martedì 10 settembre 2024

Microsoft Office: Ripristinare l'icona Mail nel Pannello di Controllo di Windows

Può capitare che, nonostante MS Office sia correttamente installato, l'icona Mail all'interno del Pannello di controllo di Windows non sia quella corretta e/o cliccandoci su viene visualizzato un errore.

Pannello di Controllo, Icona Mail errata
FIG 1 - Pannello di Controllo, Icona Mail errata

Errore nell'esecuzione di Mail da Pannello di controllo
FIG 2 - Errore nell'esecuzione di Mail da Pannello di controllo


Il primo passo consiste nel verificare se il file MLCFG32.CPL sia presente e provare ad eseguirlo. Il file generalmente si trova in
C:\Program Files (x86)\Microsoft Office\root\Office16 per le versioni 32 bit di MS Office 
oppure in
C:\Program Files\Microsoft Office\root\Office16 per le versioni a 64 bit di MS Office

Se il file è presente, provare a lanciarlo con il seguente comando (assicurarsi che il percorso sia corretto per la versione di Office installata)
Per MS Office 32 bit
"C:\Program Files (x86)\Microsoft Office\root\Client\AppVLP.exe" rundll32.exe shell32.dll,Control_RunDLL "C:\Program Files (x86)\Microsoft Office\root\Office16\MLCFG32.CPL"
Per MS Office 64 bit
"C:\Program Files\Microsoft Office\root\Client\AppVLP.exe" rundll32.exe shell32.dll,Control_RunDLL "C:\Program Files\Microsoft Office\root\Office16\MLCFG32.CPL"

Se, eseguendo il comando, appare la finestra di dialogo "Impostazioni di posta", è possibile proseguire con i prossimi passaggi. Prima di procedere alla modifica del registro di sistema è bene eseguire un backup.

Impostazioni di posta
FIG 3 - Impostazioni di posta


Ripristino icona

Per ripristinare l'icona Mail nel Pannello di controllo bisogna correggere il percorso dell'icona nel registro di sistema. L'icona è contenuta all'interno del file MLCFG32.CPL.
  • Avviare l'Editor del registro di sistema (WIN+R e digitare regedit seguito da invio).
  • Posizionarsi su una delle seguenti chiavi di registro a seconda della versione di Windows e MS Office
    Per Windows a 64 bit e MS Office 64 bit o per Windows e MS Office a 32 bit
    HKEY_CLASSES_ROOT\CLSID\{A0D4CD32-5D5D-4f72-BAAA-767A7AD6BAC5}\DefaultIcon
    Per Windows a 64 bit e MS Office a 32 bit
    HKEY_CLASSES_ROOT\WOW6432Node\CLSID\{A0D4CD32-5D5D-4f72-BAAA-767A7AD6BAC5}\DefaultIcon
  • Cliccare due volte sul valore Predefinito e assegnargli uno dei seguenti valori a seconda della versione di Office
    MS Office 32 bit
    C:\Program Files (x86)\Microsoft Office\root\Office16\MLCFG32.CPL,0
    MS Office 64 bit
    C:\Program Files\Microsoft Office\root\Office16\MLCFG32.CPL,0
DefaultIcon
FIG 4 - DefaultIcon


Correzione del Comando per avviare Mail

  • Sempre all'interno dell'Editor del registro di sistema posizionarsi sulla seguente chiave di registro
    Per Windows a 64 bit e MS Office a 32 bit
    HKEY_CLASSES_ROOT\WOW6432Node\CLSID\{A0D4CD32-5D5D-4f72-BAAA-767A7AD6BAC5}\shell\open\command
    Per Windows a 64 bit e MS Office 64 bit o per Windows e MS Office a 32 bit
    HKEY_CLASSES_ROOT\CLSID\{A0D4CD32-5D5D-4f72-BAAA-767A7AD6BAC5}\shell\open\command
  • Cliccare due volte sul valore Predefinito e assegnargli uno dei seguenti valori a seconda della versione di Office
    Office 32 bit
    "C:\Program Files (x86)\Microsoft Office\root\Client\AppVLP.exe" rundll32.exe shell32.dll,Control_RunDLL "C:\Program Files (x86)\Microsoft Office\root\Office16\MLCFG32.CPL"
    Office 64 bit
    "C:\Program Files\Microsoft Office\root\Client\AppVLP.exe" rundll32.exe shell32.dll,Control_RunDLL "C:\Program Files\Microsoft Office\root\Office16\MLCFG32.CPL"
Command
FIG 5 - Command



Solitamente questi problemi capitano dopo aggiornamenti importanti di Office, specialmente durante il passaggio da versioni precedenti come Office 2013 a Office 365 Pro Plus.

Se dopo aver eseguito questi passaggi i problemi persistono, potrebbe essere necessario reinstallare completamente Office oppure contattare il supporto Microsoft per ulteriore assistenza.




domenica 30 giugno 2024

Curiosità Windows: Calcolatrice Standard

Nella calcolatrice Standard di Windows 10/11 l'angolo in cui i tasti 8 e 9 si uniscono ai tasti precedenti è spostato lateralmente di un pixel.

