venerdì 12 settembre 2025

Git: Stato dei file

Uno degli strumenti principali per conoscere lo stato dei file all’interno di un repository è il comando:

git status

Se eseguito immediatamente dopo la clonazione di un repository, l’output potrebbe essere simile a quello mostrato in FIG 1.

Nothing to commit
FIG 1 - Nothing to commit

Questo messaggio indica che la working directory è "pulita": nessun file tracciato è stato modificato e non esistono file non tracciati. Inoltre, il comando segnala il ramo corrente (in questo caso master) e l'eventuale stato di sincronizzazione con il corrispondente ramo remoto (Ad esempio con il messaggio Your branch is up to date with 'origin/master'.).


Gestione nuovo file

Supponiamo di creare, all'interno della cartella del progetto, un nuovo file Readme.txt. Rieseguendo il comando git status avremo il messaggio mostrato in FIG 2.

Untracked files
FIG 2 - Untracked files

Come si può osservare, il file Readme.txt compare nella sezione Untracked files. Questo significa che Git lo rileva nella directory di lavoro, ma non lo sta ancora monitorando. Tale comportamento impedisce di includere accidentalmente file temporanei, binari generati o altri elementi non desiderati.

Per iniziare a tracciare il file è necessario utilizzare il comando:

git add Readme.txt

Eseguendo nuovamente git status si ottiene quanto mostrato in FIG 3.

Changes to be committed
FIG 3 - Changes to be committed

Ora Readme.txt risulta staged e pronto per essere incluso nel prossimo commit.


Gestire file modificati

Se si modifica un file già tracciato, ad esempio form.cs, l’output sarà simile a quello mostrato in FIG 4

Modified
FIG 4- Modified
Il file form.cs appare nella sezione Changes not staged for commit, a indicare che è stato modificato ma non ancora aggiunto allo staging. Per includerlo, si utilizza nuovamente git add:

git add form.cs

Eseguendo git status si vedrà che entrambi i file (Readme.txt e form.cs) sono ora pronti per il commit (FIG 5).

Changes to be committed
FIG 5 - Changes to be committed


Modifiche ulteriori su file già in staging

Può accadere di modificare nuovamente un file già aggiunto allo staging. In tal caso, lo stesso file apparirà in due sezioni contemporaneamente. Supponiamo di modificare nuovamente il file form.cs. Andando a visualizzare lo stato dei file con git status avremo la situazione mostrata in FIG 6.

Modifica file già in staging
FIG 6 - Modifica file già in staging

Il file modificato, form.cs, appare in due sezioni:

  • Changes to be committed: rappresenta la versione del file già aggiunta allo staging.
  • Changes not staged for commit: rappresenta la nuova versione del file, ancora non inclusa.

Questo comportamento è dovuto al fatto che Git memorizza nello staging area l’esatta istantanea del file al momento in cui è stato eseguito git add. Se il file viene modificato successivamente, per aggiornare l’istantanea occorre eseguire nuovamente:

git add form.cs

In questo modo, la versione aggiornata del file verrà inclusa nel prossimo commit.


Short Status

L’output del comando git status è piuttosto dettagliato, ma può risultare prolisso in alcune circostanze. Per questo motivo, Git mette a disposizione una modalità compatta tramite i flag:

git status -s

oppure

git status --short

Il risultato è una rappresentazione semplificata delle modifiche presenti nella working directory e nell’area di staging (FIG 7).

Short Status
FIG 7 - Short Status

L'output del comando è composto da due colonne più il nome del file:  la colonna di sinistra (caratteri di colore verde) rappresenta lo stato del file nell’area di staging mentre quella di destra (caratteri di colore rosso) rappresenta lo stato del file nella working directory. 

Significato dei simboli

  • ?? → file non tracciato (non incluso nello staging, nuovo file).
  • A → file aggiunto allo staging (tracked per la prima volta).
  • M → file modificato.
  • D → file eliminato.
  • R → file rinominato.
  • C → file copiato.


