giovedì 26 giugno 2025

MS Outlook: Disabilitare il salvataggio delle impostazioni su cloud tramite registro di sistema

Nell'era del cloud computing, la sincronizzazione delle impostazioni utente tra diversi dispositivi è diventata una funzionalità comune e spesso apprezzata. Microsoft Outlook, parte integrante della suite Office, non fa eccezione, offrendo la possibilità di archiviare le impostazioni nel cloud per un'esperienza utente fluida e coerente. Tuttavia, ci sono scenari in cui gli amministratori IT o gli utenti avanzati potrebbero desiderare di disabilitare questa funzionalità, magari per motivi di conformità, sicurezza dei dati o semplicemente per mantenere un maggiore controllo locale sulle configurazioni.

Fortunatamente, esistono metodi per disabilitare l'opzione "Archivia le mie impostazioni di Outlook nel cloud", sia tramite l'interfaccia utente di Outlook che attraverso modifiche del registro o l'applicazione di Criteri di Gruppo. Questo articolo esplorerà la chiave di registro menzionata e come integrarla con le pratiche consigliate da Microsoft.

Archivia le mie impostazioni di Outlook nel cloud
FIG 1 - Archivia le mie impostazioni di Outlook nel cloud



La Funzionalità "Archivia le mie impostazioni di Outlook nel cloud"
Quando si abilita questa opzione, le impostazioni per l'account Microsoft 365 in uso verranno automaticamente sincronizzate tra tutti i dispositivi Windows su cui si utilizza Outlook. Questo include la maggior parte delle opzioni configurabili tramite File -> Opzioni in Outlook:
  • Generale
  • Posta
  • Calendario
  • Gruppi
  • Persone
  • Attività
  • Ricerca
  • Accessibilità
  • Avanzate
Mentre le impostazioni nelle seguenti aree della finestra di dialogo Opzioni di Outlook non vengono trasferite:
  • Lingua
  • Personalizza barra multifunzione
  • Barra di accesso rapido
  • Componenti aggiuntivi
  • Centro protezione


Disabilitare il salvataggio delle impostazioni su cloud 
La chiave di registro che controlla la funzionalità di sincronizzazione delle impostazioni di Outlook nel cloud a livello di utente è la seguente:

[HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Office\16.0\Outlook\Preferences] "EnableCloudSettings"=dword:00000000

Per disabilitare il salvataggio delle impostazioni di Outook su cloud:
  • Aprire l'Editor del Registro di Sistema: Premere Win+R, digitare regedit e premere Invio.
  • Navigare al percorso: Espandere le chiavi fino a raggiungere
    HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Office\16.0\Outlook\Preferences
  • Creare o Modificare il Valore DWORD:
    Se EnableCloudSettings non esiste, fare clic con il tasto destro del mouse sullo spazio vuoto nel pannello di destra, selezionare Nuovo -> Valore DWORD (32 bit). Nominarlo EnableCloudSettings.
    Se EnableCloudSettings esiste già, fare doppio clic su di esso.
  • Impostare il Dato Valore: Nella finestra di modifica, assicurarsi che "Dati valore" sia impostato su 0  (per 0 non fa differenza che la Base selezionata sia Esadecimale o Decimale). Cliccare OK.
  • Chiudere l'Editor del Registro di Sistema e riavviare Outlook.

Editor del Registro di sistema
FIG 2 - Editor del Registro di sistema




mercoledì 25 giugno 2025

Windows: Elencare i programmi installati

Spesso ci si trova nella necessità di sapere con precisione quali software siano installati sul proprio sistema Windows: che sia per manutenzione, migrazione dati o semplice curiosità, avere un elenco completo può rivelarsi estremamente utile. Fortunatamente, Windows mette a disposizione un comando potente e poco conosciuto: WMIC (Windows Management Instrumentation Command-line).

Con un semplice comando da terminale, è possibile ottenere l’elenco di tutti i programmi installati. Per visualizzarli direttamente a schermo, è sufficiente aprire il Prompt dei comandi (cmd) e digitare:
wmic product get name

Il sistema restituirà una lista completa dei software presenti sul computer.