Calcolatrice Standard
FIG 1 - Calcolatrice Standard

Adesso che lo sapete non potrete fare a meno di notarlo.

Angolo tasti calcolatrice
FIG 2 - Angolo tasti calcolatrice



martedì 11 giugno 2024

MS Outlook: Nascondere l'interruttore Prova il nuovo Outlook tramite registro di sistema

Nelle recenti versioni di Outlook è apparso, in alto a destra della finestra del client, l'interruttore Prova il nuovo Outlook che consente di provare le funzionalità più recenti, le funzionalità assistite intelligenti e una nuova progettazione moderna e semplificata dell'app Outlook. L'intento di Microsoft è quello di introdurre una serie di innovazioni che mirano a migliorare significativamente l'esperienza utente, offrendo un mix di funzionalità avanzate, una nuova interfaccia utente e una maggiore integrazione con altri servizi Microsoft.
Interruttore Prova il nuovo Outlook
FIG 1 - Interruttore Prova il nuovo Outlook

Tuttavia il nuovo Outlook è ancora in una fase sperimentale e non tutte le funzionalità della modalità "classica" sono supportate. Ad esempio, non vengono supportati i componenti aggiuntivi,  supporto limitato per le cartelle pubbliche e, al momento, non è previsto il supporto offline.

In un contesto aziendale potrebbe essere una buona idea fare in modo che l'interruttore Prova il nuovo Outlook non venga visualizzato agli utenti. Tale operazione può essere eseguita tramite Intune, con la creazione di una policy o agendo tramite il registro di sistema. In quest'articolo verrà mostrata quest'ultima opzione:
  • Avviare l'Editor del registro di sistema (WIN+R e digitare regedit seguito da invio).
  • Posizionarsi sulla seguente chiave di registro  
    HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Office\16.0\Outlook\Options\General
  • Creare, se non presente, un valore DWORD e rinominarlo in HideNewOutlookToggle
  • Eseguire un doppio click del mouse sul valore appena creato e assegnargli come valore 1 quindi cliccare su OK
    Editor del Registro di sistema
    FIG 2 - Editor del Registro di sistema

  • Riavviare Outlook.
Per ripristinare l'interruttore basterà eliminare il valore DWORD nominato HideNewOutlookToggle e assegnargli valore 0.





giovedì 30 maggio 2024

Steganalisi

La steganalisi è la tecnica complementare alla steganografia, che ha come obiettivo identificare la presenza di informazioni nascoste all'interno di un file di copertura, come un'immagine digitale. In altre parole, la steganalisi mira a smascherare i tentativi di occultare dati segreti utilizzando tecniche steganografiche.

Come funziona la steganalisi

Esistono diverse tecniche di steganalisi che si basano su principi statistici e analisi visiva per individuare anomalie in un file di copertura che potrebbero indicare la presenza di dati nascosti. Alcune delle tecniche più comuni includono:
  • Analisi statistica. Questa tecnica confronta la distribuzione statistica dei bit o dei byte del file di copertura con quelli di un file di riferimento non steganografato. Se vengono trovate differenze significative, potrebbe essere un'indicazione che il file contenga dati nascosti.
  • Analisi di capacità di embedding. Questa tecnica valuta la quantità massima di dati che potrebbero essere nascosti nel file di copertura utilizzando un determinato metodo steganografico. Se la dimensione del file sospetto supera la capacità di embedding stimata, potrebbe essere un segno di steganografia.
  • Analisi visiva. Questa tecnica consiste nell'esaminare attentamente l'immagine per individuare artefatti visivi o distorsioni che potrebbero indicare la presenza di dati nascosti. Le modifiche sottili nei colori, nella luminosità o nella trama potrebbero essere un indizio.

Strumenti per la steganalisi

Esistono diversi software gratuiti e a pagamento per la steganalisi, tra cui:
  • StegDetect. Uno strumento open-source multipiattaforma per il rilevamento di steganografia in immagini, audio e video.
  • Forensics Toolkit. Un pacchetto di strumenti completo per l'analisi forense digitale, che include moduli per la steganalisi.
  • StegAlyzer. Un programma Windows per il rilevamento di steganografia in immagini JPEG e PNG.
  • Aletheia. Uno strumento open-source per la steganalisi delle immagini.

Limiti della steganalisi

La steganalisi non è sempre un compito facile, in quanto i moderni metodi steganografici sono progettati per essere il più invisibili possibile. Inoltre, la presenza di rumore e compressione nei file digitali può rendere difficile la distinzione tra dati nascosti e artefatti legittimi.


StegDetect. Verificare se l'immagine contiene un messaggio nascosto 

Per verificare se un'immagine contiene un messaggio nascosto utilizzando StegDetect è possibile eseguire il comando
StegDetect -s 10 immagine.jpg

il parametro -s permette di regolare la sensibilità del tool.
StegDetect
FIG 1 - StegDetect






giovedì 18 aprile 2024

Steganografia

La steganografia, dal greco "scrittura nascosta", è l'arte di occultare un messaggio segreto all'interno di un oggetto di uso comune, come un'immagine, un file audio o un testo. Il messaggio nascosto non dovrebbe essere rilevabile da un osservatore casuale, rendendo la steganografia un utile strumento per la comunicazione segreta.

