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giovedì 25 settembre 2025

Git: Gestione dello spostamento e rinomina dei file

A differenza di molti altri sistemi di controllo versione (VCS), Git non memorizza esplicitamente i metadati relativi allo spostamento o alla rinomina dei file.

Quando un file viene rinominato o spostato, Git non registra direttamente questa operazione, ma è in grado di riconoscerla in maniera implicita analizzando le differenze tra le versioni dei file al momento del commit.

Nonostante ciò, Git fornisce il comando git mv, che semplifica l’operazione di rinomina o spostamento di un file, integrando in un’unica istruzione le operazioni necessarie.


Esempio di utilizzo

git mv Readme.txt ReadmeFirst.txt

git status

L'output sarà quello visualizzato in FIG 1.

Rinomina file con git mv
FIG 1 - Rinomina file con git mv

In questo caso, Git riconosce il file come rinominato e lo segnala chiaramente nello staging area.

Il comando git mv è una scorciatoia che racchiude in un’unica istruzione tre operazioni normalmente necessarie:

  1. Rinomina a livello di filesystem
    mv Readme.txt ReadmeFirst.txt 
  2. Rimuove il vecchio file dall’indice
    git rm Readme.txt
  3. Aggiunge il nuovo file all’indice
    git add README

Il risultato finale è identico: Git rileva la rinomina al momento del commit, indipendentemente da come sia stata eseguita.


Vantaggi dell’uso di git mv

  • Maggiore semplicità: un solo comando invece di tre.
  • Maggiore chiarezza: rende esplicita l’intenzione di rinominare o spostare un file.
  • Integrazione fluida nello staging: evita errori di dimenticanza (ad esempio eseguire mv ma non aggiornare l’indice).


Best Practice

  • Utilizzare git mv per rendere più chiaro lo storico dei comandi ed evitare passaggi manuali.
  • In progetti complessi, verificare sempre con git status che la rinomina sia stata rilevata correttamente.
  • Ricordare che Git determina la rinomina per similarità di contenuto: se il file rinominato è stato pesantemente modificato, potrebbe non essere riconosciuto automaticamente come rename ma come delete + add.



martedì 23 settembre 2025

Git: Rimozione dei file

La gestione della rimozione dei file in Git non si limita a cancellarli dal file system: occorre infatti aggiornare anche l’indice (staging area) affinché il VCS tenga traccia della loro eliminazione. A questo scopo si utilizza il comando git rm, che rimuove un file sia dalla working directory sia dall’area di staging, garantendo così che il cambiamento venga registrato nel prossimo commit.

Se invece un file viene eliminato manualmente dal file system (ad esempio con rm nomefile in Linux/Mac o del nomefile in Windows), Git rileverà la cancellazione come una modifica non tracciata e la segnalerà con lo stato deleted nel comando git status. In questo scenario, per allineare il repository occorre esplicitamente eseguire:

git rm nomefile

git commit -m "Remove nomefile"

git rm
FIG 1 - git rm


Opzioni principali di git rm

  • git rm file
    Rimuove il file dalla working directory e dall’indice, pronto per essere eliminato con il commit successivo.
  • git rm -f file (force)
    Utilizzato quando il file modificato o già in staging non può essere rimosso normalmente. Serve a prevenire la perdita di dati non ancora salvati in un commit.
  • git rm -r nomecartella
    Rimuove la cartella dalla working directory e dall’indice. La cartella e i file contenuti verranno eliminati con il commit successivo.
  • git rm --cached file
    Rimuove il file solo dall’indice, mantenendolo nel file system locale. È utile quando si vogliono escludere file già tracciati (ad esempio log, binari o configurazioni locali) che dovrebbero essere ignorati in futuro tramite .gitignore.
  • Supporto a directory e pattern
    È possibile passare intere cartelle o utilizzare glob patterns:
    git rm log/\*.log     # rimuove tutti i file .log in log/  
    git rm *~            # rimuove tutti i file temporanei terminanti con ~

    Attenzione: occorre fare escaping (\*) se si vuole che il pattern venga interpretato da Git e non dalla shell.


Tabella di confronto: modalità di rimozione

Comando Effetto sul file system Effetto sull’indice (staging) Caso d’uso tipico
rm file / del file Elimina il file solo dal disco Segnalato come deleted ma non ancora tracciato Eliminazione manuale, da completare con git rm
git rm file Elimina dal disco e dall’indice File rimosso e pronto al commit Rimozione standard di file tracciati
git rm -r cartella Elimina dal disco e dall’indice Cartella rimossa e pronto al commit Rimozione standard di cartelle tracciate
git rm -f file Forza l’eliminazione anche se modificato File rimosso forzatamente Prevenire conflitti con file non ancora committati
git rm --cached file Mantiene il file nel disco Rimosso dall’indice Escludere file dal versionamento (es. log, build, config locali)
git rm pattern (es. *.log) Elimina più file secondo il pattern Tutti i file corrispondenti rimossi Pulizia massiva di file generati automaticamente

