lunedì 3 agosto 2020

Windows Server 2019: Installare software tramite GPO in base alla versione del Sistema operativo e all'architettura

Nell'articolo Windows Server 2019: Installare software tramite i Criteri di gruppo (GPO) abbiamo visto come installare Google Chrome sulle workstation appartenenti al domino. Nell'effettuare l'operazione abbiamo considerato che tutti i computer del dominio avessero la stessa versione a 64bit del sistema operativo e la stessa architettura. Questo è uno scenario ideale (per non dire utopistico) ma nella realtà in un azienda  ci troviamo con computer e dispositivi con sistemi operativi e architetture diverse. In questo articolo, prendendo come esempio l'installazione di Google Chrome, vedremo come selezionare la versione del software da installare tramite GPO in base all'architettura del sistema operativo (a 32 o a 64 bit). 


Predisposizione file di installazione del software
  • Scaricare la versione a 32 bit di Chrome per le aziende dal link https://cloud.google.com/chrome-enterprise/browser/download.  
    Google Chrome per le aziende
    FIG 1 - Google Chrome per le aziende
  • Copiare il file nella stessa cartella condivisa contenente la versione a 64bit di Chrome (\\SERVER1DC\Cartella condivisa).
  • Scompattare il file zip scaricato all'interno della cartella (cliccarci su con il tasto destro del mouse e selezionare estrai tutto e successivamente sul pulsante Estrai).
    Estrazione cartelle compresse
    FIG 2 - Estrazione cartelle compresse



Creazione Filtri WMI
Prima di creare il criterio di gruppo andremo a creare un filtro WMI (Windows Management Instrumentation). I filtri WMI consentono di rilevare dinamicamente l'ambito degli oggetti Group Policy (GPO) in base agli attributi del computer target. In questo modo è possibile garantire che un criterio di gruppo venga applicato solo ai dispositivi che eseguono la versione corretta di Windows. In teoria sarebbe possibile creare un gruppo di appartenenza separato per ogni GPO contenente computer con le medesime caratteristiche ma ciò comporterebbe un maggior lavoro di gestione dei gruppi. Meglio lasciare che i filtri WMI assicurino automaticamente l'applicazione del criterio di gruppo corretto ad ogni dispositivo. I filtri WMI vengono creati tramite l'utilizzo del linguaggio SQL (Structured Query Language): un linguaggio standardizzato per database basati sul modello relazionale (RDBMS).
Ad esempio per filtrare i computer con sistema operativo Windows 10 il filtro sarà il seguente
SELECT * FROM Win32_OperatingSystem WHERE Version LIKE "10.0%" AND ProductType="1"

I valori di ProductType possono essere i seguenti
1 = Windows per PC/Workstation
2 = Windows Server (Domain Controller)
3 = Windows Server (Non Domain Controller)

I valori di Version possono essere
5.1    = Windows XP
5.2    = Windows Server 2003
5.2.3 = Windows Server 2003 R2
6.0    = Windows Vista e Windows Server 2008
6.1    = Windows 7 e Windows Server 2008 R2
6.2    = Windows 8 e Windows Server 2012
6.3    = Windows 8.1 e Windows Server 2012 R2
10.0  = Windows 10 e Windows Server 2016 E 2019