Riassumendo

  • git status è lo strumento di riferimento per monitorare lo stato della working directory.
  • git add serve non solo ad aggiungere nuovi file al versionamento, ma anche ad aggiornare le modifiche di file già tracciati.
  • Lo staging rappresenta uno snapshot intermedio: il commit fotografa esattamente i contenuti presenti nello staging al momento dell’esecuzione di git commit




giovedì 11 settembre 2025

Windows: Accesso al firmware UEFI

Nel contesto dei sistemi operativi Microsoft Windows, il comando shutdown rappresenta uno strumento di amministrazione fondamentale per la gestione delle operazioni di spegnimento, riavvio e logoff del sistema. Tra le numerose opzioni disponibili, una combinazione particolarmente interessante è la seguente:

shutdown /r /fw /t 0

Questo comando, eseguito come amministratore, consente di riavviare il sistema operativo con accesso diretto al firmware UEFI, offrendo un controllo avanzato della fase di avvio.

Analisi dei parametri

/r (Restart)

Specifica che il sistema deve essere riavviato dopo l’arresto. A differenza di /s, che provoca lo spegnimento completo, questa opzione ripristina immediatamente il ciclo di boot.

/fw (Firmware)

Indica che, al successivo riavvio, il sistema deve accedere direttamente al firmware UEFI (o BIOS, nei sistemi più datati).

Questa opzione è utile in scenari amministrativi in cui è necessario modificare rapidamente le impostazioni del firmware, senza dover premere manualmente i tasti funzione (ad esempio F2, F10 o Canc) durante la fase iniziale di avvio.

/t 0 (Timeout)

Definisce il tempo di attesa in secondi prima dell’esecuzione del comando. In questo caso, il valore 0 indica che l’operazione sarà avviata immediatamanete.

Il tempo può essere personalizzato da 0 a 315360000 secondi (10 anni), ma nell’amministrazione quotidiana è comune utilizzare valori ridotti.

Firmware UEFI
FIG 1 - Firmware UEFI



mercoledì 10 settembre 2025

Git: I repository

Un repository può essere pensato come un archivio di tutte le modifiche apportate ai file di un progetto. Contiene non solo la versione attuale, ma anche tutte le versioni precedenti e i branch di sviluppo.

In questo articolo verranno illustrati i principali metodi per ottenere un repository Git locale.

È possibile ottenere un repository Git in due modalità principali:
  1. Inizializzazione di un repository locale: trasformare una directory già esistente, non ancora gestita da un sistema di versionamento, in un repository Git.
  2. Clonazione di un repository remoto: scaricare una copia completa di un repository Git già esistente, ad esempio ospitato su piattaforme come GitHub, GitLab o Bitbucket.

In entrambi i casi, al termine dell’operazione si dispone di un repository Git completamente funzionante sul proprio sistema Windows.

Una volta creato o clonato un repository, si possono iniziare a gestire i file e le modifiche.

Staging Area (git add): Prima di salvare le modifiche in un commit, è necessario dire a Git quali modifiche includere. Questo si fa trasferendo i file modificati (o nuovi) nella "staging area" (anche chiamata "indice").

git add nomefile.txt

git add . (per aggiungere tutti i file modificati nella directory corrente)

Commit (git commit): Un commit è un'istantanea ("snapshot") dello stato del progetto in un determinato momento. Ogni commit rappresenta idealmente una singola modifica concettuale. I commit sono collegati tra loro in una "catena", che rappresenta la storia del repository.

git commit -m "Messaggio descrittivo del commit"

Il messaggio è molto importante e la prima riga viene usata come titolo in molte visualizzazioni. Dovrebbero essere concisi (prima riga preferibilmente <50 caratteri) e descrivere chiaramente le modifiche. La seconda riga può rimanere vuota, e dalla terza in poi possono seguire maggiori dettagli. Possono includere riferimenti a problemi (issues) e pull request.

