

In ambiente Windows i protocolli TCP/IP vengono implementati nei driver tcpip.sys e tcpip6.sys. Per utilizzare tali driver, generalmente, si passa per la libreria Winsock che consente una programmazione più semplice e favorisce la portabilità del codice. Winsock agisce da interfaccia gestendo le comunicazioni tra un'applicazione client TCP/IP (come il browser web, un client FTP, ecc) e lo stack TCP/IP sottostante. Se il reset del TCP/IP non ha risolto il nostro problema di connessione, si può provare ad eseguire anche il reset di Winsock. Anche in questo caso ci viene in soccorso il tool netshell:
  • Avviare il Prompt dei comandi come amministratore
  • Eseguire il comando
    netsh winsock reset

    Reset Winsock
    FIG 2 - Reset Winsock

  • Come per il reset TCP/IP, per completare l'operazione è necessario riavviare il sistema

Il reset di Winsock resetterà il Winsock Catalog ma non avrà alcun impatto su Winsock Name Space Provider.


SMB2 Client Redirector Cache

Il componente SMB Redirector implementa la parte client della funzione di condivisione file e stampa di Windows attraverso Microsoft Networkking. Il protocollo SMB permette al computer client di accedere ai file e stampanti su un altro computer che implementa la parte server del protocollo per la condivisione di tali risorse. Il protocollo SMB prevede anche la cache sul client al fine di rendere più efficiente l'accesso ai file, metadati e per l'enumarazione di file e directory. 
Con il rilascio di SMB 2.0 in Windows Vista e Windows Server 2008, sono state implementate tre cache indipendenti al fine di velocizzare la visualizzazione di informazioni su file e directory utilizzate di recente. Tali cache riducono anche le interazioni tra il client e il server SMB per le comuni operazioni di navigazione tra file e cartelle e oltre a migliorare i tempi di risposta del client nella visualizzazione delle risorse remote, sono importanti anche per la scalabilità e per le prestazioni generali del server SMB.
Le impostazioni di default per queste tre cache sono pensate per migliorare le prestazioni su connessioni a bassa larghezza di banda o alta latenza. In alcuni contesti, come per le applicazioni che richiedono un alto livello di coerenza sui file/cartelle accessibili e modificabili contemporaneamente da più client, possono rappresentare un problema.

Le tre cache sono:

File Information Cache 
La cache delle informazioni sui file riguarda le informazioni sugli attributi dei file contenute nella struttura File_Network_Open_Information, utili per conservare l'IO di rete per recuperare le informazioni comuni sui metadati dei file. 
Il valore predefinito è 10 secondi: Il periodo che deve trascorrere prima del timeout della cache con le informazioni dei file.
Per disattivare File Information Cache è necessario assegnare 0 al valore DWORD nominato FileInfoCacheLifetime presente all'interno della chiave di registro
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\Services\Lanmanworkstation\Parameters
Se il valore FileInfoCacheLifetime non è presente, crearlo manualmente.

Disattivare la cache delle informazioni sui file non è raccomandato in quanto potrebbe quasi raddoppiare il numero di transazioni di rete richieste per eseguire un dato scenario.


File Not Found Cache
Si tratta di cache di file che il client non è riuscito ad aprire perché il file non era presente sul server. Questo impedisce al client di tentare ripetutamente di aprire i file che non esistono più sul server. Questa cache è in grado di influenzare le applicazioni distribuite in esecuzione su più computer che accedono a un insieme di file su un server dove le applicazioni utilizzano un meccanismo per segnalarsi a vicenda l'aggiunta/modifica/cancellazione di file sul server.
Il valore predefinito è 5 secondi: Il periodo che deve trascorrere prima del timeout della cache dei file non trovati.
Per disattivarla assegnare 0 al valore DWORD nominato FileNotFoundCacheLifetime presente all'interno della chiave di registro
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\Services\Lanmanworkstation\Parameters
Se il valore FileNotFoundCacheLifetime non è presente, crearlo manualmente.


Directory Cache 
Directory Cache contiene le recenti enumerazioni di directory eseguite dal client. Le successive richieste di enumerazione fatte dalle applicazioni client, così come le richieste di metadati per i file nella directory, possono essere soddisfatte dalla cache. Il client usa anche la cache della directory per determinare la presenza o l'assenza di un file nella directory e usa questa informazione per evitare che i client tentino ripetutamente di aprire file che non esistono sul server. È probabile che questa cache influenzi le applicazioni distribuite in esecuzione su più computer che accedono a un insieme di file su un server dove le applicazioni utilizzano un meccanismo per segnalarsi a vicenda l'aggiunta/modifica/cancellazione di file sul server.
Il valore predefinito è 10 secondi: Si tratta del timeout della cache delle directory.
Per disattivarla assegnare 0 al valore DWORD nominato DirectoryCacheLifetime presente nella chiave di registro
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\Services\Lanmanworkstation\Parameters
Se il valore DirectoryCacheLifetime non è presente, crearlo manualmente.
Regedit, DirectoryCacheLifetime
FIG 3 - Regedit, DirectoryCacheLifetime 


Generalmente, nel caso si notino rallentamenti nell'accesso a file o directory sulla rete, basta disattivare la Directory cache. Se si sospetta che la cache dei metadati nel reindirizzatore sia la causa del cattivo funzionamento delle applicazioni e si intende disabilitarle tutte e tre, disabilitarle nel seguente ordine
  1. Directory cache, impostando DirectoryCacheLifetime a 0.
  2. File Not Found cache, impostando FileNotFoundCacheLifetime a 0.
  3. File information cache, impostando FileInfoCacheLifetime a 0.
Le operazioni di disattivazione delle cache sopra riportate possono essere eseguite sui sistemi Windows 10, Windows 8.1, Windows 8, Windows 7, Windows Vista, Windows Server 2016, Windows Server 2012 R2, Windows Server 2012, Windows Server 2008 R2 e Windows Server 2008.