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lunedì 19 maggio 2025

Windows 11 24H2

Con l'arrivo dell'aggiornamento 24H2, Windows 11 conferma la sua vocazione di piattaforma innovativa, orientata alla sicurezza, alla produttività e all'integrazione tra dispositivi. Questo aggiornamento annuale introduce miglioramenti significativi che spaziano dall'integrazione di funzionalità AI avanzate a una maggiore ottimizzazione tecnica, consolidando la posizione di Microsoft nel settore dei sistemi operativi desktop.

Dal lancio di Windows 11 nell’ottobre 2021, Microsoft ha adottato un ciclo di sviluppo annuale per il sistema operativo, assicurando un flusso costante di miglioramenti e innovazioni. Con la fine del supporto per Windows 10 prevista per ottobre 2025, Windows 11 rappresenta ormai il pilastro centrale della strategia di Microsoft. L’aggiornamento 24H2 consolida questa posizione, offrendo un mix di ottimizzazioni tecniche e nuove funzionalità che pongono le basi per una piattaforma più sicura, performante e versatile.

In quest'articolo faremo una panoramica sulle novità presenti in questo nuovo aggiornamento.

Miglioramenti Tecnici e Ottimizzazione del Kernel

Uno degli interventi più significativi è la riscrittura di parti del kernel di Windows 11 utilizzando il linguaggio Rust. L’inizio della migrazione del codice del kernel da C a Rust rappresenta un cambio di paradigma nella progettazione del sistema operativo, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza e le prestazioni riducendo le vulnerabilità legate alla gestione della memoria. Rust, noto per la sua affidabilità e sicurezza intrinseca, consente una gestione più efficiente delle risorse hardware, rafforzando la stabilità complessiva del sistema. Si tratta di un un linguaggio di programmazione moderno, sviluppato nel 2010, che ha, tra i suoi punti di forza principali, un sistema di gestione della memoria basato sui concetti di ownership e borrowing che elimina errori comuni come i buffer overflow, i puntatori dangling e il use-after-free. Un altro elemento distintivo di Rust è la sua gestione avanzata della concorrenza, che permette di sviluppare codice multi-thread in modo più sicuro rispetto al C. Grazie a strumenti sofisticati e costrutti pensati per prevenire errori di sincronizzazione, Rust garantisce applicazioni stabili e performanti, ottimizzando l’uso dei core della CPU. Sul fronte delle prestazioni, Rust non solo eguaglia il C, ma in alcuni casi lo supera, generando codice nativo altamente ottimizzato che migliora l’efficienza e riduce al minimo il consumo di risorse hardware.
Tuttavia, la transizione verso Rust non è priva di sfide. Microsoft ha optato per un approccio graduale, iniziando con la riscrittura di alcune componenti del kernel per poi ampliare progressivamente l’adozione del linguaggio. Questo processo, benché lungo, è fondamentale per garantire la compatibilità e la stabilità del sistema operativo. L’obiettivo finale è una migrazione completa del kernel, un’impresa ambiziosa che richiederà anni, ma che promette di trasformare Windows in una piattaforma più moderna e robusta.
Sebbene il processo sia ancora nelle fasi iniziali, i risultati già osservati con l’aggiornamento Windows 11 24H2 dimostrano che la direzione intrapresa è promettente.

Un altro passo avanti è l'ottimizzazione per i dispositivi basati su architettura Arm, un settore di mercato in forte espansione su cui Microsoft ha dimostrato di voler investire significativamente, con l'obiettivo di contrastare l'ascesa della piattaforma integrata di hardware e software sviluppata da Apple. Grazie al layer di emulazione Prism, il sistema operativo migliora la compatibilità con le applicazioni x86 e x64, rendendo l'esperienza utente più fluida anche su hardware non convenzionale. Inoltre, il supporto ufficiale per Wi-Fi 7 posiziona Windows 11 all'avanguardia nell'adozione delle tecnologie di rete.

I requisiti hardware di base per Windows 11 rimangono invariati rispetto alle versioni precedenti: sono supportati processori Intel di settima generazione, AMD Ryzen di seconda generazione o successivi, insieme al supporto per TPM (Trusted Platform Module) e Secure Boot. Tuttavia, alcune funzionalità avanzate, in particolare quelle basate sull’intelligenza artificiale, come Windows Recall, sono disponibili esclusivamente sui PC Copilot+, che necessitano di una NPU (Neural Processing Unit) dedicata.

Per i dispositivi ARM di vecchia generazione, l’aggiornamento a Windows 11 24H2 introduce un requisito specifico: è necessario un processore ARM v8.1 o successivo, escludendo modelli più datati come lo Snapdragon 835


Ottimizzazioni in Windows Update

Microsoft continua a perfezionare Windows Update per ridurre i tempi di inattività e rendere il processo di aggiornamento più fluido, meno invasivo e più sicuro.

Una delle novità più rilevanti è l’introduzione del hotpatching per i client Windows. Questa funzionalità consente di applicare aggiornamenti di sicurezza e correzioni di bug senza richiedere il riavvio del sistema, riducendo drasticamente le interruzioni per gli utenti. Sebbene questa tecnologia non venga utilizzata per tutti gli aggiornamenti, si rivela particolarmente utile per quelli di sicurezza out-of-band, rilasciati in situazioni di emergenza. Grazie al hotpatching, gli aggiornamenti vengono applicati in background, rendendo l’intero processo quasi invisibile per l’utente.

