domenica 17 gennaio 2021

Kali Linux: Salvare l'elenco dei pacchetti installati

Nelle distribuzioni Linux basate su Debian il componente che si occupa della gestione dei pacchetti è dpkg (Debian Package). Si tratta di un tool di basso livello (non risolve le dipendenze dei pacchetti) che viene utilizzato per installare, disinstallare e ottenere informazioni sui pacchetti .deb.

Quando si personalizza una distribuzione installando molti pacchetti può essere una buona idea avere un elenco di ciò che è stato installato. 
Per salvare l'elenco dei pacchetti installati in Kali Linux è possibile eseguire da terminale il seguente comando:
dpkg --get-selections | tee elenco_pacchetti
con dpkg --get-selections viene visualizzato l'elenco dei pacchetti installati e con tee l'output viene salvato all'interno di un file di testo nominato elenco_pacchetti.
 
Generazione file elenco pacchetti
FIG 1 - Generazione file elenco pacchetti

Il file elenco_pacchetti può essere utilizzato in diversi modi come ad esempio per ripristinare i pacchetti a seguito precedente rimozione o reinstallazione sistema operativo, o per clonare la macchina installandoli su un altra postazione. Per eseguire l'installazione dei pacchetti diamo in pasto il file elenco_pacchetti, generato precedentemente, al tool dpkg eseguendo da terminale il comando
sudo dpkg --set-selections < ./elenco_pacchetti
Il comando non installerà nulla, ma si limiterà a contrassegnare lo stato corrispondente di ogni pacchetto presente in elenco. Per l'installazione vera e propria bisognerà successivamente eseguire il comando 
sudo apt-get -u dselect-upgrade
Installazione pacchetti da elenco
FIG 2 - Installazione pacchetti da elenco







giovedì 14 gennaio 2021

SmartPhone: Verificare se il dispositivo è rubato/bloccato

Quando si acquista uno smartphone usato è necessario verifcare che non si tratti di un dispositivo rubato o bloccato. Esistono diversi servizi gratuiti che in questi casi possono tornare utili e che si occupano della verifica dell'IMEI del telefono.

L'IMEI (acronimo di International Mobile Equipment Identity) è un codice numerico che identifica univocamente un terminale mobile. 

Nei dispositivi Android può essere recuperato nella scheda Informazioni sul telefono o digitando *#06# all'interno del dialer. 
Per quanto riguarda gli iPhone, l'IMEI può essere recuperato accedendo alle impostazioni -> Generali -> Info.

Tra i servizi più utilizzati c'è www.imei.info. Basta inserire il codice all'interno dell'apposita casella, risolvere il captcha e cliccare su Check. Dopo pochi secondi verranno visualizzate informazioni sul modello del telefono ed è possibile verificare, tramite apposito link, se l'IMEI è stato inserito in blacklist (Attenzione! Possono passare anche 5 giorni dalla denuncia prima che l'IMEI venga aggiunto alla blacklist).

www.imei.info
FIG 1 - www.imei.info


martedì 12 gennaio 2021

Windows 10: Scaricare dll e file eseguibili di sistema

Chi lavora da molti anni in ambiente Windows si è trovato almeno una volta a dover affrontare un problema di una dll di sistema mancante. Con Windows 10 il problema è quasi sparito del tutto. Se ci si ritrova nella situazione di dover reperire una particolare DLL o un file eseguibile di sistema per una versione specifica di Windows una fonte affidabile è il sito https://winbindex.m417z.com

Il servizio mette a disposizione moltissimi file tra EXE, DLL e SYS. Basta digitare il nome del file desiderato (ad es. twain_32.dll), selezionare uno dei risultati proposti e cliccare su Show per visualizzare le varie versioni del file disponibili. Di default vengono visualizzate informazioni come l'hash SHA256 del file, la versione di Windows 10 in cui il file è presente, l'aggiornamento, l'architettura e la versione del file. Tramite le opzioni e il tasto Show è possibile visualizzare ulteriori informazioni mentre il tasto Download permette di scaricare in locale il file.

