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lunedì 28 luglio 2025

Windows 11: Rimuovere Modifica con Foto, Modifica con Paint e Modifica nel Blocco note dal menu contestuale

In Windows 11 Microsoft ha modernizzato l'interfaccia utente, ma non senza conseguenze sul piano dell’usabilità quotidiana. Uno degli aspetti più controversi è il nuovo menu contestuale il quale si presenta più affollato rispetto alle versioni precedenti. Oltre alle voci essenziali, include numerose opzioni considerate superflue da molti utenti, come ad esempio "Modifica con Foto", "Modifica con Paint" e "Modifica nel Blocco note".
Windows 11, menu contestuale
FIG 1 - Windows 11, menu contestuale


Queste voci vengono aggiunte automaticamente da applicazioni di sistema e possono risultare ridondanti, specie se l’utente non fa uso abituale di tali strumenti. Fortunatamente, è possibile rimuoverle in modo selettivo intervenendo direttamente sul Registro di sistema.

Oltre a una questione estetica, un menu contestuale più snello migliora la produttività e può ridurre il tempo necessario per individuare le funzioni realmente utili. 


Per eliminare queste voci dal menu contestuale in modo sicuro e reversibile è possibile utilizzare uno dei seguenti metodi.

Metodo 1 - Tramite l'Editor del Registro di Sistema

  • Aprire l'Editor del Registro di Sistema cliccando su Start, quindi Esegui (o premere la combinazione di tasti WIN+R) e digitare regedit seguito da Invio.
  • Navigare fino a 
    HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Shell Extensions
  • Creare, se non presente, la chiave Blocked: Cliccare con il tasto destro del mouse su Shell Extensions, selezionare Nuovo quindi Chiave. Assegnare alla nuova chiave il nome Blocked
  • All'interno della chiave Blocked è possibile creare più valori stringa ognuno corrispondente a una specifica voce che si intendere rimuovere. I nomi da assegnare ai valori stringa sono:
    Modifica con Foto
      {BFE0E2A4-C70C-4AD7-AC3D-10D1ECEBB5B4}
    Modifica con Paint
      {2430F218-B743-4FD6-97BF-5C76541B4AE9}
    Modifica nel Blocco note
      {CA6CC9F1-867A-481E-951E-A28C5E4F01EA}
  • Chiudere  l'Editor del Registro di Sistema e riavviare il sistema o il processo di "Esplora risorse" (Explorer.exe).
Editor del Registro di sistema
FIG 2 - Editor del Registro di sistema


Per ripristinare le voci eliminate è sufficiente tornare nella chiave "Blocked" e cancellare i valori stringa corrispondenti. Al riavvio, le voci torneranno visibili nel menu contestuale.


Metodo 2 - Tramite Prompt dei comandi

Dal Prompt dei comandi eseguire il comando relativo alla voce che si intende rimuovere:
Modifica con Foto
reg add "HKCU\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Shell Extensions\Blocked" /v "{BFE0E2A4-C70C-4AD7-AC3D-10D1ECEBB5B4}" /t REG_SZ /d "" /f
Modifica con Paint
reg add "HKCU\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Shell Extensions\Blocked" /v "{2430F218-B743-4FD6-97BF-5C76541B4AE9}" /t REG_SZ /d "" /f
Modifica nel Blocco note
reg add "HKCU\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Shell Extensions\Blocked" /v "{CA6CC9F1-867A-481E-951E-A28C5E4F01EA}" /t REG_SZ /d "" /f

Per ripristinare le voci del menu contestuale:
Modifica con Foto
reg delete "HKCU\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Shell Extensions\Blocked" /v "{BFE0E2A4-C70C-4AD7-AC3D-10D1ECEBB5B4}" /f
Modifica con Paint
reg delete "HKCU\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Shell Extensions\Blocked" /v "{2430F218-B743-4FD6-97BF-5C76541B4AE9}" /f
Modifica nel Blocco note
reg delete "HKCU\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Shell Extensions\Blocked" /v "{CA6CC9F1-867A-481E-951E-A28C5E4F01EA}" /f

Metodo 3 - Tramite file .reg

Dal seguente link è possibile scaricare i file .reg per rimuovere/ripristinare le 3 voci nel menu contestuale.


Conclusioni

Personalizzare il menu contestuale di Windows 11 non è solo un esercizio di estetica, ma una vera e propria ottimizzazione del flusso di lavoro. Attraverso semplici modifiche al Registro di sistema, è possibile creare un’interfaccia più pulita, rapida e funzionale. Tuttavia, è sempre consigliabile procedere con attenzione, fare un backup del Registro prima di ogni intervento e documentarsi accuratamente.




mercoledì 23 luglio 2025

Windows 11: Elevare i Privilegi con sudo

L'introduzione del comando sudo in Windows 11, a partire dalla build 24H2, segna un'evoluzione significativa nella gestione dei privilegi all'interno dell'ambiente Microsoft. Questo strumento, familiare agli utenti di sistemi basati su Unix e Linux, consente agli amministratori di sistema e agli sviluppatori di eseguire comandi con privilegi elevati direttamente da sessioni CMD, PowerShell o Terminale non privilegiate. Questa integrazione mira a semplificare i flussi di lavoro, riducendo la necessità di avviare manualmente sessioni separate con diritti di amministratore.

Abilitazione di sudo in Windows 11

Per impostazione predefinita, il comando sudo è disabilitato in Windows 11. L'attivazione è un processo semplice e può essere eseguita tramite l'interfaccia grafica delle Impostazioni o tramite il Registro di Sistema.

