Tramite Exchange Management Shell (EMS) è possibile esportare l'intero contenuto di una casella di posta all'interno di un file PST. Per effettuare questa operazione possiamo utilizzare il cmdlet New-MailboxExportRequest da EMS come indicato di seguito:
New-MailboxExportRequest -Mailbox <nome_mailbox> -FilePath <file_pst_incluso_path_UNC> -Name <nome_richiesta>
Parametri
Mailbox
Al parametro Mailbox va passato l'alias o l'smtp primario della casella che si intende esportare.
FilePath
Tramite FilePath va indicato il percorso e il nome del file in formato UNC (Universal Naming Convention).
Name
Il parametro Name è facoltativo. Tale parametro viene utilizzato per assegnare un nome alla richiesta in modo da agevolarne la successiva individuazione e verifica dello stato.
Ad es.
New-MailboxExportRequest -Mailbox GLUBRANO -FilePath \\Server01\CartellaPST\GLUBRANO.pst -Name GiovanniLubrano
Come si intuisce dal cmdlet, New-MailboxExportRequest non fa altro che effettuare una richiesta di esportazione della casella di posta all'interno di un file PST. La richiesta viene accodata ad eventuali altre richieste pervenute e successivamente eseguita.
Per verificarne lo stato possiamo utilizzare il cmdlet Get-MailboxExportRequest che ci restituirà l'elenco e lo stato (queued, failed, completed) di tutte le richieste di esportazione. Per verificare solo lo stato della nostra richiesta possiamo utilizzare il parametro Name indicando il nome assegnato precedentemente tramite New-MailboxExportRequest:
Get-MailboxExportRequest -Name <nome_richiesta>
ad es.
Get-MailboxExportRequest -Name GiovanniLubrano
oppure
Get-MailboxExportRequest -Name GiovanniLubrano |fl
per visualizzare maggiori dettagli.
martedì 14 aprile 2015
Windows Quick Tip: Bloccare l'account a seguito tentativi di accesso errati tramite net accounts
Quando tentiamo di accedere a Windows utilizzando una password errata, il sistema ci avvisa che le nostre credenziali di accesso non sono valide e ci permette di riprovare. Il fatto che il sistema consenta di default un numero infinito di tentativi di accesso semplifica la vita a chi vuole violare il nostro account. In questo articolo mostrerò come è possibile, tramite il comando net accounts, porre un limite al numero di tentativi di accesso non validi in modo tale da far desistere qualche malintenzionato. Ad es. possiamo bloccare l'account per 30 minuti dopo 3 tentativi falliti.
- Avviare il prompt dei comandi con i permessi di amministratore: in Windows 8 e 8.1 premere la combinazione WIN + X e selezionare la voce Prompt dei comandi (amministratore);
- Digitare il seguente comando net accounts /lockoutthreshold:3 dove 3 rappresenta il numero di tentativi errati prima che l'account venga bloccato per 30 minuti (è possibile impostare un valore tra 0 e 999) e premere invio.
FIG 1 - Net Accounts /lockoutthreshold:3 |
Per ripristinare lo stato di default (infiniti tentativi) è possibile passare all'opzione lockoutthreshold il valore 0:
net accounts /lockoutthreshold:0
Per visualizzare lo stato attuale dell'impostazione basta eseguire il seguente comando:
net accounts
venerdì 10 aprile 2015
Windows Quick Tip: Abilitare il tasto F8 in Windows 8 e 8.1 per avviare il SO in modalità provvisoria
In Windows 8, Microsoft ha introdotto un nuovo bootloader che rende l'avvio del sistema operativo più veloce e una rinnovata gestione dei crash di sistema. Purtroppo nel nuovo bootloader è stata rimossa la possibilità di accedere alle Opzioni di avvio avanzate premendo il tasto F8 all'avvio di Windows. Per avviare Windows 8 e 8.1 in modalità provvisoria è necessario prima far partire il sistema normalmente e quindi impostare il riavvio in modalità provvisoria.
