sabato 30 maggio 2020

Edge Easter Egg: Let's Surf

Recentemente Microsoft ha rilasciato la nuova versione (83.0.478.37) del suo browser Edge
Microsoft Edge 83.0.478.37
FIG 1 - Microsoft Edge 83.0.478.37

All'interno del nuovo browser si nasconde il minigioco Let's Surf che può essere avviato digitando nella barra indirizzi la seguente stringa
edge://surf 
o cliccando sull'apposito pulsante che appare quando la connessione è assente.
Connessione assente. Avvia gioco
FIG 2 - Connessione assente. Avvia gioco


Come per il minigioco del dinosauro da tempo incluso nel browser Chrome di Google, anche quello presente in Edge non richiede la connessione ad Internet. Una versione preliminare del gioco era stata introdotta nella versione di Edge distribuita agli iscritti del programma Insider. Gli utenti avevano chiesto di lasciare il minigioco nella versione definitiva del browser e sono stati accontentati dagli sviluppatori che hanno persino deciso di apportare qualche miglioramento al gameplay e aggiungere nuove funzionalità.
Let's Surf
FIG 3 - Let's Surf


Il gioco si ispira a SkiFree (1991): un gioco di sci creato da Chris Pirih e rilasciano da Microsoft all'interno dell'Entertainment Pack 3 per Windows e DOS
Lo scopo del gioco consiste nel guidare il surfista selezionato (utilizzando tastiera, mouse/touchpad o gamepad) tra le onde evitando gli ostacoli, isole, kraken e altri surfisti.

Let's Surf
FIG 4 - Avvio gioco Let's Surf

Lungo il tragitto è possibile raccogliere cuori per estendere la vita, fulmini per incrementare la velocità (premendo il tasto F), salvare il cane per proteggerci dai nemici e monete per sottrarre tempo. L'utente può selezionare, tramite l'apposito menu, 3 modalità di gioco: Navighiamo, Versione di valutazione a tempoZig zag.

Navighiamo
In tale modalità non c'è una fine ma si cerca di percorrere la maggiore distanza possibile evitando gli ostacoli e il kraken.

Versione di valutazione a tempo
Bisogna raggiungere la fine del percorso nel minor tempo possibile.

Zig zag
La modalità Zig zag prevede di seguire un percorso predefinito. Bisogna navigare attraverso il maggior numero di porte presenti lungo il percorso.

Let's Surf Impostazioni gioco
FIG 5 - Let's Surf Impostazioni gioco


Dal menu è possibile anche attivare la Modalità Alta visibilità che mette in evidenza gli ostacoli da evitare e gli oggetti da recuperare tramite una serie di riquadri e la Modalità velocità ridotta che, come si intuisce, permette di giocare con una velocità inferiore.
Sempre all'interno del menu viene evidenziato il miglior punteggio ottenuto.


Let's Surf Modalità gioco
FIG 6 - Let's Surf Modalità gioco





venerdì 29 maggio 2020

MS Office: Modificare il tema di Office mediante registro di sistema

MS Office permette all'utente di impostare il tipo di tema preferito selezionandolo tra i quattro messi a disposizione: A colori, Grigio scuro, Nero, Bianco. Per modificare il tema basta cliccare sul menu File -> Opzioni da un'applicazione del pacchetto Office (come Word, Excel, Outlook ecc) e, nella scheda Generale, all'interno della sezione Personalizzazione della copia di Microsoft Office in uso selezionare dalla casella combinata Tema di Office il tema desiderato.

Tema di Office
FIG 1 - Tema di Office


Per eseguire la stessa operazione tramite registro di sistema è necessario agire su 2 valori:
il valore DWORD nominato UI Theme presente in 
HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Office\xx.0\Common\
e sul valore binario DATA presente in  
HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Office\xx.0\Common\Roaming\Identities\{xxxxxxxx-xxxx-xxxx-xxxx-xxxxxxxxxxxx-ADAL}\Settings\1186\{00000000-0000-0000-0000-000000000000}\
dove al posto xx.0 va indicata la versione di Office (ad es. 15.0 per Office 2013, 16.0 per Office 2016 e 2019) mentre al posto di xxxxxxxx-xxxx-xxxx-xxxx-xxxxxxxxxxxx è presente una stringa alfanumerica (GUID) che varia in base all'utenza e la versione di office installata.

I valori corrispondenti ai temi selezionabili in Office sono:
0 per il tema A colori.
3 per il tema Grigio scuro.
4 per il tema Nero.
5 per il tema Bianco.