Stato del repository (git status): Permette di vedere quali file sono stati modificati, quali sono nella staging area e quali non sono tracciati.

git status

Sincronizzazione con repository remoti:

    • git push: Invia i commit dal repository locale a quello remoto.
      git push origin main
    • git pull: Scarica le modifiche dal repository remoto e le integra nel repository locale.
      git pull
    • git fetch: Scarica le modifiche dal repository remoto ma non le integra automaticamente nel repository locale.

Branching (concetto base): Il branching è una funzionalità chiave di Git che permette di divergere dalla linea di sviluppo principale e lavorare su modifiche senza influenzare il codice stabile. I branch sono essenzialmente puntatori a un commit. Sebbene la gestione avanzata dei branch sia complessa, i principi di base sono essenziali per iniziare.

git checkout -b nome-nuovo-branch (crea un nuovo branch e ci si sposta)

Visualizzazione della cronologia (git log): Mostra una lista dei commit, con il più recente in cima. È uno strumento potente per ripercorrere la storia del progetto.

git log


1. Inizializzare di un Repository locale

Se si possiede già una cartella di progetto che non è attualmente gestita da Git, è possibile convertirla in un repository locale.

Per farlo, è necessario aprire il Prompt dei Comandi o PowerShell e spostarsi nella directory desiderata.

Ad esempio
cd C:/Projects/my_project

Una volta posizionati nella cartella del progetto, è sufficiente digitare:

git init

Git init
FIG 1 - Git init
Questo comando crea una sottodirectory nascosta denominata .git, contenente tutti i file necessari al funzionamento interno del sistema di versionamento. A questo punto, il progetto è formalmente sotto controllo di Git, ma nessun file risulta ancora tracciato.

Directory .git
FIG 2 - Directory .git

1.1 Aggiungere e Versionare i File

Per iniziare a gestire i file già presenti nella directory, occorre eseguirne il tracciamento. Ad esempio:

git add *.cs
git add Readme.txt

Il comando git add permette di selezionare i file da includere nella prossima revisione. Una volta aggiunti, è possibile creare il primo commit:

git commit -m "Versione iniziale del progetto"

Questo passaggio registra ufficialmente lo stato iniziale del progetto nella cronologia di Git.

Git add e commit
FIG 3 - Git add e commit


2. Clonazione di un repository remoto

La seconda modalità per ottenere un repository consiste nella clonazione di un progetto già esistente.

A differenza di altri sistemi di versionamento centralizzati (ad esempio Subversion), Git non scarica solo una copia superficiale del progetto, bensì l’intera cronologia e la struttura interna del repository. Questo significa che ogni clone è, a tutti gli effetti, un repository completo e indipendente.

Il comando da utilizzare è:

git clone <url>

Supponiamo di voler clonare il noto editor Notepad++ direttamente da GitHub. È sufficiente digitare:

git clone https://github.com/notepad-plus-plus/notepad-plus-plus.git

Questo comando produce i seguenti effetti:
  • crea una cartella denominata notepad-plus-plus;
  • inizializza al suo interno una directory .git;
  • scarica tutti i dati del repository remoto;
  • prepara automaticamente una copia di lavoro dell’ultima versione disponibile.

git clone
FIG 4 - git clone
Se si desidera clonare lo stesso repository in una cartella con un nome diverso, è possibile specificarlo come secondo parametro:

git clone https://github.com/notepad-plus-plus/notepad-plus-plus.git progetto1

In questo caso, i file del repository verranno copiati all’interno della directory progetto1.


Protocolli di Trasferimento Supportati

Git consente la clonazione e l’interazione con i repository remoti tramite diversi protocolli, ciascuno con specifici vantaggi e svantaggi:

  • HTTPS: semplice da configurare e adatto a qualsiasi contesto, richiede spesso l’inserimento delle credenziali.
  • SSH: più sicuro ed efficiente, consigliato per ambienti professionali; necessita la configurazione di una coppia di chiavi pubblica/privata.
  • Git protocol (git://): veloce ma meno sicuro, usato raramente nei progetti moderni.