Metodo 1 - Tramite Impostazioni
Navigare in Impostazioni->Sistema->Per sviluppatori e attivare l'interruttore Abilita sudo.
Abilita sudo
FIG 1 - Abilita sudo


Metodo 2 - Tramite registro di sistema
Per un'automazione o una configurazione di gruppo, è possibile modificare il Registro di Sistema con il seguente comando:    
reg add "HKLM\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Sudo" /v "Enabled" /t REG_DWORD /d 1 /f


Principio di Funzionamento e Vantaggi

Tradizionalmente, l'esecuzione di comandi che richiedono privilegi amministrativi in una console non elevata avrebbe generato un errore di "Accesso negato". Ad esempio, tentare di riavviare un servizio Windows con 
Restart-Service wsearch 
da una sessione PowerShell standard fallirebbe. 

Privilegi non sufficienti
FIG 2 - Privilegi non sufficienti

Con sudo, questo scenario cambia radicalmente. 
Una volta abilitato, l'esecuzione di un comando preceduto da sudo ad esempio
sudo powershell "Restart-Service wsearch"
innesca una richiesta di Controllo Account Utente (UAC). Dopo l'approvazione, il comando viene eseguito in una nuova finestra del terminale (separata dalla sessione corrente) con i diritti amministrativi necessari.
sudo
FIG 3 - sudo


Controllo Account Utente (UAC)
FIG 4 - Controllo Account Utente (UAC)



A differenza del comando runas, sudo non richiede l'inserimento di una password di amministratore direttamente nella riga di comando. La conferma avviene tramite il prompt UAC, che autentica l'elevazione per l'utente corrente senza permettere la selezione di un account utente diverso. Questa implementazione migliora la sicurezza, evitando che le credenziali vengano esposte in testo chiaro o nella cronologia dei comandi.

Il medesimo principio si applica alle sessioni CMD. Tentare 
net stop wsearch
da un prompt dei comandi non elevato genererà un "Errore di sistema 5. Accesso negato." L'utilizzo di 
sudo net stop wsearch
risolverà l'errore, elevando i privilegi per l'esecuzione del comando.
Accesso negato
FIG 5 - Accesso negato


Prima dell'introduzione di sudo, gli utenti dovevano ricorrere a metodi meno efficienti per eseguire comandi elevati. Ad esempio, lanciare una nuova finestra del Prompt dei comandi con "Esegui come amministratore" o, per PowerShell, utilizzare "Start-Process powershell -Verb runAs". 
Sudo semplifica drasticamente questo processo, integrando l'elevazione dei privilegi direttamente nel flusso di lavoro della console esistente.


Modalità di esecuzione di sudo

Sudo per Windows offre tre diverse modalità di esecuzione, configurabili tramite l'applicazione Impostazioni o specificabili direttamente dalla riga di comando, per adattarsi a diverse esigenze di sicurezza e operatività.
Modalità di esecuzione di sudo
FIG 6 - Modalità di esecuzione di sudo


Modalità di esecuzione:
  1. In una nuova finestra: Questa è la modalità predefinita. Quando un comando o un programma viene eseguito tramite sudo, si apre in una nuova finestra, operando con i diritti di amministratore. Da riga di comando eseguire
    sudo config --enable forceNewWindow
  2. Con input disabilitato: Considerata l'opzione più sicura. Il comando viene eseguito con privilegi elevati all'interno della finestra corrente, ma senza la capacità di ricevere o richiedere input utente da quella sessione. Questo previene potenziali attacchi di iniezione di input in sessioni elevate. Da riga di comando eseguire 
    sudo config --enable disableInput
  3. Inline:Questa modalità emula il comportamento del comando sudo sui sistemi Linux e Unix. Il comando elevato viene eseguito nella console corrente e può ricevere input da essa. Sebbene sia l'opzione più comoda per interazioni dirette, è anche quella meno sicura, poiché un processo elevato potrebbe potenzialmente essere manipolato da input non sicuri. Da riga di comando eseguire
    sudo config --enable normal

Indipendentemente dalla modalità predefinita configurata, è sempre possibile forzare l'esecuzione di un comando elevato nella console corrente utilizzando l'opzione --inline. Ad esempio:
sudo --inline net stop wsearch


Conclusione

L'integrazione del comando sudo in Windows 11 rappresenta un passo significativo verso la modernizzazione dell'interfaccia a riga di comando di Microsoft. Offrendo un meccanismo flessibile e sicuro per l'elevazione dei privilegi, sudo migliora l'efficienza per sviluppatori e amministratori di sistema, allineando l'esperienza utente a quella offerta da altri sistemi operativi e promuovendo pratiche di sicurezza migliori attraverso l'uso ponderato di UAC. Per un elenco completo delle opzioni e dei parametri supportati, è sufficiente eseguire nel terminale il comando
sudo -h
Visualizza guida
FIG 7 - Visualizza guida







lunedì 14 luglio 2025

Windows 11: Attivazione design Mica in Microsoft Edge

L’aggiornamento 120 di Microsoft Edge porta con sé un cambiamento estetico: l’integrazione degli effetti visivi di Windows 11 all’interno del browser. Pur non essendo evidente nelle note di rilascio, che hanno preferito mettere in luce le nuove policy di telemetria, questo affinamento grafico offre un’esperienza d’uso più coerente per gli utenti di Windows 11.  

Il design Mica è un materiale visivo opaco e dinamico ideato per fondere il tema e lo sfondo del desktop con l’interfaccia delle finestre persistenti su Windows 11.  

Inizialmente introdotto in Edge, era stato rimosso a causa di rallentamenti segnalati dagli utenti.  Nella versione 120, Microsoft ha reintrodotto Mica in anteprima, estendendo l’effetto alla barra del titolo e alla toolbar di Edge. Trattandosi di una funzionalità sperimentale, va attivata manualmente ed è possibile riscontrare impatti sulle prestazioni, a seconda della configurazione hardware e software del dispositivo.  