Sito Winbindex
FIG 1 - Sito Winbindex

Winbindex, Versioni file
FIG 2 - Winbindex, Versioni file









giovedì 7 gennaio 2021

Amazon Fire TV: Bloccare gli aggiornamenti di Fire OS

La famiglia Fire TV di Amazon comprende diversi dispositivi per lo streaming audio e video da qualsiasi servizio gratuito o a pagamento. I dispositivi utilizzano il sistema operativo denominato Fire OS derivato da Android ma caratterizzato da una profonda personalizzazione da parte di Amazon. Proprio la derivazione dal sistema operativo di Google facilita la personalizzazione e l'aggiunta di nuove funzionalità da parte degli utenti più smaliziati. Il sistema operativo viene aggiornato costantemente da Amazon in maniera del tutto automatica. Le operazioni di verifica e installazione degli aggiornamenti avvengono in background quando il dispositivo non è in uso: basta lasciare il dispositivo alimentato per ritrovarsi sempre con la versione più recente del sistema operativo.
Anche se l'aggiornamento automatico è una cosa positiva per gran parte degli utenti, può rilevarsi un problema per quelli più esperti che hanno modificato/personalizzato in profondità i dispositivi Fire TV (ad esempio installando software non ufficialmente supportati dal device). In questi casi può essere utile disabilitare l'aggiornamento automatico del sistema. L'operazione non è complessa e può essere eseguita tramite 2 comandi ADB (Android Debug Bridge)
.

Disattivare gli aggiornamenti automatici di Fire OS:
  • Dal dispositivo Fire TV accedere alle Impostazioni quindi La mia Fire TV -> Informazioni -> Rete e prendere nota dell'indirizzo IP del dispositivo.
  • Sempre dal dispositivo, posizionarsi sulla sezione La mia Fire TV -> Opzioni sviluppatore e attivare l'impostazione Debug ADB.
  • Spostarsi sul PC.
  • Dal sito https://developer.android.com/studio/releases/platform-tools scaricare la versione del SDK per il proprio sistema operativo;
  • Scompattare l'archivio in una cartella.
  • Aprire il prompt dei comandi (o il terminale a seconda del sistema operativo utilizzato) e posizionarsi all'interno della cartella in cui è stato scompattato l'SDK.
  • Eseguire il comando adb. Se le operazioni sono state eseguite correttamente e la cartella è corretta verrà mostrato un lungo elenco di opzioni e informazioni sull'utilizzo di ADB.
  • Digitare adb connect <IP_FIRE_TV> dove al posto di <IP_FIRE_TV> va specificato l'indirizzo IP del dispositivo recuperato in precedenza.
  • Una volta connessi al dispositivo digitare i seguenti 2 comandi
    adb shell pm disable-user --user 0 com.amazon.device.software.ota.override
    adb shell pm disable-user --user 0 com.amazon.device.software.ota

Per verificare che l'operazione sia stata eseguita correttamente, dal dispositivo accedere al menu La mia Fire TV -> Informazioni -> Aggiornamenti e selezionare l'opzione Verifica aggiornamenti. Se verrà mostrato un messaggio di errore allora gli aggiornamenti automatici sono stati correttamente disabilitati.

Ripristinare gli aggiornamenti automatici di Fire OS
Dal PC, una volta instaurata la connessione ADB con il dispositivo, eseguire la seguente coppia di comandi:
adb shell pm enable com.amazon.device.software.ota.override
adb shell pm enable com.amazon.device.software.ota





sabato 2 gennaio 2021

Google: Dominio .new

Google ha introdotto il dominio .new nel 2019 utilizzandolo per collegamenti veloci ai propri prodotti e servizi online. Nell'articolo Google Docs: Creare velocemente nuovi file abbiamo già visto alcuni di questi collegamenti. Lo scorso ottobre Google, con il benestare dell'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), ha esteso a società terze la possibilità di creare collegamenti utilizzando il dominio .new. Dalla sua introduzione sono stati aggiunti oltre 200 collegamenti .new e alla pagina whats.new/shortcuts è possibile consultarne l'elenco completo raggruppati per categoria. 