Un’altra innovazione significativa è il supporto per i checkpoint integrati in Windows Update. Anche se Microsoft non ha ancora rilasciato tutti i dettagli tecnici, si prevede che questa funzione permetterà di creare automaticamente un punto di ripristino completo prima dell’installazione di un aggiornamento. In caso di problemi, gli utenti potranno facilmente tornare a una versione precedente del sistema operativo, migliorando la sicurezza e la tranquillità durante l’aggiornamento.

Oltre al hotpatching e ai checkpoint, Microsoft sta perfezionando le patch incrementali, che riducono la quantità di dati scaricati e velocizzano l’installazione degli aggiornamenti rendendo il processo di aggiornamento più rapido e meno invasivo.


Innovazioni nell'Interfaccia Utente e nell'Esperienza d'Uso

Windows 11 24H2 introduce importanti miglioramenti anche nell'interfaccia utente in termini di funzionalità e personalizzazione e nell'integrazione con dispositivi mobili.

L’app Impostazioni di Windows include ora nuove opzioni legacy per il mouse, come la configurazione della direzione di scorrimento e la possibilità di attivare o disattivare la precisione avanzata direttamente dalle impostazioni. 

Con l’app Phone Link, ora integrata direttamente nel menu Start, Microsoft punta a rendere lo smartphone un’estensione del sistema operativo Windows, semplificando l'accesso alle sue funzioni direttamente dal desktop. Questa funzione, al momento disponibile solo per dispositivi Android, consente di monitorare informazioni chiave del proprio smartphone, come il livello della batteria, lo stato della connessione, i messaggi e le chiamate recenti, senza dover accedere fisicamente al dispositivo.  Il supporto per iPhone non è disponibile ma l’azienda di Redmond ha annunciato che questa funzionalità arriverà in futuro, ampliando le possibilità di integrazione. Pur non raggiungendo ancora l’interconnessione profonda che Apple può garantire nel proprio ecosistema chiuso, con questa ultima release Windows ha fatto enormi progressi.

Il menu Start, spesso criticato al lancio di Windows 11 per la sua incompletezza, continua a ricevere aggiornamenti per migliorare funzionalità e usabilità. Le novità introdotte in questa release riflettono un approccio più ponderato e orientato al feedback degli utenti, con l’obiettivo di offrire un'esperienza più intuitiva e personalizzabile.

Anche la barra delle applicazioni ha ricevuto una serie di aggiornamenti, con particolare attenzione all’area della tray, situata nell’angolo inferiore destro dello schermo. L’interfaccia è stata semplificata per migliorare la leggibilità e il design, con modifiche come l’eliminazione dell’indicatore AM/PM nelle regioni che utilizzano il formato orario a 12 ore e la rimozione dell’anno dalla visualizzazione della data.

Queste opzioni sono gestibili tramite le impostazioni (Impostazioni > Data/ora e lingua > Data e ora > Mostra ora e data nella barra delle applicazioni), anche se alcune novità non sono ancora disponibili in tutte le lingue, tra cui l’italiano. Inoltre, l’icona della campanella, che indica la modalità Non disturbare, ora appare solo quando la funzione è attiva, contribuendo a un design più pulito e minimalista.

Tra le altre migliorie, Microsoft ha introdotto la possibilità di trascinare le icone delle applicazioni fissate dal menu Start direttamente nella barra delle applicazioni. Sebbene questa funzionalità sembri un dettaglio banale, rappresenta un ulteriore passo verso una maggiore personalizzazione, colmando una lacuna rimasta inspiegabilmente irrisolta per anni.

Il pannello delle Impostazioni Rapide è stato completamente rinnovato, introducendo un design più moderno e funzionale, ispirato ai principali sistemi operativi mobili come Android e iOS. La nuova struttura, ora organizzata in pagine scorrevoli, consente di accedere rapidamente a tutte le opzioni disponibili senza dover navigare in menu complessi o perdere tempo con operazioni ripetitive.
Il nuovo layout consente di riorganizzare le icone trascinandole e posizionandole nella griglia ma è stata rimossa la possibilità di nascondere completamente le opzioni inutilizzate: tutte le funzionalità disponibili sono ora visibili nel pannello. Per ridurre l’ingombro visivo, gli utenti possono relegare le impostazioni meno utilizzate verso il basso della griglia. Questa scelta di design punta a offrire un’esperienza più coerente, ma potrebbe scontentare alcuni utenti avanzati che preferiscono un controllo più approfondito sulla configurazione del sistema.

Un piccolo dettaglio degno di nota riguarda l’animazione dell’icona Wi-Fi. Durante la connessione a una rete, l’icona mostra un’animazione dinamica che indica il progresso, eliminando la necessità di aprire il pannello delle impostazioni dedicate o affidarsi ai tooltip del cursore. Sebbene si tratti di un dettaglio apparentemente marginale, questo aggiornamento contribuisce a rendere l’interfaccia più intuitiva e in linea con le aspettative degli utenti moderni.

