giovedì 4 settembre 2025

Git: Introduzione

Quando più persone collaborano a un progetto software, è fondamentale disporre di un sistema che consenta di registrare tutte le modifiche in modo chiaro e tracciabile. Un sistema di controllo di versione non si limita a conservare la cronologia del codice: permette a ogni sviluppatore di accedere all’intero progetto, di conoscere l’evoluzione del lavoro dei colleghi, di sperimentare soluzioni alternative e di verificarne l’interazione con i propri contributi.

Negli anni sono stati adottati diversi strumenti con questo obiettivo – dal Concurrent Versions System (CVS) ad Apache Subversion (SVN), fino a Microsoft Visual SourceSafe (VSS). Tuttavia, nell’ultimo decennio si è affermato un nuovo protagonista: Git, che oggi rappresenta lo standard de facto nella gestione del codice sorgente.

In questa serie di articoli dedicata a Git cercherò di offrire una panoramica completa: dalle sue caratteristiche fondamentali alle pratiche avanzate, dagli scenari di collaborazione quotidiana alle strategie di branching e integrazione continua. L’obiettivo è fornire non solo nozioni tecniche, ma anche spunti pratici e metodologici per sfruttare al meglio uno strumento che ha trasformato il modo di sviluppare software.

git logo


Cos'è Git?

Git è un sistema di controllo versione (VCS), o più precisamente, un sistema di controllo versione distribuito (DVCS). La sua funzione principale è registrare le modifiche apportate a un file o a un insieme di file nel tempo, consentendo di richiamare versioni specifiche in un secondo momento. Nel mondo della programmazione, dove la collaborazione è essenziale, Git consente agli sviluppatori di scrivere, testare e iterare il codice in tandem con altri membri del team, mantenendo modifiche organizzate e tracciabili ed evitando la perdita di lavoro. Altri VCS noti sono Fossil, Mercurial e Subversion.

Origine e Scopo 

Git è nato dalla necessità di Linus Torvalds, il capo sviluppatore di Linux, di un nuovo sistema di gestione delle versioni per lo sviluppo del kernel Linux. Precedentemente, la comunità degli sviluppatori utilizzava il programma proprietario BitKeeper, ma un cambio di licenza rese necessario un passaggio ad un nuovo sistema. Nessun programma open source disponibile all'epoca soddisfaceva i suoi elevati standard, così Torvalds creò il framework di base per Git in sole due settimane. Ironia della sorte, il nome "Git" sta per "stupido" o "idiota", e la pagina di aiuto man git si riferisce ad esso come allo "stupid content tracker". Tuttavia, questa definizione si è rivelata un eufemismo, dato che Git ha rivoluzionato il mondo del software, tanto che alcuni ne valutano l'importanza quanto quella di Linux.

Caratteristiche Principali

Controllo di Versione Distribuito (DVCS): A differenza di molti altri programmi di controllo versione, Git è stato progettato con organizzazioni decentralizzate in mente. Non si basa su un singolo server centrale per operare su un progetto, permettendo a ogni membro del team di lavorare indipendentemente su una copia locale del progetto principale: ogni sviluppatore ha una copia locale completa del progetto, con tutta la sua storia, il che permette di lavorare offline

Snapshot e Commit: Ogni volta che si desidera salvare delle modifiche, Git acquisisce un "istantanea" (snapshot) dello stato attuale del progetto. Questi snapshot sono chiamati commit. Idealmente, ogni commit dovrebbe rappresentare una singola modifica concettuale.

Efficienza e Velocità: Git è estremamente veloce ed efficiente, anche con progetti di grandi dimensioni come il kernel Linux, che ha quasi un milione di commit e oltre 700 release taggate.

Sistema di Branching Potente: Una delle caratteristiche più apprezzate di Git è il suo incredibile sistema di branching, che facilita lo sviluppo non lineare.

