Visualizzazione post con etichetta autorizzazioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta autorizzazioni. Mostra tutti i post

domenica 14 gennaio 2024

Windows: Ripristinare i permessi degli utenti

La possibilità di poter reimpostare le autorizzazioni dell'utente in ambiente Windows può rivelarsi preziosa per risolvere problemi relativi all’accesso ad applicazioni o a documenti. Ad esempio, nel caso in cui si verifichino problemi con il profilo utente, potremmo non riuscire più ad accedere a particolari file o ad avviare alcune applicazioni in quanto non siamo autorizzati. Oppure potremmo dover accedere a un file proveniente da un vecchio backup o da un altro computer e che quindi è stato creato con un utente diverso; anche in questo caso, potrebbe non essere possibile accedere al file senza prima reimpostare le autorizzazioni utente di default. Windows offre diverse modalità per eseguire questa operazione. In questo articolo verrà mostrato come farlo tramite gli strumenti icacls e secedit.

ICACLS

Icacls è il sostituto di cacls (Change Access Control Lists), un'utilità a riga di comando che consente di mostrare ed eseguire alcune operazioni sulle ACL di file o directory.
L'ACL (Access Control List) è un elenco di permessi per un oggetto del filesystem e definisce il modo in cui la sua sicurezza viene controllata gestendo chi e come può accedervi.

Le operazioni sulle ACL non sono le uniche possibili con questo strumento. Ciò che rende icacls uno strumento potente è anche la possibilità di eseguire operazioni di backup e ripristino su ACL per file o directory, o di cercare i file che hanno un utente specifico come proprietario. Inoltre, nel caso in cui una ACL venga danneggiata o distrutta, con icacls è possibile ripristinarla resettandola e impostando i permessi predefiniti o ereditando quelli del genitore.

Icacls è un comando nativo di Windows a partire da Windows Vista.

Supponiamo di avere una pendrive contenente una cartella Backup a cui non riusciamo ad accedere per la mancanza di autorizzazioni.
Provando ad accedere alla cartella verrà visualizzato il messaggio di FIG 1
FIG 1
Non si dispone della autorizzazioni necessarie
FIG 1 - Non si dispone della autorizzazioni necessarie


In questi casi possiamo provare ad eseguire il reset delle autorizzazioni tramite icacls:
  • Avviare un prompt dei comandi come amministratore.
  • Posizionarsi sulla pendrive, quindi digitare il seguente comando per il ripristino delle autorizzazioni
    icacls * /t /q /c /reset
    il carattere jolly (*) include tutte le sottocartelle della directory corrente;
    /t estende la modifica alle sottocartelle e ai file all’interno della cartella corrente;
    /q esegue il comando senza visualizzare messaggi di conferma;
    /c consente di continuare l’operazione anche in caso di errori;
    /reset, infine, ripristina i valori predefiniti delle opzioni di autorizzazione.
    Accesso negato
    FIG 2 - Accesso negato

  • Se, come in questo caso, il comando dovesse restituire il messaggio di Accesso negato è necessario acquisire prima la proprietà delle cartelle interessate attraverso il comando takeown. Eseguire il comando
    takeown /R /F *
    quindi digitare S seguito da Invio per confermare la sostituzione delle autorizzazioni. Il parametro /R esegue un'operazione ricorsiva su tutti i file nella directory e nelle sottodirectory specificate, mentre /F permette di specificare il nome file o nome della directory (il carattere jolly permette di includere tutti i file e le sottocartelle della directory corrente).


Secedit

Secedit (Security Configuration Editor) è un’utilità di sistema integrata in Windows che consente di configurare e analizzare la sicurezza del sistema, dei file e delle cartelle.  Con secedit è possibile applicare e modificare set di regole di sicurezza definite tramite appositi modelli: file in formato .inf o .sdb. I file .inf sono file testuali editabili con un comune editor di testo, mentre i file .sdb sono veri e propri database.

Generalmente il comando viene utilizzato dagli amministratori di sistema per automatizzare la gestione delle politiche di sicurezza del sistema operativo o per ripristinare le impostazioni predefinite di Windows. Il comando va utilizzato con attenzione e può essere utile nei casi in cui il sistema operativo Microsoft non risponde più come dovrebbe per via dei permessi non assegnati in modo corretto. Ad esempio, sui sistemi windows che non permettono l'accesso alle cartelle (comprese quelle di sistema) e/o sui sistemi che sembrano sprovvisti di account amministrativi in grado di compiere operazioni con privilegi elevati.