 

Best practice

  • Prima di utilizzare git rm -f, verificare se le modifiche devono essere salvate: in caso positivo, effettuare un commit preventivo.
  • Utilizzare git rm --cached in combinazione con un aggiornamento del .gitignore, per evitare di reintrodurre accidentalmente file indesiderati.
  • Per rimuovere directory intere, aggiungere l’opzione -r (git rm -r nomecartella).
  • In ambienti Windows, ricordare che del elimina il file solo dal disco: per rimuoverlo correttamente dal repository è necessario seguire con git rm.



domenica 21 settembre 2025

Git: Commit senza passare dall’Area di Staging

L’area di staging rappresenta uno degli elementi chiave di Git, in quanto consente di preparare con precisione il contenuto di ogni commit. Tuttavia, in determinati contesti operativi, questa fase intermedia può risultare superflua e introdurre complessità non necessarie.

Per semplificare il flusso di lavoro, Git mette a disposizione un’opzione che consente di saltare lo staging: l’utilizzo del flag -a insieme al comando git commit. Il comando:

git commit -a -m "Messaggio del commit"

esegue automaticamente lo staging di tutti i file già tracciati (tracked) che risultano modificati o eliminati, evitando quindi la necessità di richiamare manualmente git add.

Esempio pratico

Supponiamo di trovarci nella situazione mostrata in FIG1 in cui il file Readme.txt, tracciato, è stato modificato ma non aggiunto all'area di staging e il file Leggimi.txt non tracciato.

Git status
FIG 1 - Git status

Eseguendo il comando

git commit -a -m "Aggiunte note a Readme.txt"

il file Readme.txt,  pur non essendo stato esplicitamente aggiunto con git add, viene comunque incluso nel commit grazie al flag -a.

git commit -a
FIG 2 - git commit -a

Il file Leggimi.txt non viene incluso nel commit in quanto si tratta di un file nuovo non tracciato.

Stato dei file dopo gti commit -a
FIG 3 - Stato dei file dopo gti commit -a


Limitazioni importanti

L’opzione -a funziona solo per i file già tracciati. Ciò significa che:

  • i nuovi file (non ancora aggiunti con git add) non saranno inclusi nel commit;
  • i file ignorati tramite .gitignore continueranno a essere esclusi;
  • i file rimossi manualmente dal filesystem vengono comunque registrati come eliminati.


Vantaggi e rischi

L’utilizzo del flag -a può risultare particolarmente utile in contesti in cui si lavora su commit veloci e incrementali, riducendo i passaggi necessari. Tuttavia, presenta anche alcune criticità:

Vantaggi

  • Semplificazione del flusso di lavoro.
  • Minore rischio di dimenticare file modificati già tracciati.
  • Maggiore rapidità in operazioni di manutenzione o correzioni veloci (hotfix).

Rischi

  • Possibile inclusione di modifiche indesiderate (ad esempio righe di debug temporanee).
  • Minore controllo fine sul contenuto del commit rispetto allo staging manuale.


Best Practice

Per utilizzare in modo efficace git commit -a, è consigliabile:

  • Usarlo solo per commit semplici e poco critici (es. piccole correzioni o aggiornamenti rapidi).
  • Evitare di utilizzarlo in commit complessi, dove è preferibile selezionare manualmente i file da includere nello staging.
  • Combinare con git diff o git diff --staged per verificare le modifiche prima di finalizzare il commit.
  • Non dimenticare i file nuovi, che richiedono comunque un git add esplicito.


Comando Funzionamento File inclusi nel commit Quando utilizzarlo
git commit Crea un commit solo con i file già presenti nello staging Solo i file aggiunti esplicitamente con git add Quando si desidera controllo totale sul contenuto del commit.
git commit -a Esegue automaticamente lo staging di tutti i file già tracciati modificati o eliminati, prima del commit. File già tracciati (modificati o rimossi), non i nuovi file Per modifiche rapide o manutenzioni veloci, senza passare dallo staging.
git commit -am "msg" Combina il comportamento di -a con l’aggiunta del messaggio inline (-m). Come -a, ma con messaggio direttamente in linea Per commit veloci con messaggio breve (es. hotfix, piccole correzioni).




mercoledì 17 settembre 2025

Git: Commit

Una volta predisposta l’area di staging con le modifiche desiderate, è possibile procedere alla creazione di un commit. È importante ricordare che eventuali file ancora non aggiunti allo staging, ovvero quelli che sono stati creati o modificati ma per i quali non è stato eseguito il comando git add, non verranno inclusi nel commit corrente. Tali file rimarranno nello stato di modified nella working directory e potranno essere aggiunti successivamente.