Supponendo di voler impostare il tema Grigio scuro 
ad UI THEME va assegnato il valore 3
mentre a DATA il valore binario 03 00 00 00

Tema di Office, valore binario DATA
FIG 2 - Tema di Office, valore binario DATA


Di seguito un semplice script PowerShell che modifica il tema per Office 2016

Do{
cls
Write-Host "================ Seleziona tema Office 2016 ================"
     
Write-Host "0: Premi '0' per il tema 'A colori'."
Write-Host "3: Premi '3' per il tema 'Grigio scuro'."
Write-Host "4: Premi '4' per il tema 'Nero'."
Write-Host "5: Premi '5' per il tema 'Bianco'."
Write-Host "Q: Premi 'Q' per uscire."
Write-Host
$officeThemeValue = Read-Host "Scegli";
Write-Host

}While($officeThemeValue -notin 0,3,4,5,'q')

if ($officeThemeValue -ne 'q'){
$OfficeThemeRegKey = 'HKCU:\Software\Microsoft\Office\16.0\Common'

Set-ItemProperty -Path $OfficeThemeRegKey -Name 'UI Theme' -Value $officeThemeValue -Type DWORD

Get-ChildItem -Path ($OfficeThemeRegKey + "\Roaming\Identities\") | ForEach-Object {
  $identityPath = ($_.Name.Replace('HKEY_CURRENT_USER', 'HKCU:') + "\Settings\1186\{00000000-0000-0000-0000-000000000000}");

  if (Get-ItemProperty -Path $identityPath -Name 'Data' -ErrorAction Ignore) {
Write-Verbose $identityPath

Set-ItemProperty -Path $identityPath -Name 'Data' -Value ([byte[]]($officeThemeValue, 0, 0, 0)) -Type Binary
  }
}
Write-Host "Modifica effettuata. Riavviare le applicazioni Office."
}


Dal seguente link è possibile scaricare il file PS1 contenente lo script.





mercoledì 27 maggio 2020

Cloudflare: Filtrare i contenuti web con 1.1.1.1 for Families

Cloudflare, società specializzata nel content delivery network, da circa 2 anni fornisce gratuitamente un server DNS veloce ed attento alla privacy (Cloudflare 1.1.1.1: il DNS più veloce del web e attento alla privacy). Da qualche mese, per rispondere alle richieste degli utenti relativamente alla possibilità di filtrare i siti pericolosi, ha introdotto un nuovo servizio DNS gratuito chiamato 1.1.1.1 for Families che permette di aggiungere facilmente un livello di protezione alla propria rete domestica e ai propri dispositivi riducendo al minimo il rischio di scaricare malware o di accedere a contenuti per adulti. Il servizio sfrutta la rete globale di Cloudflare e anche in questo caso è garantita la bassa latenza delle risposte, sicurezza e il rispetto della privacy. I DNS da impostare sul proprio dispositivo o sul router per poter usufruire della protezione di Cloudflare sono i seguenti:

Per la protezione contro il malware
DNS primario (IPv4): 1.1.1.2
DNS secondario (IPv4): 1.0.0.2

DNS primario (IPv6): 2606:4700:4700::1112
DNS secondario (IPv6): 2606:4700:4700::1002

Per la protezione contro malware e contenuti per adulti
DNS primario (IPv4): 1.1.1.3
DNS secondario (IPv4): 1.0.0.3

DNS primario (IPv6): 2606:4700:4700::1113
DNS secondario (IPv6): 2606:4700:4700::1003


Le pagine vengono filtrate attraverso l'utilizzo di blacklist che vengono gestite e aggiornate direttamente da Cloudflare. Non viene offerta alcuna opzione di personalizzazione: non è possibile aggiungere manualmente ulteriori pagine da filtrare e nel caso in cui un sito sia stato inserito erroneamente all'interno della blacklist, non c'è la possibilità di sbloccarlo direttamente se non segnalando il problema a Cloudflare.
Cloudflare, 1.1.1.1 for Families
FIG 1 - Cloudflare, 1.1.1.1 for Families

lunedì 25 maggio 2020

Outlook: Individuare i file PST connessi al profilo Outlook tramite registro di sistema

Ogni volta che viene aggiunto un file PST ad Outlook, viene generata una nuova chiave all'interno del registro di sistema. Il nome della chiave, per questioni di sicurezza, viene generato in maniera casuale mentre il percorso e il nome del file PST connesso al profilo Outlook è contenuto all'interno del valore binario 001f6700.