Storia della Steganografia

Le tecniche steganografiche esistono da secoli. Un esempio famoso è quello di Demarato di Sparta, che nel 440 a.C. raschiò un messaggio su una tavoletta di legno, la coprì di cera e scrisse un messaggio innocuo sulla superficie.  Nell'antichità le tavolette di cera erano normalmente usate per scrivere testi provvisori, pertanto non destava sospetti. Il messaggio originale poteva essere letto sciogliendo la cera.

Nel corso della storia, la steganografia è stata utilizzata per vari scopi, tra cui:
  • Trasmettere messaggi segreti in tempo di guerra
  • Evadere la censura
  • Proteggere la proprietà intellettuale

Con l'avvento della tecnologia digitale, sono emerse nuove tecniche steganografiche. I messaggi segreti possono essere nascosti all'interno di immagini digitali, file audio, video e persino nella struttura di un sito web.


Come funziona la steganografia

Esistono due metodi principali per nascondere un messaggio segreto utilizzando la steganografia:

Sostituzione LSB. Questo metodo modifica i bit meno significativi (LSB, 
Last Significant Bit) dei pixel di un'immagine digitale. I LSB sono la parte meno visibile di un pixel e possono essere modificati senza che l'immagine risulti alterata in modo significativo.

Steganografia basata su stego. Questo metodo nasconde il messaggio segreto all'interno di un file di copertura che ha già una certa ridondanza, come un file audio o un'immagine compressa. Il messaggio viene nascosto in modo da non influire sulla qualità del file di copertura.


Applicazioni della steganografia

La steganografia ha una vasta gamma di potenziali applicazioni, tra cui:
  • Protezione della proprietà intellettuale. I marcatori digitali steganografici possono essere utilizzati per identificare la proprietà di contenuti digitali come immagini, musica e video.
  • Autenticazione dei dati. La steganografia può essere utilizzata per incorporare firme digitali nei dati, aiutando a verificarne l'autenticità e prevenire la manomissione.
  • Comunicazione segreta. La steganografia può essere utilizzata per trasmettere messaggi segreti online, rendendo più difficile per gli intercettatori il rilevamento e la decodifica del messaggio.

Limiti della steganografia

Nonostante i suoi potenziali benefici, la steganografia presenta anche diversi limiti:
  • Capacità di embedding. La quantità di dati segreti che possono essere nascosti in un file di copertura è limitata.
  • Robustezza. I messaggi steganografici possono essere vulnerabili a tecniche di rilevamento e rimozione.
  • Problemi legali. L'uso della steganografia può essere illegale in alcuni casi, ad esempio se viene utilizzato per trasmettere materiale illegale.

Nascondere dati in un'immagine utilizzando la steganografia basata su LSB

Esistono diversi metodi per nascondere dati in un'immagine, ma uno dei più comuni e semplici è la steganografia basata sui bit meno significativi (LSB).

I passaggi principale nella steganografia LSB sono i seguenti:
  • Selezione dell'immagine di copertura. Selezionare un'immagine digitale come JPEG o PNG come "contenitore" per il messaggio segreto. Le immagini con più colori e dettagli sono generalmente più adatte, in quanto offrono più bit da modificare senza un degradamento visibile dell'immagine. Ad esempio in un'immagine di un paesaggio "monotono" di un deserto e cielo azzurro una piccola modifica potrebbe saltare subito all'occhio.
  • Conversione dei dati in bit. Il messaggio segreto, che può essere un testo, un'immagine o un altro file, deve essere convertito in una sequenza di bit.
  • Sostituzione dei bit LSB. I bit meno significativi (LSB) dei pixel dell'immagine di copertura vengono sostituiti con i bit del messaggio segreto. I LSB hanno un impatto minimo sulla qualità visibile dell'immagine, quindi la modifica dovrebbe essere impercettibile all'occhio umano.
  • Salvataggio dell'immagine steganografata. L'immagine con i bit LSB modificati dovrà essere salvata come nuovo file. Questa immagine conterrà sia il contenuto originale che il messaggio segreto nascosto al suo interno.


Esempio pratico:

Immaginiamo di voler nascondere un messaggio di testo semplice in un'immagine JPEG. Ogni pixel di un'immagine JPEG è codificato con 24 bit, che rappresentano milioni di sfumature di colore. Modificando solo l'LSB di ogni pixel, possiamo nascondere un bit di messaggio segreto in ogni pixel.

Con un'immagine di 1000x1000 pixel, avremmo 1.000.000 pixel, che ci permettono di nascondere un messaggio di testo di circa 100.000 caratteri. L'immagine modificata sembrerà identica all'originale all'occhio nudo, ma conterrà il messaggio segreto codificato nei suoi bit meno significativi.