Registrare le modifiche nel repository

A questo punto si dispone di un vero e proprio repository Git locale, completo di una working copy contenente tutti i file del progetto. Da qui in avanti, l’attività tipica consiste nell’apportare modifiche e nel registrarne periodicamente lo stato mediante commit, creando così delle “istantanee” dell’evoluzione del progetto ogni volta che si raggiunge una condizione significativa.

È fondamentale comprendere che ciascun file presente nella directory di lavoro può trovarsi in uno dei seguenti stati: Tracciato (tracked) Non tracciato (untracked).

  • File tracciati (tracked): tutti i file presenti nell’ultimo commit, oltre a quelli che sono stati aggiunti all’area di staging. Essi possono trovarsi in tre condizioni differenti: non modificati, modificati o staged (pronti per il commit). In altre parole, sono i file di cui Git è a conoscenza e che gestisce attivamente.
  • File non tracciati (untracked): tutti i file che si trovano nella directory di lavoro ma che non erano presenti nell’ultimo commit e non sono stati aggiunti allo staging.

Quando si clona un repository per la prima volta, tutti i file risultano tracciati e non modificati, poiché Git li ha appena copiati dal commit più recente.

Nel momento in cui si inizia a modificarli, Git rileva tali cambiamenti e li contrassegna come modificati. A questo punto, lo sviluppatore può decidere quali di essi inserire selettivamente nell’area di staging e, successivamente, consolidare tali modifiche in un nuovo commit. Questo processo – modifica, staging, commit – costituisce il ciclo fondamentale del lavoro quotidiano con Git.


Il Ciclo di Lavoro: Modifica, Staging e Commit

Il flusso di lavoro tipico con Git prevede una sequenza ricorrente di tre fasi:

  1. Modifica dei file nella working directoryUna volta che si cambia un file già tracciato, Git lo riconosce come modificato.
  2. Aggiunta allo staging delle modifiche rilevantiQuesto passaggio permette di selezionare quali modifiche includere nel prossimo commit. Ad esempio:
    git add nome_file.ext 
    oppure, per aggiungere tutti i file modificati
    git add .
  3. Creazione di un commitIl commit rappresenta una vera e propria "fotografia" dello stato dei file in staging. È buona prassi accompagnare il commit con un messaggio descrittivo:
    git commit -m "Descrizione delle modifiche effettuate"

Questo ciclo si ripete ogni volta che il progetto raggiunge uno stato che si desidera salvare nella cronologia.







lunedì 8 settembre 2025

Git: Configurazioni iniziali

Una volta installato Git, è necessario effettuare alcune configurazioni iniziali. Tali configurazioni vanno eseguite una sola volta su ogni computer e verranno mantenute tra gli aggiornamenti. Sarà sempre possibile modificare tali impostazioni successivamente.

Git include uno strumento chiamato 
git config che consente di visualizzare e modificare le impostazioni.

Le impostazioni di Git sono memorizzate in tre file di configurazione principali, a seconda del loro ambito:
  • Locale:
    Le impostazioni specifiche per un singolo repository si trovano nel file .git/config all'interno della cartella del repository stesso.
  • Globale:
    Le impostazioni che si applicano a tutti i repository di un utente sono memorizzate nel file .gitconfig nella directory home dell'utente. Il percorso esatto varia a seconda del sistema operativo:
    - macOS / Linux: ~/.gitconfig 
    - Windows: C:\Users\<NomeUtente>\.gitconfig 
  • Sistema: Le impostazioni che si applicano a tutti gli utenti del sistema si trovano nel file gitconfig nella cartella di installazione di Git, solitamente in una posizione come C:\ProgramData\Git\config su Windows o /etc/gitconfig su Linux.

Quando Git legge le impostazioni, lo fa seguendo un ordine preciso:
  1. Locale
  2. Globale
  3. Sistema
Questo significa che un'impostazione definita a livello locale sovrascriverà un'impostazione globale, che a sua volta sovrascriverà un'impostazione a livello di sistema.