Supponiamo, ad esempio, che l’ultimo comando git status abbia mostrato che tutte le modifiche risultano già correttamente inserite nello staging. In questo caso, è possibile eseguire il commit con il comando più semplice:

git commit

L’esecuzione del comando apre l’editor di testo configurato come predefinito (ad esempio Vim o Emacs), determinato dalla variabile d’ambiente EDITOR della shell. Tale editor può essere modificato a piacere tramite:

git config --global core.editor "<nome_editor>"


All’interno dell’editor viene mostrato un template che include:

  • una riga vuota in cui inserire il messaggio di commit;
  • un riepilogo delle modifiche in formato commentato, generato automaticamente da git status.

Le righe precedute dal carattere # sono considerate commenti e non vengono salvate nel commit. È possibile rimuoverle o lasciarle come promemoria.

git commit
FIG 1 - git commit

Per avere un contesto ancora più dettagliato, è possibile utilizzare l’opzione -v:

git commit -v

git commit -v
FIG 2 - git commit -v

In questo caso, oltre al riepilogo, viene mostrato anche il diff delle modifiche, consentendo di verificare con precisione quali linee di codice saranno incluse nel commit.


In alternativa, è possibile specificare il messaggio direttamente da riga di comando con l’opzione -m:

git commit -m "Modifica Projects1.cs"

Il messaggio deve essere chiaro, conciso e descrittivo, in modo da facilitare la comprensione della cronologia del progetto. È buona pratica adottare convenzioni uniformi all’interno del team di sviluppo (ad esempio includere ID di ticket o issue).


Output del commit

Dopo la conferma, Git fornisce un breve riepilogo contenente:
  • il branch su cui è stato eseguito il commit (es. master o main);
  • l’hash SHA-1 che identifica in maniera univoca il commit;
  • il numero di file modificati;
  • le statistiche sulle linee aggiunte e rimosse.

Output commit
FIG 3 - Output commit

Il commit come snapshot

È fondamentale sottolineare che un commit non registra semplicemente le differenze, ma rappresenta un vero e proprio snapshot dello stato del progetto nell’area di staging in quel momento. Tutti i file non inclusi nello staging rimarranno inalterati nella working directory e potranno essere oggetto di un commit successivo.

Ogni commit diventa così una tappa storica nel ciclo di vita del progetto, alla quale è possibile tornare in caso di necessità, oppure confrontarla con versioni più recenti per analizzare l’evoluzione del codice.


Best Practice per i Messaggi di Commit

Un commit efficace non riguarda solo il codice, ma anche la documentazione della modifica. Scrivere messaggi chiari e coerenti consente a chiunque (incluso il sé stesso futuro) di comprendere rapidamente la storia del progetto.

Ecco alcune linee guida ampiamente riconosciute:

1. Usare un titolo breve e descrittivo

  • Limitare la prima riga a 50 caratteri circa.
  • Utilizzare il modo imperativo (es. “Fix bug”, “Add feature”, “Refactor code”) per descrivere l’azione.

2. Aggiungere una descrizione più dettagliata se necessario

  • Inserire una riga vuota dopo il titolo.
  • Fornire ulteriori spiegazioni sul perché della modifica, non solo sul cosa è stato cambiato.

3. Fare commit atomici

  • Ogni commit deve contenere una modifica logica unica e indipendente.
  • Evitare commit che mescolano refactoring, correzioni e nuove funzionalità.

4. Riferirsi a ticket o issue

  • Quando si lavora in team con strumenti come Jira, GitHub o GitLab, citare l’ID del ticket o il numero dell’issue. Ad esempio: 
    git commit -m "Fix #182: corregge l’errore di serializzazione JSON"

5. Seguire convenzioni standardizzate

  • Molti team adottano lo schema dei Conventional Commits, che prevede prefissi come:
    feat: per nuove funzionalità
    fix: per bugfix
    docs: per modifiche alla documentazione
    refactor: per miglioramenti interni al codice
    test: per aggiunta o modifica di test

    Esempio:
    feat(auth): aggiunta autenticazione tramite OAuth2

6. Evitare messaggi generici

  • Non usare commit come "update", "fix bug", "varie modifiche".
  • Essere sempre specifici.




lunedì 15 settembre 2025

Git: Visualizzare le modifiche tracciate e non tracciate

Il comando git status fornisce una panoramica dello stato del repository, ma talvolta può risultare troppo generico: mostra quali file sono stati modificati, senza però evidenziare nel dettaglio quali righe siano cambiate.

Per ottenere una visione più approfondita delle differenze, è possibile utilizzare il comando git diff, che permette di ispezionare direttamente le modifiche a livello di contenuto.

In particolare, il comando git diff consente di ottenere risposte a due quesiti fondamentali:
  • Quali modifiche sono state effettuate ma non ancora aggiunte all’area di staging?
  • Quali modifiche risultano già presenti nello staging e che, di conseguenza, verranno incluse nel prossimo commit?


Differenze tra file modificati e staging area

Supponiamo, ad esempio, di modificare il file Readme.txt e di aggiungerlo allo staging con git add, mentre contestualmente modifichiamo il file Project1.cs senza però metterlo in staging.