Per ricercare manualmente il valore possiamo avviare l'editor del registro di sistema (regedit.exe) e posizionarci sulla chiave di registro del nostro profilo di posta. Il percorso del profilo varia in base alla versione di Outlook:

Per Outlook 2010 posizionarsi su
[HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows NT\CurrentVersion\Windows Messaging Subsystem\Profiles\<nome_profilo_posta>]

Per Outlook 2013 e successivi la chiave di registro contenente il profilo è del tipo
[HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Office\<versione>\Outlook\Profiles\<nome_profilo_posta>]
Ad esempio, per Outlook 2013 è
[HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Office\15.0\Outlook\Profiles\<nome_profilo_posta>]
mentre per Outlook 2016 la chiave è
[HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Office\16.0\Outlook\Profiles\<nome_profilo_posta>]


Una volta in posizione possiamo ricercare il valore binario 001f6700
Editor del Registro di sistema, valore 001f6700
FIG 1 - Editor del Registro di sistema, valore 001f6700

Un modo più semplice consiste nell'utilizzare uno script che, fornita la chiave di registro relativa al profilo Outlook, si occupa di individuare tutti i valori 001f6700 e trasformarli da valori binari in stringhe. Di seguito è riportato un semplcie script PowerShell che permette di automatizzare l'operazione.


$keys = Get-ChildItem HKCU:\software\microsoft\office\16.0\OUTLOOK\profiles\Posta -rec -ea SilentlyContinue | Where-Object {(Get-ItemProperty -path $_.PSPath) -match "001f6700"} | select -Property Property, Name, PSPath
foreach($chiave in $KEYS.PSPath){
  $valore = Get-ItemPropertyValue $chiave -Name 001f6700
  [Text.Encoding]::unicode.getString($valore.syncroot) 
}


Per individuare le chiavi di registro che contengono i valori 001f6700 ci avvaliamo dell'utilizzo dei cmdlet Get-ChildItem e Get-ItemProperty. A Get-ChildItem passiamo la chiave di registro relativa al profilo Outlook che vogliamo analizzare (HKCU:\software\microsoft\office\16.0\OUTLOOK\profiles\Posta), indichiamo che la ricerca deve essere effettuata anche sulle sottochiavi (-rec o -recurse) e che in caso di errore intendiamo proseguire senza visualizzare alcun messaggio (-ea SilentlyContinue oppure -ErrorAction SilentlyContinue).
Con la condizione Where-Object e Get-ItemProperty andiamo ad individuare solo le chiavi che contengono valori 001f6700.
Con il ciclo foreach scorriamo tutte le chiavi di registro individuate dall'istruzione precedente, estraiamo il contenuto del valore 001f6700 con Get-ItemPropertyValue e trasformiamo il valore binario in stringa in modo da renderlo leggibile. In output avremo l'elenco dei file PST connessi al profilo di Outlook specificato.





giovedì 21 maggio 2020

Windows 7: Disattivare la notifica di fine supporto

A partire dal 14 gennaio 2020 Microsoft non supporta più Windows 7: nessun aggiornamento software, aggiornamenti di sicurezza e supporto tecnico. A molti utenti di tale sistema operativo è apparsa anche una notifica a video (FIG 1) con l'invito a passare a Windows 10. La notifica può essere disattivata cliccando sul link "Non avvisarmi più" presente all'interno del messaggio ma non sempre funziona: diversi utenti lamentano che la notifica continua ad apparire. In questi casi è possibile intervenire manualmente.

Metodo 1
  • Cliccare sul pulsante start e digitare CMD;
  • Cliccare con il tasto destro del mouse su Prompt dei comandi e selezionare Esegui come amministratore;
  • Eseguire i seguenti comandi 
    schtasks /Change /TN "Microsoft\Windows\Setup\EOSNotify" /Disable 
    schtasks /Change /TN "Microsoft\Windows\Setup\EOSNotify2" /Disable

Se la disattivazione è andata a buon fine apparirà il messaggio Operazione riuscita.