Requisiti preliminari
Per attivare gli effetti visivi n Microsoft Edge bisogna disporre di Windows 11 aggiornato e almeno la versione 120.0.2210.77 del browser. Per verificare la release Microsoft Edge installata, digitare nella barra indirizzi
edge://settings/help
oppure cliccare sul pulsante impostazioni (i 3 puntini), selezionare Guida e feedback quindi Informazioni su Microsoft Edge.
Versione Microsoft Edge
FIG 1 - Versione Microsoft Edge


Attivazione degli effetti visivi in Edge
  • Digitare nella barra indirizzi di Edge
    edge://flags/#edge-visual-rejuv-mica
  • Individuare la voce "Show Windows 11 visual effects in browser".  
  • Selezionare "Enabled" al posto di "Default" o "Disabled".  
  • Riavviare il browser per applicare le modifiche.  
Show Windows 11 visual effects in browser
FIG 2 - Show Windows 11 visual effects in browser

Al successivo avvio, la barra del titolo e la toolbar di Edge rifletteranno il design Mica di Windows 11.


Verifica e gestione degli effetti visivi
Per controllare se Mica è attivo:
  • Mella barre indirizzi di Edge digitare
    edge://settings/appearance
  • - Scorrere fino a individuare l’opzione “Mostra gli effetti visivi di Windows 11 nel browser” e attivare o disattivare il toggle.
Mostra gli effetti visivi di Windows 11 nel browser
FIG 3 - Mostra gli effetti visivi di Windows 11 nel browser



Risoluzione dei problemi
In caso di rallentamenti o instabilità:
  • Tornare su 
    edge://flags/#edge-visual-rejuv-mica
  • Ripristinare lo stato a "Default" o "Disabled".  
  • Riavviare Edge per tornare all’aspetto standard.



L’integrazione di Mica in Microsoft Edge segna un passo significativo verso un ecosistema Windows 11 più coerente e immersivo. Pur essendo ancora in fase sperimentale, questa funzionalità offre un assaggio di come il browser e il sistema operativo possano fondersi visivamente. Gli utenti più curiosi possono già sperimentare l’effetto, mentre chi preferisce la massima stabilità potrà attendere il rilascio definitivo.




giovedì 10 luglio 2025

Windows: Rigenerare la cache delle icone

In ambiente Windows la cache delle icone è responsabile della memorizzazione dei glifi delle applicazioni e degli elementi di sistema, consentendo un caricamento e un rendering grafico rapidi e fluidi. L'obiettivo primario della cache delle icone è accelerare la visualizzazione, migliorando così la reattività generale dell'interfaccia utente e garantendo un'interazione senza intoppi con il sistema.

Nonostante la sua efficienza, la cache delle icone può occasionalmente subire danni o corruzioni. Quando ciò accade, gli utenti possono riscontrare una serie di problemi visivi, tra cui icone errate, obsolete, duplicate, mancanti o semplicemente non visualizzate correttamente. Nella maggior parte dei casi, la causa sottostante di queste anomalie è proprio la corruzione della cache delle icone. Fortunatamente, la soluzione a tali problematiche prevede la ricostruzione di questo archivio. Le istruzioni illustrate di seguito sono applicabili sia a Windows 11 che a Windows 10.

Esistono due approcci principali per forzare la ricostruzione della cache delle icone, uno più rapido e l'altro più approfondito, da utilizzare in caso il primo non sia risolutivo.

Metodo 1: Ricostruzione Rapida tramite Terminale
Il metodo più semplice per avviare la ricostruzione della cache delle icone consiste nell'eseguire un comando specifico tramite il Terminale di Windows con privilegi amministrativi:
  • Cliccare, con il tasto destro del mouse, sul pulsante Start (o on alternativa premere la combinazione di tasti WIN+X) quindi selezionare Terminale (Admin) dall'elenco proposto.
  • Una volta aperta la finestra del Terminale, digitare il seguente comando
    ie4uinit.exe -show 
    e premere Invio per eseguirlo. L'esecuzione non restituirà alcun messaggio di conferma, il che è del tutto normale.

    ie4uinit
    FIG 1 - ie4uinit

Questo comando tenta di forzare un aggiornamento della cache. Se i problemi di visualizzazione persistono dopo aver provato questo primo metodo, è consigliabile procedere con una ricostruzione più approfondita.


Metodo 2: Ricostruzione approfondita tramite Prompt dei Comandi
Qualora il comando precedente non abbia risolto il problema, è possibile procedere con una ricostruzione più radicale, che prevede l'eliminazione diretta dei file della cache corrotti e il riavvio del processo di Esplora file. Questa procedura richiede l'utilizzo del Prompt dei comandi.
  • Aprire il menu Start, digitare cmd nella barra di ricerca e selezionare Prompt dei comandi. Assicurarsi di non avviare una sessione PowerShell, che in genere è l'opzione predefinita del Terminale.
  • All'interno della finestra del Prompt dei comandi, digitare la seguente sequenza di comandi, premendo Invio dopo ciascuno:
    taskkill /IM explorer.exe /F
    CD %userprofile%\AppData\Local
    del iconcache.db /a
    CD %localappdata%\Microsoft\Windows\Explorer\
    del iconcache*
    start explorer.exe


L'esecuzione di questi comandi termina e riavvia il processo explorer.exe, cancellando i file della cache corrotti e forzando Windows a ricrearli da zero. Vediamo la sequenza nel dettaglio:
taskkill /IM explorer.exe /F: Questo comando termina forzatamente il processo di Esplora file. Ciò causerà la temporanea scomparsa della barra delle applicazioni e di eventuali finestre aperte. Questo comportamento è previsto e verrà risolto con il riavvio del file manager tramite il comando finale.

CD %userprofile%\AppData\Local: Questo comando cambia la directory corrente e la sposta nella cartella locale dell'utente, dove è memorizzato il file principale della cache.

del iconcache.db /a: Questo comando elimina il file principale della cache delle icone (iconcache.db). L'opzione /a assicura che vengano eliminati anche i file con attributi nascosti, di sistema o di sola lettura.