Strumenti per la steganografia LSB:

Esistono diversi software gratuiti e a pagamento che possono essere utilizzati per implementare la steganografia LSB. Alcuni strumenti popolari includono:
  • StegHide: Un programma open-source multipiattaforma per nascondere dati in immagini, audio e file video.
  • OutGuess: Un altro strumento open-source per la steganografia LSB, con supporto per immagini, audio e testo.
  • HideMyPic: Un programma Windows facile da usare per nascondere immagini, testo e file all'interno di immagini di copertura.
  • OpenStego: un programma open-source dotato di GUI e molto semplice da utilizzare. 


Vantaggi e svantaggi della steganografia LSB:

Vantaggi:
  • Semplice da implementare
  • Funziona con vari tipi di immagini
  • Può nascondere una discreta quantità di dati
Svantaggi:
  • Fragile alle tecniche di rilevamento steganografico
  • Non offre una forte sicurezza
  • La modifica dei bit LSB può ridurre leggermente la qualità dell'immagine

La steganografia LSB è un metodo semplice ed efficace per nascondere dati in immagini digitali. Tuttavia, è importante tenere conto dei suoi limiti quando si utilizza per la comunicazione sensibile. Per una maggiore sicurezza, è consigliabile combinare la steganografia con altre tecniche di crittografia.

Oltre alla steganografia LSB, esistono altri metodi più sofisticati per nascondere dati in immagini, come la steganografia basata su stego e la steganografia basata sui domini di trasformazione. Questi metodi offrono livelli di sicurezza più elevati, ma possono essere più complessi da implementare e richiedono maggiori risorse computazionali.

La scelta del metodo steganografico più adatto dipende dalle specifiche esigenze e dai requisiti di sicurezza.


StegHide. Nascondere del testo in un'immagine

La versione più recente si StegHide può essere scaricata da https://steghide.sourceforge.net/download.php.
Steghide - Download
FIG 1 - Steghide - Download

StegHide va utilizzato da riga di comando.

Comandi
Il primo argomento da passare a StegHide deve sempre essere uno di questi comandi
  • embed - Incorpora i dati segreti in un file di copertura, creando così un file stego.
  • extract - Estrae i dati segreti da un file stego.
  • info - Visualizza informazioni su un file di copertura o stego.
  • encinfo - Visualizza un elenco di algoritmi e modalità di crittografia utilizzabili. Non sono richiesti argomenti.
  • version - Visualizza informazioni brevi sulla versione. Non sono richiesti argomenti.
  • license - Visualizza la licenza di steghide. Non sono richiesti argomenti.
  • help - Visualizza una schermata di aiuto. Non sono richiesti argomenti.

 

EMBED
È necessario utilizzare il comando embed se si desidera incorporare dati segreti in un cover file. I seguenti argomenti possono essere utilizzati con il comando embed:
  • -ef nome_file_da_incorporare - Specifica il file che verrà incorporato (il file che contiene il messaggio segreto). Si noti che steghide incorpora il nome del file originale nel file stego. Quando si estraggono i dati il comportamento predefinito è quello di salvare il file incorporato nella directory corrente con il suo nome originale. Se questo argomento viene omesso o il nome del file è -, steghide leggerà i dati segreti da input standard.
  • -cf nome_cover_file - Specifica il cover file che verrà utilizzato per incorporare i dati. Il file deve essere in uno dei seguenti formati: AU, BMP, JPEG o WAV. Il formato del file viene rilevato automaticamente in base alle informazioni di intestazione (l'estensione non è rilevante). Se questo argomento viene omesso o il nome del file è -, steghide leggerà il cover file dallo standard input.
  • -sf nome_stegofile - Specifica il nome del file stego che verrà creato. Se questo argomento viene omesso le modifiche per incorporare i dati segreti verranno apportate direttamente al cover file specificato (senza salvarlo con un nuovo nome).
  • -e  algo [ mode ] | mode [ algo ] - Specifica i parametri di crittografia. Questa opzione deve essere seguita da una o due stringhe che che identificano un algoritmo e/o una modalità di crittografia. È possibile ottenere i nomi di tutti gli algoritmi disponibili e delle modalità  supportate con il comando encinfo. La crittografia predefinita è rijndael-128 (AES) in modalità cbc. Se non si desidera utilizzare alcuna crittografia, utilizzare -e none.
  • -z livello_compressione - Specifica il livello di compressione. Il livello di compressione può essere un numero qualsiasi compreso tra 1...9, dove 1 significa migliore velocità e 9 significa migliore compressione.
  • -Z - Non comprime i dati segreti prima di incorporarli.
  • -K - Non incorpora un checksum CRC32. È possibile utilizzare questa opzione se i dati segreti contengono già un qualche tipo di checksum o se non si vogliono incorporare i 32 bit extra necessari per il checksum.
  • -N - Non incorpora il nome del file segreto. Se si usa questa opzione, l'estrattore dovrà specificare un nome di file per indicare a a steghide dove scrivere i dati incorporati.