Metodo 2
Creare un nuovo valore DWORD nominato EOSNotify all'interno della chiave di registro HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\. Ad EOSNotify bisognerà assegnare il valore 1.
L'operazione può essere effettuata dal Prompt dei comandi eseguito come amministratore eseguendo il comando
reg add "HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\EOSNotify" /v "DiscontinueEOS" /t REG_DWORD /d 1 /f"[/I]


Notifica fine supporto Windows 7
FIG 1 - Notifica fine supporto Windows 7




lunedì 18 maggio 2020

Windows 10: Screenshot dei menu tramite Cattura e annota

Esistono diverse scorciatoie da tastiera per eseguire uno screenshot dello schermo o parte di esso, tuttavia ci sono circostanze in cui le combinazioni di tasti utilizzate possono interferire con il menu o con la finestra attiva in quel momento. In questi casi è possibile utilizzare lo strumento Cattura e annota presente in Windows 10:
  • Nella barra di ricerca digitare cattura e annota e cliccare sull'App per avviarla.

    Ricerca App
    FIG1 - Ricerca App Cattura e annota
  • Cliccare sulla freccia verso il basso presente accanto al pulsante Nuovo e attivare la cattura posticipata (tra 3 o 10 secondi).
    Cattura e annota
    FIG 2 - Cattura e annota
  • Nell'intervallo di tempo, richiamare la finestra/menu desiderato e attendere che il tool esegua la cattura.





sabato 16 maggio 2020

Windows Server 2019: Configurazione di un domain controller aggiuntivo

In un ambiente Windows Server ciascun controller di domino dispone di una copia locale completa del database Active Directory.  Disporre di più domain controller in un dominio, oltre a consentire una distribuzione del lavoro, mette al riparo da eventuali blocchi dell'intera infrastruttura dovuti a guasti su un server Domain Controller. Nell'articolo precedente (Windows Server 2019: Join al dominio tramite GUID) abbiamo aggiunto il nuovo server Server2DC al dominio mycompany.local. In questo articolo verrà illustrato come promuovere tale server a Domain Controller aggiuntivo, prima però è necessario procedere  all'installazione di Active Directory:
  • Da Server Manager selezionare Dashboard. Cliccare su Aggiungi ruoli e funzionalità per avviare il Wizard che ci guiderà nelle operazioni;
    Windows Server 2019, Server Manager, Aggiungi ruoli e funzionalità
    FIG 1 - Windows Server 2019, Server Manager, Aggiungi ruoli e funzionalità
  • Il Wizard fornisce alcune informazioni preliminari sull'installazione/rimozione dei ruoli e funzionalità. Cliccare su Avanti.
    Windows Server 2019, Aggiungi ruoli e funzionalità operazioni preliminari
    FIG 2 - Windows Server 2019, Aggiungi ruoli e funzionalità operazioni preliminari
  • Come Tipo di installazione selezionare l'opzione Installazione basata su ruoli o basata su funzionalità e cliccare su Avanti per proseguire.
    Windows Server 2019, Installazione basata su ruoli o basata su funzionalità
    FIG 3 - Windows Server 2019, Installazione basata su ruoli o basata su funzionalità
  • Nel passaggio successivo viene richiesto di selezionare il server in cui installare i ruoli e le funzionalità. Selezioniamo il nostro server Server2DC e clicchiamo su Avanti.
    Windows Server 2019, Selezione server di destinazione
    FIG 4 - Windows Server 2019, Selezione server di destinazione
  • Nella sezione Ruoli Server, selezionare il ruolo Servizi di dominio Active Directory.
    Windows Server 2019, Selezione ruolo Servizi di dominio Active Directory
    FIG 5 - Windows Server 2019, Selezione ruolo Servizi di dominio Active Directory
  • All'interno della finestra Aggiunta guidata ruoli e funzionalità l'utente viene avvisato sulla necessità di installare ulteriori ruoli e funzionalità per il corretto funzionamento dei Servizi di dominio Active Directory. Cliccare su Aggiungi funzionalità.
    Windows Server 2019, Aggiungere le funzionalità necessarie per Servizi di dominio Active Directory
    FIG 6 - Windows Server 2019, Aggiungere le funzionalità necessarie per Servizi di dominio Active Directory
  • Si ritorna alla schermata precedente. Cliccare su Avanti per proseguire.
    Windows Server 2019, Ruoli server
    FIG 7 - Windows Server 2019, Ruoli server
  • Nel passaggio successivo viene data la possibilità di installare ulteriori funzionalità. Passiamo oltre cliccando su Avanti.
    Windows Server 2019, Selezione funzionalità
    FIG 8 - Windows Server 2019, Selezione funzionalità
  • Nella sezione Servizi di dominio Active Directory vengono fornite informazioni sui ruoli/funzionalità che si sta installando. Cliccare su Avanti per proseguire.
    Windows Server 2019, Servizi di dominio Active Directory
    FIG 9 - Windows Server 2019, Servizi di dominio Active Directory
  • Nella sezione Conferma viene mostrato un resoconto di tutte le funzionalità che verranno installate. Cliccare sul pulsante Installa per proseguire e attendere che l'installazione venga portata a termine.
    Windows Server 2019, Conferma installazione Active Directory
    FIG 10 - Windows Server 2019, Conferma installazione Active Directory