Se invece si desidera esportare l'elenco in un file CSV, utile per archiviarlo, condividerlo o elaborarlo successivamente con Excel o un editor di testo, si può utilizzare il comando:
wmic /output:C:\SWInstallati.csv product get name,version /format:csv

WMIC, Elenco dei software installati
FIG 1 - WMIC, Elenco dei software installati


Per ottenere maggiori informazioni su ciacun software installato utilizzare il comando
wmic /output:C:\SWInstallati.csv product get /format:csv

Questo comando creerà un file chiamato SWInstallati.csv nella directory radice del disco C:, contenente il nome e la versione di ciascun programma installato. Importando il file CSV in un foglio di calcolo come Excel, verranno visualizzati i dettagli di ciascun software installato come mostrato in FIG 2.
File CSV
FIG 2 - File CSV



Visualizzare l'elenco dei programmi installati tramite PowerShell

Va detto che WMIC è uno strumento ormai deprecato nelle versioni più recenti di Windows. In alternativa, è possibile utilizzare PowerShell con questo comando:

Get-ItemProperty HKLM:\Software\Wow6432Node\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Uninstall\* | Select-Object DisplayName, DisplayVersion | Format-Table -AutoSize
PowerShell, Elenco dei software installati.png
FIG 3 - PowerShell, Elenco dei software installati.png


Oppure, per esportare l’elenco in un file:

Get-ItemProperty HKLM:\Software\Wow6432Node\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Uninstall\* | Select-Object DisplayName, DisplayVersion | Export-Csv C:\SWInstallati.csv -NoTypeInformation

Come visto per WMIC per visualizzare più informazioni per ciascun software è possibile utilizzare il comando
Get-ItemProperty HKLM:\Software\Wow6432Node\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Uninstall\* | Export-Csv C:\SWInstallati.csv -NoTypeInformation






martedì 24 giugno 2025

MS Word: Generare testo casuale

Durante la fase iniziale della creazione di un documento, sia esso un articolo, una relazione tecnica o una bozza progettuale, è prassi comune definire una struttura di base. Questo approccio consente di avere una visione d’insieme chiara e organizzata del contenuto, individuando fin da subito le sezioni chiave da sviluppare. La semplice aggiunta di intestazioni può bastare in alcuni casi, ma una pianificazione più avanzata può trarre beneficio dall’inserimento di testo segnaposto. Questo permette di valutare la distribuzione degli elementi, la lunghezza complessiva del documento e il suo impatto visivo finale.

Per questa esigenza esistono numerosi strumenti, sia online che integrati nei software di scrittura. I generatori di testo casuale disponibili sul web rappresentano una soluzione rapida e versatile: basta una semplice ricerca per accedere a servizi che permettono di generare contenuti fittizi in base a parametri specifici, come il numero di paragrafi o la lunghezza delle frasi. I generatori più sofisticati offrono opzioni di personalizzazione avanzate, ideali per chi desidera un controllo preciso sulla struttura del testo.

Tuttavia, se si utilizza Microsoft Word per Windows, è possibile evitare del tutto il passaggio al browser: il programma integra nativamente funzionalità per generare testo casuale direttamente all’interno del documento, senza necessità di plug-in o componenti aggiuntivi.

Comandi Rapidi in Microsoft Word

  • =rand()
    Digitando =rand() e premendo Invio su una nuova riga, Word inserisce automaticamente un paragrafo di testo casuale, generalmente tratto dalla guida introduttiva del programma stesso.È possibile personalizzare l’output utilizzando due parametri: =rand(paragrafi, frasi)Ad esempio, =rand(3,5) genererà tre paragrafi composti da cinque frasi ciascuno.

  • =lorem()
    Per generare testo nel classico stile Lorem Ipsum, ampiamente utilizzato in ambito tipografico e grafico, basta usare =lorem(). Anche in questo caso è possibile indicare il numero di paragrafi e frasi con la stessa sintassi: =lorem(paragrafi, frasi).

  • =rand.old()
    Questo comando genera un pangramma, ovvero una frase che include tutte le lettere dell’alfabeto almeno una volta. È utile per testare font, layout e rendering di testo. Nella versione inglese il testo visualizzato è "The quick brown fox jumps over the lazy dog" mentre nella versione italiana di Word, l’output viene sostituito con il celebre incipit dell’Iliade: "Cantami, o Diva, del pelide Achille…", perdendo così la funzione originale del comando. 


MS Word, Lorem ipsum
FIG 1 - MS Word, Lorem ipsum







lunedì 23 giugno 2025

Google Easter Egg: Super Mario Bros

Nel settembre 2015, Google ha celebrato il 30° anniversario del leggendario gioco Super Mario Bros con un divertente e nostalgico Easter egg interattivo.

Per scovare l'Easter egg, basta cercare su Google le parole chiave Super Mario Bros o Super Mario Brothers. Immediatamente, un piccolo blocco con il punto interrogativo (il classico Question Mark Block) apparirà nei risultati di ricerca, di solito all'interno del pannello delle informazioni o a lato dello schermo.