Personalmente ritengo sacrificabile una manciata di secondi di attesa in più all'avvio del sistema operativo in cambio della possibilità di accedere alle Opzioni di avvio avanzate (opzioni utili in caso di mancato avvio del Sistema). Qui di seguito vengono indicati i passi da seguire per abilitare (e disabilitare) l'accesso alle opzioni di avvio avanzate tramite il tasto F8.
Per abilitare il tasto F8 all'avvio del sistema operativo:
Per disabilitare il tasto F8:
Personalmente ritengo sacrificabile una manciata di secondi di attesa in più all'avvio del sistema operativo in cambio della possibilità di accedere alle Opzioni di avvio avanzate (opzioni utili in caso di mancato avvio del Sistema). Qui di seguito vengono indicati i passi da seguire per abilitare (e disabilitare) l'accesso alle opzioni di avvio avanzate tramite il tasto F8.
FIG 1 - Opzioni di avvio avanzate |
- Avviare il prompt dei comandi come amministratore: Premere la combinazione di tasti Win + X quindi selezionare la voce Prompt dei comandi (amministratore)
FIG 2 - Prompt dei comandi (amministratore) - digitare il seguente comando seguito da invio
bcdedit /set {default} bootmenupolicy legacy
se l'operazione va a buon fine appare il messaggio Operazione completata e al successivo riavvio potremmo accedere alle opzioni di avvio avanzate di Windows premendo il tasto F8
FIG 3 - Abilita F8 per l'accesso alle Opzioni di avvio Avanzate |
- Avviare il prompt dei comandi come amministratore;
- digitare il seguente comando seguito da invio
bcdedit /set {default} bootmenupolicy standard
FIG 4 - Disabilita F8 per l'accesso alle Opzioni di avvio Avanzate |
Etichette:
bcdedit /set {default} bootmenupolicy legacy,
bootloader,
F8,
modalità provvisoria,
opzioni di avvio avanzate,
safe mode,
Windows 8,
Windows 8.1
Office Quick Tip: Spostarsi tra i fogli di lavoro di MS Excel tramite tastiera
giovedì 9 aprile 2015
Windows Quick Tip: Visualizzare gli Oggetti Recenti
Nelle precedenti versioni di Windows all'interno del menu Start, era presente la voce Documenti Recenti (o Oggetti Recenti) che permetteva la visualizzazione degli ultimi documenti utilizzati. In Windows 8 e 8.1 questo menu non è più presente ma si può comunque visualizzare l'elenco dei file recenti tramite la combinazione di tasti Win + R e digitando il comando shell:recent seguito da Invio.
Windows Quick Tip: Abilitare la crittografia tramite menu contestuale
Microsoft, a partire da Windows 7, ha introdotto all'interno dei propri sistemi operativi la possibilità di crittografare file e cartelle al fine di proteggere i dati. Per effettuare tale operazione basta cliccare con il tasto destro del mouse sul file o sulla cartella, selezionare Proprietà dal menu contestuale e, quindi, cliccando su Avanzate, selezionare la voce Crittografa contenuto per la protezione dei dati.
Se vogliamo crittografare/decriptare una cartella o un file semplicemente scegliendo la relativa opzione dal menu contestuale possiamo procedere nel seguente modo:
Per quelli che non vogliono mettere mano al registro di sistema possono scaricare i file .REG dal link seguente e utilizzarli per abilitare/disabilitare la crittografia dal menu contestuale.
DOWNLOAD
Se vogliamo crittografare/decriptare una cartella o un file semplicemente scegliendo la relativa opzione dal menu contestuale possiamo procedere nel seguente modo:
- Accedere la registro di sistema (Regedit.exe) e posizionarsi nel seguente perscorso
HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\Advanced - Creare il valore Dword (32bit) nominato EncryptionContextMenu e assegnargli valore 1
FIG 1 - Aggiungere Crittografa nel menu contestuale |
DOWNLOAD
mercoledì 8 aprile 2015
Windows Quick Tip: Svuotare la cache del Resolver DNS di Windows
Chi è attento alla propria privacy durante la navigazione in Internet spesso utilizza il browser nella modalità di navigazione in incognito (anonima): una particolare funzione messa a disposizione dai moderni browser che consente all'utente di navigare in Internet evitando la memorizzazione e il salvataggio di cookie e della cronologia di navigazione.
