martedì 5 giugno 2018

Apple iPhone: Visualizzare in dettaglio la potenza del segnale telefonico

I dispositivi iPhone, così come gran parte degli smartphone, visualizzano la qualità del segnale attraverso un grafico composto da 5 barre/punti. Tale rappresentazione grafica può risultare insufficiente nel caso si intenda verificare con precisione la potenza del segnale. Per conoscere precisamente il valore della ricezione del segnale telefonico è possibile accedere al menu di servizio Field Test digitando, dall'App Telefono, *3001#12345#* e cliccando sull'icona verde come per effettuare una normale chiamata.
Apple iPhone, accedere al menu Field Test
FIG 1 - Apple iPhone, accedere al menu Field Test

I sotto menu di Field Test consento di visualizzare e agire su diverse informazioni/impostazioni del device. Accedere alla sezione LTE\Serving Cell Measurements all'interno della quale è presente il valore rsrp0 che rappresenta l'intensità del segnale. Il valore è espresso in forma negativa quindi più il valore si avvicina allo 0 migliore sarà la qualità del segnale.





venerdì 18 maggio 2018

MS Exchange: Verificare la regola di posta indesiderata impostata su una casella di posta tramite EMS

Per visualizzare la configurazione della regola di posta indesiderata di una mailbox è possibile utilizzare il cmdlet Get-MailboxJunkEmailConfiguration tramite Exchange Management Shell.
La sintassi del comando è la seguente:
Get-MailboxJunkEmailConfiguration [-Identity] <MailboxIdParameter> [-Credential <PSCredential>] [-DomainController <Fqdn>] [-ReadFromDomainController] [-ResultSize <Unlimited>][<CommonParameters>]

Parametri principali


Identity
Il parametro identity permette di specificare la casella di posta che si intende verificare. Al parametro può essere passato il Display name, l'Alias, il Distinguishe name (DN), l'indirizzo email, l'User ID o l'User Principal Name (UPN). E' possibile anche utilizzare i carattery jolly (*) per identificare più caselle di posta.

Credential
Permette di specificare le credenziali, usename e password, con cui eseguire il comando. Generalmente tale parametro viene utilizzato all'interno degli script o quando si ha la necessità di utilizzare credenziali di un utente abilitato ad eseguire l'operazione.

DomainController
Permette di specificare il Domain Controller che il comando dovrà interrogare per recuperare le informazioni da Active Directory.

ReadFromDomainController
Il parametro consente di specificare che le informazioni devono essere lette da un controller di dominio nel dominio dell'utente.

ResultSize
Permette di indicare il numero massimo di oggetti da restituire. Il valore di default è 1000 se si intende visualizzare tutti gli oggetti al parametro va passato il valore Unlimited.



Esempi


Esempio 1
Get-MailboxJunkEmailConfiguration GLUBRANO
oppure
Get-MailboxJunkEmailConfiguration -Identity GLUBRANO
Visualizza la configurazione della regola di posta indesiderata relativa alla mailbox specificata.
Get-MailboxJunkEmailConfiguration, Visualizzare configurazione regola posta indesiderata
FIG 1 - Get-MailboxJunkEmailConfiguration, Visualizzare configurazione regola posta indesiderata

Esempio 2
Get-MailboxJunkEmailConfiguration -Identity * | Where {$_.Enabled -eq $false}
Visualizza la configurazione della regola di posta indesiderata per tutte le mailbox su cui la regola è disabilitata.




martedì 15 maggio 2018

MS Exchange: Individuare quali cmdlet sono disponibili per gli amministratori di Exchange Online

Microsoft Exchange Online può essere gestito da riga di comando tramite Exchange Online PowerShell. Anche se la maggior parte dei cmdlet disponibili per gli amministrazioni di Exchange Online possono essere utilizzati con la versione locale di Exchange Server, esistono circa 40 cmdlet che possono essere utilizzati esclusivamente con la versione online.

Per recuperare facilmente l'elenco dei cmdlet disponibili, eseguire il comando Get-Module da Exchange Management Shell. Il comando restituirà l'elenco di tutti i moduli al momento caricati nell'istanza di Windows PowerShell.