CD %localappdata%\Microsoft\Windows\Explorer\: Successivamente, ci si sposta nella cartella dedicata alla cache delle icone all'interno della directory di Explorer.

del iconcache*: Questo comando rimuove tutti i file relativi alla cache delle icone presenti nella cartella corrente. Il carattere jolly (*) assicura l'eliminazione di tutti i file con prefisso "iconcache".

start explorer.exe: Infine, questo comando riavvia il processo di Esplora file, ripristinando l'interfaccia utente di Windows e permettendo al sistema di ricreare una nuova e pulita cache delle icone.

Prompt dei comandi
FIG 2 - Prompt dei comandi



È fondamentale comprendere che la ricostruzione della cache delle icone è una soluzione mirata esclusivamente ai problemi derivanti da file corrotti all'interno della cache stessa. In altre circostanze, ad esempio quando un'icona viene spostata o eliminata fisicamente dal sistema, la procedura descritta potrebbe non essere efficace. In tali situazioni, l'intervento deve essere diretto sulla configurazione del collegamento o del programma interessato, verificandone il percorso o ripristinando il file dell'icona originale.






martedì 8 luglio 2025

Windows 11: Modificare il comportamento del tasto Stamp

Per decenni, il tasto "Stamp" (spesso etichettato come "PrtSc", "Prnt Scrn" o "Print Screen") è stato il metodo predefinito per acquisire l'intero schermo in Windows. Una  una singola pressione del tasto copiava l'intero schermo negli appunti di sistema. Da lì, l'immagine poteva essere incollata in qualsiasi applicazione che supportava l'input di immagini, come Paint, Word, Photoshop o un client di posta elettronica. 

In Windows 11, il comportamento predefinito del tasto "Stamp" è stato modificato. Nella configurazione predefinita di Windows 11, la pressione del solo tasto "Stamp" aprirà lo Strumento di cattura (Snipping Tool). Questa modifica mira a fornire agli utenti strumenti di editing e ritaglio immediati anziché la semplice copia negli appunti.

Premendo la combinazione di tasti Alt+Stamp viene catturata solo la finestra attualmente attiva e copiata negli appunti. Questa è una funzionalità estremamente utile per isolare specifiche applicazioni o finestre di dialogo.

Con la combinazione WIN+Stamp viene salvato automaticamente uno screenshot dell'intero schermo nella cartella "Immagini\Screenshot" dell'utente, senza richiedere un'azione di incollaggio manuale. Questa combinazione è ideale per acquisizioni rapide e multiple.

Per ripristinare il funzionamento classico del tasto "Stamp" è possibile procedere sia tramite le impostazioni di Windows sia tramite registro di sistema.

Ripristino comportamento classico del tasto "Stamp" tramite GUI
  • Accedere alle Impostazioni di Windows (WIN+I).
  • Selezionare Accessibilità quindi cliccare su Tastiera.

    Accessibilità, Tastiera
    FIG 1 - Accessibilità, Tastiera

  • Disattivare l'impostazione "Usa il tasto Stamp per aprire l'acquisizione dello schermo".

    Usa il tasto Stamp per aprire l'acquisizione dello schermo
    FIG 2 - Usa il tasto Stamp per aprire l'acquisizione dello schermo



Ripristino comportamento classico del tasto "Stamp" tramite Editor del Registro di Sistema
  • Aprire l'Editor del Registro di Sistema: Premere Win+R, digitare regedit e premere Invio.
  • Navigare al percorso: Espandere le chiavi fino a raggiungere
    HKEY_CURRENT_USER\Control Panel\Keyboard
  • Creare o Modificare il Valore DWORD:
    Se PrintScreenKeyForSnippingEnabled non esiste, fare clic con il tasto destro del mouse sullo spazio vuoto nel pannello di destra, selezionare Nuovo -> Valore DWORD (32 bit). Nominarlo PrintScreenKeyForSnippingEnabled.
    Se PrintScreenKeyForSnippingEnabled esiste già, fare doppio clic su di esso.
  • Impostare il Dato Valore: Nella finestra di modifica, assicurarsi che "Dati valore" sia impostato su 0  (per 0 non fa differenza che la Base selezionata sia Esadecimale o Decimale). Cliccare OK.

    PrintScreenKeyForSnippingEnabled
    FIG 3 -PrintScreenKeyForSnippingEnabled

  • Chiudere l'Editor del Registro di Sistema.






lunedì 7 luglio 2025

Windows 11: Ancoraggio finestre (Snap Layout)

Nell'attuale panorama digitale, la gestione simultanea di molteplici applicazioni rappresenta una sfida comune per professionisti e utenti. Il frequente passaggio tra finestre può infatti compromettere l'efficienza e la fluidità del flusso di lavoro. Per mitigare questa problematica, Microsoft ha implementato una funzionalità avanzata, nota come Snap Layouts, concepita per rivoluzionare l'organizzazione dello spazio di lavoro digitale e semplificare l'interazione con diverse applicazioni.

Gli Snap Layouts offrono un approccio sistematico alla suddivisione dello schermo, consentendo agli utenti di allocare aree specifiche per ciascuna applicazione aperta. Questa metodologia trasforma il multitasking, rendendolo intrinsecamente più efficiente e intuitivo. Invece di dover ridimensionare manualmente le finestre o alternare continuamente il contesto, gli utenti possono visualizzare e interagire contemporaneamente con diverse interfacce, ottimizzando così la produttività.

Le configurazioni disponibili sono diverse per adattarsi a ogni esigenza. La disposizione più comune prevede una divisione dello schermo a metà, dedicando ciascuna sezione a un'applicazione distinta. Per scenari che richiedono una maggiore granularità, è possibile optare per una suddivisione in quattro quadranti, ciascuno occupante un quarto dello schermo. Un'ulteriore flessibilità è offerta dalla possibilità di allocare un terzo dello schermo a una finestra e i restanti due terzi a un'altra, adattandosi a flussi di lavoro più complessi.