Git vs. GitHub/GitLab e Interfacce Utente

È importante distinguere tra "Git" (il sistema di controllo versione nella sua interezza, inclusi concetti e idee) e git (il comando per utilizzare queste funzioni). Git è uno strumento autonomo che può essere utilizzato senza repository centrali. Le piattaforme esterne, come GitHub, GitLab, Azure Repos, Bitbucket, Gitea, e Gitolite, sono servizi di hosting che facilitano la collaborazione, fungono da backup aggiuntivi e offrono funzioni extra come la gestione di problemi (issue tracking), la documentazione (wiki) e l'automazione dei test. Anche il kernel Linux è ora su GitHub.

Esistono vari modi per interagire con Git:

  • Riga di Comando (CLI): Le fonti sottolineano che la riga di comando è l'unico luogo dove è possibile eseguire tutti i comandi Git, poiché la maggior parte delle interfacce grafiche (GUI) implementa solo un sottoinsieme parziale delle funzionalità di Git per semplicità.
  • Interfacce Utente Grafiche (GUI) e IDE: Molti IDE popolari (come Microsoft Visual Studio, Xcode, IntelliJ IDEA, Android Studio) e editor (Atom, Sublime Text, Visual Studio Code) offrono comandi di menu per eseguire operazioni Git elementari.


Complessità e Apprendimento

Nonostante la sua potenza, Git è stato chiaramente progettato da professionisti per professionisti e non è facile da usare. I principianti possono incontrare messaggi di errore incomprensibili e trovarsi in difficoltà. Una buona comprensione di come funziona Git internamente è fondamentale per acquisire la fiducia necessaria a risolvere problemi come i conflitti di merge. Investire tempo per imparare Git sistematicamente è un'abilità fondamentale a lungo termine per ogni sviluppatore.


Concetti Fondamentali di Git

Comprendere la terminologia è il primo passo per padroneggiare Git.

- Repository
Un repository (o "magazzino") è la collezione di tutti i file che compongono un progetto, inclusi tutte le versioni precedenti e i rami di sviluppo. Quando si salva una modifica, Git ne fa una "istantanea" (snapshot). Un repository Git viene inizializzato all'interno della cartella che si desidera controllare in versione. Il repository può essere locale o remoto:
  • Repository Locale: La copia completa del repository sul computer di un utente.
  • Repository Remoto: Un repository esterno, spesso ospitato su piattaforme come GitHub o GitLab, utilizzato per la sincronizzazione e la collaborazione. Il repository origin è quello esterno da cui il progetto è stato originariamente clonato o configurato come predefinito.

- Directory .git:
È una cartella nascosta che contiene tutti i file necessari a Git per funzionare, come la configurazione del repository, i ganci (hooks), gli oggetti Git (commits, BLOBs, trees, tags) e i riferimenti. Copiare questa directory altrove è sufficiente per fare un backup o clonare il repository.


- Commit
Un commit è un'istantanea permanente delle modifiche apportate al progetto. Contiene i metadati della modifica (data, autore, messaggio, firma) e puntatori a un oggetto "tree" (che elenca i file versionati) e al commit precedente (il suo "genitore"). Una sequenza di commit forma la storia del repository. All'interno dei Commit è possibile inserire dei messaggi. 

I Messaggi di Commit dovrebbero essere concisi (prima riga preferibilmente <50 caratteri) e descrivere chiaramente le modifiche. La seconda riga può rimanere vuota, e dalla terza in poi possono seguire maggiori dettagli. Possono includere riferimenti a problemi (issues) e pull request.


- Staging Area (o Index)
È un'area temporanea dove si preparano i file per il prossimo commit. Le modifiche vengono prima aggiunte qui tramite git add prima di essere salvate in un commit. Internamente, Git gestisce l'area di staging tramite il file .git/index in formato binario.


-BLOB (Binary Large Object)
Contiene il contenuto effettivo dei file versionati. Ogni versione di un file ha un BLOB corrispondente.


- Tree Object:
Rappresenta la struttura delle directory in un dato momento. Contiene puntatori a BLOB (per i file) e ad altri Tree Object (per le sottocartelle).


- References (Refs)
Sono piccoli file che puntano a specifici oggetti Git, il più delle volte a un commit. Esempi includono riferimenti ai commit più recenti dei rami locali e remoti (.git/refs/heads e .git/refs/remotes), e ai commit etichettati (.git/refs/tags).