In Esplora File, con l’aggiornamento 24H2,  Microsoft introduce una serie di novità progettate per semplificare l’esperienza utente, ampliare le capacità native di gestione degli archivi compressi e rafforzare l’integrazione con dispositivi mobili, in particolare Android. Una delle prime modifiche che salta subito all’occhio riguarda l'aggiunta di etichette testuali accanto alle icone dei comandi principali, come Taglia, Copia, Rinomina, Condividi ed Elimina. Questa scelta supera l’approccio esclusivamente iconografico di Windows 11, che, pur essendo elegante, poteva risultare poco intuitivo per gli utenti meno esperti o per chi si avvicinava per la prima volta all’interfaccia. Con le etichette, i comandi diventano immediatamente riconoscibili, migliorando l’usabilità senza sacrificare l’estetica.
Un’importante novità tecnica è il supporto nativo per formati di compressione come TAR e 7z, che si affianca allo storico ZIP. In passato, Esplora File limitava la creazione di archivi al solo formato ZIP, costringendo gli utenti a ricorrere a software di terze parti per gestire altri tipi di file compressi. Ora, con l'aggiornamento, è possibile creare e aprire archivi 7z e TAR direttamente dall’interfaccia di Esplora File, ampliando le capacità native del sistema operativo.
Tuttavia, manca ancora il supporto per la protezione degli archivi con password, una funzionalità cruciale per chi gestisce dati sensibili. Inoltre, l’interfaccia avanzata per personalizzare i parametri di compressione non è completamente ottimizzata per la modalità scura, creando un’incoerenza visiva per chi utilizza il dark mode.
L’integrazione tra Windows e dispositivi mobili compie un ulteriore salto in avanti grazie alla funzionalità Phone Link (Collegamento al telefono in italiano). Esplora File ora consente di navigare direttamente nel file system di uno smartphone Android senza bisogno di cavi o applicazioni di terze parti. Gli utenti possono copiare, spostare ed eliminare file dal telefono come farebbero con qualsiasi altro dispositivo connesso al PC.

L’aggiornamento 24H2 introduce anche una serie di migliorie minori che contribuiscono a rendere l’utilizzo di Esplora File più agevole e versatile:
  • Duplicazione delle Schede
    Ora è possibile duplicare le schede aperte con un semplice clic destro, agevolando il confronto o il trasferimento di file tra directory diverse.
  • Modifica dei Metadati Immagine
    Gli utenti possono modificare direttamente i metadati di immagini PNG, come titoli o tag, tramite il menu contestuale, senza necessità di software aggiuntivi.
  • Visualizzazione Condivisi
    Una nuova sezione nella home di Esplora File raccoglie automaticamente i file condivisi tramite applicazioni e servizi integrati, offrendo un accesso centralizzato per la collaborazione.
  • Gestione Migliorata dei Breadcrumb
    La barra degli indirizzi ora consente di trascinare file tra cartelle utilizzando i breadcrumb, semplificando ulteriormente lo spostamento rapido dei documenti.

L'Intelligenza Artificiale 

In Windows 11 24H2, Copilot, l’assistente basato sull’intelligenza artificiale di Microsoft, diventa un'applicazione standalone e appare come un'icona dedicata sulla barra delle applicazioni, offrendo agli utenti maggiore libertà: è possibile ridimensionarne la finestra, spostarla o persino disinstallarla. Si tratta di una scelta forzata sia per rispettare il feedback degli utenti, sia per l’esigenza di Microsoft di conformarsi alle normative sulla concorrenza.  Tuttavia con questa modifica il senso di integrazione nativa tra Copilot e Windows ne esce ridimensionato. Ora, l’assistente si presenta più come un chatbot esterno basato su tecnologie web (ospitate su Microsoft Edge) che come un elemento profondamente integrato nel sistema operativo.
La capacità di controllo del sistema operativo da parte di Copilot è stata notevolmente ridotta: nelle versioni precedenti, Copilot consentiva di eseguire comandi diretti, come aprire applicazioni, modificare impostazioni o attivare funzionalità mentre ora l’assistente si limita a fornire istruzioni testuali su come procedere manualmente.


Windows Copilot+ e Recall

Il panorama tecnologico sta vivendo una trasformazione significativa grazie all’integrazione di soluzioni avanzate di intelligenza artificiale (AI) nei dispositivi di uso quotidiano. In questo contesto, Copilot+ si distingue come una delle innovazioni più promettenti, sfruttando le Neural Processing Unit (NPU) per offrire funzionalità esclusive che migliorano sia la produttività sia l’esperienza multimediale. Questa evoluzione si basa sull’elaborazione locale, che garantisce prestazioni più rapide e una maggiore sicurezza dei dati rispetto alle soluzioni basate sul cloud.

Le NPU, unità di elaborazione neurali dedicate, rappresentano il cuore di Copilot+. Queste componenti hardware specializzate consentono di eseguire operazioni di machine learning in modo efficiente, riducendo i tempi di elaborazione e migliorando l’esperienza utente. Grazie a questa architettura, Copilot+ è in grado di offrire funzionalità avanzate, come l’analisi in tempo reale di grandi volumi di dati e l’ottimizzazione delle attività quotidiane.

Una delle funzionalità più discusse è Windows Recall, uno strumento che promette di rivoluzionare il modo in cui gli utenti interagiscono con i propri dispositivi. Windows Recall utilizza Windows Copilot Runtime e registra le attività svolte sul PC attraverso screenshot acquisiti automaticamente a intervalli regolari, creando un registro visivo delle operazioni eseguite. L’obiettivo è facilitare il recupero di informazioni, mediante un sistema di ricerca semantica avanzata, e migliorare la gestione del flusso di lavoro, offrendo una sorta di "macchina del tempo" digitale.
La funzionalità ha suscitato forti preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati. Microsoft assicura che i dati raccolti da Windows Recall vengono crittografati e archiviati solo localmente, inoltre un’icona visibile nella barra delle applicazioni indica quando Windows Recall è attivo e c'è la possibilità di escludere specifiche applicazioni o siti web dalla raccolta dati.
Nonostante questi accorgimenti, le controversie hanno spinto Microsoft a posticipare più volte il rilascio di Windows Recall. La funzionalità è stata rimossa dalla versione iniziale di Windows 11 24H2 e sarà resa disponibile solo nelle build di anteprima per gli utenti del programma Windows Insider.