EXTRACT
Il comando extract va utilizzato per estrarre il messaggio incorporato all'interno del cover file. Con questo comando si possono usare i seguenti argomenti:
  • -sf nome_filename - Specificare il file stego (il file che contiene i dati incorporati). Se questo argomento viene omesso o il nome del file è -, steghide leggerà un file stego dall'input standard.
  • -xf nome_file - Crea un file con il nome nome_file e vi scrive i dati incorporati nel file stego. Questa opzione sostituisce il nome del file incorporato nel file stego. Se questo argomento viene omesso, i dati incorporati verranno salvati nella directory corrente con il nome originale.

ALTRE OPZIONI
Le seguenti opzioni possono essere utilizzate con tutti i comandi 
  • -p - Usa la stringa che segue questo argomento come passphrase. Se la passphrase contiene spazi bianchi, è necessario racchiuderla tra virgolette, ad esempio: -p "una passphrase molto lunga".
  • -v - Visualizza informazioni dettagliate sullo stato del processo di incorporazione o estrazione.
  • -q - Sopprime i messaggi informativi.
  • -f - Sovrascrive sempre i file esistenti.


Esempi
steghide embed -cf immagine.jpg -ef testo.txt
Eseguendo questo comando verrà richiesto di inserire (e confermare) una passphrase che sarà necessaria per recuperare il testo segreto. Il comando incorpora il file testo.txt all'interno del file immagine.jpg. Dato che non viene specificato un nuovo file per l'output, viene modificato direttamente il file immagine.jpg.

Per estrarre il contenuto nascosto dal file, il comando sarà
steghide extract -sf immagine.jpg
Anche in questo caso verrà richiesto di digitare la passphrase (la stessa utilizzata nel comando embed).
Steghide
FIG 2 - Steghide







martedì 16 aprile 2024

Windows: Modificare la password dal terminale

Utilizzando il comando di Windows net user, è possibile modificare le password degli account utente del pc dalla finestra del terminale (o prompt dei comandi) senza dover navigare attraverso i menu di impostazione.
Prima di procedere con la modifica della password è necessario tener presente alcuni dettagli:
  • Per utilizzare il comando net user, è necessario accedere con un account amministratore;
  • Il comando può essere utilizzato per modificare la password del proprio account e/o di quella degli altri utenti;
  • Non è necessario conoscere la vecchia password dell'account;
  • Il comando net user consente solo di modificare la password dell'account locale.

L'utilizzo del comando è molto semplice: dalla finestra terminale avviata come amministratore (o dal prompt dei comandi sempre eseguito come amministratore) basta digitare il comando
net user USERNAME PASSWORD
seguito da invio, ovviamente sostituendo USERNAME con il nome dell’utente e PASSWORD con la nuova password da utilizzare. Se il nome utente contiene uno spazio è necessario racchiuderlo tra virgolette.
Ad esempio, per cambiare la password dell'utente "Giovanni Lubrano" (con uno spazio nel nome) con la nuova password "password456" il comando da eseguire sarà
net user "Giovanni Lubrano" password456

Cambio password con net user
FIG 1 - Cambio password con net user

Per evitare di visualizzare la password in chiaro all'interno del terminale è possibile utilizzare il comando
net user USERNAME *
In questo modo, il sistema richiederà di inserire e confermare (reinserire) la nuova password senza visualizzare sullo schermo i caratteri digitati. Utile nel caso in cui ci si trova in un luogo pubblico affollato o con persone alle nostre spalle.

Per visualizzare l'elenco di tutti gli account locali configurati nel sistema è possibile eseguire il comando
net user

Net user
FIG 2 - Net user





mercoledì 10 aprile 2024

Windows Server 2022: Impostare la complessità della password tramite Password Settings Object

All'interno di un dominio è sempre consigliabile stabilire una policy aziendale per forzare l'utilizzo di password complesse al fine di prevenire (o quantomeno rendere difficili) accessi non autorizzati.
Già a partire da Windows Server 2012 è possibile controllare la complessità delle password attraverso l'utilizzo dei criteri granulari per le password (FINE-GRAINED password policy) e la creazione di Password Settings Object (PSO). I requisiti minimi per procedere sono i seguenti:
  • Sia presente almeno un Domain Controller con Windows Server 2012 o superiore;
  • Il livello di funzionalità della foresta sia impostata almeno su Windows Server 2008.
In questi articoli stiamo utilizzando Windows Server 2022 con il livello di funzionalità della foresta di Windows Server 2016 pertanto i requisiti sono ampiamente rispettati. Solo i membri del gruppo Domain Admin possono creare PSO.