Dal seguente link è possibile scaricare un elenco di filtri WMI

I filtri che andremo a creare saranno utilizzati per verificare se l'architettura del sistema operativo target è a 32 o a 64 bit.
  • Da Server Manager, cliccare su Strumenti quindi su Gestione Criteri di gruppo.
    Server Manager
    FIG 3 - Server Manager
  • Per creare un filtro che andrà a selezionare solo i computer dotati di sistema operativo a 64 bit, cliccare, con il tasto destro del mouse, su Filtri WMI e selezionare Nuovo.
    Nuovo filtro WMI
    FIG 4 - Nuovo filtro WMI
  • Nel campo Nome inserire il nome da assegnare al filtro (ad es. Windows 64 bit) e cliccare sul pulsante Aggiungi.
    Nuovo filtro WMI, Nome
    FIG 5 - Nuovo filtro WMI, Nome
  • Nella casella Query digitare 
    select * from Win32_OperatingSystem WHERE OSArchitecture = "64-bit" AND ProductType="1"
    quindi cliccare su OK.
    Query WMI
    FIG 6 - Query WMI
  • Cliccare su Salva.
    Nuovo filtro WMI, Salva
    FIG 7 - Nuovo filtro WMI, Salva
  • Procediamo allo stesso modo per creare un nuovo filtro WMI per selezionare i computer con sistema operativo a 32 bit. Cliccare con il tasto destro del mouse su Filtri WMI e selezionare Nuovo.
  • Nel campo Nome inserire Windows 32 bit e cliccare sul pulsante Aggiungi.
  • Nella casella Query digitare 
    select * from Win32_OperatingSystem WHERE OSArchitecture = "32-bit" AND ProductType="1"
    cliccare su OK quindi su Salva.
    Filtri WMI
    FIG 8 - Filtri WMI
Adesso possiamo procedere alla creazione del criterio di gruppo.



Creazione Criterio di gruppo per l'installazione di Google Chrome su sistemi a 32bit
  •  In Gestione Criteri di gruppo cliccare, con il tasto destro del mouse, sul dominio mycompany.local e selezionare Crea un oggetto Criteri di gruppo in questo domino e crea qui un collegamento
  • Crea un oggetto Criteri di gruppo
    FIG 9 - Crea un oggetto Criteri di gruppo
  • Assegnare il nome al nuovo criterio di gruppo (ad es. GPO_ChromeSetup32) e cliccare su OK.
    Nome nuovo oggetto criteri di gruppo
    FIG 10 - Nome nuovo oggetto criteri di gruppo
  • Cliccare con il tasto destro del mouse sul criterio di gruppo appena creato e selezionare Modifica.
    Modifica criterio di gruppo
    FIG 11 - Modifica criterio di gruppo
  • Posizionarsi su Configurazione computer->Criteri->Impostazioni del software->Installazione software. Sul lato destro della finestra cliccare con il tasto destro in uno spazio vuoto. Dal menu contestuale selezionare Nuovo quindi Pacchetto.
    Criterio di gruppo, Installazione software, Nuovo pacchetto
    FIG 12 - Criterio di gruppo, Installazione software, Nuovo pacchetto
  • Digitare il percorso della cartella condivisa \\SERVER1DC\Cartella condivisa\GoogleChromeEnterpriseBundle\Installers quindi il selezionare il file MSI da installare GoogleChromeStandaloneEnterprise e cliccare su Apri.
    File di setup di Google Chrome 32 bit
    FIG 13 - File di setup di Google Chrome 32 bit
  • Nella schermata successiva selezionare l'opzione Assegnata per distribuire l'applicazione senza alcuna modifica e cliccare su OK.
    Distribuisci applicazione
    FIG 14 - Distribuisci applicazione
  • Chiudere la finestra Editor Gestione Criteri di gruppo. Selezionare nuovamente il criterio di gruppo appena creato. Nella sezione Filtri di sicurezza cliccare sul pulsante Aggiungi.
  • Nella casella Immettere i nomi degli oggetti da selezionare, digitare Computer del dominio quindi cliccare su Controlla nomi per verificare che il nome immesso sia corretto e successivamente su OK.
    Selezione Utente, Computer o Gruppo
    FIG 15 - Selezione Utente, Computer o Gruppo
  • Nella sezione Filtri WMI selezionare il filtro che abbiamo chiamato Windows 32 bit.
    Selezione Filtro WMI
    FIG 16 - Selezione Filtro WMI
  • Nella finestra di dialogo successiva cliccare su Si.
    Conferma applicazione filtro WMI
    FIG 17 - Conferma applicazione filtro WMI

Modifica Criterio di gruppo per l'installazione di Google Chrome su sistemi a 64 bit
Nell'articolo precedente abbiamo creato il criterio di gruppo GPO_ChromeSetup per l'installazione di Google Chrome a 64 bit. Dato che anche tale criterio agisce su tutti i computer del domino dobbiamo modificarlo e aggiungere il filtro WMI.
  • Da Gestione Criteri di gruppo selezionare il criterio GPO_ChromeSetup. Nella sezione Filtri Wmi selezionare il filtro Windows 64 bit.
    Selezione Filtro WMI per Windows a 64 bit
    FIG 18 - Selezione Filtro WMI per Windows a 64 bit
  • Cliccare su alla finestra di dialogo relativa alla conferma di modifica filtro.