Per visualizzare tutte le impostazioni e da quale file vengono prelevate è possibile utilizzare il comando
git config --list --show-origin
Impostazioni git
FIG 1 - Impostazioni Git

Identità

Quando si installa Git è fondamentale impostare il proprio nome utente e indirizzo email in modo che i propri commit possano essere identificati (tali informazioni vengono immutabilmente inserite all'interno dei commit creati).
I comandi da eseguire sono
git config --global user.name "<il_tuo_nome>" 
git config --global user.email "<indirizzo_email>"

Ad esempio
git config --global user.name "Giovanni Lubrano"
git config --global user.email giovanni.lubrano@contoso.com

Utilizzando l'opzione --global, Git utilizzerà sempre tali informazioni per l'utente sul sistema. 
Qualora si desideri sostituire tali informazioni con un nome o un indirizzo e-mail differenti per uno specifico progetto, è possibile eseguire il comando senza l’opzione --global all’interno della directory del progetto stesso.


Nome del branch predefinito

Dal 2020, GitHub e GitLab hanno adottato main come nome predefinito per i nuovi repository. Per impostazione predefinita, al momento della creazione di un nuovo repository mediante il comando git init, Git genera un ramo denominato master. A partire dalla versione 2.28 (luglio 2020), è tuttavia possibile definire un nome alternativo per il ramo iniziale, specificando quello da utilizzare come predefinito.

Per impostare main come nome predefinito del ramo, utilizzare il comando:
git config --global init.defaultBranch main


Editor predefinito 

Se non diversamente indicato, Git utilizza l’editor di testo predefinito per la redazione dei messaggi di commit e per la modifica dei file di configurazione. Durante la fase di installazione è già stato selezionato l’editor desiderato. Qualora si desideri modificarlo, è possibile farlo tramite il comando:
git config --global core.editor "<path_file_eseguibile_editor>"

Ad esempio
git config --global core.editor "C:/Program Files/Notepad++/notepad++.exe"


Controllo delle impostazioni

Per verificare le impostazioni di configurazione è possibile utilizzare il seguente comando che consente di elencare tutte le configurazioni attualmente riconosciute da Git
git config --list
Impostazioni di configurazione
FIG 2 - Impostazioni di configurazione


Alcune chiavi possono comparire più volte, in quanto Git le legge da file di configurazione differenti. In tali circostanze, per ciascuna chiave univoca viene considerato come valido l’ultimo valore rilevato.

È possibile verificare quale valore Git attribuisce a una chiave specifica digitando 
git config <chiave>

Ad esempio
git config user.name

Poiché Git può leggere il medesimo valore di una variabile di configurazione da più file, è possibile che venga restituito un risultato inatteso, la cui origine non sia immediatamente evidente. In tali circostanze, è possibile interrogare Git per determinare la provenienza del valore, ottenendo l’indicazione del file di configurazione che ha prevalso nell’assegnazione finale. Il comando da eseguire è
git config --show-origin <chiave>

Ad esempio
git config --show-origin user.name

Valore e origine di una variabile
FIG 3 - Valore e origine di una variabile


Help

Qualora si necessiti di supporto durante l’utilizzo di Git, esistono tre modalità equivalenti per accedere alla pagina di manuale (manpage) completa relativa a qualsiasi comando:
git help <comando>
git <comando> --help
man git-<comando>


Ad esempio, per visualizzare la manpage del comando git config, è sufficiente eseguire:
git help config
Help
FIG 4 - Help


Questi comandi risultano particolarmente utili poiché consentono di consultare la documentazione in qualsiasi momento, anche offline.




domenica 7 settembre 2025

Windows : Risoluzione dell'errore "Impossibile aprire l’oggetto Criteri di gruppo sul computer"

In alcuni scenari, durante l’apertura dell’Editor Criteri di Gruppo Locali (gpedit.msc), Windows può restituire il seguente errore:

Impossibile aprire l’oggetto Criteri di gruppo sul computer. Potresti non disporre delle autorizzazioni necessarie. 
Dettagli: Errore non specificato.