    Windows Server 2019, Installazione in corso di Active Directory
    FIG 11 - Windows Server 2019, Installazione in corso di Active Directory
  • Al termine dell'installazione dei Servizi Active Directory cliccare sul link Alza di livello il server a controller di dominio per promuovere il server a Domain Controller.
    Windows Server 2019, Alza di livello il server a controller di dominio
    FIG 12 - Windows Server 2019, Alza di livello il server a controller di dominio
  • Nella sezione Configurazione distribuzione dobbiamo prestare attenzione a diverse impostazioni. Dato che disponiamo già di un domain controller selezionare l'opzione Aggiungi un controller di dominio a un dominio esistente. Verificare che nella casella Dominio sia indicato il dominio corretto (nel nostro caso mycompany.local) inoltre assicurarsi che le credenziali specificate siano quelle di un account del dominio che dispone delle abilitazioni per eseguire l'operazione (in caso contrario cliccare sul pulsante cambia e specificare nuove credenziali). Una volta effettuate le opportune verifiche, cliccare su Avanti per proseguire.
    Windows Server 2019, Aggiungi un controller di dominio a un dominio esistente
    FIG 13 - Windows Server 2019, Aggiungi un controller di dominio a un dominio esistente
  • Nel passo successivo viene richiesto di impostare alcune opzioni relative al controller di dominio. Lasciamo attive le funzionalità Server DNS (Domain Name System) e Catalogo globale quindi digitiamo e confermiamo una password da utilizzare per il ripristino di Active Directory. Trattandosi di un domain controller aggiuntivo, volendo, possiamo renderlo di sola lettura selezionando la relativa opzione. Lasciare la casella Controller di dominio di sola lettura disattivata e cliccare su Avanti.
    Windows Server 2019, Opzioni controller di dominio
    FIG 14 - Windows Server 2019, Opzioni controller di dominio
  • Un messaggio ci avvisa sull'impossibilità di creare una delega per il server DNS in quanto non è definita una zona padre. Cliccare su Avanti per proseguire, il DNS server verrà installato automaticamente con l'installazione di Active Directory.
    Windows Server 2019, Delega per server DNS
    FIG 15 - Windows Server 2019, Delega per server DNS
  • Nella sezione Opzioni aggiuntive viene richiesto di indicare da quale domain controller effettuare la replica. Selezionare l'opzione Qualsiasi controller di dominio e cliccare su Avanti.
    Windows Server 2019, Opzioni aggiuntive
    FIG 16 - Windows Server 2019, Opzioni aggiuntive
  • Nella fase successiva il Wizard consente di specificare il percorso in cui salvare il database di Active Directory, il file di log e il percorso per la cartella condivisa SYSVOL. Come già detto per l'installazione del primo domain controller, in ambiente di produzione è preferibile salvare tali informazioni in uno o più dischi dedicati formattati come NTFS. La cartella condivisa SYSVOL viene utilizzata per condividere informazioni come script ed elementi relativi agli oggetti Group Policy (in AD tutti gli elementi sono considerati oggetti) tra i Domain Controller. Come tutti i grandi Database anche Active Directory è composto da un file principale e un file di log che tiene traccia delle transazioni. Le modifiche effettuate al database vengono prima scritte all'interno del file di log e successivamente riportate all'interno del database. Se il server dovesse per qualche motivo spegnersi nel bel mezzo di una modifica, al successivo avvio del server Active Directory può utilizzare il file di log per assicurarsi che il database sia in uno stato coerente. Non modifichiamo l'impostazione di default e proseguiamo cliccando su Avanti.
    Windows Server 2019, Percorsi file Active Directory
    FIG 17 -  Windows Server 2019, Percorsi file Active Directory
  • Nella sezione Verifica opzioni viene mostrato un riepilogo delle impostazioni selezionate nei passaggi precedenti. Una volta presa visione delle opzioni, cliccare su Avanti per procedere.
    Windows Server 2019, Verifica opzioni
    FIG 18 - Windows Server 2019, Verifica opzioni
  • Nella fase successiva il Wizard effettua una verifica sui prerequisiti necessari alla promozione del server a controller di dominio. Se i prerequisiti vengono rispettati sarà possibile cliccare sul pulsante Installa per l'installazione del software.
    Windows Server 2019, Controllo dei prerequisiti
    FIG 19 - Windows Server 2019, Controllo dei prerequisiti
  • Il server verrà riavviato per completare l'installazione di Active Directory. Al successivo logon noteremo che in Server Manager sono stati aggiunti due servizi: DNS e Servizi di dominio Active Directory.
    Server Manager, nuovi ruoli
    FIG 20 - Server Manager, nuovi ruoli
  • Avviando Utente e computer di Active Directory noteremo che tutti gli oggetti di Active Directory sono stati replicati sul server Server2DC.
    Utenti e computer di Active Directory, oggetti replicati
    FIG 21 - Utenti e computer di Active Directory, oggetti replicati