  • HEAD: Un riferimento speciale che punta al commit corrente del ramo attivo. Può essere "staccato" (detached HEAD) se si controlla direttamente un commit invece di un ramo.
  • Reflog: Un log locale delle azioni Git che modificano il HEAD o il capo di un ramo nel repository locale. È utile per recuperare commit persi.
  • Range Syntax: Permette di specificare intervalli di commit usando notazioni come rev1..rev2 o rev1...rev2.


Branches (Rami)
Rappresentano linee di sviluppo indipendenti. In Git, un ramo è semplicemente un puntatore al commit più recente di quella linea di sviluppo. I rami sono facili e veloci da creare e unire, ed è una delle caratteristiche distintive di Git.
  • Ramo main (precedentemente master): Il ramo predefinito e principale di un nuovo repository. La denominazione è cambiata da master a main intorno al 2020 per evitare termini controversi.
  • Tracking Branches: Rami locali che sono configurati per seguire un ramo su un repository remoto.
  • Flussi di Lavoro con i Rami: I rami sono fondamentali per la collaborazione. Flussi di lavoro comuni includono lo sviluppo di funzionalità su rami separati (feature branches) che vengono poi integrati nel ramo principale.

Tags (Etichette):
Servono per etichettare commit particolarmente importanti, spesso per contrassegnare versioni di rilascio del software (es. v1.0.0). Esistono tag semplici (leggeri) e tag annotati, che includono metadati aggiuntivi.





lunedì 1 settembre 2025

Windows: Comandi utili

Questo articolo illustra una serie di comandi essenziali per l'ambiente Windows che ogni sistemista IT dovrebbe conoscere e saper applicare.

Windows

Comandi di Rete e Informazioni di Sistema

Comando Descrizione Esempio
ipconfig
Visualizza le informazioni di configurazione IP.
ipconfig /all
ipconfig/?
systeminfo
Visualizza le informazioni di sistema.
systeminfo
netstat
Visualizza le statistiche di rete.
netstat -ano
whoami
Visualizza l'utente corrente.
whoami
getmac
Visualizza l'indirizzo MAC. Lo switch `/v` aggiunge un output dettagliato, fornendo informazioni più approfondite
getmac /v
hostname
Visualizza il nome del computer.
hostname
ver
Visualizza la versione di Windows.
ver
winver
Visualizza la versione e la build di Windows.
winver
ping
Verifica la connettività di rete. Sostituisci n [numero] con il numero di ping che desideri inviare
ping google.com
ping -n 13 google.com
tracert
Traccia il percorso verso una destinazione.
tracert microsoft.com
nslookup
Interroga i server DNS.
nslookup google.com
sfc
Scansiona e ripara i file di sistema.
sfc /scannow
pathping
Un'utilità da riga di comando che unisce le funzionalità dei comandi 'ping' e 'tracert'. Traccia il percorso tra una sorgente e una destinazione, fornendo informazioni dettagliate sulla latenza di rete e sulla perdita di pacchetti a ogni hop lungo il percorso.
pathping -n -p 100 example.com
Questo imposta 10 query per hop, disabilita la risoluzione dei nomi host e imposta 100 ms tra i ping)


Gestione Processi, File e Directory

Comando Descrizione Esempio
tasklist
Elenca i processi in esecuzione.
tasklist
taskkill
Termina i processi. /IM sta per "Nome Immagine". Il flag /F forza la terminazione del processo
taskkill /IM notepad.exe /F
taskkill /PID process_id /F
taskkill /IM chrome* /F
chkdsk
Controlla il disco in cerca di errori.
chkdsk C:
diskpart
Gestisce dischi e partizioni.
diskpart (seguito da list disk)
format
Formatta un disco.
format C: /fs:ntfs
xcopy
Copia file e directory.
xcopy C:\source D:\dest /E
robocopy
Utilità avanzata per la copia di file.
robocopy C:\source D:\dest /E
dir
Elenca file e directory.
dir C:
md
Crea una nuova directory.
md NewFolder
cd
Cambia directory.
cd C:\Users
rd
Rimuove una directory.
rd OldFolder
del
Elimina file.
del C:\file.txt
copy
Copia file.
copy C:\file.txt D:\
move
Sposta file.
move C:\file.txt D:\
ren
Rinomina file o directory.
ren oldname.txt newname.txt
type
Visualizza il contenuto di un file di testo
type C:\file.txt
find
Cerca una stringa di testo nei file.
find "error" C:\log.txt
findstr
Cerca stringhe nei file.
ipconfig /all | findstr DNS
sort
Ordina alfabeticamente il contenuto di un file.
sort names.txt
comp
Confronta il contenuto di due file.
comp file1.txt file2.txt
fc
Confronta i file e visualizza le differenze.
fc file1.txt file2.txt
tree
Visualizza graficamente la struttura delle directory.
tree C:


Gestione Utenti e Sistema

Comando Descrizione Esempio
attrib
Modifica gli attributi dei file.
attrib +r C:\file.txt
cipher
Visualizza o modifica la crittografia dei file.
cipher /e "C:\Secret Folder"
compact
Visualizza o modifica la compressione dei file.
compact /c C:\folder
powercfg
Gestisce le impostazioni di alimentazione.
powercfg /energy
shutdown
Spegne o riavvia il computer.
shutdown /r /t 0
gpupdate
Aggiorna le impostazioni di Criteri di gruppo.
gpupdate /force
gpresult
Visualizza i risultati dei Criteri di gruppo.
gpresult /r
net user
Gestisce gli account utente.
net user "John Doe" newpassword
net localgroup
Gestisce i gruppi locali.
net localgroup Administrators
net start
Avvia un servizio.
net start "Print Spooler"
net stop
Arresta un servizio.
net stop "Print Spooler"
netsh
Strumento di configurazione di rete.
netsh wlan show profiles
sc
Gestisce i servizi di Windows.
sc query
reg
Gestisce il registro.
reg query HKLM\Software
runas
Esegue un programma come un utente diverso.
runas /user:Admin cmd
schtasks
Pianifica comandi e programmi.
schtasks /create /tn "MyTask" /tr notepad.exe /sc daily
wmic
Una potente utilità di Windows che può essere utilizzata sia per attività di amministrazione di sistema legittime che da attaccanti.
Informazioni di sistema:
wmic os get name, version, buildnumber
Elenco software:
wmic product get name, version
Persistenza malware:
wmic startup create name="malware", command="C:\malware.exe"
Tecnica di evasione:
wmic process where name="antivirus.exe" delete



Comandi per Utilità e GUI

Comando Descrizione Esempio
assoc
Visualizza o modifica le associazioni delle estensioni dei file.
assoc .txt
ftype
Visualizza o modifica i tipi di file.
ftype txtfile
driverquery
Visualizza i driver dei dispositivi installati.
driverquery
msinfo32
Visualizza le informazioni di sistema.
msinfo32
mmc
Apre la Microsoft Management Console.
mmc
eventvwr
Apre il Visualizzatore Eventi.
eventvwr
services.msc
Apre la console di gestione dei Servizi.
services.msc
devmgmt.msc
Apre la Gestione Dispositivi.
devmgmt.msc
diskmgmt.msc
Apre la Gestione Disco.
diskmgmt.msc
taskmgr
Apre il Task Manager.
taskmgr
perfmon
Apre il Monitoraggio Prestazioni.
perfmon
resmon
Apre il Monitoraggio Risorse.
resmon
msconfig
Apre la Configurazione di Sistema.
msconfig
control
Apre il Pannello di Controllo.
control
mstsc
Apre la Connessione Desktop Remoto.
mstsc
cleanmgr
Apre la Pulizia Disco.
cleanmgr
defrag
Deframmenta un'unità.
defrag C:
fsutil fsinfo drives
Utilità del file system.
fsutil fsinfo drives
path
Visualizza o imposta la variabile d'ambiente PATH.
path
set
Visualizza, imposta o rimuove le variabili d'ambiente.
set
echo
Visualizza messaggi o attiva/disattiva l'eco dei comandi.
echo Hello World
cls
Cancella lo schermo.
cls
query
Visualizza le informazioni sui processi in esecuzione su un server Host sessione Desktop remoto.
query process
(Per mostrare tutti i processi)
winget
Winget è il gestore ufficiale di pacchetti di Microsoft per Windows 10 e Windows 11. Permette agli utenti di scoprire, installare, aggiornare, rimuovere e configurare facilmente le applicazioni dalla riga di comando.
Elenca applicazioni installate:
winget list
Cerca un'applicazione:
winget search
Installa un'applicazione:
winget install
Aggiorna un'applicazione:
winget upgrade