I criteri di gruppo creati, insieme ai filtri WMI, consentiranno l'installazione della versione corretta di Google Chrome in base all'architettura di Windows presente sul computer.



giovedì 30 luglio 2020

Windows 10 Quick Tip: Copiare il percorso completo di un file/cartella

Per recuperare velocemente il percorso di un file o di una cartella oltre alla barra presente in Esplora file è possibile utilizzare una scorciatoia:
  • Tenere premuto il tasto SHIFT e cliccare, con il tasto destro del mouse, sul file o sulla cartella;
  • Selezionare dal menu contestuale la voce Copia come percorso. Il percorso del file verrà salvato negli appunti di Windows e potrà essere incollato nell'applicazione che si desidera tramite la combinazione CTRL+V o tramite la funzione incolla all'interno del software di destinazione.

Windows 10 - Copia come percorso
FIG 1 - Windows 10, Copia come percorso







lunedì 27 luglio 2020

Windows 10: Pannello Emoji (Emoji, Kaomoji e Simboli)

Emoji
Gli emoji sono simboli pittografici utilizzati per mostrare gli stati d'animo, le emozioni e le idee all'interno dei messaggi e nei post sui social network e,  ormai, fanno parte del linguaggio moderno.
Oltre a poter essere utilizzati sui social network e sui programmi di messaggistica, gli emoji sono stati integrati anche in ambiente Windows 10 a partire dalla versione 1709. 
Per inserire un emoji all'interno del testo che stiamo digitando online o all'interno di un'applicazione come Microsoft Word possiamo utilizzare il pannello degli emoji, ovvero una piccola finestrella dalla quale scegliere la faccina da inserire. Per la visualizzazione di tale pannello basta premere la combinazione di tasti 
Win +
Per muoversi nell'elenco si utilizza sia il mouse che la tastiera: i tasti frecce direzionali consentono di selezionare una faccina all'interno di uno stesso pannello. Il tasto Tab consente di passare alla categoria successiva mentre premendo Invio viene inserito l'emoji selezionato.
Windows 10, Pannello emoji
FIG 1 - Windows 10, Pannello emoji

Alcuni emoji possono essere personalizzati. Ad esempio, selezionando la categoria Contatti (contenente facce di persone), è possibile selezionare diverse tonalità della pelle cliccando su uno dei sei punti colorati.
Personalizzazione emoji
FIG 2 - Personalizzazione emoji


La categoria contrassegnata dall'icona dell'orologio contiene gli emoji utilizzati di recente. Il suo contenuto si aggiorna in base agli emoji più utilizzati. Le altre sei categorie sono:
- Smile e animali
- Contatti
- Celebrazioni e oggetti
- Cibo e piante
- Trasporti e luoghi
- Simboli



Kaomoji
Dallo stesso pannello, cliccando sull'icona centrale ;-), è possibile selezionare un altro tipo di emoticon chiamato Kaomoji (dal giapponese da kao "faccia" e moji "lettera, carattere"). Si tratta di un tipo di emoticon nato in Giappone e poi diffuso in tutto il mondo. Diversamente dalle emoticon regolari, il Kaomoji non va ruotato di 90 gradi ma si sviluppa in orizzontale.
Le sette categorie presenti sono:
:-)   Emoticon ASCII classiche
=)   Felice
:D   Messaggio di saluto
;P   Posa
:-(  Triste
>:( Arrabbiato
:-O Sorpreso/Senza parole
Kaomoji
FIG 3 - Kaomoji


Simboli
Cliccando sul simbolo omega Ω viene visualizzato il pannello Simboli. Si tratta della scheda più utile tra le tre ed è costituita dalle seguenti sette categorie:
<  Punteggiatura generale
$  Simboli di valute
Ç  Simboli latini
⇆  Simboli geometrici
∞  Simboli matematici
⨀  Simboli supplementari
Ω  Simboli della lingua