Un comando git status restituirà un output simile a quello mostrato in FIG 1

git status
FIG 1 - git status


In questa situazione, se eseguiamo:

git diff

Git ci mostrerà le modifiche presenti nel working directory ma non ancora aggiunte allo staging. Questo output, detto patch, include esattamente le righe aggiunte (+) e rimosse (-) nei file.

git diff
FIG 2 - git diff

Al contrario, se desideriamo visualizzare le differenze già pronte per il prossimo commit, dobbiamo usare:

git diff --staged

oppure, in alternativa:

git diff --cached

(--staged e --cached sono sinonimi). Questo comando confronta le modifiche presenti nello staging con l’ultimo commit registrato.

git diff --staged
FIG 3 - git diff --staged

Caso pratico: modifiche sia staged che unstaged

Può accadere che lo stesso file venga modificato, aggiunto allo staging e poi ulteriormente modificato senza essere riaggiunto. In questo caso, git diff e git diff --staged mostrano rispettivamente:

  • le differenze non ancora aggiunte,
  • le differenze già pronte per essere salvate nel commit successivo.

Questo scenario è comune durante lo sviluppo, e l’uso combinato dei due comandi consente di avere il massimo controllo su ciò che sarà effettivamente registrato nella cronologia del progetto.

Nota importante: È bene sottolineare che git diff, se usato da solo, non mostra tutte le modifiche rispetto all’ultimo commit, ma solo quelle ancora unstaged.

Se tutte le modifiche sono state aggiunte allo staging, il comando non produrrà alcun output. In questi casi, l’opzione --staged è necessaria per visualizzare le differenze.


Utilizzo di strumenti esterni: git difftool

Per chi preferisce un’interfaccia grafica o un visualizzatore esterno, Git mette a disposizione il comando git difftool. Questo consente di analizzare le differenze utilizzando software come vimdiff, meld, kdiff3, o strumenti commerciali come Beyond Compare e Araxis Merge.

git difftool, richiesta avvio tool per la comparazione
FIG 4 - git difftool, richiesta avvio tool per la comparazione


Differenze nel file Project1.cs
FIG 5 - Differenze nel file Project1.cs

Per scoprire quali strumenti sono disponibili sul proprio sistema:

git difftool --tool-help

È possibile configurare uno strumento di default nel file di configurazione globale:

git config --global diff.tool meld

Da quel momento, eseguendo git difftool senza ulteriori opzioni, Git aprirà automaticamente le differenze nell’applicativo scelto.


Best practices

  • Usare spesso git diff: controllare con regolarità le differenze riduce il rischio di commettere modifiche indesiderate.
  • Verificare prima di committare: un git diff --staged prima di eseguire il commit assicura che solo le modifiche realmente volute vengano salvate nella cronologia.
  • Configurare strumenti grafici: in progetti complessi, visualizzatori esterni possono facilitare l’analisi di modifiche estese.


Di seguito una tabella riepilogativa dei principali comandi di Git usati per analizzare lo stato dei file e le modifiche:

Comando Scopo principale Cosa mostra Quando usarlo Output
git status Fornisce una panoramica dello stato del repository Elenco dei file modificati, non tracciati, staged o unstaged Per avere una visione generale prima di committare Testuale, descrittivo (ma non mostra le differenze riga per riga)
git diff Mostra le modifiche non ancora aggiunte allo staging (unstaged) Differenze tra working directory e staging area Per sapere esattamente cosa è cambiato nei file non ancora aggiunti Patch con righe aggiunte (+) e rimosse (-)
git diff --staged (o git diff --cached) Mostra le modifiche già aggiunte allo staging Differenze tra staging area e ultimo commit Per verificare cosa verrà incluso nel prossimo commit Patch dettagliata delle modifiche staged
git difftool Visualizza le differenze con uno strumento esterno Identico a git diff (staged o unstaged, a seconda dei parametri), ma in interfaccia grafica o editor Per analizzare modifiche complesse o in progetti estesi Dipende dallo strumento scelto (es. vimdiff, meld, Beyond Compare, ecc.)



sabato 13 settembre 2025

Git: Ignorare i file con .gitignore

Spesso, all’interno di un progetto, esistono categorie di file che non si desidera vengano tracciati da Git né mostrati come untracked. Si tratta generalmente di file generati automaticamente, come log, file temporanei, file binari compilati o output di sistemi di build.

Per gestire questi casi, Git mette a disposizione il file speciale .gitignore, nel quale è possibile definire dei pattern che indicano i file o le directory da escludere dal controllo di versione.

Il file .gitignore è un semplice file di testo e il suo contenuto può essere del tipo:

# ignora tutti i file con estensione .a
*.a

# ma non ignorare lib.a
!lib.a

# ignora tutti i file con estensione .o o .a (tipici file oggetto o archivio generati da compilazioni).
*.[oa]

# ignora file con estensione .log e .tmp
*.log
*.tmp

# ignora le cartelle il cui nome inizia per Backup
Backup*/

Predisporre un file .gitignore fin dall’inizio del progetto è una buona pratica, perché evita di commettere accidentalmente file che non dovrebbero entrare nel repository.