venerdì 29 agosto 2025

Windows 11: Disabilitare BitLocker

La crittografia dei dati è un pilastro della sicurezza nei sistemi moderni, e in Windows 11 (Windows Pro, Enterprise ed Education) il ruolo chiave è svolto da BitLocker. Tuttavia, ci sono scenari in cui disattivare BitLocker diventa necessario: incompatibilità con software di terze parti, operazioni di imaging o reinstallazioni di sistema, aggiornamenti firmware/TPM, oppure semplicemente per esigenze di gestione interna. In questo articolo analizziamo come intervenire sia durante l’installazione di Windows 11 sia a sistema già installato, garantendo un controllo consapevole sulla crittografia.

Disattivare BitLocker durante l’installazione di Windows 11

Per evitare che la crittografia si attivi subito dopo la prima configurazione (OOBE), esistono diversi metodi.

Metodo 1 - Tramite Registro di sistema (setup interattivo)
  • Avviare l’installazione fino alla schermata di selezione Paese/Regione.
  • Premere SHIFT+F10 per aprire il prompt dei comandi.

    Prompt dei comandi
    FIG 1 - Prompt dei comandi

  • Digitare regedit e navigare fino a 
    HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\BitLocker
  • Creare un nuovo valore DWORD (32-bit) chiamato PreventDeviceEncryption e impostarlo a 1.

    Editor del Registro di sistema
    FIG 2 - Editor del Registro di sistema

  • Chiudere l’Editor del Registro e continuare normalmente l’installazione.

Metodo 2 - 
Tramite supporto USB personalizzato (con Rufus)

  • Scaricare e avviare Rufus
  • Selezionare l'immagine ISO di Windows 11, verificare le impostazioni quindi cliccare su Avvia

    Rufus
    FIG 3 - Rufus

  • Prima di copiare i file sulla pendrive, Rufus mostra una finestra di dialogo con diverse opzioni. Spuntare l’opzione Disabilita la crittografia automatica dei dispositivi BitLocker
    Rufus inserirà automaticamente nel file \sources\$OEM$\$$\Panther\unattend.xml le istruzioni:
    <PreventDeviceEncryption>true</PreventDeviceEncryption>
    <TCGSecurityActivationDisabled>1</TCGSecurityActivationDisabled>

     
    Rufus, Disabilita la crittografia automatica dei dispositivi BitLocker
    FIG 4 - Rufus, Disabilita la crittografia automatica dei dispositivi BitLocker

    In questo modo, l’installazione proseguirà senza attivare BitLocker.



Come disattivare BitLocker dopo l’installazione

Se il sistema è già operativo e la crittografia è stata attivata, possiamo disabilitarla utilizzando uno dei seguenti metodi.

Metodo 1 - Tramite Pannello di controllo
  • Premere WIN+R, digitare control seguito da Invio.
  • Selezionare Sistema e sicurezza quindi cliccare su Crittografia unità BitLocker.

    Crittografia unità BitLocker
    FIG 5 - Crittografia unità BitLocker

  • Selezionare l’unità (es. C:), quindi cliccare su Disattiva BitLocker.