martedì 12 maggio 2020

Windows Server 2019: Join al dominio tramite GUI

Nell'articolo Windows Server 2019: Join al dominio da riga di comando tramite netdom è stato mostrato come utilizzare netdom per eseguire la join al dominio di un nuovo server. L'operazione può essere eseguita anche tramite GUI in maniera del tutto analoga a quanto visto per la workstation Windows 10 nell'articolo Windows Server 2019: Aggiungere una workstation al dominio (join al dominio).

Supponiamo di avere un server con Windows Server 2019 con la seguente configurazione:
Nome: Server2DC
IP: 192.168.1.122
SubNetMask: 255.255.255.0
Server DNS primario: 192.168.1.121

Per eseguire la Join al dominio:
  • Posizionarsi sul nuovo server ed eseguire il logon con un account amministratore.
  • Dalla finestra Server Manager, selezionare Server locale quindi cliccare sul nome del computer.
    Server Manager, Nome computer
    FIG 1 - Server Manager, Nome computer
  • Nella finestra Proprietà del sistema cliccare sul pulsante Cambia.
    Proprietà del sistema, Rinomina computer e cambio dominio
    FIG 2 - Proprietà del sistema, Rinomina computer e cambio dominio
  • Nell'apposita casella digitare il nome che si desidera attribuire al server (ad es Server2DC).
  • Nella sezione Membro di selezionare l'opzione Dominio. Digitare nella casella sottostante il dominio a cui eseguire la join (mycompany.local) e cliccare su OK.
    Cambiamenti dominio/nome computer
    FIG 3 - Cambiamenti dominio/nome computer
  • Inserire le credenziali di un account appartenente al dominio che può eseguire la join e cliccare su OK.
    Credenziali account autorizzato ad eseguire la join al dominio specificato
    FIG 4 - Credenziali account autorizzato ad eseguire la join al dominio specificato
  • Verrà visualizzato un messaggio di benvenuto al dominio. cliccare su OK.
    FIG 5 - Conferma di modifica dominio/nome computer avvenuta.
  • Una nuova finestra di dialogo ci informa che è necessario il riavvio per completare l'operazione. Cliccare su OK.
    Richiesta riavvio a seguito cambio nome computer/dominio
    FIG 6 - Richiesta riavvio a seguito cambio nome computer/dominio
  • Cliccare su Chiudi nella finestra relativa alle Proprietà del sistema.
    Proprietà del sistema
    FIG 7 - Proprietà del sistema
  • Nella nuova finestra di dialogo, cliccare su Riavvia ora per riavviare il sistema e rendere effettive le modifiche.
    Riavvio del sistema per applicare le modifiche
    FIG 8 - Riavvio del sistema per applicare le modifiche


Nel prossimo articolo verrà mostrato come promuovere tale server come domain controller in aggiunta a quello già presente sulla nostra infrastruttura.




venerdì 8 maggio 2020

Windows Quick Tip: Acquisizione di screenshot

Dalla versione 15063 (Windows 10 Creators Update) è stato introdotto in Windows un nuovo modo per catturare lo schermo senza dover ricorrere a tool di terze parti.
Premendo la combinazione di tasti
Win+Shift+
lo schermo verrà leggermente oscurato e appariranno in altro 4 icone che permettono di selezionare il tipo di cattura desiderato:  cattura rettangolare, cattura a mano libera, cattura schermo intero e il tasto per chiudere la funzione.