Nella versione inglese di Windows

Failed to open the Group Policy Object on the computer. You might not have the appropriate rights.
Details: Unspecified error

Contestualmente, tentando di aggiornare le policy tramite il comando gpupdate, può comparire un ulteriore messaggio:

Elaborazione dei Criteri di gruppo non riuscita. Windows non è stato in grado di applicare le impostazioni dei criteri basate sul registro per l’oggetto Criteri di gruppo LocalGPO. Le impostazioni di Criteri di gruppo non verranno risolte finché questo evento non verrà risolto.

Nella versione inglese il messaggio è

The processing of Group Policy failed. Windows could not apply the registry-based policy settings for the Group Policy object LocalGPO.

The processing of Group Policy failed
FIG 1 - The processing of Group Policy failed
In questi casi, nel Visualizzatore Eventi di sistema viene registrato un evento con ID 1096, che segnala l’impossibilità di applicare le impostazioni delle Criteri di Gruppo locali.


Cause del problema

L’errore si verifica in genere quando i file delle policy locali, situati nella cartella:

%windir%\System32\GroupPolicy

risultano corrotti o mancanti.

In particolare, il file Registry.pol, che contiene le impostazioni delle policy basate su registro, può essere danneggiato e impedire l’elaborazione delle regole.


Procedura di risoluzione


1. Rimuovere o rinominare il file Registry.pol

Per ripristinare il corretto funzionamento, è sufficiente rimuovere (o rinominare) il file Registry.pol corrotto.

Il file può trovarsi in uno dei seguenti percorsi:

  • %windir%\System32\GroupPolicy\Machine
  • %windir%\System32\GroupPolicy\User

Dopo la rimozione, riavviare l’Editor delle Criteri di Gruppo locali (gpedit.msc) e verificare che si apra senza errori.


2. Ricreare la cartella GroupPolicy (se necessario)

Se il problema persiste, può rendersi necessario ricreare completamente la cartella GroupPolicy.

È possibile procedere rinominando la directory corrente tramite Esplora File oppure con PowerShell:

Rename-Item -Path "C:\Windows\System32\GroupPolicy" -NewName GroupPolicy_backup

Al successivo avvio o aggiornamento delle policy, Windows rigenererà automaticamente una nuova cartella GroupPolicy.

Dopo aver verificato il corretto funzionamento, la cartella di backup può essere eliminata.




venerdì 5 settembre 2025

Git: Installazione

Iniziare con Git richiede l'installazione del software, una configurazione iniziale di base e la familiarizzazione con un set di comandi fondamentali per gestire file, salvare modifiche e interagire con repository remoti. 

Installazione di Git

Per iniziare a usare Git, il primo passo è installarlo sul proprio computer. Sebbene alcune IDE (come Microsoft Visual Studio o Xcode) possano includere librerie Git o il comando git direttamente, e alcune piattaforme web come GitHub o GitLab consentano di provare funzioni di base online, per l'uso sistematico è consigliabile avere git come comando autonomo.

Git è disponibile per diversi sistemi operativi

Linux:

L'installazione avviene tramite il gestore di pacchetti della propria distribuzione, ad esempio su:
  • Debian/Ubuntu 
    apt install git
  • Fedora/RHEL
    dnf install git
  • SUSE/openSUSE
    zypper install git
È consigliabile iniziare con il pacchetto git base e aggiungere altri strumenti solo se necessario, poiché git-all può includere molti pacchetti aggiuntivi.

macOS:
Le istruzioni per l'installazione sono disponibili nella guida ufficiale di Git.

Windows: L'installazione su Windows è più articolata. Il programma di setup scaricabile da git-scm.com/downloads installa non solo il comando git, ma anche un ambiente terminale (Git Bash) con strumenti Linux essenziali (bash, ls, find, grep, tar, gzip) e l'interfaccia grafica Git GUI. Durante l'installazione, è possibile configurare l'editor predefinito (se non si vuole usare vim che è lo standard di Git Bash), il nome del branch predefinito (ora comunemente main anziché master), e come la variabile d'ambiente PATH viene impostata. Git per Windows utilizza anche Git Credential Manager per una gestione più semplice delle credenziali.