Creazione di Password Settings Object (PSO) tramite il Centro di amministrazione di Active Directory

Da Server Manager cliccare sul menu Strumenti e selezionare Centro di amministrazione di Active Directory. In alternativa premere la combinazione di tasti WIN+R, digitare dsac.exe e premere invio.
Server Manager
FIG 1 - Server Manager

Selezionare il proprio dominio (nel nostro caso mycompany.local) quindi aprire il container System con un doppio click.
Centro di amministrazione di Active Directory, container System
FIG 2 - Centro di amministrazione di Active Directory, container System

Cliccare due volte su Password Settings container.
Centro di amministrazione di Active Directory, Password Settings Container
FIG 3 - Centro di amministrazione di Active Directory, Password Settings Container

Sul pannello Attività (sul lato destro della finestra) cliccare su Nuovo quindi Impostazioni password.
Impostazioni password
FIG 4 - Impostazioni password

Nella finestra Crea Impostazioni password ci sono diverse opzioni da settare per la creazione del PSO.
  • All'interno della casella Nome specificare il nome da assegnare all'oggetto. E' consigliabile utilizzare un nome significativo che consenta di capire il suo scopo. Ad es. dovendo creare un PSO per gli amministratori di dominio un nome significativo potrebbe essere PSO_Domain_Admin.
  • All'interno del campo Precedenza inserire il valore 1. Il valore di tale campo ci permette di specificare la precedenza dell'oggetto: nel caso in cui su un account utente o su un gruppo siano definite più PSO, quello con il valore più basso avrà la precedenza.
  • Il campo Lunghezza minima password consente di specificare il numero minimo di caratteri da utilizzare per la password. Impostare tale campo a 12 caratteri.
  • Imponi cronologia delle password. Tale campo, se selezionato, permette di impedire che l'utente riutilizzi una password già utilizzata in precedenza. Il valore di default di tale campo è 24 il che comporta che l'utente può reinserire una password già utilizzata in passato solo dopo 24 cambi password. Lasciare l'opzione attiva con il valore di default.
  • Imponi validità minima password. Permette di specificare dopo quanto tempo dal cambio password l'utente potrà nuovamente modificarla. Il valore di default è 1 quindi quando l'utente cambia la password dovrà aspettare il giorno successivo (24h) per poterla cambiare nuovamente.
  • Imponi validità massima password. Il valore di default è 42. Modificare tale valore in 30. Il campo permette di specificare dopo quanti giorni l'utente è obbligato a cambiare password.
  • Attivare l'opzione Applica criteri di blocco account. Nel campo Numero di tentativi di accesso non riusciti consentiti inserire 5. Nel campo Ripristina conteggio tentativi di accesso non riusciti lasciare il valore 30. Lasciare attiva l'opzione Per un periodo di tempo pari a (minuti) valorizzata a 30. Con tali opzioni, dopo 5 tentativi di accesso non riusciti, l'account verrà bloccato per 30 minuti. Il contatore degli accessi non riusciti verrà resettato dopo 30 accessi riusciti consecutivi.
Cliccare su OK per completare la creazione del PSO con le impostazioni settate.
Creazione PSO
FIG 5 - Creazione PSO


Creazione di Password Settings Object (PSO) tramite PowerShell

Per eseguire la stessa operazione tramite PowerShell è necessario utilizzare il cmdlet New-ADFineGrainedPasswordPolicy.

Sintassi
New-ADFineGrainedPasswordPolicy
   [-WhatIf]
   [-Confirm]
   [-AuthType <ADAuthType>]
   [-ComplexityEnabled <Boolean>]
   [-Credential <PSCredential>]
   [-Description <String>]
   [-DisplayName <String>]
   [-Instance <ADFineGrainedPasswordPolicy>]
   [-LockoutDuration <TimeSpan>]
   [-LockoutObservationWindow <TimeSpan>]
   [-LockoutThreshold <Int32>]
   [-MaxPasswordAge <TimeSpan>]
   [-MinPasswordAge <TimeSpan>]
   [-MinPasswordLength <Int32>]
   [-Name] <String>
   [-OtherAttributes <Hashtable>]
   [-PassThru]
   [-PasswordHistoryCount <Int32>]
   [-Precedence] <Int32>
   [-ProtectedFromAccidentalDeletion <Boolean>]
   [-ReversibleEncryptionEnabled <Boolean>]
   [-Server <String>]
   [<CommonParameters>]
   
Parametri
-AuthType 
Specifica il metodo di autenticazione. I valori accettati dal parametro sono:
  • Negotiate oppure 0 (default)
  • Basic oppure 1

-ComplexityEnabled
Specifica se la complessità della password è abilitata per il criterio della password. Se abilitata, la password deve contenere tre dei seguenti quattro tipi di caratteri:
  • Caratteri maiuscoli (A, B, C, D, E, ...)
  • Caratteri minuscoli (a, b, c, d, e, ...)
  • Numeri (0, 1, 2, 3, ...)
  • Caratteri speciali (#, $, *, %, ...)
I valori accettati per questo parametro sono:
  • $False o 0. Disabilita la complessità della password.
  • $True o 1. Abilita la complessità della password.


-Confirm
Se specificato, tale parametro mostra la richiesta di conferma prima di eseguire il cmdlet.


-Credential
Specifica un'account utente che ha i permessi necessari per eseguire l'operazione. Se omesso viene considerato l'utente corrente che sta eseguendo il comando. Al parametro può essere passato il nome dell'account, come ad es. "utente01" o "Dominio\utente01" oppure può essere passato un'oggetto PSCredential generato dal cmdlet Get-Credential. Se viene specificato un'account utente verrà richiesto di inserire la password all'esecuzione del comando.