Gran parte dei servizi disponibili sono gratuiti e semplici da utilizzare e consentono di risolvere uno specifico problema o eseguire un'attività direttamente nel browser senza dover installare in locale alcun software. I collegamenti puntano alla versione internazionale dei siti con interfaccia in inglese e non sempre è presente il reindirizzamento automatico alla versione italiana, ciò potrebbe scoraggiare chi non ha confidenza con tale lingua.

Oltre a far accedere direttamente alla funzionalità di cui si ha bisogno, i collegamenti .new sono più facili da ricordare e più veloci da digitare rispetto ai vari nomi di dominio su cui tali servizi risiedono.

Tra le funzionalità più utili in ufficio troviamo quelle messe a disposizione da Adobe come:
convertpdf.new
wordtopdf.new
Converte un file MS Word (.doc o .docx) in un PDF.
pdf.newCrea un nuovo file pdf partendo da un file Microsoft Word, Excel, PowerPoint o da un'immagine.
compresspdf.newComprime le dimensioni di un file pdf.
logo.newCrea un nuovo logo con Adobe Spark.
photo.new
photoshop.new
Modifica un'immagine utilizzando Adobe Photoshop online

Anche Microsoft ha messo a disposizione collegamenti .new ma per il loro utilizzo è necessario prima registrarsi gratuitamente:
word.new
docx.new
Crea un documento Microsoft Word.
excel.newCrea un nuovo documento Microsoft Excel
powerpoint.new
ppt.new
pptx.new
Crea una nuova presentazione Microsoft PowerPoint.
sway.newCrea una nuova presentazione con Microsoft Sway.

Secondo Google queste nuove opzioni contribuiranno a migliorare la produttività in tutte le categorie, dai servizi aziendali alla creatività e il numero di collegamenti .new continuerà a crescere.
    
Google Whats.new
FIG 1 - Google Whats.new








martedì 29 dicembre 2020

Windows Server 2019: File Server. Impostazione quote disco

Nell'articolo Windows Server 2019: Mappare cartelle personali abbiamo già visto come creare cartelle personali che gli utenti del dominio possono utilizzare per salvare i loro documenti. Per default gli utenti non hanno limiti di spazio su tali cartelle e possono caricarvi file fino a saturare tutto lo spazio fisicamente disponibile sul disco/volume. Per ovvie ragioni è meglio limitare lo spazio utilizzabile ad esempio fare in modo che ciascun utente possa caricare all'interno della cartella al massimo 180 MB di dati. 

In questo articolo verrà mostrato come aggiungere il ruolo di File Server al nostro server e impostare le quote disco per gli utenti.

Aggiungere Gestione risorse file server
  • Da Server Manager cliccare sul link Aggiungi Ruoli e funzionalità.
    Server Manager
    FIG 1 - Server Manager

  • Cliccare su Avanti fino a raggiungere la sezione Selezione dei server.
    Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Operazioni preliminari
    FIG 2 - Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Operazioni preliminari

    Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Tipo di installazione
    FIG 3 - Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Tipo di installazione

  • Selezionare il server sui cui si intende installare il nuovo ruolo (In FIG 4 è presente un solo server) e cliccare su Avanti.
    Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Selezione dei server
    FIG 4 - Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Selezione dei server

  • Cliccare su Servizi file e archiviazione quindi su Servizi file e iSCSI e selezionare l'opzione Gestione risorse file server.
    Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Gestione risorse file server
    FIG 5 - Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Gestione risorse file server

  • Nella finestra che appare subito dopo la selezione, cliccare su Aggiungi funzionalità.
    Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Aggiungi funzionalità
    FIG 6 - Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Aggiungi funzionalità

  • Cliccare su Avanti per proseguire.
    Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Selezione ruoli server
    FIG 7 - Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Ruoli server