Verifica dell'installazione: Dopo l'installazione, si può verificare che Git sia correttamente disponibile digitando git --version nel terminale o PowerShell.


Negli articoli dedicati a Git, verranno utilizzati esempi e procedure operative basate su un ambiente Windows.


Installazione passo passo in ambiente Windows

Da git-scm.com/downloads eseguire il download della versione aggiornata di Git per Windows.

Download Git per Windows
FIG 1 - Download Git per Windows

Avviare l'eseguibile scaricato e cliccare su  nella finestra del Controllo account utente (UAC).

Controllo account utente (UAC)
FIG 2 - Controllo account utente (UAC)

Nella prima schermata ci viene proposta la licenza (GNU General Public License). Per accettare le condizioni e procedere, cliccare sul pulsante Next.

Git,GNU General Public License
FIG 3 - Git, GNU General Public License

Selezione della cartella di destinazione per l'installazione (Select Destination Location). Per l'installazione è possibile lasciare il percorso predefinito, modificarlo cliccando sul pulsante Browse o digitarlo manualmente nell'apposita casella. Cliccare su Next per proseguire.


Select Destination Location
FIG 4 - Select Destination Location

Nella finestra Select Components siamo chiamati a selezionare i componenti da installare che ci interessano. Di solito, le opzioni predefinite sono sufficienti, ma è possibile aggiungere l'icona sul desktop, permettere a Git di verificare giornalmente gli aggiornamenti (Check daily for Git for Windows update) o aggiungere un profilo Git Bash al terminale di Windows (Add a Git Bash Profile to Windows Terminal). Cliccare su Next.

Select Components
FIG 5 - Select Components

Select Start Menu Folder. Se si desidera poter cercare ed eseguire git dal menu Start, lasciare tutto com'è. In caso contrario selezionare la casella "Don't create a Start Menu folder". Cliccare su Next.

Select Start Menu Folder
FIG 6 - Select Start Menu Folder

Selezionare l'editor di default utilizzato da Git (Choosing the default editor used by Git). Per questioni storiche, anche in ambiente Windows, viene proposto Vim come editor predefinito di Git. Si tratta di un editor molto potente ma che potrebbe risultare ostico per chi è abituato agli editor visuali presenti nei sistemi operativi Microsoft.

Choosing the default editor used by Git
FIG 7 - Choosing the default editor used by Git

Tra gli editor di testo proposti troviamo: Sublime, Atom, Vim, Nano, Wordpad, VSCodium, Notepad, Notepad++ o Visual Studio Code. Generalmente, in ambiente Windows, gli utenti scelgono Notepad++ o Visual Studio Code. 

Editor di testo proposti
FIG 8 - Editor di testo proposti

Se l'editor selezionato non è già installato sul PC, il tasto Next risulterà disabilitato. In questi casi è possibile cliccare sull'apposito link per accedere al sito del produttore dell'editor di testo e procedere al download e all'installazione. Dopodiché sarà possibile cliccare su Next per proseguire.

Editor Notepad++
FIG 9 - Editor Notepad++

Modifica del nome del ramo iniziale nei nuovi repository (Adjusting the name of the initial branch in new repositories). In questa schermata possiamo decidere se utilizzare master o il più recente main come nome predefinito del branch. In caso si dubbi lasciare selezionata l'opzione proposta (Let Git decide) e cliccare su Next.