Altre funzionalità interessanti introdotte grazie a Copilot+ e alla presenza delle NPU sono Live Captions, CoCreator per Microsoft Paint, Advanced Studio Effects e AutoSR (Automatic Super Resolution), che promettono di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con i nostri dispositivi.

Live Captions (Sottotitoli in tempo reale) sfrutta la potenza delle NPU per generare trascrizioni istantanee di contenuti audio. Questa tecnologia, che opera anche in assenza di connessione internet, rappresenta un passo avanti importante per l’accessibilità, offrendo un supporto prezioso per utenti con difficoltà uditive o in contesti multilingue.

CoCreator per Microsoft Paint, uno strumento di generazione di immagini basato su prompt testuali. A differenza delle soluzioni web-based, CoCreator sfrutta le capacità di elaborazione locale delle NPU, garantendo maggiore velocità, sicurezza e flessibilità

Advanced Studio Effects migliora l’aspetto durante le videochiamate attraverso una serie di filtri avanzati, che regolano automaticamente parametri come luminosità, messa a fuoco e nitidezza. Tra le funzionalità più apprezzate vi sono:
  • Miglioramento dell’illuminazione
    Adatta la luminosità per un’immagine più chiara e definita.
  • Skin smoothing
    Leviga la pelle per un aspetto più uniforme.
  • Sfocatura dello sfondo
    Preserva la privacy in ambienti non ideali.
  • Mantenimento dell’inquadratura
    Riquadra automaticamente il soggetto, anche in movimento.
  • Correzione del contatto visivo
    Simula uno sguardo diretto con l’interlocutore.
AutoSR (Automatic Super Resolution). Un’altra innovazione degna di nota è AutoSR, progettata per ottimizzare la qualità visiva dei videogiochi, in particolare quelli meno recenti. Questa tecnologia sfrutta le NPU per aumentare la risoluzione delle texture e migliorare il frame rate, offrendo un’esperienza di gioco più fluida e dettagliata.
AutoSR opera analizzando in tempo reale il flusso video generato dal gioco e utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale per generare nuovi pixel, riducendo gli artefatti visivi e aumentando il livello di dettaglio. Inoltre, la funzione è in grado di interpolare fotogrammi aggiuntivi, migliorando la fluidità dell’azione e riducendo scatti e rallentamenti.

AutoSR non è l’unica tecnologia di questo tipo sul mercato. Soluzioni analoghe, come DLSS (Deep Learning Super Sampling) di Nvidia, FSR (FidelityFX Super Resolution) di AMD e XeSS (Xe Super Sampling) di Intel, hanno già dimostrato il loro valore nel migliorare l’esperienza di gioco. Tuttavia, l’introduzione di AutoSR da parte di Microsoft potrebbe spingere verso una maggiore standardizzazione e interoperabilità tra le diverse piattaforme, a beneficio degli utenti finali.


Altre novità

Supporto per sfondi HDR
Una delle novità più visibili è il supporto per gli sfondi HDR, che offre un’esperienza visiva più immersiva su monitor compatibili. Grazie alla gamma dinamica elevata, gli sfondi HDR permettono di visualizzare colori più vivaci, contrasti più profondi e dettagli più definiti rispetto alle immagini standard. Per sfruttare questa funzionalità, è necessario utilizzare immagini in formato JXR, che supportano la codifica delle informazioni HDR

Supporto Bluetooth LE e Voice Focus
L’aggiornamento migliora anche il supporto ai sistemi acustici Bluetooth LE (Low Energy), offrendo un’esperienza audio più stabile e personalizzabile. Gli utenti possono ora gestire con maggiore precisione le impostazioni audio, inclusi preset, suoni ambientali e opzioni di miglioramento del suono, direttamente dal proprio PC.

Voice Focus
Un’altra novità rilevante è la Messa a fuoco della voce (Voice Focus), una funzione che utilizza l’intelligenza artificiale per ridurre il rumore di fondo durante le videochiamate e le registrazioni. Inizialmente disponibile solo su dispositivi dotati di NPU, come i PC Copilot+, questa funzionalità è stata ottimizzata per essere compatibile anche con processori tradizionali di Intel e AMD. 

Sviluppo e produttività (sudo, Dev Drive e risparmio energetico)
Per gli sviluppatori e gli utenti avanzati, l’introduzione del comando sudo rappresenta una svolta significativa. Questo strumento, già familiare agli utenti di Linux e macOS, consente di eseguire comandi e programmi con privilegi elevati senza dover aprire preventivamente il terminale come amministratore. La funzione, disattivata per impostazione predefinita, può essere abilitata nelle impostazioni di sistema, semplificando notevolmente la gestione delle attività amministrative.

Un altro miglioramento rivolto agli sviluppatori è l’introduzione del Block Cloning nei Dev Drive, ambienti di archiviazione ottimizzati basati sul file system ReFS. Questa tecnica consente di creare copie di file di grandi dimensioni in modo significativamente più veloce, riducendo i tempi di compilazione e migliorando l’efficienza del flusso di lavoro, specialmente quando si gestiscono grandi volumi di dati.

Sul fronte della gestione energetica, Windows 11 24H2 introduce una nuova modalità chiamata Risparmio energia, che sostituisce la precedente modalità di Risparmio Batteria. A differenza di quest’ultima, disponibile solo sui laptop, la nuova opzione è accessibile anche su PC fissi, permettendo a tutti gli utenti di ridurre i consumi e l’impatto ambientale. La modalità agisce riducendo l’attività dei servizi in background, diminuendo la luminosità dello schermo e, in alcuni casi, riducendo la velocità di clock del processore.