Abilitazione e Personalizzazione
Sebbene gli Snap Layouts siano generalmente attivi per impostazione predefinita, è consigliabile verificarne l'abilitazione per assicurarsi di sfruttarne appieno le potenzialità. Il percorso per la configurazione è intuitivo: tramite un clic destro sul pulsante Start, si accede all'app Impostazioni. Successivamente, selezionando la scheda Sistema nel menu laterale e navigando alla sezione Multitasking, si troverà l'interruttore "Ancoraggio finestre". Assicurarsi che questo interruttore sia attivato è il primo passo.

Espandendo il menu "Ancoraggio finestre" si rivelano una serie di opzioni di personalizzazione, che permettono agli utenti di affinare l'esperienza in base alle proprie necessità operative. È possibile, ad esempio, disattivare funzionalità specifiche che non si allineano con le proprie preferenze, garantendo così un ambiente di lavoro su misura.
Ancoraggio finestre
FIG 1 - Ancoraggio finestre




Interazione e Flusso di Lavoro con gli Snap Layouts
Per avvalersi di questa funzionalità, il processo è lineare. Una volta aperte le applicazioni desiderate, esistono diverse modalità per attivare la selezione degli Snap Layouts:
  • Scorciatoia da tastiera
    La combinazione Win+Z apre direttamente la finestra di selezione dei layout.
  • Interazione con la barra del titolo
    Passando il cursore sul pulsante di ingrandimento/ripristino (il secondo da destra sulla barra del titolo di qualsiasi finestra aperta) si accede alla medesima schermata.
  • Trascinamento intuitivo
    Trascinando una finestra verso la parte superiore centrale dello schermo si attiverà un'anteprima delle opzioni di ancoraggio.

Una volta visualizzate le configurazioni disponibili, l'utente può selezionare quella più idonea al numero di finestre attive. Dopo aver effettuato la scelta, Windows ridimensionerà e posizionerà automaticamente la finestra attiva nell'area designata. Successivamente, si procederà a collocare le altre finestre aperte nelle sezioni rimanenti. Nel caso in cui si tenti di posizionare una finestra in un'area già occupata, il sistema richiederà una nuova allocazione per la finestra precedentemente assegnata, garantendo l'integrità del layout.
Snap Layouts
FIG 2 - Snap Layouts



Gestione dei Gruppi Snap
Le finestre organizzate tramite Snap Layouts formano un "gruppo Snap". Una caratteristica distintiva di questa funzionalità è che la chiusura di un'applicazione all'interno di un gruppo non influisce sulle altre, preservando l'integrità del resto del layout. Per rimuovere un'applicazione da una disposizione, è sufficiente fare clic sul pulsante di chiusura o sul pulsante di ingrandimento/ripristino. Se un'applicazione viene ridotta a icona, al successivo ripristino tornerà automaticamente nella posizione precedentemente assegnata, mantenendo la coerenza del contesto.

È importante notare che se una finestra viene ingrandita a schermo intero e successivamente ridotta con il pulsante di ripristino, non tornerà automaticamente alla disposizione Snap precedente. Sarà necessario riassegnarla manualmente a una delle sezioni dello schermo seguendo la procedura iniziale.


Vantaggi e Scenari di applicazione
L'implementazione degli Snap Layouts contribuisce significativamente a migliorare la produttività e l'organizzazione del lavoro, facilitando un multitasking fluido ed efficiente. Questa funzionalità si rivela particolarmente vantaggiosa in numerosi contesti professionali:
  • Videoconferenze: Consente di gestire contemporaneamente la chiamata e le note, o documenti correlati.
  • Ricerca e analisi: Permette di affiancare finestre con fonti diverse, ottimizzando la comparazione e l'elaborazione delle informazioni.
  • Comunicazione integrata: Facilita la chat o la gestione delle e-mail mentre si svolgono altre attività operative.

Per gli utenti che dispongono di monitor di grandi dimensioni, gli Snap Layouts rappresentano un'opzione eccezionalmente efficace per massimizzare l'utilizzo dello spazio a disposizione, trasformando un ampio schermo in un ambiente di lavoro altamente strutturato e dinamico. L'adozione di questa funzionalità si traduce in un notevole incremento dell'efficienza operativa e in una riduzione della "fatica da switch" tra applicazioni.






sabato 21 giugno 2025

Windows 11: Ripristino menu contestuale classico

Il menu contestuale di Windows, accessibile con un clic destro su file o cartelle, è da sempre uno strumento fondamentale per una rapida gestione delle operazioni più comuni: copiare, incollare, rinominare, comprimere e molto altro. Con il rilascio di Windows 11, Microsoft ha introdotto un profondo rinnovamento del design dell'interfaccia utente, che ha interessato anche il menu contestuale, rendendolo più snello e, a detta di molti utenti, meno intuitivo e funzionale rispetto alla versione precedente di Windows 10. Questa semplificazione ha generato un certo malcontento tra chi è abituato alla completezza del vecchio menu.

Windows 11 permette di visualizzare il menu contestuale classico cliccando sulla voce "Mostra altre opzioni" che compare in fondo al nuovo menu. Tuttavia, questa azione deve essere ripetuta ogni volta, il che può risultare tedioso nell'uso quotidiano.

Per gli utenti che desiderano ripristinare il menu contestuale completo in modo definitivo, è possibile intervenire direttamente nel Registro di sistema di Windows. Questa operazione richiede una certa cautela, poiché modifiche errate al Registro possono compromettere la stabilità del sistema operativo. È sempre consigliabile creare un punto di ripristino del sistema prima di procedere con modifiche al Registro.