Exchange Management Shell, Get-Module
FIG 1 - Exchange Management Shell, Get-Module

In FIG 1 il modulo tmp_n1nnov4v.dpv è quello relativo ad Exchange Online. Il modulo non è installato localmente nel computer ma viene generato dinamicamente ogni volta che ci si connette ad Exchange Online. Proprio perché generato dinamicamente, il nome del modulo cambia ad ogni connessione ad Exchange Online ma è facilmente identificabile in quanto inizia sempre per "tmp".
Conoscendo il nome del modulo è possibile utilizzarlo con il parametro -Module del comando Get-Command come indicato di seguito per avere l'elenco di tutti i cmdlet di Exchange Online
Get-Command -Module "tmp_n1nnov4v.dpv"

Trattandosi di un elenco di 490 cmdlet è possibile eseguire la redirezione dell'output verso un file tramite l'operatore > con il comando
Get-Command -Module "tmp_n1nnov4v.dpv" > c:\ElencoCmdlet.txt
oppure utilizzare il comando More, come indicato di seguito, per visualizzare una schermata alla volta
Get-Command -Module "tmp_n1nnov4v.dpv" | More

Get-Command, visualizzare l'elenco dei cmdlet disponibili
FIG 2 - Get-Command, visualizzare l'elenco dei cmdlet disponibili

Se si intende visualizzare solo un determinato sottoinsieme di cmdlet è possibile filtrarli tramite il parametro -Name e il carattere Jolly (*). 
Ad es. per visualizzare i cmdlet il cui nome inizia per Enable si utilizza il comando
Get-Command -Name "Enable*" -Module "tmp_n1nnov4v.dpv" 

Get-Command, ricerca tra i cmdlet disponibili
FIG 3 - Get-Command, ricerca tra i cmdlet disponibili




lunedì 14 maggio 2018

Oracle VM VirtualBox: Comprimere un disco virtuale allocato dinamicamente

Creando una nuova Virtual Machine, Virtualbox crea un nuovo file per ciascun disco del sistema guest. I dischi possono essere preallocati occupando, fin dal primo istante, tutto lo spazio a loro riservato oppure, come previsto di default, con allocazione dinamica in cui la dimensione del file crescerà man mano che il sistema guest scriverà dati sull'unità virtuale. Con l'allocazione dinamica la dimensione del file non diminuisce automaticamente quando si cancellano dati sul disco virtuale, questo perché l'ottimizzazione dei dati è un processo piuttosto lungo e impatta sulle prestazioni della VM pertanto si è preferito relegare la questione ad un'operazione di manutenzione specifica.
Oracle VM VirtualBox
FIG 1 - Oracle VM VirtualBox

Innanzitutto accertarsi che il disco da compattare sia di tipo dinamico e di aver cancellato i file inutili dal disco virtuale. 

Oracle VM VirtualBox, disco allocato dinamicamente
FIG 2 - Oracle VM VirtualBox, disco allocato dinamicamente

Se la VM è dotata di sistema operativo Windows può essere utile avviare la deframmentazione del disco virtuale. Prima di procedere alla compressione del disco è necessario azzerare tutte le zone "vuote", per farlo è possibile utilizzare l'utility SDelete. Una volta scaricato e scompattato il tool basterà avviarlo da riga di comando, all'interno della macchina guest, utilizzando la sintassi sdelete c: -z. Completato anche questo passaggio, eseguire lo shutdown della macchina virtuale e chiudere VirtualBox. Dal  prompt dei comandi del sistema Host raggiungere la cartella di VirtualBox (generalmente C:\Programmi\Oracle\VirtualBox) e digitare la seguente stringa
VBoxManage.exe modifymedium disk "c:\percorso\disco.vdi" --compact
dove al posto di c:\percorso\disco.vdi va indicato il percorso e il nome del file .vdi relativo al disco virtuale da compattare. Il comando compatterà il disco virtuale liberando spazio sul disco del sistema Host.
Se all'interno della VM sono presenti dati importanti è sempre consigliabile effettuare un backup del disco virtuale prima di procedere a qualsiasi operazione.




mercoledì 25 aprile 2018

Windows 10: Ripristinare il Codec HEVC in Windows 10 Fall Creators Update

HEVC (High Efficiency Video Coding), conosciuto anche come H.265, è uno standard di compressione video che consente di ottenere video di maggiore qualità e, oltre a supportare l'ultra HD a 8K, raddoppia il rapporto della compressione dei dati rispetto allo standard H.264.


HEVC H.265
FIG 1 - HEVC H.265

In Windows 10 Fall Creators Update, Microsoft ha rimosso il pacchetto di installazione di HEVC (H.265) pertanto, chi installerà da zero tale sistema operativo, si ritroverà senza il codec video.
Microsoft ha reso comunque disponibile il download gratuito del codec HEVC dal suo Store. Chi ha la necessità di riprodurre video HEVC, compresi i video 4K Ultra HD, può procedere all'installazione del codec tramite lo Store Microsoft.