    Disattiva BitLocker
    FIG 6 - Disattiva BitLocker


Metodo 2 - Tramite Prompt dei comandi
  • Avviare il Prompt dei comandi come amministratore.
  • Verificare lo stato: 
    manage-bde -status 
    Se l’unità è crittografata, disabilitarla con:
    manage-bde -off C: 
    Attendere la decifratura completa senza spegnere o sospendere il PC.
    Controllare i progressi con:
    manage-bde -status C:

    Prompt dei comandi, manage-bde -status
    FIG 7 - Prompt dei comandi, manage-bde -status


Metodo 3 - Tramite PowerShell
Aprire PowerShell (Amministratore) e digitare:
Get-BitLockerVolume
Disable-BitLocker -MountPoint "C:"

Get-BitLockerVolume
FIG 8 - Get-BitLockerVolume



Raccomandazioni pratiche

  • Salvare sempre la chiave di ripristino: prima di modificare le impostazioni di BitLocker, assicurarsi di avere a disposizione la chiave numerica a 48 cifre.
  • Non interrompere la decifratura: spegnere o sospendere il PC durante il processo può compromettere i dati.
  • Valutare la sicurezza: se si decide di disattivare BitLocker, considerare soluzioni alternative (es. cifratura software di terze parti, gestione delle credenziali a livello aziendale).





mercoledì 27 agosto 2025

Windows 11: Massimizzare le prestazioni della rete Wi-Fi

In ambito Windows, esistono diverse configurazioni e accorgimenti che è possibile adottare per massimizzare le prestazioni della rete Wi-Fi. Questo articolo esplora alcune delle configurazioni avanzate di Windows, dalle impostazioni hardware ai parametri software più nascosti, per ottenere il massimo dalla propria connessione wireless. 

Driver Aggiornati

Il primo passo per garantire prestazioni ottimali consiste nel verificare che la scheda Wi-Fi utilizzi i driver più recenti. Driver obsoleti possono causare instabilità, disconnessioni e velocità inferiori allo standard supportato dall’hardware. 

Per controllare lo stato dei driver, premere la combinazione di tasti Win+X e selezionare Gestione Dispositivi. Espandere la sezione "Schede di rete", fare clic con il tasto destro sulla scheda Wi-Fi e scegliere Aggiorna driver. Se il sistema segnala che i driver sono già aggiornati, è consigliabile verificare manualmente sul sito del produttore (Intel, Realtek, Qualcomm, ecc.), dove spesso sono disponibili versioni più recenti rispetto a quelle distribuite da Microsoft.
Aggiorna driver
FIG 1 - Aggiorna driver


Configurazione Avanzata della Scheda di Rete

Una volta che i driver sono aggiornati, è possibile accedere alle impostazioni avanzate per affinare il comportamento della scheda.

Per aprire il menu di configurazione della rete, premere Win+R, digitare ncpa.cpl seguito da Invio. Selezionare la connessione Wi-Fi attiva, fare clic con il tasto destro e scegliere Proprietà. Da qui, cliccare su Configura per accedere alle opzioni avanzate.
Proprietà
FIG 2 - Proprietà


All'interno delle proprietà avanzate, è possibile regolare parametri critici per la stabilità e la velocità.


Impostazione della banda preferita (Preferred Band)
Molti adattatori Wi-Fi consentono di scegliere la banda di funzionamento:
  • 2,4 GHz maggiore copertura, ma più interferenze e velocità limitata.
  • 5 GHz prestazioni superiori, ideale per ambienti ad alta densità di dispositivi e per streaming ad alta definizione.
Impostando la scheda su Dual Band (o su Nessuna preferenza) si consente al sistema di scegliere automaticamente la frequenza più performante.
Banda preferita
FIG 3 - Banda preferita


Potenza di trasmissione (Transmit Power)
Per massimizzare la copertura del segnale, impostare il valore di Potenza di trasmissione su Massimo (Highest). Questo parametro aumenta la potenza di uscita della scheda, migliorando la portata e la stabilità della connessione, specialmente in ambienti con ostacoli o distanze significative dal router.
Potenza di trasmissione
FIG 4 - Potenza di trasmissione

Efficacia roaming (Roaming Aggressiveness)
Questa impostazione determina la sensibilità con cui la scheda cerca di connettersi a un punto di accesso più forte. Per gli ambienti con più punti di accesso (come uffici o case con sistemi mesh), impostare questo valore su un livello più elevato può garantire una transizione più fluida tra i vari access point.
Efficacia roaming
FIG 5 - Efficacia roaming 