Regole di base per i pattern in .gitignore
  • Le righe vuote o quelle che iniziano con # sono ignorate (commenti).
  • I glob pattern standard funzionano e vengono applicati ricorsivamente a tutta la working tree.
  • Un pattern che inizia con / evita la ricorsività e si applica solo alla directory corrente.
  • Un pattern che termina con / indica una directory intera.
  • Un pattern che inizia con ! nega la regola, quindi forza il tracciamento di file che sarebbero altrimenti ignorati.


Glob pattern supportati
I glob pattern sono simili a espressioni regolari semplificate, comunemente usate nelle shell:
  • *
    corrisponde a zero o più caratteri.
  • [abc]
    corrisponde a un carattere tra quelli indicati (in questo caso a, b o c).
  • ?
    corrisponde a un singolo carattere qualsiasi.
  • [0-9]
    corrisponde a un carattere numerico da 0 a 9.
  • **
    consente di corrispondere a directory nidificate (es. a/**/z corrisponde a a/z, a/b/z, a/b/c/z ecc.).

Normalmente, un progetto utilizza un unico file .gitignore nella directory principale, applicato ricorsivamente. Tuttavia, è possibile definire .gitignore aggiuntivi in sottodirectory: in questo caso, le regole si applicano solo ai file presenti sotto quella directory.

Per una descrizione completa delle regole supportate, è possibile consultare la pagina di manuale ufficiale con:

man gitignore


File .gitignore globali

Oltre ai .gitignore locali (specifici del progetto), è possibile definire un .gitignore globale valido per tutti i repository sullo stesso computer. Questo è utile per ignorare file tipici dell’ambiente di sviluppo personale (es. editor, IDE, sistema operativo).

Per configurarlo:

git config --global core.excludesfile C:/Users/<utente>/.gitignore_global




venerdì 12 settembre 2025

Git: Stato dei file

Uno degli strumenti principali per conoscere lo stato dei file all’interno di un repository è il comando:

git status

Se eseguito immediatamente dopo la clonazione di un repository, l’output potrebbe essere simile a quello mostrato in FIG 1.

Nothing to commit
FIG 1 - Nothing to commit

Questo messaggio indica che la working directory è "pulita": nessun file tracciato è stato modificato e non esistono file non tracciati. Inoltre, il comando segnala il ramo corrente (in questo caso master) e l'eventuale stato di sincronizzazione con il corrispondente ramo remoto (Ad esempio con il messaggio Your branch is up to date with 'origin/master'.).


Gestione nuovo file

Supponiamo di creare, all'interno della cartella del progetto, un nuovo file Readme.txt. Rieseguendo il comando git status avremo il messaggio mostrato in FIG 2.

Untracked files
FIG 2 - Untracked files

Come si può osservare, il file Readme.txt compare nella sezione Untracked files. Questo significa che Git lo rileva nella directory di lavoro, ma non lo sta ancora monitorando. Tale comportamento impedisce di includere accidentalmente file temporanei, binari generati o altri elementi non desiderati.

Per iniziare a tracciare il file è necessario utilizzare il comando:

git add Readme.txt

Eseguendo nuovamente git status si ottiene quanto mostrato in FIG 3.

Changes to be committed
FIG 3 - Changes to be committed

Ora Readme.txt risulta staged e pronto per essere incluso nel prossimo commit.


Gestire file modificati

Se si modifica un file già tracciato, ad esempio form.cs, l’output sarà simile a quello mostrato in FIG 4

Modified
FIG 4- Modified
Il file form.cs appare nella sezione Changes not staged for commit, a indicare che è stato modificato ma non ancora aggiunto allo staging. Per includerlo, si utilizza nuovamente git add:

git add form.cs

Eseguendo git status si vedrà che entrambi i file (Readme.txt e form.cs) sono ora pronti per il commit (FIG 5).

Changes to be committed
FIG 5 - Changes to be committed


Modifiche ulteriori su file già in staging

Può accadere di modificare nuovamente un file già aggiunto allo staging. In tal caso, lo stesso file apparirà in due sezioni contemporaneamente. Supponiamo di modificare nuovamente il file form.cs. Andando a visualizzare lo stato dei file con git status avremo la situazione mostrata in FIG 6.

Modifica file già in staging
FIG 6 - Modifica file già in staging

Il file modificato, form.cs, appare in due sezioni:

  • Changes to be committed: rappresenta la versione del file già aggiunta allo staging.
  • Changes not staged for commit: rappresenta la nuova versione del file, ancora non inclusa.

Questo comportamento è dovuto al fatto che Git memorizza nello staging area l’esatta istantanea del file al momento in cui è stato eseguito git add. Se il file viene modificato successivamente, per aggiornare l’istantanea occorre eseguire nuovamente:

git add form.cs

In questo modo, la versione aggiornata del file verrà inclusa nel prossimo commit.