  • Nella schermata successiva, non dovendo aggiungere altre funzionalità, cliccare su Avanti.
    Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Funzionalità
    FIG 8 - Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Funzionalità

  • Cliccare su Installa per avviare l'installazione del nuovo ruolo.
    Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Installa
    FIG 9 - Aggiunta guidata ruoli e funzionalità, Installa

  • Al termine dell'installazione cliccare su Chiudi.
    Installazione nuovo ruolo completata
    FIG 10 - Installazione nuovo ruolo completata


Creazione Template per le quote disco
  • Da Server Manager cliccare su Strumenti quindi su Gestione risorse file server.
    Server Manager
    FIG 11 - Server Manager

  • Espandere la voce Gestione quote e selezionare Modelli quote. Come visibile in FIG 12 sono già presenti alcuni modelli che possiamo utilizzare.
    Gestione risorse file server, Modelli quota
    FIG 12 - Gestione risorse file server, Modelli quota

  • Per creare un modello, cliccare su Crea modello quota.
    Gestione risorse file server, Crea Modello quota
    FIG 13 - Gestione risorse file server, Crea Modello quota

  • Nella casella Nome Limite inserire il nome che si desidera assegnare al modello. Come per i modelli già presenti, è consigliabile inserire un nome mnemonico da cui possiamo capire il limite della quota (come ad es. Limite 180 MB). Nella casella Limite impostare la quota desiderata (in modo coerente con il nome scelto).
  • Lasciare selezionata l'opzione Quota rigida. In questo modo gli utenti non potranno superare la quota stabilita. Impostando, invece, Quota flessibile, gli utenti potranno superare il limite impostato ma l'amministratore verrà avvisato al superamento della soglia. Cliccare su OK per creare il modello.
    Crea modello quota
    FIG 14 - Crea modello quota

  • Selezionare Quote e cliccare su Crea Quota.
    Crea quota
    FIG 15 - Crea quota

  • In Percorso Quota indicare la cartella su cui si intende applicare la restrizione(ad es. Dati personali).
  • Selezionare Applica modello e crea quote nelle sottocartelle nuove ed esistenti.
  • In Deriva proprietà dal modello quota seguente selezionare quello creato nei passi precedenti (Limite 180 MB).
    Crea quota, Impostazioni
    FIG 16 - Crea quota, Impostazioni

  • Cliccare su Crea. Da Gestione risorse file server sarà visibile la quota appena creata.
    Gestione risorse file server, Quota
    FIG 17 - Gestione risorse file server, Quota


Test della quota disco
Andiamo a testare il funzionamento della quota disco impostata.
  • Da una postazione del dominio proviamo a copiare dei file all'interno della nostra cartella.
  • Proviamo a copiare un file con dimensioni superiori ai 180MB. Se non si dispone di un file di tale dimensione è possibile crearlo con il seguente comando PowerShell
    fsutil file createnew file.test 200000000
    Superando la quota di 180 MB verrà visualizzato il messaggio mostrato in FIG 18.
    Windows 10, Quota disco superata
    FIG 18 - Windows 10, Quota disco superata

  • Ritornando Gestione risorse file server sarà possibile visualizzare la quota impostata sulla cartella e la percentuale di occupazione per singolo utente.
Gestione risorse file server, Percentuale di spazio occupato per ciascun utente
FIG 19 - Gestione risorse file server, Percentuale di spazio occupato per ciascun utente







mercoledì 23 dicembre 2020

Windows Server 2019: Creazione di un criterio di gruppo per l'aggiornamento attraverso WSUS

Dopo aver visto, negli articoli precedenti, come installare e configurare Windows Server Update Services (WSUS) non resta che creare un nuovo criterio di gruppo in modo che le postazioni all'interno dell'infrastruttura vengano aggiornate attraverso il nostro server. Nella finestra Update Services prendere nota della porta utilizzata dal servizio WSUS (di default 8530) e visualizzata in Connessione.
Porta di connessione al server WSUS
FIG 1 - Porta di connessione al server WSUS