Adjusting the name of the initial branch in new repositories
FIG 10 - Adjusting the name of the initial branch in new repositories

Adjusting your PATH environment. L'opzione consigliata è "Git from the command line and also from 3rd-party software", in quanto aggiunge Git al PATH di Windows, permettendo di usarlo da qualsiasi terminale (prompt dei comandi, PowerShell e da software di terze parti che interrogano la variabile d'ambiente PATH per individuare il percorso di git. Se non si hanno esigenze particolari, lasciare selezionata l'opzione consigliata e cliccare su Next.
Adjusting your PATH environment
FIG 11 - Adjusting your PATH environment

Choosing the SSH executable. In questa fase possiamo scegliere quale client Secure Shell utilizzare: quello integrato in Git o un client esterno installato sul PC. L'opzione predefinita e raccomandata è "Use bundled OpenSSH". Cliccare su Next per proseguire.
Choosing the SSH executable
FIG 12 - Choosing the SSH executable


Choosing HTTPS transpost backend. Permette di impostare quale libreria SSL/TLS Git deve utilizzare per le connessioni HTTPS. Lasciare selezionata l'impostazione suggerita di default (Use the native Windows Secure Channel library) e cliccare su Next.
Choosing HTTPS transpost backend
FIG 13 - Choosing HTTPS transpost backend

Opzioni per la conversione dei caratteri di fine riga (Configuring the line ending conversions). L'opzione predefinita, "Checkout Windows-style, commit Unix-style line endings", è quella consigliata in ambiente Windows. Git convertirà LF in CRLF durante il checkout dei file di testo. Quando si 
eseguono i commit dei file di testo, CRLF verrà convertito in LF. Cliccare su Next.
Configuring the line ending conversions
FIG 14 - Configuring the line ending conversions

Configurare il terminale da usare con Git Bash (Configuring the terminal emulator to use with Git Bash). Lasciare selezionata l'opzione predefinita opzione  "Use MinTTY" e cliccare su Next.
Configuring the terminal emulator to use with Git Bash
FIG 15 - Configuring the terminal emulator to use with Git Bash

Comportamento predefinito di 'git pull' (Choose the default behavior of 'git pull'):
  • Fast-forward or merge
    Avanza velocemente (fast-forward) il branch corrente al branch recuperato quando possibile, altrimenti crea un commit di merge.
  • Rebase
    Rebase del branch corrente sul branch recuperato. Se non ci sono commit locali da ribasare, questo equivale a un fast-forward.
  • Only ever fast-forward
    Avanza velocemente (fast-forward) al branch recuperato. Fallisce se non è possibile. Questo è il comportamento standard di 'git pull'.
La terza opzione può essere utilizzata da chi ama essere estremamente cauto e prudente, ma richiede passaggi aggiuntivi per ottenere lo stesso risultato che si ottiene normalmente con la prima e la seconda opzione. L'impostazione predefinita della prima opzione, ovvero l'avanzamento rapido o l'unione, va bene nella maggior parte dei casi. Per chi preferisce una cronologia dei commit pulita e senza commit di unione, la seconda opzione è altrettanto valida. 
Choose the default behavior of 'git pull'
FIG 16 - Choose the default behavior of 'git pull'


Choose a credential helper. Lasciare selezionata l'opzione Git Credential Manager e cliccare su Next.
Choose a credential helper
FIG 17 - Choose a credential helper

Configurazione delle opzioni extra (Configuring extra options). Lasciare selezionata l'opzione Enable file system caching e cliccare su Install per avviare l'installazione. Tale impostazione abilita la cache del file system. I dati del file system verranno letti in blocco e memorizzati nella cache in memoria per alcune operazioni ("core.fscache" è impostato su "true"). Questo fornisce un notevole incremento delle prestazioni.
Configuring extra options
FIG 18 - Configuring extra options

A questo punto viene avviata la copia dei file e l'installazione di Git.
Avvio Installazione
FIG 19 - Avvio Installazione

Terminata l'installazione, togliere il flag alla casella View Release Notes e cliccare su Finish.
Installazione completata
FIG 20 - Installazione completata


Per verificare che Git sia presente sulla macchina, da una finestra terminale eseguire il comando
git --version 
Se installato correttamente verrà visualizzata la versione di git.
git version
FIG 21 - git version