-Description
Specifica una descrizione dell'oggetto. Tale parametro imposta il valore della proprietà Description dell'oggetto.


-DisplayName
Specifica il display name dell'oggetto: imposta la proprietà DisplayName dell'oggetto.


-Instance
Specifica un'istanza di un oggetto fine-grained password policy da usare come modello per un nuovo oggetto fine-grained password policy.

È possibile utilizzare un'istanza di un oggetto fine-grained password policy esistente come modello o costruire un nuovo oggetto fine-grained password policy utilizzando la riga di comando di Windows PowerShell o uno script.

Metodo 1: utilizzare un oggetto fine-grained password policy esistente come modello per un nuovo oggetto. Per recuperare un'istanza di un oggetto fine-grained password policy esistente, utilizzare un cmdlet come Get-ADFineGrainedPasswordPolicy. Quindi fornire questo oggetto al parametro Instance del cmdlet New-ADFineGrainedPasswordPolicy. È possibile sovrascrivere i valori delle proprietà del nuovo oggetto impostando i parametri appropriati.

Metodo 2: creare un nuovo oggetto ADFineGrainedPasswordPolicy e impostare i valori delle proprietà utilizzando l'interfaccia della riga di comando di Windows PowerShell. Passare quindi questo oggetto al parametro Instance del cmdlet New-ADFineGrainedPasswordPolicy per creare il nuovo oggetto Active Directory fine-grained password policy.


-LockoutDuration
Specifica il periodo di tempo in cui un account viene bloccato dopo che il numero di tentativi di accesso falliti supera la soglia di blocco. Non è possibile accedere a un account bloccato finché il periodo di tempo di durata del blocco non è scaduto. Se si imposta il valore a 0, l'account deve essere sbloccato manualmente dall'amministratore. Questo parametro imposta la proprietà lockoutDuration di un oggetto criterio password. Il nome di visualizzazione LDAP (ldapDisplayName) di questa proprietà è msDS-LockoutDuration.

La durata del blocco deve essere maggiore o uguale al tempo di osservazione del blocco per un criterio di password. Utilizzare il parametro LockOutObservationWindow per impostare il tempo di osservazione del blocco.

Specificare l'intervallo di tempo della durata del blocco nel formato seguente:
D.H:M:S.F

dove:
D = Giorni (da 0 a 10675199)
H = Ore (da 0 a 23)
M = Minuti  (da 0 a 59)
S = Secondi (da 0 a 59)
F = Frazioni di secondo (da 0 a 9999999)


-LockoutObservationWindow
Specifica l'intervallo di tempo massimo tra due tentativi di accesso non riusciti prima che il numero di tentativi di accesso non riusciti venga riportato a 0. Un account viene bloccato quando il numero di tentativi di accesso non riusciti supera la soglia di blocco del criterio della password. Questo parametro imposta la proprietà lockoutObservationWindow di un oggetto criterio password. Il nome di visualizzazione LDAP (ldapDisplayName) di questa proprietà è msDS-lockoutObservationWindow.

La finestra di osservazione del blocco deve essere minore o uguale alla durata del blocco di un criterio di password. Utilizzare il parametro LockoutDuration per impostare la durata del blocco.

Specificare l'intervallo di tempo nel formato seguente:
D:H:M:S.F

dove:
D = Giorni (da 0 a 10675199)
H = Ore (da 0 a 23)
M = Minuti (da 0 a 59)
S = Secondi (da 0 a 59)
F = Frazioni di secondo (da 0 a 9999999)

Nota: I valori possono essere compresi tra 0:0:0:0.0 e 10675199:02:48:05.4775807.


-LockoutThreshold
Specifica il numero di tentativi di accesso non riusciti consentiti prima che un account venga bloccato. Questo numero aumenta quando l'intervallo tra i tentativi di accesso non riusciti è inferiore al tempo specificato da LockoutObservationWindow. Questo parametro imposta la proprietà LockoutThreshold di un criterio di password.

-MaxPasswordAge
Specifica il periodo di tempo massimo in cui è possibile mantenere la stessa password. Dopo questo periodo di tempo, la password scade e bisogna crearne una nuova.
Questo parametro imposta la proprietà maxPasswordAge di un criterio di password. Il nome di visualizzazione LDAP (ldapDisplayName) per questa proprietà è maxPwdAge.

Specificare l'intervallo di tempo nel formato seguente:
D.H:M:S.F

dove:
D = Giorni (da 0 a 10675199)
H = Ore (da 0 a 23)
M = Minuti (da 0 a 59)
S = Secondi (da 0 a 59)
F = Frazioni di secondo  (da 0 a 9999999)

Nota: I valori di tempo devono essere compresi tra  0 e 10675199:02:48:05.4775807.