FIG 1 - Windows 10, Cattura e annota

Cliccando sulle prime 2 opzioni è possibile selezionare l'area dello schermo da catturare tenendo premuto il tasto sinistro del mouse. Rilasciando il tasto, l'area di schermo selezionato verrà automaticamente copiato negli appunti e una notifica ci avvisa dell'avvenuta operazione. Premendo il tasto di cattura schermo intero, invece, verrà catturata l'intera area dello schermo. Anche in questo caso apparirà un messaggio di notifica.

Una volta eseguita la cattura sarà possibile incollare l'immagine catturata in un editor di immagini o all'interno di un documento.








martedì 5 maggio 2020

Windows 10: Scaricare e installare una delle versioni precedenti di Windows

Microsoft aggiorna costantemente Windows 10 sia per garantire un maggiore livello di sicurezza a tutti gli utenti sia per aggiungere/aggiornare funzionalità che rimuovere bug del suo sistema operativo. Generalmente è consigliabile utilizzare sempre un sistema aggiornato, tuttavia possono esserci circostanze in cui è necessario utilizzare una versione precedente del sistema operativo. In questi casi, per procurarsi una versione di Windows diversa da quella più recente, non si può fare affidamento sui tool ufficiali di Microsoft ma bisogna ricorrere a strumenti realizzati da terze parti.
Uno dei tool più utilizzati in tali circostanze, e di cui ho già parlato sul blog (Scaricare le immagini disco (ISO) di Windows e Office originali), è Windows/Office ISO Downloader realizzato da Jan Krohn (www.heidoc.net). Non tutti sanno che anche Rufus, il famoso tool di scrittura delle immagini ISO su pendrive USB, consente di recuperare le ISO delle versioni meno recenti del sistema operativo della casa di Redmond.
Vediamo passo passo come procedere:
  • Scaricare la versione più recente di Rufus dal sito ufficiale https://rufus.ie. Il tool è disponibile anche in versione portable che non richiede alcuna installazione.
  • Avviare il tool. Nella finestra di dialogo che richiede il consento per permettere a Rufus di ricercare aggiornamenti online cliccare su Si (in caso contrario potrebbe non essere disponibile la funzione di download delle ISO).
    Rufus, verifica aggiornamenti online
    FIG 1 - Rufus, verifica aggiornamenti online
  • Cliccare sulla freccia verso il basso accanto al pulsante SELEZIONA quindi evidenziare la voce DOWNLOAD.
    Rufus, pulsante Download
    FIG 2 - Rufus, pulsante DOWNLOAD
  • Cliccare sul pulsante DOWNLOAD.
  • Dopo qualche secondo verrà visualizzata la finestra di dialogo che consente di scegliere la versione del sistema operativo (Windows 10 e Windows 8.1). Selezionare il sistema operativo desiderato e cliccare su Continua.

    Download Immagine ISO, Versione
    FIG 3 - Download Immagine ISO, Versione

    Selezione versione
    FIG 4 - Selezione versione
  • Allo stesso modo viene successivamente chiesto di selezionare la Release, l'Edizione, la Lingua e l'Architettura (x64 o x86).
    Download immagine ISO
    FIG 5 - Download immagine ISO
  • Una volta completate tutte le scelte cliccare sul pulsante Download.
  • Al termine del download, con Rufus, sarà possibile avviare la creazione della pendrive con l'immagine scaricata.


Avviando il sistema con la pendrive appena creata sarà possibile procedere all'installazione della nostra versione di Windows. Ovviamente, nel caso in cui l'installazione di una vecchia versione di Windows sia dovuta a particolari necessità, al termine dell'installazione sarà opportuno bloccare o ritardare gli aggiornamenti per non vanificare i nostri sforzi.









domenica 3 maggio 2020

Windows Server 2019: Mappare cartella condivisa tramite script di logon

Negli articoli Windows Server 2019: Mappare automaticamente una cartella condivisa e Windows Server 2019: Mappare cartelle personali abbiamo visto come fare in modo che una cartella venga automaticamente mappata all'utente. In particolare nell'ultimo articolo, quando abbiamo mappato la cartella personale, abbiamo perso il collegamento alla cartella condivisa tra più utenti che ripristineremo con i passaggi di seguito indicati. Quando bisogna gestire numerosi account è consigliabile l'utilizzo delle group policy. In questo articolo verrà mostrato come agire manualmente su un gruppo ristretto di utenti e mappare una cartella condivisa tramite l'utilizzo di uno script di logon. Tratterò le group policy più in là in appositi articoli.