Seguire questi passaggi per ripristinare il menu contestuale di Windows 10 in modo permanente su Windows 11:
  • Avviare l'Editor del registro di sistema (WIN+R e digitare regedit seguito da invio).
  • Posizionarsi sulla seguente chiave di registro  
    HKEY_CURRENT_USER\SOFTWARE\CLASSES\CLSID
  • Nella riquadro di destra dell'Editor del registro, cliccare con il tasto destro del mouse su un'area vuota e, dal menu contestuale, selezionare Nuovo->Chiave.

    Creazione chiave {86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2}
    FIG 1 - Creazione chiave {86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2}

  • Rinominare la nuova chiave in {86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2}
  • Cliccare, con il tasto destro del mouse, sulla chiave appena creata quindi selezionare Nuovo->Chiave
  • A questa nuova chiave assegnare il nome InprocServer32

    Creazione chiave InprocServer32
    FIG 2 - Creazione chiave InprocServer32

  • Con la chiave InprocServer32 selezionata (nella colonna di sinistra), spostare l'attenzione alla finestra di destra. Eseguire un doppio clic sulla voce "(Predefinito)" (o "Default" se la lingua del sistema è inglese). Si aprirà una piccola finestra di dialogo. Non inserire alcun valore. Cliccare semplicemente su OK per chiudere la finestra, confermando un valore vuoto.

    Predefinito
    FIG 3 - Predefinito

  • A questo punto terminare e riavviare il processo explorer.exe da Gestione attività oppure riavviare il computer per applicare la modifica

Una volta applicata la modifica, un clic destro su qualsiasi file o cartella mostrerà il menu contestuale completo e familiare di Windows 10, senza la necessità di selezionare "Mostra altre opzioni". Questa modifica può migliorare significativamente la produttività per gli utenti che preferiscono la completezza del menu contestuale classico.

Per ripristinare il menu contestuale di default di Windows 11, basterà eliminare la chiave {86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2} e riavviare il sistema.

Ripristino menu contestuale classico tramite Terminale

L'operazione può essere eseguita anche tramite Terminale:
  • Cliccare, con il tasto destro del mouse, sul pulsante Start e selezionare Terminale;
  • Eseguire il seguente comando per attivare il menu contestuale classico 
    reg.exe add "HKCU\Software\Classes\CLSID\{86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2}\InprocServer32" /f /ve
  • Quindi riavviare il processo explorer.exe o riavviare il sistema
Creazione chiave di registro da Terminale
FIG 4 - Creazione chiave di registro da Terminale


Per ripristinare il menu contestuale di default di Windows 11 eseguire da Terminale il comando
reg.exe delete "HKCU\Software\Classes\CLSID\{86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2}" /f
e riavviare il sistema.





domenica 21 gennaio 2024

Windows 11: Disabilitare la scritta Requisiti di sistema non sono soddisfatti

Windows 11 è stato ufficialmente rilasciato il 5 Ottobre 2021. Tra le numerose novità introdotte all'interno del sistema operativo Microsoft, spiccano i potenziamenti della sicurezza per rendere il nuovo Windows più sicuro e resistente agli attacchi informatici. Per tale motivo, a detta di Microsoft, Windows 11 è estremamente esigente riguardo alle specifiche hardware del computer. I requisiti minimi richiesti da Windows 11 potevano rappresentare un problema per le configurazioni disponibili qualche anno fa. Se i requisiti minimi sono stati ignorati e l'installazione di Windows 11 è stata forzata anche su sistemi non compatibili, potrebbe apparire il messaggio 
Requisiti di sistema non sono soddisfatti. Vai a Impostazioni per altre informazioni.
nell’angolo inferiore destro del desktop.

Per far sparire il messaggio relativo ai requisiti non soddisfatti è possibile procedere tramite il registro di sistema o tramite i criteri di gruppo.

Metodo 1 - Registro di sistema

  • Avviare l'Editor del registro di sistema (WIN+R e digitare regedit seguito da invio); 
  • Posizionarsi sulla seguente chiave di registro
    HKEY_CURRENT_USER\Control Panel\UnsupportedHardwareNotificationCache
  • Eseguire un doppio click sul valore DWORD denominato S2 e modificare il suo valore da 1 a 0 quindi cliccare su OK. Nelle versioni più vecchie di Windows 11 il valore DWORD da modificare è denominato S1.
  • Per rendere effettive le modifiche potrebbe essere necessario riavviare explorer.exe o l'intero sistema.

In alternativa, da riga di comando è possibile eseguire il comando
reg add "HKCU\Control Panel\UnsupportedHardwareNotificationCache" /v SV2 /t REG_DWORD /d 0 /f
oppure, per le versioni meno recenti di Windows 11
reg add "HKCU\Control Panel\UnsupportedHardwareNotificationCache" /v SV1 /t REG_DWORD /d 0 /f


Metodo 2 - Criteri di Gruppo

Per modificare Criteri di gruppo al fine di disattivare la filigrana dei requisiti minimi di sistema, procedere come segue:
  • Avviare l'Editor Criteri di gruppo locali (WIN+e digitare gpedit.msc seguito da Invio).
  • Posizionarsi su Criteri computer locali -> Configurazione computer -> Modelli amministrativi -> Sistema.
  • Cliccare due volte su Nascondi i messaggi quando i requisiti di sistema di Windows non sono soddisfatti quindi selezionare Attivata e confermare cliccando su OK

Abilitando questa impostazione dai criteri di gruppo, i messaggi relativi ai requisiti minimi di sistema non verranno più visualizzati sul desktop o in Impostazioni.
Nascondi i messaggi quando i requisiti di sistema di Windows non sono soddisfatti
FIG 1 -  Nascondi i messaggi quando i requisiti di sistema di Windows non sono soddisfatti





mercoledì 20 dicembre 2023

Windows 11: Installazione offline degli Strumenti di amministrazione remota del server tramite l'ISO di FoD

Come indicato negli articoli precedenti, per poter installare gli strumenti di amministrazione remota del server (RSAT) in Windows 11 è necessario l'accesso a Microsoft Update. Nel caso non fosse possibile accedere ai server di Microsoft Update direttamente dalla propria workstation, si può procedere con l'installazione offline (consigliata per le reti scollegate senza accesso a Internet) scaricando l'immagine ISO contenente i componenti (Feature on Demand) per la propria versione di Windows dal sito Web di Microsoft (o dal Volume Licensing Service Center, VLSC).