-MinPasswordAge
Specifica il periodo di tempo minimo prima di poter modificare una password.
Questo parametro imposta la proprietà minPasswordAge di un criterio di password. Il nome di visualizzazione LDAP (ldapDisplayName) per questa proprietà è minPwdAge.
Specificare l'intervallo di tempo nel seguente formato:
D.H:M:S.F

dove:
D = Giorni (da 0 a 10675199)
H = Ore (da 0 a 23)
M = Minuti (da 0 a 59)
S = Secondi (da 0 a 59)
F = Frazioni di secondo (da 0 a 9999999)

Nota: I valori dell'ora devono essere compresi tra i seguenti 0 e 10675199:02:48:05.


-MinPasswordLength
Specifica il numero minimo di caratteri che una password deve contenere. Questo parametro imposta la proprietà MinPasswordLength del criterio della password.


-Name
Specifica il nome dell'oggetto. Questo parametro imposta la proprietà Name dell'oggetto Active Directory. Il nome di visualizzazione LDAP (ldapDisplayName) di questa proprietà è name.


-OtherAttributes
Specifica i valori degli attributi dell'oggetto per gli attributi non rappresentati dai parametri del cmdlet. Con questo parametro è possibile impostare uno o più parametri contemporaneamente. Se un attributo ha più di un valore, è possibile assegnare più valori. Per identificare un attributo, specificare il nome LDAPDisplayName (ldapDisplayName) definito per esso nello schema di Active Directory.
Sintassi:
Per specificare un singolo valore per un attributo:
OtherAttributes @{'AttributeLDAPDisplayName'=value}
Per specificare più valori per un attributo
OtherAttributes @{'AttributeLDAPDisplayName'=value1,value2,...}
È possibile specificare i valori per più di un attributo usando il punto e virgola per separare gli attributi. La sintassi seguente mostra come impostare i valori di più attributi:
OtherAttributes @{'Attribute1LDAPDisplayName'=value; 'Attribute2LDAPDisplayName'=value1,value2;...}


-PassThru
Restituisce un oggetto che rappresenta l'elemento con cui si sta lavorando. Per impostazione predefinita, questo cmdlet non genera alcun output.


-PasswordHistoryCount
Specifica il numero di password precedenti da salvare. Un utente non può riutilizzare una password nell'elenco delle password salvate. Questo parametro imposta la proprietà PasswordHistoryCount per un criterio di password.


-Precedence
Specifica un valore che definisce la precedenza di un criterio fine-grained password rispetto agli altri criteri. Questo parametro imposta la proprietà Precedence per una fine-grained password policy.Il nome di visualizzazione LDAP (ldapDisplayName) per questa proprietà è msDS-PasswordSettingsPrecedence.

Questo valore determina quale criterio di password utilizzare quando a un utente o a un gruppo si applicano più criteri di password. In caso di conflitto, il criterio di password che ha il valore più basso della proprietà Precedence ha la priorità più alta. Ad esempio, se PasswordPolicy1 ha un valore di Precedenza pari a 200 e PasswordPolicy2 ha un valore di Precedenza pari a 100, viene utilizzato PasswordPolicy2.

In genere, i valori di precedenza dei criteri di password sono assegnati in multipli di 10 o 100, per facilitare l'aggiunta di criteri in un secondo momento. Ad esempio, se si impostano i valori di precedenza iniziali per i criteri a 100 e 200, è possibile aggiungere un altro criterio con valore di precedenza pari a 150.

Se il parametro Precedence specificato è già assegnato a un altro oggetto criterio password, il cmdlet restituisce un errore di terminazione.


-ProtectedFromAccidentalDeletion
Specifica se impedire l'eliminazione dell'oggetto. Quando questa proprietà è impostata su true, non è possibile eliminare l'oggetto corrispondente senza modificare il valore della proprietà. I valori accettabili per questo parametro sono:
  • $False o 0
  • $True o 1


-ReversibleEncryptionEnabled
Specifica se la directory deve memorizzare le password utilizzando la crittografia reversibile. Questo parametro imposta la proprietà ReversibleEncryption per un criterio di password. I valori possibili sono:
  • $False o 0
  • $True o 1


-Server
Specifica l'istanza di Active Directory Domain Services a cui connettersi, fornendo uno dei seguenti valori per un nome di dominio o un server di directory corrispondente. Il servizio può essere uno dei seguenti: Active Directory Lightweight Domain Services, Active Directory Domain Services o Active Directory snapshot instance.


-WhatIf
Mostra cosa accadrebbe se il cmdlet venisse eseguito. Il cmdlet non viene eseguito.


Avviare Windows PowerShell (amministratore) ed eseguire il seguente comando per creare e impostare il Password Settings Object (PSO) allo stesso modo di come fatto tramite GUI
New-ADFineGrainedPasswordPolicy -ComplexityEnabled:$true -LockoutDuration:"00:30:00" -LockoutObservationWindow:"00:30:00" -LockoutThreshold:"5" -MaxPasswordAge:"30.00:00:00" -MinPasswordAge:"1.00:00:00" -MinPasswordLength:"12" -Name:"PSO_Domain_Admin" -PasswordHistoryCount:"24" -Precedence:"1" -ReversibleEncryptionEnabled:$false -Server:"Server1DC.mycompany.local"