Incremento del throughput (Throughput Booster)

Questa funzione, se disponibile, ottimizza l'allocazione delle risorse della scheda Wi-Fi per privilegiare il throughput. È particolarmente utile per accelerare download di grandi dimensioni, anche se può comportare un leggero aumento della latenza in alcuni contesti di rete pertanto non è indicata in ambienti multiutente o in applicazioni sensibili al ritardo (ad esempio, videoconferenze o gaming online).
Incremento del throughput
FIG 6 - Incremento del throughput 


Gestione dell'Efficienza Energetica

A volte, le impostazioni di risparmio energetico possono limitare le prestazioni della scheda Wi-Fi. All'interno delle proprietà avanzate, è consigliabile disabilitare, se presente, le opzioni di risparmio energetico per garantire che la scheda operi sempre alla massima potenza, specialmente sui dispositivi fissi. 


Ottimizzazione DNS

Un altro elemento spesso trascurato riguarda la configurazione dei server DNS. 
Sebbene non sia una configurazione della scheda di rete, la scelta del server DNS (Domain Name System) influisce direttamente sull'esperienza di navigazione. Un DNS veloce e affidabile riduce i tempi di risoluzione, migliorando la reattività complessiva della connessione.

È possibile modificare i server DNS nelle proprietà del protocollo Internet IPv4 (TCP/IPv4) della connessione di rete. L'utilizzo di DNS pubblici come quelli di Google (8.8.8.8 e 8.8.4.4) o Cloudflare (1.1.1.1 e 1.0.0.1) è spesso consigliato per una maggiore velocità e sicurezza.


Considerazioni aggiuntive

Oltre agli interventi software, va ricordato che le prestazioni Wi-Fi dipendono anche da fattori infrastrutturali:
  • Posizionamento corretto degli access point, evitando interferenze fisiche e sovrapposizione dei canali.
  • Aggiornamento del router/AP a standard più recenti (Wi-Fi 6/6E).
  • Monitoraggio periodico delle reti aziendali tramite strumenti di site survey per rilevare congestioni o interferenze.





martedì 26 agosto 2025

MS Outlook: Utilizzare le Azioni rapide (Quick Steps)

Nell'articolo MS Outlook: Backup e ripristino delle Azioni rapide abbiamo analizzato come mettere al sicuro e ripristinare i Quick Steps (in italiano Azioni rapide). In questa nuova trattazione ci concentriamo invece sul loro utilizzo pratico, mostrando come sfruttarli al meglio per migliorare la produttività quotidiana.

Cosa sono le Azioni rapide
Le Azioni rapide di Microsoft Outlook sono uno strumento pensato per automatizzare attività ripetitive legate alla gestione delle email. Invece di eseguire manualmente una sequenza di operazioni (ad esempio spostare un messaggio in una cartella, contrassegnarlo come letto e inoltrarlo a un collega), con un solo clic è possibile applicare tutte queste azioni in maniera simultanea.

Questa funzionalità si rivela particolarmente utile per chi riceve grandi volumi di posta elettronica e necessita di un sistema per velocizzare l’organizzazione e ridurre al minimo le operazioni manuali.

Le Azioni rapide si trovano nella scheda Home della barra multifunzione di Outlook, in un riquadro dedicato denominato proprio Azioni rapide. Microsoft fornisce già alcuni modelli predefiniti, che possono essere utilizzati immediatamente oppure personalizzati in base alle proprie necessità.
Barra Multifunzione
FIG 1 - Barra Multifunzione



Utilizzare un modello preimpostato
Per iniziare, è sufficiente:
  • Selezionare un modello dall’elenco presente nella sezione Azioni rapide.
  • Al primo utilizzo, verrà aperta una finestra di configurazione. Inserire i dettagli richiesti (es. cartella di destinazione, destinatari predefiniti).

    Azione rapida, Configurazione iniziale
    FIG 2 - Azione rapida, Configurazione iniziale

  • Fare clic su Salva per completare la configurazione.
Da quel momento, l’azione sarà disponibile e potrà essere eseguita in un solo passaggio.