Per riportare le impostazioni predefinite di tutte le autorizzazioni utente tramite il comando Secedit:
  • Avviare un prompt dei comandi come amministratore.
  • Eseguire il comando
    secedit /configure /cfg %windir%\inf\defltbase.inf /db defltbase.sdb /verbose
    per procedere alla riconfigurazione automatica utilizzando le direttive contenute nel file di configurazione defltbase.inf e creando poi il database di sicurezza defltbase.sdb per archiviare le impostazioni.
  • Al termine, bisognerà riavviare il computer e le autorizzazioni utente verranno ripristinate alle impostazioni di sistema predefinite.




venerdì 30 giugno 2023

Windows Server 2022: Gruppi di lavoro

Nelle reti di piccole dimensioni potrebbe non avere senso implementare un controller di dominio con Active Directory. In questi casi, per la condivisione di risorse tra i vari host, potrebbe essere sufficiente il gruppo di lavoro.

Cos'è un gruppo di lavoro

Un gruppo di lavoro è un gruppo peer-to-peer di computer che condividono risorse ma che non appartengono a un dominio Active Directory. Un gruppo di lavoro può avere un server centrale che fornisce alcuni servizi, oppure può semplicemente condividere i dati con le singole workstation. La presenza di uno o più server all'interno di un gruppo di lavoro non è necessaria, si può creare un gruppo di lavoro con i soli sistemi client. Un gruppo di lavoro può essere piccolo, composto da due computer, o di grandi dimensioni. Più il gruppo di lavoro diventa grande più diventa complesso da amministrare.

Affinché un gruppo di lavoro funzioni correttamente, tutti i sistemi devono condividere lo stesso nome di gruppo. Per impostazione predefinita, in Windows, un sistema non collegato a un dominio appartiene a un gruppo di lavoro chiamato WORKGROUP. La differenza principale da tenere presente tra le relazioni peer-to-peer e quelle client-server, come quelle realizzate in Active Directory, è che le relazioni peer-to-peer sono completamente decentralizzate. È necessario impostare esplicitamente l'accesso per gli utenti e le risorse su ogni server/workstation a cui si desidera connettere. 
Uno dei vantaggi principali dei gruppi di lavoro è che possono essere molto semplici da gestire, purché siano piccoli. È sufficiente configurare una risorsa per la condivisione e definire con chi si vuole condividere quella risorsa.

Per capire se un gruppo di lavoro è adatto al proprio ambiente è necessario capire che cosa si può fare o non si può fare con un gruppo di lavoro. Innanzitutto bisogna considerare la dimensione della rete. Ad esempio, se la rete è piccola, con meno di 15-20 host, un gruppo di lavoro può essere una buona soluzione. Se invece la rete è composta da 100 o più host, un gruppo di lavoro probabilmente non è una buona scelta, perché comporterebbe una grande quantità di lavoro per la sua gestione.
In un gruppo di lavoro è possibile condividere file, database e stampanti. Se questo è tutto ciò di cui si ha bisogno e la rete è di piccole dimensioni, allora un gruppo di lavoro potrebbe rappresentare una buona soluzione. In questo modo si risparmia la spesa per la creazione di un controller di dominio, che necessita di un ulteriore licenza per il sistema operativo del server, e il costo dell'assunzione di un amministratore di sistema che sappia come gestire Active Directory.
Tuttavia, non si dispone di un'autenticazione centralizzata: ogni utente deve avere un account sul sistema in cui vuole accedere alle risorse. Non è possibile gestire i sistemi con i Criteri di gruppo: è necessario utilizzare solo i criteri di sicurezza locali. Infine, non è possibile eseguire applicazioni che richiedono Active Directory. 

Confronto tra condivisione centralizzata e di gruppo

Se si decide di utilizzare un gruppo di lavoro bisognerà decidere anche il modello di condivisione da utilizzare: modello di condivisione centralizzato o un modello di condivisione di gruppo. Nel modello di condivisione centralizzato, tutti i dati sono archiviati su un unico sistema, una workstation o un server. Tutti gli altri membri del gruppo di lavoro si collegano a questa postazione centrale per utilizzare le risorse condivise. Il modello di condivisione centralizzata è il più semplice da sostenere, perché è possibile impostare gli account dei membri del gruppo di lavoro sul server e questi saranno in grado di condividere le risorse. Nel modello di condivisione di gruppo, tutte le workstation del gruppo condividono risorse diverse. Il modello di condivisione di gruppo può essere molto più complesso da gestire, perché tutti gli utenti devono avere accesso a ogni sistema su cui risiede la risorsa a cui si intende accedere.
 