Simboli
FIG 4 - Simboli





domenica 26 luglio 2020

Windows 10: Test e taratura game controller

Non tutti sanno che Windows include uno strumento per testare e tarare un game controller collegato al PC. Per visualizzare l'applet premere la combinazione di tasti WIN+R e digitare joy.cpl seguito da Invio.
Si aprirà la finestra Periferiche di gioco mostrata in FIG 1 in cui verranno elencati i controller connessi al sistema.
Applet Periferiche di gioco
FIG 1 - Applet Periferiche di gioco

Selezionare il proprio controller dalla lista e cliccare su Proprietà. All'interno della scheda Test è possibile testare tutti i pulsanti del controller mentre nella scheda Impostazioni si può procedere alla taratura del controller o a ripristinare le impostazioni predefinite.
Test controller
FIG 2 - Test controller

Impostazioni controller
FIG 3 - Impostazioni controller




mercoledì 22 luglio 2020

Bitcoin: Visualizzare le transazioni di un indirizzo Bitcoin

Per visualizzare le ultime transazioni su un particolare indirizzo Bitcoin è possibile utilizzare servizi online come BitRef (BitRef.com). Una volta connessi al sito basta specificare l'indirizzo Bitcoin che si intende verificare e cliccare su Check
BitRef.com
FIG 1 - BitRef.com

Dopo qualche secondo apparirà la pagina contenente le ultime 50 transazioni relative all'indirizzo inserito con informazioni sulla data, l'importo e il valore in dollari. E' possibile visualizzare anche il numero di conferme della transazione cliccando sulla stessa o semplicemente soffermandosi su con il puntatore del mouse. Il servizio è sicuro e utilizza dati pubblici. Sono disponibili anche le estensioni per i browser Chrome, Firefox e Opera.
BitRef, Transazioni
FIG 2 - BitRef, Transazioni






lunedì 20 luglio 2020

Google Chrome: Velocizzare il download dei file

Per velocizzare il download dei file all'interno di Google Chrome è possibile attivare un'apposita funzione sperimentale:
  • Aprire la pagina di funzioni sperimentali digitando, nella barra degli indirizzi, chrome://flags.
  • All'interno della pagina, individuare la voce Parallel downloading e attivarla selezionando Enabled.

    Google Chrome, Parallel downloading
    FIG 1 - Google Chrome, Parallel downloading
Tale funzionalità velocizzerà il download scaricando contemporaneamente più parti del file. La differenza si noterà con i file di grandi dimensioni.




mercoledì 15 luglio 2020

Kali Linux: Installare una nuova shell e impostarla come predefinita

La shell, conosciuta anche come terminale, è un componente fondamentale del sistema operativo. Si tratta di uno strato software che si interpone tra il sistema operativo e l'utente consentendo l'esecuzione dei comandi, programmi, script e molto altro.
Generalmente la shell più diffusa in ambiente Linux è Bash che, con la sua dotazione di funzioni e stabilità, si è imposta come standard di fatto. Ciò non significa che tale shell vada bene in tutte le situazioni. In alcuni casi potrebbe essere necessario utilizzare shell meno "pesanti" come dash (utilizzata nei sistemi Debian) che offre gran parte delle stesse funzioni di Bash ma richiede meno risorse. 

Per visualizzare la shell attualmente in uso basta eseguire il seguente comando dalla finestra terminale
ps -p $$
Kali Linux, Shell in uso
FIG 1 - Kali Linux, Shell in uso

Per visualizzare le shell disponibili all'interno del sistema eseguire
cat /etc/shells
Kali Linux - Shell disponibili
FIG 2 - Kali Linux, Shell disponibili

Per installare una nuova shell aggiornata all'interno del sistema, come ad es. la shell dash, eseguire i comandi
sudo apt update 
sudo apt install dash
Kali Linux - Installazione shell dash
FIG 3 - Kali Linux, Installazione shell dash

Terminata l'installazione si può avviare la nuova shell digitandone il nome
dash

Per impostare la nuova shell come quella di default bisogna utilizzare il comando chsh. Ad es. per impostare la shell dash come shell predefinita il comando da eseguire è
chsh -s /usr/bin/dash

La modifica sarà attiva dal successivo logon dell'utente.