Widget e app unificate
Gli utenti possono ora scegliere quali widget visualizzare nella schermata di blocco e modificarne l’ordine. Questa flessibilità migliora l’esperienza utente, rendendo più semplice l’accesso alle informazioni più rilevanti.

Per quanto riguarda l’integrazione delle applicazioni, Windows 11 24H2 propone un’app unificata per Microsoft Teams, che combina le funzioni precedentemente separate in due applicazioni distinte. Gli utenti possono ora gestire account personali e professionali da un’unica interfaccia, ricevere notifiche più dettagliate e partecipare alle riunioni senza dover ripetere l’accesso.

Cancellazione generativa e modifica dello sfondo
L’app Foto riceve un importante aggiornamento basato sull’intelligenza artificiale, con l’introduzione della cancellazione generativa e della modifica dello sfondo. La prima utilizza l’AI per rimuovere elementi indesiderati dalle immagini, come imperfezioni o oggetti di disturbo, semplificando il processo di editing. La seconda permette di aggiungere effetti di sfocatura o rimuovere completamente lo sfondo da un’immagine con pochi clic, rendendo più semplice la creazione di ritratti o l’isolamento di soggetti per progetti creativi.


Funzionalità aggiornate e applicazioni rimosse

Outlook
L’aggiornamento 24H2 di Windows 11 introduce una serie di cambiamenti significativi che puntano a modernizzare il sistema operativo, ma non senza suscitare perplessità tra gli utenti. Tra le novità più rilevanti spicca l’arrivo della nuova applicazione Outlook, destinata a sostituire le precedenti app preinstallate Mail e Calendario.

Questa nuova versione di Outlook è stata concepita come una piattaforma unificata per la gestione di e-mail, calendario e contatti, e rappresenta un passo preliminare verso l’intenzione di Microsoft di sostituire anche la versione classica di Outlook in futuro. Tuttavia, nonostante le aspettative, l’app non si discosta molto dall’interfaccia web di Outlook.com. Si tratta di un’applicazione essenziale che copre le funzionalità base, ma che non riesce a offrire un’esperienza significativamente migliore rispetto alle soluzioni precedenti.

Il nuovo Outlook soffre inoltre di limitazioni evidenti: la sua derivazione web penalizza la fluidità e l’usabilità, rendendolo macchinoso nell’utilizzo quotidiano. Questo rappresenta un passo indietro rispetto alle già modeste applicazioni che va a sostituire, e pone dubbi sull’effettiva capacità del software di garantire una gestione ottimale per un aspetto ormai fondamentale in qualsiasi sistema operativo moderno. L’idea di unificare e semplificare l’esperienza utente è apprezzabile, ma l’esecuzione lascia spazio a miglioramenti.

Microsoft Store
Tra le modifiche introdotte con il 24H2, troviamo anche un restyling del Microsoft Store. L’interfaccia ora separa chiaramente la libreria delle applicazioni, gli aggiornamenti e i download. Questa nuova suddivisione mira a semplificare la gestione del software installato, rendendo più intuitivo il controllo delle app disponibili per l’installazione o di quelle già presenti sul dispositivo che necessitano di aggiornamenti. 

Applicazioni rimosse
Con questo aggiornamento, Microsoft ha deciso di rimuovere diverse applicazioni preinstallate, considerate ormai superflue o obsolete. Tra i software abbandonati spiccano alcuni "grandi classici" come l’editor di testo WordPad e l’assistente vocale Cortana, quest’ultima rimpiazzata dalla più avanzata soluzione Copilot. Anche le applicazioni Mail e Calendario lasciano il posto alla nuova app Outlook, mentre altre, come Mappe, People e Film e TV, sono state eliminate senza alternative dirette o ridotte alla possibilità di essere scaricate opzionalmente dallo Store.





domenica 26 gennaio 2025

Windows: Svuotare la Cache degli Aggiornamenti in Windows 10 e Windows 11

Svuotare la cache degli aggiornamenti in Windows 10 e Windows 11 è un'operazione semplice ma importante per mantenere il sistema operativo efficiente e risolvere eventuali problemi legati agli aggiornamenti. 

La cache degli aggiornamenti di Windows è una cartella in cui vengono memorizzati temporaneamente i file relativi agli update del sistema. I file temporanei accumulati nella cache possono diventare obsoleti o corrompersi e causare errori, rallentamenti o fallimenti durante i processi di aggiornamento del sistema operativo oltre ad occupare spazio prezioso sul disco rigido. 

Svuotare la cache non solo elimina i file problematici, ma costringe Windows a scaricare da zero i file aggiornati, risolvendo così eventuali problemi e liberando anche spazio di archiviazione sul disco (i file temporanei possono occupare una quantità considerevole di spazio).

Per svuotare la cache degli aggiornamenti è possibile procedere in diversi modi.

Metodo 1 - Svuotare la cache tramite Esplora file

  1. Aprire i servizi di Windows:
    - Premere la combinazione di tasti WIN+R per aprire la finestra di dialogo Esegui.
    - Digitare services.msc e premere Invio.

    Esegui services.msc
    FIG 1 - Esegui services.msc

  2. Arrestare il servizio Windows Update:
    - Nella finestra dei servizi, cercare Windows Update, cliccarci su con il tasto destro del mouse e selezionare Arresta

    Arresta servizio Windows Update
    FIG 2 - Arresta servizio Windows Update

  3. Accedere alla cartella della cache:
    - Tornare alla finestra Esegui premendo WIN+R e digitare C:\Windows\SoftwareDistribution\ seguito da Invio.
    Esegui
    FIG 3 - Esegui

    - Si aprirà la cartella dove sono archiviati i file temporanei degli aggiornamenti. 