Cliccando sull'icona del blocco, si attiva un'animazione e l'inconfondibile suono della moneta, proprio come se Mario stesso lo colpisse nel gioco. Ad ogni click, compaiono delle monete virtuali sullo schermo, accompagnate dal loro caratteristico tintinnio.



sabato 21 giugno 2025

Windows 11: Ripristino menu contestuale classico

Il menu contestuale di Windows, accessibile con un clic destro su file o cartelle, è da sempre uno strumento fondamentale per una rapida gestione delle operazioni più comuni: copiare, incollare, rinominare, comprimere e molto altro. Con il rilascio di Windows 11, Microsoft ha introdotto un profondo rinnovamento del design dell'interfaccia utente, che ha interessato anche il menu contestuale, rendendolo più snello e, a detta di molti utenti, meno intuitivo e funzionale rispetto alla versione precedente di Windows 10. Questa semplificazione ha generato un certo malcontento tra chi è abituato alla completezza del vecchio menu.

Windows 11 permette di visualizzare il menu contestuale classico cliccando sulla voce "Mostra altre opzioni" che compare in fondo al nuovo menu. Tuttavia, questa azione deve essere ripetuta ogni volta, il che può risultare tedioso nell'uso quotidiano.

Per gli utenti che desiderano ripristinare il menu contestuale completo in modo definitivo, è possibile intervenire direttamente nel Registro di sistema di Windows. Questa operazione richiede una certa cautela, poiché modifiche errate al Registro possono compromettere la stabilità del sistema operativo. È sempre consigliabile creare un punto di ripristino del sistema prima di procedere con modifiche al Registro.


Seguire questi passaggi per ripristinare il menu contestuale di Windows 10 in modo permanente su Windows 11:
  • Avviare l'Editor del registro di sistema (WIN+R e digitare regedit seguito da invio).
  • Posizionarsi sulla seguente chiave di registro  
    HKEY_CURRENT_USER\SOFTWARE\CLASSES\CLSID
  • Nella riquadro di destra dell'Editor del registro, cliccare con il tasto destro del mouse su un'area vuota e, dal menu contestuale, selezionare Nuovo->Chiave.

    Creazione chiave {86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2}
    FIG 1 - Creazione chiave {86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2}

  • Rinominare la nuova chiave in {86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2}
  • Cliccare, con il tasto destro del mouse, sulla chiave appena creata quindi selezionare Nuovo->Chiave
  • A questa nuova chiave assegnare il nome InprocServer32

    Creazione chiave InprocServer32
    FIG 2 - Creazione chiave InprocServer32

  • Con la chiave InprocServer32 selezionata (nella colonna di sinistra), spostare l'attenzione alla finestra di destra. Eseguire un doppio clic sulla voce "(Predefinito)" (o "Default" se la lingua del sistema è inglese). Si aprirà una piccola finestra di dialogo. Non inserire alcun valore. Cliccare semplicemente su OK per chiudere la finestra, confermando un valore vuoto.

    Predefinito
    FIG 3 - Predefinito

  • A questo punto terminare e riavviare il processo explorer.exe da Gestione attività oppure riavviare il computer per applicare la modifica

Una volta applicata la modifica, un clic destro su qualsiasi file o cartella mostrerà il menu contestuale completo e familiare di Windows 10, senza la necessità di selezionare "Mostra altre opzioni". Questa modifica può migliorare significativamente la produttività per gli utenti che preferiscono la completezza del menu contestuale classico.

Per ripristinare il menu contestuale di default di Windows 11, basterà eliminare la chiave {86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2} e riavviare il sistema.

Ripristino menu contestuale classico tramite Terminale

L'operazione può essere eseguita anche tramite Terminale:
  • Cliccare, con il tasto destro del mouse, sul pulsante Start e selezionare Terminale;
  • Eseguire il seguente comando per attivare il menu contestuale classico 
    reg.exe add "HKCU\Software\Classes\CLSID\{86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2}\InprocServer32" /f /ve
  • Quindi riavviare il processo explorer.exe o riavviare il sistema
Creazione chiave di registro da Terminale
FIG 4 - Creazione chiave di registro da Terminale


Per ripristinare il menu contestuale di default di Windows 11 eseguire da Terminale il comando
reg.exe delete "HKCU\Software\Classes\CLSID\{86ca1aa0-34aa-4e8b-a509-50c905bae2a2}" /f
e riavviare il sistema.





martedì 17 giugno 2025

Android: Blocco delle Pubblicità con AdGuard DNS

Nell'attuale panorama digitale, l'onnipresenza della pubblicità online rappresenta una delle principali sfide per l'ottimizzazione dell'esperienza utente su dispositivi mobili. L'inserimento pervasivo di annunci, spesso accompagnati da tracker invasivi, non solo degrada le prestazioni dei dispositivi e consuma risorse di rete, ma solleva anche significative questioni in termini di privacy e sicurezza. Questo articolo esplora l'implementazione del blocco delle pubblicità su piattaforma Android attraverso la configurazione di un Domain Name System (DNS) privato, in particolare utilizzando i servizi di AdGuard DNS con il protocollo DNS-over-TLS (DoT).