Short Status

L’output del comando git status è piuttosto dettagliato, ma può risultare prolisso in alcune circostanze. Per questo motivo, Git mette a disposizione una modalità compatta tramite i flag:

git status -s

oppure

git status --short

Il risultato è una rappresentazione semplificata delle modifiche presenti nella working directory e nell’area di staging (FIG 7).

Short Status
FIG 7 - Short Status

L'output del comando è composto da due colonne più il nome del file:  la colonna di sinistra (caratteri di colore verde) rappresenta lo stato del file nell’area di staging mentre quella di destra (caratteri di colore rosso) rappresenta lo stato del file nella working directory. 

Significato dei simboli

  • ?? → file non tracciato (non incluso nello staging, nuovo file).
  • A → file aggiunto allo staging (tracked per la prima volta).
  • M → file modificato.
  • D → file eliminato.
  • R → file rinominato.
  • C → file copiato.


Riassumendo

  • git status è lo strumento di riferimento per monitorare lo stato della working directory.
  • git add serve non solo ad aggiungere nuovi file al versionamento, ma anche ad aggiornare le modifiche di file già tracciati.
  • Lo staging rappresenta uno snapshot intermedio: il commit fotografa esattamente i contenuti presenti nello staging al momento dell’esecuzione di git commit




mercoledì 10 settembre 2025

Git: I repository

Un repository può essere pensato come un archivio di tutte le modifiche apportate ai file di un progetto. Contiene non solo la versione attuale, ma anche tutte le versioni precedenti e i branch di sviluppo.

In questo articolo verranno illustrati i principali metodi per ottenere un repository Git locale.

È possibile ottenere un repository Git in due modalità principali:
  1. Inizializzazione di un repository locale: trasformare una directory già esistente, non ancora gestita da un sistema di versionamento, in un repository Git.
  2. Clonazione di un repository remoto: scaricare una copia completa di un repository Git già esistente, ad esempio ospitato su piattaforme come GitHub, GitLab o Bitbucket.

In entrambi i casi, al termine dell’operazione si dispone di un repository Git completamente funzionante sul proprio sistema Windows.

Una volta creato o clonato un repository, si possono iniziare a gestire i file e le modifiche.

Staging Area (git add): Prima di salvare le modifiche in un commit, è necessario dire a Git quali modifiche includere. Questo si fa trasferendo i file modificati (o nuovi) nella "staging area" (anche chiamata "indice").

git add nomefile.txt

git add . (per aggiungere tutti i file modificati nella directory corrente)

Commit (git commit): Un commit è un'istantanea ("snapshot") dello stato del progetto in un determinato momento. Ogni commit rappresenta idealmente una singola modifica concettuale. I commit sono collegati tra loro in una "catena", che rappresenta la storia del repository.

git commit -m "Messaggio descrittivo del commit"

Il messaggio è molto importante e la prima riga viene usata come titolo in molte visualizzazioni. Dovrebbero essere concisi (prima riga preferibilmente <50 caratteri) e descrivere chiaramente le modifiche. La seconda riga può rimanere vuota, e dalla terza in poi possono seguire maggiori dettagli. Possono includere riferimenti a problemi (issues) e pull request.

Stato del repository (git status): Permette di vedere quali file sono stati modificati, quali sono nella staging area e quali non sono tracciati.

git status

Sincronizzazione con repository remoti:

    • git push: Invia i commit dal repository locale a quello remoto.
      git push origin main
    • git pull: Scarica le modifiche dal repository remoto e le integra nel repository locale.
      git pull
    • git fetch: Scarica le modifiche dal repository remoto ma non le integra automaticamente nel repository locale.

Branching (concetto base): Il branching è una funzionalità chiave di Git che permette di divergere dalla linea di sviluppo principale e lavorare su modifiche senza influenzare il codice stabile. I branch sono essenzialmente puntatori a un commit. Sebbene la gestione avanzata dei branch sia complessa, i principi di base sono essenziali per iniziare.

git checkout -b nome-nuovo-branch (crea un nuovo branch e ci si sposta)

Visualizzazione della cronologia (git log): Mostra una lista dei commit, con il più recente in cima. È uno strumento potente per ripercorrere la storia del progetto.

git log


1. Inizializzare di un Repository locale

Se si possiede già una cartella di progetto che non è attualmente gestita da Git, è possibile convertirla in un repository locale.

Per farlo, è necessario aprire il Prompt dei Comandi o PowerShell e spostarsi nella directory desiderata.

Ad esempio
cd C:/Projects/my_project

Una volta posizionati nella cartella del progetto, è sufficiente digitare:

git init

Git init
FIG 1 - Git init
Questo comando crea una sottodirectory nascosta denominata .git, contenente tutti i file necessari al funzionamento interno del sistema di versionamento. A questo punto, il progetto è formalmente sotto controllo di Git, ma nessun file risulta ancora tracciato.