  4. Eliminare i file:
    - Seleziona tutti i file (CTRL+A)
    Cartella SoftwareDistribution
    FIG 4 - Cartella SoftwareDistribution

    - premere la combinazione di tasti SHIFT+CANC e rispondere affermativamente alla richiesta di conferma di eliminazione definitiva dei file.

    Conferma eliminazione
    FIG 5 - Conferma eliminazione

  5. Riavviare il servizio Windows Update:
    - Tornare alla finestra dei servizi, cliccare con il tasto destro del mouse sul servizio Windows Update e selezionare Avvia.


Metodo 2 -  Svuotare la cache tramite il Prompt dei comandi

  1. Aprire il Prompt dei comandi come amministratore: 
    -Cercare Prompt dei comandi nel menu Start, cliccarci su con il tasto destro del mouse e selezionare Esegui come amministratore
  2. Arrestare i servizi necessari:
    - Digitare i seguenti comandi, premendo Invio dopo ciascuno
    net stop wuauserv
    net stop bits
  3. Accedere alla cartella della cache:
    - Usare il comando seguente per accedere alla directory della cache
    cd %windir%\SoftwareDistribution
  4. Eliminare i file della cache:
    - Digitare il seguente comando per eliminare tutti i file
    del /f /s /q *.*
  5. Riavviare i servizi:
    - Dopo aver svuotato la cache, riattivare i servizi digitando
    net start wuauserv
    net start bits


Automatizzare il processo con uno script batch

Se l'operazione di svuotamento cache degli aggiornamenti viene eseguita frequentemente, è possibile semplificare il lavoro creando uno script batch che esegue automaticamente tutti i passaggi.  
Ecco un esempio di script:  

@echo off
net stop wuauserv
net stop bits
cd %windir%\SoftwareDistribution
del /f /s /q *.*
net start wuauserv
net start bits
echo Cache svuotata con successo!
pause

Basta salvare questo codice in un file di testo con estensione .bat e avviarlo come amministratore per eseguire l’operazione in pochi secondi.






martedì 16 aprile 2024

Windows: Modificare la password dal terminale

Utilizzando il comando di Windows net user, è possibile modificare le password degli account utente del pc dalla finestra del terminale (o prompt dei comandi) senza dover navigare attraverso i menu di impostazione.
Prima di procedere con la modifica della password è necessario tener presente alcuni dettagli:
  • Per utilizzare il comando net user, è necessario accedere con un account amministratore;
  • Il comando può essere utilizzato per modificare la password del proprio account e/o di quella degli altri utenti;
  • Non è necessario conoscere la vecchia password dell'account;
  • Il comando net user consente solo di modificare la password dell'account locale.

L'utilizzo del comando è molto semplice: dalla finestra terminale avviata come amministratore (o dal prompt dei comandi sempre eseguito come amministratore) basta digitare il comando
net user USERNAME PASSWORD
seguito da invio, ovviamente sostituendo USERNAME con il nome dell’utente e PASSWORD con la nuova password da utilizzare. Se il nome utente contiene uno spazio è necessario racchiuderlo tra virgolette.
Ad esempio, per cambiare la password dell'utente "Giovanni Lubrano" (con uno spazio nel nome) con la nuova password "password456" il comando da eseguire sarà
net user "Giovanni Lubrano" password456

Cambio password con net user
FIG 1 - Cambio password con net user

Per evitare di visualizzare la password in chiaro all'interno del terminale è possibile utilizzare il comando
net user USERNAME *
In questo modo, il sistema richiederà di inserire e confermare (reinserire) la nuova password senza visualizzare sullo schermo i caratteri digitati. Utile nel caso in cui ci si trova in un luogo pubblico affollato o con persone alle nostre spalle.

Per visualizzare l'elenco di tutti gli account locali configurati nel sistema è possibile eseguire il comando
net user

Net user
FIG 2 - Net user





domenica 31 marzo 2024

Windows: Visualizzare la versione del runtime Java da riga di comando

In ambiente Windows, Windows 11 o antecedenti, esistono diversi metodi per identificare la versione di Java installata sul sistema. Tuttavia, se sono installate più versioni di Java, potrebbe non essere così immediato individuare quale versione venga utilizzata dal sistema per l'esecuzione di un file Jar. 

Il modo più affidabile per determinare la versione di Java in uso è tramite il Terminale (in Windows 10 e antecedenti, il Prompt dei comandi o Windows PowerShell ):
  • Premere la combinazione di tasti Win+X per accedere al menu Power User e selezionare Terminale dall'elenco (Prompt dei comandi o Windows PowerShell in Windows 10).
  • Nella finestra Terminale digitare il comando java -version e premere Invio.  La versione di Java verrà mostrata direttamente sotto il comando inserito.
    Versione Java
    FIG 1 - Versione Java

domenica 25 febbraio 2024

Windows Server 2022: Mappare cartella condivisa tramite script di logon

Negli articoli Windows Server 2022: Mappare automaticamente una cartella condivisa e Windows Server 2022: Mappare cartelle personali abbiamo visto come fare in modo che una cartella venga automaticamente mappata all'utente. In particolare nell'ultimo articolo, quando abbiamo mappato la cartella personale, abbiamo perso il collegamento alla cartella condivisa tra più utenti che ripristineremo con i passaggi di seguito indicati. Quando bisogna gestire numerosi account è consigliabile l'utilizzo delle group policy. In questo articolo verrà mostrato come agire manualmente su un gruppo ristretto di utenti e mappare una cartella condivisa tramite l'utilizzo di uno script di logon. Tratterò le group policy più in là in appositi articoli.