Il Ruolo Critico del DNS nella Navigazione Mobile

Il DNS è l'infrastruttura fondamentale che traduce i nomi di dominio leggibili dall'uomo (es. www.example.com) in indirizzi IP numerici (es. 192.0.2.1) necessari per la comunicazione tra dispositivi sulla rete Internet. Tradizionalmente, le query DNS sono state trasmesse in chiaro, rendendole vulnerabili a intercettazioni, spoofing e manipolazioni.

L'introduzione di DNS-over-TLS (RFC 7858) ha rappresentato un progresso significativo. DoT cripta le query DNS utilizzando Transport Layer Security (TLS) sulla porta 853, fornendo così integrità dei dati, autenticazione e riservatezza. Android, a partire dalla versione 9 (Pie), ha integrato il supporto nativo per il DNS privato basato su DoT, consentendo agli utenti di specificare un server DNS di loro scelta che operi con questo protocollo crittografato.


AdGuard DNS: Soluzione per il Filtering a Livello di Rete

AdGuard DNS è un servizio DNS pubblico che implementa funzionalità di filtering a livello di risoluzione dei nomi. Mantenendo una blacklist aggiornata di domini noti per ospitare pubblicità, tracker, siti di phishing e malware, AdGuard DNS è in grado di bloccare le richieste a tali domini prima che i contenuti raggiungano il dispositivo dell'utente. Questo approccio basato sul DNS offre diversi vantaggi rispetto ai blocchi basati su host file locali o estensioni browser:

  1. Copertura Onnicomprensiva: Il blocco avviene a livello di sistema operativo, estendendosi a tutte le applicazioni installate sul dispositivo, non solo ai browser web.
  2. Efficienza delle Risorse: Poiché il filtering avviene a livello di server DNS, non sono necessarie applicazioni aggiuntive o processi in background sul dispositivo Android, riducendo l'impronta sulle risorse di sistema (CPU, RAM, batteria).
  3. Miglioramento della Privacy: Intercettando le richieste a domini di tracking noti, AdGuard DNS contribuisce significativamente a proteggere la privacy dell'utente dalla profilazione comportamentale.
  4. Aumento della Velocità di Caricamento: La mancata risoluzione dei domini pubblicitari riduce il numero di richieste HTTP/S e il volume di dati da scaricare, accelerando il caricamento delle pagine web e il funzionamento delle applicazioni.


Tipologie di Server AdGuard DNS per Diverse Esigenze

AdGuard offre configurazioni DNS distinte per adattarsi a specifiche esigenze di utilizzo:

  • dns.adguard-dns.com (Default Server): Questo endpoint è progettato per un blblico equilibrato di pubblicità, tracker e domini malevoli. È la scelta raccomandata per la maggior parte degli utenti che desiderano un'esperienza di navigazione pulita senza eccessive restrizioni.
  • unfiltered.adguard-dns.com (Non-filtering Server): Questo server fornisce una risoluzione DNS pura, senza alcun filtro. È utile per scopi di diagnostica, per verificare se un problema di connettività è correlato al blocco di AdGuard, o in scenari in cui una completa trasparenza è richiesta.
  • family.adguard-dns.com (Family Protection Server): Oltre alle funzionalità di blocco standard, questo server include un filtro per i contenuti per adulti e abilita la Safe Search e la Safe Mode sui motori di ricerca e piattaforme compatibili (es. YouTube). È ideale per ambienti familiari e per garantire una navigazione sicura per i minori.


Procedura di Configurazione su Android (Android 9+):

La configurazione di un DNS privato su Android è un processo intuitivo, che sfrutta la funzionalità nativa di DNS-over-TLS.

  1. Accesso alle Impostazioni di Rete: Navigare in Impostazioni > Rete e Internet (o Connessioni, a seconda della versione di Android e dell'interfaccia utente personalizzata del produttore).
  2. Selezione DNS Privato: Individuare l'opzione DNS privato. Questa potrebbe essere situata in una sottosezione come Avanzate o Altre impostazioni di connessione.
  3. Configurazione del Nome Host: Selezionare l'opzione Nome host del provider DNS privato.
  4. Inserimento dell'Endpoint: Digitare l'indirizzo del server AdGuard DNS desiderato (es., dns.adguard-dns.com) e confermare.