Microsoft Store, HEVC
FIG 2 - Microsoft Store, HEVC




martedì 24 aprile 2018

Windows 10: Persone, aggiungere più di 3 contatti alla barra delle applicazioni

Con l'aggiornamento Fall Creators Update di Windows 10 è stata introdotta la funzione Persone (My People) che consente di raccogliere tutti i contatti dell'utente provenienti dai social e da varie applicazioni installate sul PC rendendoli accessibili da un unico punto presente sulla barra delle applicazioni.


Windows 10, Persone
FIG 1 - Windows 10, Persone

Persone consente di aggiungere fino ad un massimo di 3 collegamenti ai contatti preferiti sulla barra delle applicazioni attraverso i quali è possibile inviare email, file o aprire una sessione di chat velocemente.

Per aggirare tale limite è possibile agire tramite il registro di sistema:
  • Premere la combinazione di tasti WIN+R per aprire la finestra di dialogo Esegui e digitare regedit seguito da invio per avviare l'editor del registro di sistema;
  • Posizionarsi sulla chiave
    HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\Advanced\People;
  • Creare, se non presente, un valore DWORD (32 bit) e nominarlo TaskbarCapacity;
  • Cliccare due volte sul valore appena creato, impostare in Base l'opzione Decimale quindi, nella casella Dati Valore, inserire il numero massimo di contatti che si intende poter aggiungere alla barra delle applicazioni di Windows.
Windows 10, TaskbarCapacity
FIG 2 - Windows 10, TaskbarCapacity

Riavviare il sistema per rendere effettive le modifiche.




sabato 21 aprile 2018

Copiare le impostazioni dei programmi tramite CloneApp

Quando si reinstalla Windows il lavoro più lungo e odioso consiste nel ripristinare tutti i programmi e relative impostazioni sul nuovo sistema. Uno strumento utile in questo contesto è CloneApp: un utility gratuita che consente di eseguire un backup delle impostazioni di tutti i programmi più popolari installati su Windows per un successivo ripristino sul medesimo sistema oppure su altre postazioni.

L'applicazione viene fornita in versione portable pertanto non necessita di installazione. Per avviare l'applicazione è consigliabile cliccare con il tasto destro del mouse sull'eseguibile cloneapp.exe e selezionare Esegui come amministratore.

Una volta avviato CloneApp basterà selezionare le applicazioni di proprio interesse dall'apposito elenco e cliccare su Backup per eseguire una copia dei file di configurazione, impostazioni e chiavi di registro di sistema delle applicazioni selezionate. 


CloneApp, Backup
FIG 1 - CloneApp, Backup

In maniera del tutto analoga si procede al ripristino delle impostazioni cliccando su Restore. Per ripristinare le impostazioni su un altro PC basterà copiare l'intera cartella di CloneApp contenente i backup, avviare l'applicazione, selezionare le impostazioni da recuperare e cliccare su Restore per avviare il processo.

Cliccando su PreviewCloneApp mostra l'elenco delle cartelle che saranno oggetto di backup.

Con un click su Select Installed, CloneApp esegue una scansione del sistema selezionando automaticamente tutti i programmi supportati e installati.

Per default il backup di ciascun programma viene memorizzato in una cartella separata. Agendo tramite il Control Panel è possibile modificare diverse impostazioni e attivare la compressione 7z.
CloneApp, Control Panel
FIG 2 - CloneApp, Control Panel

Non tutte le applicazioni sono supportate: al momento CloneApp supporta circa 250 applicazioni. L'elenco aggiornato delle applicazioni supportate, in continua crescita, può essere visualizzato da QUI.

Selezionando un'applicazione dall'apposito elenco e cliccando su Edit plug-in (FIG 3) è possibile modificare le impostazioni di backup oppure creare un nuovo plug-in, partendo da uno già esistente, per effettuare il backup di un'applicazione non supportata (FIG 4).
CloneApp, Edit plug-in
FIG 3 - CloneApp, Edit plug-in


CloneApp, Save as new plug-in
FIG 4 - CloneApp, Save as new plug-in

CloneApp può essere scaricato dal sito della Mirinsoft.

L'applicazione supporta anche ulteriori plug-in che ne estendono le funzionalità. Al momento il produttore mette a disposizione un solo plug-in scaricabile da QUI che consente il backup di Product Key e codici di registrazione dei programmi installati.