Directory .git
FIG 2 - Directory .git

1.1 Aggiungere e Versionare i File

Per iniziare a gestire i file già presenti nella directory, occorre eseguirne il tracciamento. Ad esempio:

git add *.cs
git add Readme.txt

Il comando git add permette di selezionare i file da includere nella prossima revisione. Una volta aggiunti, è possibile creare il primo commit:

git commit -m "Versione iniziale del progetto"

Questo passaggio registra ufficialmente lo stato iniziale del progetto nella cronologia di Git.

Git add e commit
FIG 3 - Git add e commit


2. Clonazione di un repository remoto

La seconda modalità per ottenere un repository consiste nella clonazione di un progetto già esistente.

A differenza di altri sistemi di versionamento centralizzati (ad esempio Subversion), Git non scarica solo una copia superficiale del progetto, bensì l’intera cronologia e la struttura interna del repository. Questo significa che ogni clone è, a tutti gli effetti, un repository completo e indipendente.

Il comando da utilizzare è:

git clone <url>

Supponiamo di voler clonare il noto editor Notepad++ direttamente da GitHub. È sufficiente digitare:

git clone https://github.com/notepad-plus-plus/notepad-plus-plus.git

Questo comando produce i seguenti effetti:
  • crea una cartella denominata notepad-plus-plus;
  • inizializza al suo interno una directory .git;
  • scarica tutti i dati del repository remoto;
  • prepara automaticamente una copia di lavoro dell’ultima versione disponibile.

git clone
FIG 4 - git clone
Se si desidera clonare lo stesso repository in una cartella con un nome diverso, è possibile specificarlo come secondo parametro:

git clone https://github.com/notepad-plus-plus/notepad-plus-plus.git progetto1

In questo caso, i file del repository verranno copiati all’interno della directory progetto1.


Protocolli di Trasferimento Supportati

Git consente la clonazione e l’interazione con i repository remoti tramite diversi protocolli, ciascuno con specifici vantaggi e svantaggi:

  • HTTPS: semplice da configurare e adatto a qualsiasi contesto, richiede spesso l’inserimento delle credenziali.
  • SSH: più sicuro ed efficiente, consigliato per ambienti professionali; necessita la configurazione di una coppia di chiavi pubblica/privata.
  • Git protocol (git://): veloce ma meno sicuro, usato raramente nei progetti moderni.

Registrare le modifiche nel repository

A questo punto si dispone di un vero e proprio repository Git locale, completo di una working copy contenente tutti i file del progetto. Da qui in avanti, l’attività tipica consiste nell’apportare modifiche e nel registrarne periodicamente lo stato mediante commit, creando così delle “istantanee” dell’evoluzione del progetto ogni volta che si raggiunge una condizione significativa.

È fondamentale comprendere che ciascun file presente nella directory di lavoro può trovarsi in uno dei seguenti stati: Tracciato (tracked) Non tracciato (untracked).

  • File tracciati (tracked): tutti i file presenti nell’ultimo commit, oltre a quelli che sono stati aggiunti all’area di staging. Essi possono trovarsi in tre condizioni differenti: non modificati, modificati o staged (pronti per il commit). In altre parole, sono i file di cui Git è a conoscenza e che gestisce attivamente.
  • File non tracciati (untracked): tutti i file che si trovano nella directory di lavoro ma che non erano presenti nell’ultimo commit e non sono stati aggiunti allo staging.

Quando si clona un repository per la prima volta, tutti i file risultano tracciati e non modificati, poiché Git li ha appena copiati dal commit più recente.

Nel momento in cui si inizia a modificarli, Git rileva tali cambiamenti e li contrassegna come modificati. A questo punto, lo sviluppatore può decidere quali di essi inserire selettivamente nell’area di staging e, successivamente, consolidare tali modifiche in un nuovo commit. Questo processo – modifica, staging, commit – costituisce il ciclo fondamentale del lavoro quotidiano con Git.


Il Ciclo di Lavoro: Modifica, Staging e Commit

Il flusso di lavoro tipico con Git prevede una sequenza ricorrente di tre fasi:

  1. Modifica dei file nella working directoryUna volta che si cambia un file già tracciato, Git lo riconosce come modificato.
  2. Aggiunta allo staging delle modifiche rilevantiQuesto passaggio permette di selezionare quali modifiche includere nel prossimo commit. Ad esempio:
    git add nome_file.ext 
    oppure, per aggiungere tutti i file modificati
    git add .
  3. Creazione di un commitIl commit rappresenta una vera e propria "fotografia" dello stato dei file in staging. È buona prassi accompagnare il commit con un messaggio descrittivo:
    git commit -m "Descrizione delle modifiche effettuate"

Questo ciclo si ripete ogni volta che il progetto raggiunge uno stato che si desidera salvare nella cronologia.







lunedì 8 settembre 2025

Git: Configurazioni iniziali

Una volta installato Git, è necessario effettuare alcune configurazioni iniziali. Tali configurazioni vanno eseguite una sola volta su ogni computer e verranno mantenute tra gli aggiornamenti. Sarà sempre possibile modificare tali impostazioni successivamente.