Per le versioni di Windows 10 2004 e successive è possibile scaricare "Windows 10 DISCO FOD 1 ISO (versione 2004 o successiva)" da https://learn.microsoft.com/it-it/azure/virtual-desktop/language-packs.
Per le versioni di Windows 11 21H2/22H2/23H2  è possibile scaricare da https://learn.microsoft.com/it-it/azure/virtual-desktop/windows-11-language-packs le ISO  "Windows 11, versione 21H2 Lingua e funzionalità facoltative ISO"  oppure "Windows 11, versione 22H2 e 23H2 Lingua e funzionalità facoltative ISO".

Nel nostro caso è stata scaricata l'immagine Windows 11, versione 22H2 e 23H2 Lingua e funzionalità facoltative ISO. Terminato il download possiamo decidere di copiare e montare il file .ISO sulla postazione su cui installare gli strumenti di amministrazione remota del server, masterizzare l'ISO su un supporto DVD o estrarre il contenuto in una cartella condivisa.
L'immagine ISO contiene una serie di file .CAB che includono i componenti RSAT. Nell'immagine scaricata, i file CAB relativi agli strumenti di amministrazione remota del server si trovano all'interno della cartella LanguagesAndOptionalFeatures.
File .CAB
FIG 1 - File .CAB
Per installare i componenti tramite PowerShell basterà indicare tale cartella come, ad esempio, nel seguente comando in cui la cartella LanguagesAndOptionalFeatures contenente i file .CAB si trova su disco D: (in un ambiente aziendale sarebbe preferibile condividere la cartella da un server accessibile da tutte le workstation)

 Add-WindowsCapability -Online -Name Rsat.ActiveDirectory.DS-LDS.Tools~~~~0.0.1.0 -LimitAccess -Source d:\LanguagesAndOptionalFeatures  

Impostare il percorso della directory contenente i componenti dell'immagine FoD tramite i Criteri di gruppo locali

  • Avviare l'editor Criteri di gruppo locali (gpedit.msc) oppure, nel caso di Windows Server, avviare Gestione Criteri di gruppo (gpmc.msc).
  • Accedere a Configurazione computer->Modelli amministrativi->Sistema.
  • Abilitare la policy Specifica le impostazioni per l'installazione e il ripristino dei componenti facoltativi e, nella casella Percorso alternativo del file di origine, specificare  il percorso UNC della directory contenente i file FoD.
Editor Criteri di gruppo locali
FIG 2 - Editor Criteri di gruppo locali


In alternativa, è possibile impostare questo parametro nel registro di sistema con una GPP specificando il percorso della directory FoD nel parametro LocalSourcePath (REG_Expand_SZ) sotto la chiave di registro HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\Servicing.



Errori comuni nell'installazione degli Strumenti di amministrazione remota del server

0x8024402c o 0x80072f8f 
Windows non può accedere ai server Microsoft Update per scaricare i file RSAT. Verificare di avere accesso a Internet , verificare quanto indicato nell'articolo precedente o installare i componenti da un'immagine FoD locale.

0x800f081f 
Verificare il percorso della directory contenente i componenti RSAT specificati nel parametro -Source del comando Add-WindowsCapability.

0x800f0950
L'errore è simile a 0x800f0954 visto nell'articolo precedente.

0x80070490 
Controllare e riparare l'immagine di Windows utilizzando DISM: 
DISM /Online /Cleanup-Image /RestoreHealth




lunedì 18 dicembre 2023

Windows 11: Installazione degli Strumenti di amministrazione remota del server tramite PowerShell

Nell'articolo precedente abbiamo visto come installare gli strumenti di amministrazione remota del server (RSAT) in Windows 11 (Pro o Enterprise) tramite le Funzionalità aggiuntive.
In questo articolo vedremo come eseguire l'operazione tramite PowerShell.
 
Il seguente comando PowerShell elenca i componenti RSAT che è possibile installare sul computer. Il campo State indica se il modulo è già stato installato (Installed) oppure non presente (NotPresent)
 Get-WindowsCapability -Name RSAT* -Online | Select-Object -Property DisplayName, State  
Elenco strumenti di amministrazione remota del server (RSAT)
FIG 1 - Elenco strumenti di amministrazione remota del server (RSAT)

Per installare uno specifico strumento di amministrazione remota del server è possibile utilizzare il cmdlet Add-WindowsCapability, prima però, è necessario conoscere il nome del modulo da installare. Per individuare il nome del modulo da installare è possibile utilizzare il seguente comando PowerShell (il nome è evidenziato nel campo Name).
 Get-WindowsCapability -Name RSAT* -Online | Select-Object -Property Name, DisplayName, State |fl  
 
Elenco nomi funzionalità
FIG 2 - Elenco nomi funzionalità

Per installare uno strumento di amministrazione remota del server basterà eseguire il comando
Add-WindowsCapability –online –Name <nome_modulo>
Ad esempio, per installare strumenti per Server DHCP il comando sarà
 Add-WindowsCapability –online –Name Rsat.DHCP.Tools~~~~0.0.1.0  
Add-WindowsCapability
FIG 3 - Add-WindowsCapability

Alcuni componenti RSAT possono richiedere un riavvio dopo l'installazione.
 