La cartella condivisa che andremo a mappare al logon tramite script sarà \\SERVERDC2\Cartella condivisa creata nell'articolo 
Windows Server 2022: Mappare automaticamente una cartella condivisa.


Creazione dello script di logon

Posizionarsi sul server e avviare un editor di testo come Blocco note (premere la combinazione di tasti WIN+R, digitare notepad seguito da invio).
Digitare il seguente comando
net use Y: "\\SERVERDC2\Cartella condivisa"
i doppi apici sono necessari in quanto il nome della cartella contiene uno spazio. Il comando mappa il percorso specificato \\SERVERDC2\Cartella condivisa con la lettera di unità Y:.
Blocco note
FIG 1 - Blocco note
Dal menu File selezionare Salva con nome. Salvare il file con il nome logon.bat (nella casella Nome file il nome del file va digitato tra apici per fare in modo che notepad non aggiunga l'estensione .txt)  nel percorso C:\Windows\SYSVOL\sysvol\mycompany.local\scripts
Salva con nome
FIG 2 - Salva con nome

Impostare lo script di accesso per gli account utente

Creato lo script e salvato nell'opportuno percorso, non resta che impostarlo come script di logon per uno o più account utente. L'operazione può essere eseguita tramite Utenti e computer di Active DirectoryCentro di amministrazione di Active Directory o PowerShell. Vediamo i passaggi da seguire


Utenti e computer di Active Directory
Da Server Manager cliccare sul menu Strumenti e selezionare Utenti e Computer di Active Directory (Active Directory Users and Computers). In alternativa premere la combinazione di tasti WIN+R digitare dsa.msc seguito da invio.
Server Manager, Utenti e Computer di Active Directory
FIG 3 - Server Manager, Utenti e Computer di Active Directory

Selezionare gli utenti presenti nella UO mycompany.local\Direzione\Utenti e cliccare sul pulsante Proprietà (in alternativa cliccare con il tasto destro del mouse sugli utenti selezionati e scegliere Proprietà dal menu contestuale);
Utenti e computer di Active Directory, Visualizzare le proprietà degli account utenti
FIG 4 - Utenti e computer di Active Directory, Visualizzare le proprietà degli account utenti
Selezionare la scheda Profilo. Spuntare la casella Script di accesso e digitare il nome dello script da richiamare (Logon.bat) quindi cliccare su OK.
Configurazione Script di accesso per gli account utente
FIG 5 - Configurazione Script di accesso per gli account utente

Da questo momento quando gli utenti effettueranno il logon su una workstation del dominio verrà avviato lo script che mapperà la cartella condivisa con la lettera di unità specificata.


Centro di amministrazione di Active Directory
I passaggi da eseguire utilizzando il Centro di amministrazione di Active Directory sono simili a quelli già visti per Utenti e computer di Active Directory
.

Da Server Manager cliccare sul menu Strumenti e selezionare Centro di amministrazione di Active Directory. In alternativa premere la combinazione di tasti WIN+R, digitare dsac.exe seguito da invio.
Server Manager, Centro di amministrazione di Active Directory
FIG 6 - Server Manager, Centro di amministrazione di Active Directory

Selezionare gli utenti presenti nella UO mycompany.local\Direzione\Utenti e cliccare sul link Proprietà nel riquadro Attività.
Proprietà account utente
FIG 7 - Proprietà account utente

Cliccare sulla sezione Profilo, abilitare la casella Script di accesso e digitare il nome dello script da eseguire al logon (logon.bat) quindi cliccare su OK per confermare la modifica.
Attivazione script di accesso
FIG 8 - Attivazione script di accesso

PowerShell
La stessa operazione può essere eseguita, per ogni utente, tramite PowerShell e l'utilizzo del cmdlet Set-ADUSer. Una volta avviato Windows PowerShell (amministratore) basta eseguire il comando
Set-ADUser -Identity:"CN=Giovanni Lubrano Lavadera,OU=Utenti,OU=Direzione,DC=mycompany,DC=local" -ScriptPath:"logon.bat" -Server:"ServerDC2.mycompany.local"




martedì 20 febbraio 2024

Windows Server 2022: Mappare cartelle personali

Nell'articolo Windows Server 2022: Mappare automaticamente una cartella condivisa è stato mostrato come creare una cartella condivisa tra più utenti. In un'azienda può essere utile avere una cartella personale in cui salvare i propri documenti riservati e ritrovarli su qualsiasi postazione del dominio a cui si effettua l'accesso.
In quest'articolo andremo a creare una cartella individuale sul server per ciascun utente del dominio. La cartella sarà accessibile solo al proprietario e non sarà condivisa con altri utenti, inoltre verrà mappata automaticamente al logon dell'utente sulle postazioni.

La prima operazione da fare è quella di creare una cartella all'interno del server che andrà a contenere le cartelle individuali degli utenti.