Procediamo alla creazione del criterio di gruppo:
  • Da Server Manager, cliccare su Strumenti quindi su Gestione Criteri di gruppo.
    Avvio Gestione Criteri di gruppo
    FIG 2 - Avvio Gestione Criteri di gruppo

  • Disattiviamo il criterio di gruppo creato nell'articolo Windows Server 2019: Schedulare l'installazione degli aggiornamenti sulle workstation. Cliccare, con il tasto destro del mouse, sul collegamento GPO_Windows_Update_Direzione presente in mycompany.local\Direzione e togliere la spunta alla voce Collegamento abilitato.
    Disabilita Criterio di gruppo
    FIG 3 - Disabilita Criterio di gruppo

  • Dato che la policy dovrà agire su tutte le postazioni del dominio, cliccare con il tasto destro sul domino mycompany.local e selezionare Crea un oggetto Criteri di gruppo in questo dominio e crea qui un collegamento.
    Crea un oggetto Criteri di gruppo in questo dominio
    FIG 4 - Crea un oggetto Criteri di gruppo in questo dominio

  • Digitare il nome da assegnare al criterio di gruppo (ad es. GPO_Updates) e cliccare su OK.
    Assegnazione nome al Criterio di gruppo
    FIG 5 - Assegnazione nome al Criterio di gruppo

  • Cliccare, con il tasto destro del mouse, sul criterio di gruppo appena creato e selezionare Modifica.
    Modifica GPO
    FIG 6 - Modifica GPO

  • Posizionarsi su Configurazione computer -> Criteri -> Modelli amministrativi -> Componenti di Windows -> Windows Update quindi cliccare due volte su Configura Aggiornamenti automatici.
    Configura Aggiornamenti automatici
    FIG 7 - Configura Aggiornamenti automatici

  • Selezionare l'opzione Attivata e in Configura aggiornamento automatico selezionare 4 - Download Automatico e pianificazione dell'installazione.
    Download Automatico e pianificazione dell'installazione
    FIG 8 - Download Automatico e pianificazione dell'installazione

  • In Giorno pianificato per l'installazione selezionare 0 - Tutti i giorni mentre in Orario pianificato per l'installazione selezionare Automatico e cliccare sul pulsante OK.
    Giorno pianificato per l'installazione
    FIG 8 - Giorno pianificato per l'installazione

  • Per specificare un server Intranet che ospita gli aggiornamenti provenienti da Microsoft Update cliccare due volte su Specifica il percorso del servizio di aggiornamento Microsoft nella rete Intranet.
    Specifica il percorso del servizio di aggiornamento Microsoft nella rete Intranet
    FIG 9 - Specifica il percorso del servizio di aggiornamento Microsoft nella rete Intranet

  • Selezionare Attivata e, nella casella Impostare il servizio di aggiornamento nella rete Intranet per il rilevamento degli aggiornamenti, specificare il nome del server e la porta http://Server1DC.mycompany.local:8530. Specificare lo stesso indirizzo all'interno della casella Impostare il server per le statistiche nella rete intranet quindi cliccare su OK.
    Impostare il servizio di aggiornamento nella rete Intranet per il rilevamento degli aggiornamenti
    FIG 10 - Impostare il servizio di aggiornamento nella rete Intranet per il rilevamento degli aggiornamenti

  • Chiudere la finestra Editor Gestione Criteri di gruppo.
  • Per forzare la distribuzione della policy, in Gestione Criteri di gruppo cliccare con il tasto destro sulla policy creata e selezionare Imposto.
    Forzare la distribuzione del criterio di gruppo
    FIG 11 - Forzare la distribuzione del criterio di gruppo

  • Da Update Services è possibile verificare quanti computer hanno scaricato gli aggiornamenti e quanti restano da aggiornare e molte altre informazioni.
    Update Services
    FIG 12 - Update Services