La cartella condivisa che andremo a mappare al logon tramite script sarà \\SERVER1DC\Cartella condivisa creata nell'articolo Windows Server 2019: Mappare automaticamente una cartella condivisa.


Creazione dello script di logon

  • Posizionarsi sul server e avviare un editor di testo come Blocco note (premere la combinazione di tasti WIN+R, digitare notepad seguito da invio);
  • Digitare il seguente comando
    net use Y: "
    \\SERVER1DC\Cartella condivisa"
    i doppi apici sono necessari in quanto il nome della cartella contiene uno spazio;
    Creazione del logon script tramite Blocco note
    FIG 1 - Creazione del logon script tramite Blocco note
  • Dal menu File selezionare Salva con nome;
  • Salvare il file con il nome logon.bat nel percorso C:\Windows\SYSVOL\sysvol\mycompany.local\scripts
    FIG 2 - Salvare lo script in C:\Windows\SYSVOL\sysvol\mycompany.local\scripts


Impostare lo script di accesso per gli account utente

Creato lo script e salvato nell'opportuno percorso non resta che impostarlo per uno o più account utente. L'operazione può essere eseguita tramite Utenti e computer di Active DirectoryCentro di amministrazione di Active Directory o PowerShell. Vediamo i passaggi da seguire

Utenti e computer di Active Directory
  • Da Server Manager cliccare sul menu Strumenti e selezionare Utenti e Computer di Active Directory (Active Directory Users and Computers). In alternativa premere la combinazione di tasti WIN+R digitare dsa.msc e premere invio.
    Server Manager, Strumenti, Utenti e computer di Active Directory
    FIG 3 - Server Manager, Strumenti, Utenti e computer di Active Directory
  • Selezionare gli utenti presenti nella UO mycompany.local\Direzione\Utenti e cliccare sul pulsante Proprietà (in alternativa cliccare con il tasto destro del mouse sugli utenti selezionati e scegliere Proprietà dal menu contestuale);
    Utenti e computer di Active Directory, Visualizzare le proprietà degli account utenti
    FIG 4 - Utenti e computer di Active Directory, Visualizzare le proprietà degli account utenti
  • Selezionare la scheda Profilo. Spuntare la casella Script di accesso e digitare il nome dello script da richiamare (Logon.bat) quindi cliccare su OK.
    Configurazione Script di accesso per gli account utente
    FIG 5 - Configurazione Script di accesso per gli account utente

Da questo momento quando gli utenti effettueranno il logon su una workstation del dominio verrà avviato lo script che mapperà la cartella condivisa con la lettera di unità specificata.


Centro di amministrazione di Active Directory
I passaggi da eseguire utilizzando il Centro di amministrazione di Active Directory sono simili a quelli già visti per Utenti e computer di Active Directory:
  • Da Server Manager cliccare sul menu Strumenti e selezionare Centro di amministrazione di Active Directory. In alternativa premere la combinazione di tasti WIN+R, digitare dsac.exe e premere invio.
    Windows Server 2019, Centro di amministrazione di Active Directory
    FIG 6 - Windows Server 2019, Centro di amministrazione di Active Directory
  • Selezionare gli utenti presenti nella UO mycompany.local\Direzione\Utenti e cliccare sul link Proprietà nel riquadro Attività.
    Centro di amministrazione di Active Directory, Proprietà account utente
    FIG 7 - Centro di amministrazione di Active Directory, Proprietà account utente
  • Cliccare sulla sezione Profilo, abilitare la casella Script di accesso e digitare il nome dello script da eseguire al logon (logon.bat) quindi cliccare su OK per confermare la modifica.
    Centro di amministrazione di Active Directory, Attivazione script di accesso
    FIG 8 - Centro di amministrazione di Active Directory, Attivazione script di accesso




PowerShell
La stessa operazione può essere eseguita, per ogni utente, tramite PowerShell e l'utilizzo del cmdlet Set-ADUSer. Una volta avviato Windows PowerShell (amministratore) basta eseguire il comando
Set-ADUser -Identity:"CN=Giovanni Lubrano Lavadera,OU=Utenti,OU=Direzione,DC=mycompany,DC=local" -ScriptPath:"logon.bat" -Server:"Server1DC.mycompany.local"