    DNS privato
    FIG 1 - DNS privato

Una volta salvata la configurazione, il sistema operativo Android inizierà immediatamente a reindirizzare tutte le query DNS al server AdGuard specificato, implementando il blocco desiderato.


Considerazioni Operative e Potenziali Conflitti:

  • Compatibilità VPN: L'uso di una Virtual Private Network (VPN) può sovrascrivere le impostazioni DNS di sistema, a seconda della configurazione della VPN stessa. Molte applicazioni VPN offrono la possibilità di specificare un DNS personalizzato all'interno delle loro impostazioni, permettendo di mantenere i benefici di AdGuard DNS anche con una VPN attiva.
  • False Positive: Sebbene raro, il blocco aggressivo di alcuni domini potrebbe occasionalmente portare a "falsi positivi", dove contenuti legittimi vengono erroneamente bloccati. In tali scenari, è possibile utilizzare il server unfiltered.adguard-dns.com per scopi diagnostici o segnalare il problema ai gestori di AdGuard DNS per una revisione della blacklist.
  • Performance: L'utilizzo di un DNS privato può in alcuni casi introdurre una leggera latenza aggiuntiva nella risoluzione dei nomi, a seconda della distanza geografica dal server DNS e della qualità della connessione. Tuttavia, i benefici in termini di velocità di caricamento delle pagine (dovuti al blocco degli annunci) tendono a compensare ampiamente questa potenziale latenza.




sabato 14 giugno 2025

Windows: Eliminare la cronologia delle cartelle recenti di Esplora file

Esplora File, uno strumento onnipresente e fondamentale per ogni utente Windows, incorpora una funzionalità di archiviazione automatica delle cartelle aperte di recente, simile alla cronologia di navigazione dei browser come Microsoft Edge. Questa caratteristica, progettata per facilitare un accesso rapido e intuitivo alle directory più frequentate, si rivela estremamente utile nell'uso quotidiano, velocizzando le operazioni e migliorando l'efficienza. Tuttavia, con il passare del tempo, un elenco eccessivamente lungo di percorsi recenti può trasformarsi da risorsa a ostacolo, diventando disordinato e meno funzionale. Inoltre, la persistenza di questa cronologia può sollevare preoccupazioni significative in termini di privacy, rivelando abitudini e accessi a directory sensibili a chiunque abbia accesso al computer.

Eliminare la cronologia delle cartelle recenti

Mantenere Esplora File pulito, ordinato e sicuro è un'operazione semplice che richiede pochi passaggi.

Windows 10:

  1. Aprire Esplora File.
  2. Cliccare sulla scheda Visualizza nel menu superiore.
  3. Selezionare Opzioni.
  4. Nella finestra di dialogo che si apre, nella sezione Privacy della scheda Generale, cliccare su Cancella per eliminare l'intera cronologia delle cartelle recenti.
    Windows 10, Opzioni cartella
    FIG 1 - Windows 10, Opzioni cartella

Windows 11:

  1. Aprire Esplora File.
  2. Cliccare sui tre puntini orizzontali (Visualizza altre info) nella barra degli strumenti per accedere al menu contestuale.
  3. Selezionare Opzioni.
  4. Nella finestra di dialogo che si apre, nella sezione Privacy scheda Generale, cliccare su Cancella accanto a Cancella cronologia di Esplora File.

    Windows 11, Opzioni cartella
    FIG 2 - Windows 11, Opzioni cartella

Disattivazione Completa della Registrazione

Per coloro che desiderano una maggiore riservatezza e preferiscono disattivare completamente la registrazione delle cartelle e dei file visitati, è possibile intervenire sulle impostazioni di visibilità.

Windows 10:

Nella stessa finestra delle Opzioni cartella (raggiungibile come descritto sopra) deselezionare le voci

  • Mostra file usati di recente in Accesso rapido
  • Mostra cartelle usate di recente in Accesso rapido

Windows 10, Opzioni cartella, Privacy
FIG 3 - Windows 10, Opzioni cartella, Privacy


Windows 11:

Anche qui, le opzioni sono state leggermente rietichettate per maggiore intuitività:

  • Deselezionate la voce Mostra file usati di recente.
  • Deselezionate la voce Mostra cartelle usate di frequente.
  • Per un livello di riservatezza ancora maggiore, è consigliabile disabilitare anche la voce Mostra i file da Office.com, che potrebbe esporre l'accesso a documenti recenti legati alla suite Office.
Windows 11 - Opzioni cartella, Privacy
FIG 4 - Windows 11, Opzioni cartella, Privacy