Posizionarsi sul server, creare una nuova cartella e rinominarla in Dati Personali. In questo esempio la cartella è stata creata sul disco C:\ del server ServerDC2.
Cartella Dati Personali
FIG 1 - Cartella Dati Personali

Cliccare con il tasto destro del mouse sulla cartella appena creata, selezionare Proprietà quindi, nella scheda Condivisione cliccare sul pulsante Condivisione avanzata.
Proprietà cartella Dati Personali
FIG 2 - Proprietà cartella Dati Personali

Selezionare l'opzione Condividi questa cartella. Al nome suggerito per la condivisione aggiungere il simbolo $ alla fine. In questo modo verrà creata una condivisione nascosta: se da una workstation del dominio nella barra indirizzi di Esplora file digitiamo \\ServerDC2 la condivisione nascosta non verrà visualizzata ma sarà comunque accessibile agli utenti abilitati digitando il percorso di rete \\ServerDC2\Dati Personali$. Cliccare su Autorizzazioni.
Condivisione avanzata
FIG 3 - Condivisione avanzata
Selezionare il gruppo Everyone e cliccare sul pulsante Rimuovi.
Autorizzazioni condivisione, rimozione gruppo Everyone
FIG 4 - Autorizzazioni condivisione, rimozione gruppo Everyone

Cliccare sul pulsante Aggiungi.
Autorizzazioni condivisioni, Aggiungi gruppo
FIG 5 - Autorizzazioni condivisioni, Aggiungi gruppo

All'interno della casella Immettere i nomi degli oggetti da selezionare, digitare Domain Users, cliccare sul pulsante Controlla nomi quindi su OK.
Autorizzazioni Domain Users
FIG 6 -  Autorizzazioni Domain Users

All'interno della finestra Autorizzazioni per Dati Personali$ assicurarsi che il gruppo Domain Users sia selezionato quindi, in Autorizzazioni per Domain Users, selezionare la casella Controllo completo e cliccare su OK per applicare la modifica.
Controllo completo Domain Users
FIG 7 - Controllo completo Domain Users

Nella finestra Condivisione avanzata cliccare su OK.
Condivisione avanzata
FIG 8 - Condivisione avanzata
All'interno della finestra Proprietà - Dati Personali selezionare la scheda Sicurezza quindi cliccare sul pulsante Avanzate.
Sicurezza cartella condivisa
FIG 9 - Sicurezza cartella condivisa
Tutti gli utenti appartenenti al dominio hanno il controllo completo sul contenuto della cartella. Il nostro obiettivo è quello di andare a creare, all'interno della cartella Dati Personali, altre cartelle individuali per ciascun utente del dominio a cui solo il proprietario potrà accedere. Per default i permessi vengono ereditati dalla cartella superiore pertanto è necessario rimuovere l'ereditarietà dei permessi per raggiungere il nostro scopo. All'interno della finestra Impostazioni avanzate di sicurezza per Dati Personali cliccare su Disabilita ereditarietà.
Disabilita ereditarietà
FIG 10 - Disabilita ereditarietà
All'interno della finestra di dialogo Blocca eredità cliccare su Converti autorizzazioni ereditate in autorizzazioni esplicite per questo oggetto.
Blocca eredità, Converti autorizzazioni ereditate in autorizzazioni esplicite per questo oggetto
FIG 11 - Blocca eredità, Converti autorizzazioni ereditate in autorizzazioni esplicite per questo oggetto
Selezionare il gruppo Users con i permessi di Accesso in Lettura ed esecuzione e cliccare sul pulsante Rimuovi. Eseguire la stessa operazione per l'altro gruppo Users con permessi di Accesso Speciale quindi cliccare su OK.
Impostazioni avanzate di sicurezza per Dati Personali, rimozione autorizzazioni
FIG 12 -  Impostazioni avanzate di sicurezza per Dati Personali, rimozione autorizzazioni

Cliccare sul pulsante OK per la chiusura delle finestra Proprietà - Dati Personali.
Proprietà - Dati Personali
FIG 13 - Proprietà - Dati Personali

La prima fase è conclusa. Adesso non resta che creare le sottocartelle per ciascun utente. L'operazione può essere eseguita tramite Utenti e Computer di Active Directory.

Da Server Manager cliccare sul menu Strumenti e selezionare Utenti e Computer di Active Directory (Active Directory Users and Computers). In alternativa premere la combinazione di tasti WIN+R digitare dsa.msc e premere invio.
Server Manager
FIG 14 - Server Manager

Selezionare gli utenti da abilitare (ad esempio quelli presenti nell'unità organizzativa mycompany.local\Direzione\Utenti) quindi cliccarci sul con il tasto destro del mouse e selezionare Proprietà.
Proprietà account utente
FIG 15 - Proprietà account utente

All'interno della scheda Profilo, selezionare la casella Home directory quindi l'opzione Connetti. Dall'elenco a discesa selezionare la lettera con la quale si intende mappare la cartella (ad es Z:) e inserire il percorso di rete \\ServerDC2\Dati Personali$\%USERNAME%
%username% è una variabile d'ambiente contenente il nome utente. Cliccare su OK per applicare l'impostazione.
Mappare cartelle personali individuali
FIG 16 - Mappare cartelle personali individuali

Le cartelle individuali per ciascun utente verranno automaticamente create all'interno della cartella condivisa \\ServerDC2\Dati Personali$
Cartelle personali create in \\ServerDC2\Dati Personali$
FIG 17 - Cartelle personali create in \\ServerDC2\Dati Personali$

Da questo momento, quando uno degli utenti appartenenti alla UO mycompany.local\Direzione\Utenti effettuerà il logon su una workstation del dominio, si ritroverà mappata come disco Z: la cartella personale presente sul server e a cui solo lui ha accesso. Ovviamente non sarà più visibile la cartella condivisa che abbiamo creato nell'articolo Windows Server 2022: Mappare automaticamente una cartella condivisa ma a questo si può ovviare tramite uno script di logon di cui parlerò nel prossimo articolo.
Windows 11, Cartella personale mappata
FIG 18 - Windows 11, Cartella personale mappata


Autorizzazioni sulla cartella personale
FIG 19 - Autorizzazioni sulla cartella personale