I componenti RSAT non fanno parte dell'immagine di Windows e sono disponibili come funzionalità su richiesta. Ciò significa che il computer deve essere collegato a Internet per poter installare gli strumenti di amministrazione remota del server. Windows scarica e installa i file binari RSAT dai server di Microsoft Update.
 
Per installare solo gli Strumenti di amministrazione remota del server non ancora installati, è possibile eseguire il seguente comando
 Get-WindowsCapability -Name RSAT* -Online | where State -EQ NotPresent | Add-WindowsCapability –Online  

 
In tabella l'elenco degli Strumenti di amministrazione remota del server disponibili in 
Windows 11 22H2.
 
Name DisplayName
Rsat.ActiveDirectory.DS-LDS.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti di Active Directory Domain Services e Lightweight Directory Services
Rsat.AzureStack.HCI.Management.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: modulo PowerShell per Azure Stack HCI
Rsat.BitLocker.Recovery.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: utilità di amministrazione di Crittografia unità BitLocker
Rsat.CertificateServices.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti di Servizi certificati Active Directory
Rsat.DHCP.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti per Server DHCP
Rsat.Dns.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti per Server DNS
Rsat.FailoverCluster.Management.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti per Clustering di failover
Rsat.FileServices.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti per Servizi file
Rsat.GroupPolicy.Management.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti di gestione di criteri di gruppo
Rsat.IPAM.Client.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: client di Gestione indirizzi IP
Rsat.LLDP.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti LLDP Data Center Bridging
Rsat.NetworkController.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti di gestione del Controller di rete
Rsat.NetworkLoadBalancing.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti per Bilanciamento carico di rete
Rsat.RemoteAccess.Management.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti di Gestione Accesso remoto
Rsat.RemoteDesktop.Services.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti Servizi Desktop remoto
Rsat.ServerManager.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: Server Manager
Rsat.StorageMigrationService.Management.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti di gestione del servizio di migrazione dello spazio di archiviazione
Rsat.StorageReplica.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: modulo di Replica archiviazione per Windows PowerShell
Rsat.SystemInsights.Management.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: modulo System Insights per Windows PowerShell
Rsat.VolumeActivation.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti di attivazione di contratti multilicenza
Rsat.WSUS.Tools~~~~0.0.1.0
Strumenti di amministrazione remota del server: strumenti di Windows Server Update Services



Per disinstallare gli strumenti di amministrazione remota del server, si utilizza il cmdlet Remove-WindowsCapability. Ad esempio, per rimuovere  gli strumenti di Active Directory Domain Services e Lightweight Directory Services il comando da eseguire sarà
 Remove-WindowsCapability -Online -Name Rsat.ActiveDirectory.DS-LDS.Tools~~~~0.0.1.0  
Per disinstallare tutti gli strumenti di amministrazione remota del server installati basterà eseguire il comando
 Get-WindowsCapability -Name RSAT* -Online | where State -EQ Installed | Remove-WindowsCapability –Online  


Installazione tramite Deployment Image Servicing and Management 

Gli strumenti di amministrazione remota del server possono anche essere installati tramite Deployment Image Servicing and Management (DISM.exe). Ad esempio
 DISM.exe /Online /add-capability /CapabilityName:Rsat.ActiveDirectory.DS-LDS.Tools~~~~0.0.1.0 /CapabilityName:Rsat.DHCP.Tools~~~~0.0.1.0  
 
 

Errore 0x800f0954 durante l'installazione

Se il computer Windows è configurato per ricevere gli aggiornamenti da un server di aggiornamento locale (WSUS) o da SCCM (Configuration Manager) SUP, è possibile che venga visualizzato un messaggio di errore quando si tenta di installare RSAT utilizzando la GUI, Add-WindowsCapability o DISM: Errore 0x800f0954.
 
In questo caso, Windows tenta di scaricare il pacchetto RSAT dal server di aggiornamento locale e restituisce l'errore 0x800f0954.
 
Per ignorare WSUS locale durante l'installazione di funzionalità aggiuntive di Windows e di Features On Demand (compreso RSAT), è necessario attivare un'opzione dei Criteri di gruppo:
  • Avviare l'editor Criteri di gruppo locali (gpedit.msc) oppure, nel caso di Windows Server, avviare Gestione Criteri di gruppo (gpmc.msc).
  • Accedere a Configurazione computer->Modelli amministrativi->Sistema.
  • Abilitare la policy Specifica le impostazioni per l'installazione e il ripristino dei componenti facoltativi e selezionare l'opzione Scarica il contenuto di ripristino e le funzionalità facoltative direttamente da Windows Update invece che da Windows Server Update Services (WSUS).
    Specifica le impostazioni per l'installazione e il ripristino dei componenti facoltativi
    FIG 4 - Specifica le impostazioni per l'installazione e il ripristino dei componenti facoltativi

  • Salvare le modifiche e forzare l'update delle policy con il comando gpupdate /force
  • Riavviare il servizio Windows Update eseguendo i comandi net stop wuauserv e net start wuauserv
Dopo questa modifica, l'installazione di RSAT tramite PowerShell o DISM dovrebbe essere completata senza errori.
 

Errore 0x8024002e  durante l'installazione

La connessione a Microsoft Update durante il recupero dei componenti RSAT potrebbe essere bloccata da alcune impostazioni del registro di Windows. In tal caso, durante l'installazione di RSAT, verrà visualizzato il codice di errore 0x8024002e.
Per forzare il download dei componenti RSAT da Microsoft Update bisogna intervenire sul registro di sistema:
  • Avviare l'Editor del Registro di sistema e posizionarsi su
    HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows\WindowsUpdate
  • Assegnare il valore 0 ai seguenti parametri DWORD
    DoNotConnectToWindowsUpdateInternetLocations 
    DisableWindowsUpdateAccess
  • Riavviare il servizio wuauserv tramite i comandi net stop wuauserv e net start wuauserv