Kali Linux - Shell dash
FIG 4 - Kali Linux, Shell dash






lunedì 13 luglio 2020

Windows Server 2019: Visualizzare informazioni sui criteri di gruppo applicati utilizzando PowerShell

Nell'articolo Windows Server 2019: Verificare che i Criteri di gruppo siano applicati correttamente abbiamo visto come verificare l'applicazione dei criteri di gruppo e la generazione del report RSoP (Resultant Set of Policy) tramite il comando gpresult. L'operazione può essere eseguita anche da PowerShell tramite il cmdlet Get-GPResultantSetOfPolicy.

Sintassi:

Get-GPResultantSetOfPolicy
   [-Computer <String>]
   [-User <String>]
   -ReportType <ReportType>
   -Path <String>
   [<CommonParameters>]


Parametri:

-Computer
Specifica il computer remoto per il quale si desidera il report.

-Path
Indica il percorso in cui generare il report.

-ReportType
Specifica il formato del rapporto RSoP. È necessario specificare  Html (per il formato HTML) o Xml (per il formato XML).

-User
Specifica il nome utente dell'utente per il quale generare il report



Il seguente comando genere il report RSoP relativo al computer specificato
Get-GPResultantSetOfPolicy -Computer PCDIR001 -ReportType HTML -Path c:\temp\PCDIR001-rsop.html

GET-GPResultantSetOfPolicy
FIG 1 - GET-GPResultantSetOfPolicy


Report RSoP
FIG 2 - Report RSoP







giovedì 9 luglio 2020

Windows Server 2019: Verificare che i Criteri di gruppo siano applicati correttamente

Negli articoli precedenti è stato mostrato come creare diversi Criteri di gruppo per gli account utente/computer del dominio.
Per verificare se le policy sono state applicate  possiamo aiutarci con uno strumento incluso all'interno di Windows e utilizzato per il troubleshooting delle group policy: gpresult.exe
Tramite gpresult è possibile recuperare le seguenti informazioni RSoP (Resultant set of Group Policy):
- Il domain controller da cui la workstation ha ottenuto i criteri di gruppo;
- Quando i criteri di gruppo sono stati applicati;
- Quali criteri di gruppo sono stati applicati
- Quali criteri di gruppo sono stati esclusi da filtri;
- Gruppi di appartenenza;
- Informazioni sulle abilitazioni.


Per verificare quali criteri di gruppo sono stati applicati agli account utente, dal prompt dei comandi di un computer del dominio eseguire il comando 
gpresult /SCOPE user /V
Il fatto che un criterio di gruppo risulti applicato non significa che funzioni correttamente. Ad es. il criterio di gruppo che mappa in automatico una cartella condivisa risulterebbe comunque applicato anche se fa riferimento ad una cartella non più esistente o residente su una workstation/server non raggiungibile. 
Tramite i parametri /S e /USER è possibile recuperare le informazioni di un account utente loggato su un computer remoto. Ad esempio, supponiamo di voler recuperare le informazioni dell'utente giovanni.lubrano loggato sul computer PCDIR001. Il comando sarà il seguente:
gpresult /S PCDIR001 /USER giovanni.lubrano /SCOPE user /V

GPRESULT criteri utente
FIG 1 - GPRESULT criteri utente



Per verificare i criteri di gruppo applicati al computer, invece,  eseguire il comando
gpresult /SCOPE computer /V
dal prompt dei comandi eseguito come amministratore. Il parametro /V fornisce un output dettagliato, se vogliamo informazioni ancora più dettagliate possiamo utilizzare il parametro /Z.
Anche in questo caso è possibile interrogare un computer remoto con il comando
gpresult  /S PCDIR001 /SCOPE computer /V


GPRESULT criteri computer
FIG 2 - GPRESULT criteri computer