Git include uno strumento chiamato 
git config che consente di visualizzare e modificare le impostazioni.

Le impostazioni di Git sono memorizzate in tre file di configurazione principali, a seconda del loro ambito:
  • Locale:
    Le impostazioni specifiche per un singolo repository si trovano nel file .git/config all'interno della cartella del repository stesso.
  • Globale:
    Le impostazioni che si applicano a tutti i repository di un utente sono memorizzate nel file .gitconfig nella directory home dell'utente. Il percorso esatto varia a seconda del sistema operativo:
    - macOS / Linux: ~/.gitconfig 
    - Windows: C:\Users\<NomeUtente>\.gitconfig 
  • Sistema: Le impostazioni che si applicano a tutti gli utenti del sistema si trovano nel file gitconfig nella cartella di installazione di Git, solitamente in una posizione come C:\ProgramData\Git\config su Windows o /etc/gitconfig su Linux.

Quando Git legge le impostazioni, lo fa seguendo un ordine preciso:
  1. Locale
  2. Globale
  3. Sistema
Questo significa che un'impostazione definita a livello locale sovrascriverà un'impostazione globale, che a sua volta sovrascriverà un'impostazione a livello di sistema.

Per visualizzare tutte le impostazioni e da quale file vengono prelevate è possibile utilizzare il comando
git config --list --show-origin
Impostazioni git
FIG 1 - Impostazioni Git

Identità

Quando si installa Git è fondamentale impostare il proprio nome utente e indirizzo email in modo che i propri commit possano essere identificati (tali informazioni vengono immutabilmente inserite all'interno dei commit creati).
I comandi da eseguire sono
git config --global user.name "<il_tuo_nome>" 
git config --global user.email "<indirizzo_email>"

Ad esempio
git config --global user.name "Giovanni Lubrano"
git config --global user.email giovanni.lubrano@contoso.com

Utilizzando l'opzione --global, Git utilizzerà sempre tali informazioni per l'utente sul sistema. 
Qualora si desideri sostituire tali informazioni con un nome o un indirizzo e-mail differenti per uno specifico progetto, è possibile eseguire il comando senza l’opzione --global all’interno della directory del progetto stesso.


Nome del branch predefinito

Dal 2020, GitHub e GitLab hanno adottato main come nome predefinito per i nuovi repository. Per impostazione predefinita, al momento della creazione di un nuovo repository mediante il comando git init, Git genera un ramo denominato master. A partire dalla versione 2.28 (luglio 2020), è tuttavia possibile definire un nome alternativo per il ramo iniziale, specificando quello da utilizzare come predefinito.

Per impostare main come nome predefinito del ramo, utilizzare il comando:
git config --global init.defaultBranch main


Editor predefinito 

Se non diversamente indicato, Git utilizza l’editor di testo predefinito per la redazione dei messaggi di commit e per la modifica dei file di configurazione. Durante la fase di installazione è già stato selezionato l’editor desiderato. Qualora si desideri modificarlo, è possibile farlo tramite il comando:
git config --global core.editor "<path_file_eseguibile_editor>"

Ad esempio
git config --global core.editor "C:/Program Files/Notepad++/notepad++.exe"


Controllo delle impostazioni

Per verificare le impostazioni di configurazione è possibile utilizzare il seguente comando che consente di elencare tutte le configurazioni attualmente riconosciute da Git
git config --list
Impostazioni di configurazione
FIG 2 - Impostazioni di configurazione


Alcune chiavi possono comparire più volte, in quanto Git le legge da file di configurazione differenti. In tali circostanze, per ciascuna chiave univoca viene considerato come valido l’ultimo valore rilevato.

È possibile verificare quale valore Git attribuisce a una chiave specifica digitando 
git config <chiave>

Ad esempio
git config user.name

Poiché Git può leggere il medesimo valore di una variabile di configurazione da più file, è possibile che venga restituito un risultato inatteso, la cui origine non sia immediatamente evidente. In tali circostanze, è possibile interrogare Git per determinare la provenienza del valore, ottenendo l’indicazione del file di configurazione che ha prevalso nell’assegnazione finale. Il comando da eseguire è
git config --show-origin <chiave>

Ad esempio
git config --show-origin user.name

Valore e origine di una variabile
FIG 3 - Valore e origine di una variabile


Help

Qualora si necessiti di supporto durante l’utilizzo di Git, esistono tre modalità equivalenti per accedere alla pagina di manuale (manpage) completa relativa a qualsiasi comando:
git help <comando>
git <comando> --help
man git-<comando>


Ad esempio, per visualizzare la manpage del comando git config, è sufficiente eseguire:
git help config
Help
FIG 4 - Help


Questi comandi risultano particolarmente utili poiché consentono di consultare la documentazione in qualsiasi momento, anche offline.