Creare un’Azione rapida personalizzata
Se i modelli non rispondono pienamente alle proprie esigenze, è possibile creare un Quick Step da zero. La procedura è la seguente:
  • Nella sezione Azioni rapide selezionare Crea nuova o utilizzare il menu a discesa Nuova azione rapida.
  • Scegliere un’operazione di partenza, ad esempio Sposta in cartella, Inoltra o Elimina.
  • Configurare i dettagli dell’azione.
  • (Opzionale) Aggiungere ulteriori operazioni con il pulsante Aggiungi azione, costruendo così una sequenza automatizzata.
  • Assegnare un nome descrittivo all’Azione rapida e, se utile, una scorciatoia da tastiera.
  • Fare clic su Fine per salvare.

    Nuova azione rapida
    FIG 3 - Nuova azione rapida


Il nuovo Quick Step sarà immediatamente disponibile nell’elenco e potrà essere eseguito come qualsiasi altro comando.

Come applicare un’Azione rapida
Per applicare un Quick Step basta selezionare l’email desiderata e cliccare sull’icona corrispondente nella barra multifunzione, oppure fare clic con il tasto destro sul messaggio e scegliere l’Azione rapida dal menu contestuale.




venerdì 22 agosto 2025

MS Excel: Simulare il lancio di un dado

In questo articolo esploreremo come creare un'animazione di un lancio di dado virtuale direttamente in Microsoft Excel, combinando formule, formattazione e una semplice macro VBA.

Il primo passo consiste nel preparare la "faccia" del nostro dado.
Selezionare una cella qualsiasi (ad esempio, A1) e incollare la seguente formula.
=SCEGLI(CASUALE.TRA(1;6);"⚀";"⚁";"⚂";"⚃";"⚄";"⚅")
Questa formula userà la funzione CASUALE.TRA per generare un numero intero casuale da 1 a 6 e la funzione SCEGLI per associare ogni numero al simbolo corrispondente.

Dado
FIG 1 - Dado

Nota: I simboli del dado (⚀, ⚁, ecc.) si trovano nel set di caratteri Segoe UI Symbol ed è possibile inserirli tramite il menu Inserisci > Simbolo.

Per rendere il dado più visibile, selezionare la cella A1 e aumenta la dimensione del carattere (ad esempio, a 100 punti). Successivamente, ridimensionare la colonna per adattarla perfettamente al simbolo.
Dimensione carattere
FIG 2 - Dimensione carattere


Creare la macro per l'animazione: Premere la combinazione ALT+F11 per aprire l'editor di VBA e incollare il seguente codice
Sub LanciaDadi()
    Dim i As Integer
    For i = 1 To 100
     Application.Calculate
     DoEvents
    Next i
End Sub

Questo codice fa sì che Excel ricalcoli la formula 100 volte in rapida successione. La riga DoEvents permette di aggiornare la visualizzazione del foglio di lavoro a ogni iterazione, creando l'effetto di un'animazione.

Microsoft Visual Basic, Application Edition
FIG 3 - Microsoft Visual Basic, Application Edition


Chiudere l'editor di VBA e torna al tuo foglio di calcolo.

Per attivare la macro con un solo clic andremo ad aggiungere un pulsante.

Se il menu Sviluppo non è visibile, abilitarlo tramite il menu File->Opzioni->Personalizzazione barra multifunzione e spuntando la casella Sviluppo.

Nel menu Sviluppo, cliccare su Inserisci e selezionare il Pulsante (Controllo modulo).

Inserisci pulsante
FIG 4 - Inserisci pulsante

Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, disegnare il pulsante sul foglio di calcolo nel punto desiderato. Non appena il tasto viene rilasciato, si aprirà una finestra per assegnare una macro. Selezionare la macro LanciaDadi e cliccare su OK.

Seleziona macro
FIG 5 - Seleziona macro

Ora è possibile rinominare il pulsante in "Lancia dado". Cliccando su di esso, la cella A1 inizierà a cambiare rapidamente i simboli del dado, fermandosi su un risultato casuale, simulando in modo efficace un lancio.

Lancia dado
FIG 6 - Lancia dado