Purtroppo non tutti sanno che anche utilizzando la modalità di navigazione in incognito è comunque possibile risalire ai siti Web visitati dall'utente sfruttando il modulo Resolver DNS di Windows.
Quando navighiamo in Internet gli indirizzi mnemonici (URL - Uniform Resource Locator) che inseriamo nella barra di navigazione vengono tradotti in indirizzi IP da una interrogazione dei DNS configurati. Al fine di velocizzare la navigazione, il modulo Resolver DNS di Windows memorizza in una cache locale gli indirizzi risolti in modo da non dover continuamente interrogare i DNS (operazione che richiede tempi superiori rispetto ad un interrogazione locale).
Per visualizzare il contenuto della cache del Resolver DNS basta lanciare il seguente comando dal prompt dei comandi
ipconfig /displaydns
dato che l'output del comando può essere molto lungo possiamo dirottare il tutto in un file di testo con il comando
ipconfig /displaydns >cachedns.txt
e successivamente aprirlo con un qualsiasi editor di testo.
Se, invece, vogliamo che il file venga aperto automaticamente in blocco note, dal prompt dei comandi digitiamo il seguente comando seguito da invio
ipconfig /displaydns >cachedns.txt && notepad cachedns.txt
All'interno del file di testo troveremo informazioni sui siti web visitati dall'utente (anche quelli tramite la modalità in incognito dei browser) e i relativi indirizzi IP.
Per cancellare il contenuto della cache del Resolver DNS basta eseguire, dal prompt dei comandi di Windows, il seguente comando
ipconfig /flushdns
Tale comando può tornarci utile anche nel caso in cui abbiamo problemi di navigazione in Internet: resettando la cache del Resolver DNS e verificando il contenuto del file Host (presente in C:\windows\system32\drivers\etc) possiamo forzare il sistema operativo ad interrogare i DNS configurati per recuperare eventuali informazioni aggiornate.
Purtroppo non tutti sanno che anche utilizzando la modalità di navigazione in incognito è comunque possibile risalire ai siti Web visitati dall'utente sfruttando il modulo Resolver DNS di Windows.
Quando navighiamo in Internet gli indirizzi mnemonici (URL - Uniform Resource Locator) che inseriamo nella barra di navigazione vengono tradotti in indirizzi IP da una interrogazione dei DNS configurati. Al fine di velocizzare la navigazione, il modulo Resolver DNS di Windows memorizza in una cache locale gli indirizzi risolti in modo da non dover continuamente interrogare i DNS (operazione che richiede tempi superiori rispetto ad un interrogazione locale).
Per visualizzare il contenuto della cache del Resolver DNS basta lanciare il seguente comando dal prompt dei comandi
ipconfig /displaydns
dato che l'output del comando può essere molto lungo possiamo dirottare il tutto in un file di testo con il comando
ipconfig /displaydns >cachedns.txt
e successivamente aprirlo con un qualsiasi editor di testo.
Se, invece, vogliamo che il file venga aperto automaticamente in blocco note, dal prompt dei comandi digitiamo il seguente comando seguito da invio
ipconfig /displaydns >cachedns.txt && notepad cachedns.txt
FIG 1 - Visualizzare la cache del Resolver DNS: ipconfig /displaydns |
FIG 2 - Contenuto della cache di Resolver DNS |
Per cancellare il contenuto della cache del Resolver DNS basta eseguire, dal prompt dei comandi di Windows, il seguente comando
ipconfig /flushdns
Tale comando può tornarci utile anche nel caso in cui abbiamo problemi di navigazione in Internet: resettando la cache del Resolver DNS e verificando il contenuto del file Host (presente in C:\windows\system32\drivers\etc) possiamo forzare il sistema operativo ad interrogare i DNS configurati per recuperare eventuali informazioni aggiornate.
Iscriviti a:
Post (Atom)