Configurazione di un server per un gruppo di lavoro

Quando si configura un server come server di un gruppo di lavoro, è necessario aggiungere gruppi, utenti e le risorse che si desidera condividere. Prima di fare tutto ciò, è necessario cambiare il nome del gruppo di lavoro.


1. Modifica del nome del gruppo di lavoro
Il nome predefinito del gruppo di lavoro di Windows è WORKGROUP. In una piccola azienda è opportuno modificare il nome del gruppo di lavoro con qualcosa di più significativo (anche per una questione di sicurezza e di best practice). Ecco come fare: 
  • In Server Manager, cliccare su Server locale quindi sul collegamento WORKGROUP accanto alla scritta Gruppo di lavoro.
    Server Manager, Server locale
    FIG 1- Server Manager, Server locale

  • All'interno della finestra Proprietà del sistema cliccare sul pulsante Cambia.

    Proprietà del sistema
    FIG 2 - Proprietà del sistema

  • Nella casella di testo Gruppo di lavoro sostituire la scritta WORKGROUP con il nome che si desidera assegnare al gruppo di lavoro, quindi cliccare su OK.
    Cambiamenti dominio/nome computer
    FIG 3 - Cambiamenti dominio/nome computer

  • Verrà mostrata una finestra di dialogo con il nuovo nome. Cliccare su OK.
    Nuovo gruppo di lavoro
    FIG 4 - Nuovo gruppo di lavoro

  • Nella finestra successiva veniamo avvisati che è necessario riavviare il sistema per rendere effettive le modifiche. Cliccare su OK.
    Riavvio del sistema
    FIG 5 - Riavvio del sistema

  • Si ritorna alla  finestra Proprietà del sistema. Cliccare su Chiudi.
    Proprietà del sistema
    FIG 6 - Proprietà del sistema

  • A questo punto verrà mostrata una nuova finestra di dialogo che ci chiede se desideriamo riavviare il sistema o farlo in un momento successivo. Cliccare su Riavvia ora. Dopo il riavvio la modifica del nome del gruppo di lavoro sarà effettiva.
    Riavvio necessario
    FIG 7 - Riavvio necessario



2. Creazione di gruppi
Anziché lavorare sui singoli account utente è preferibile lavorare sui gruppi: si concedono le autorizzazioni per le risorse condivise al gruppo piuttosto che direttamente agli account utente. Questo garantisce agli utenti l'accesso a tutto ciò di cui hanno bisogno ed è molto più facile da gestire rispetto alle autorizzazioni dei singoli utenti. Per questo motivo, è consigliabile creare gruppi prima di creare utenti. Per creare un gruppo:
  • In Server Manager, cliccare sul menu Strumenti e selezionare Gestione computer.
    Server manager, Gestione computer
    FIG 8 - Server manager, Gestione computer

  • Selezionare Utenti e gruppi locali quindi fare doppio clic su Gruppi.
    Gestione computer
    FIG 9 - Gestione computer

  • Windows Server 2022 include diversi gruppi già pronti. Per creare un nuovo gruppo, cliccare sul menu Azione e selezionare Nuovo gruppo.

    Creazione nuovo gruppo
    FIG 10 - Creazione nuovo gruppo
  • Nella casella Nome gruppo digitare il nome che si intende assegnare al gruppo che si sta creando. Nella casella Descrizione è possibile scrivere una breve descrizione del gruppo. Cliccare su Crea per procedere alla creazione del gruppo.
    Nuovo gruppo
    FIG 11 - Nuovo gruppo
  • Cliccare su Chiudi per chiudere la finestra di dialogo Nuovo gruppo.
 

3. Creazione di utenti e aggiunta di utenti al gruppo
Per poter accedere a un gruppo di lavoro, un utente deve disporre di un account locale sul sistema a cui sta cercando di connettersi. Quando si crea l'account utente, è possibile concedere direttamente le autorizzazioni, ma aggiungere l'utente a un gruppo con le autorizzazioni corrette è molto più semplice. 
Ecco come creare un utente e aggiungerlo a un gruppo:
  • In Server Manager, dal menu Strumenti, selezionare Gestione computer.
  • Selezionare Utenti e gruppi locali quindi doppio click su Utenti.
    Gestione computer
    FIG 12 - Gestione computer

  • Windows Server 2022 include alcuni account utente già pronti. In questo esempio, andremo a creare un account utente chiamato Utente1. Cliccare sul menu Azione e selezionare Nuovo utente (in alternativa cliccare su Altre azioni sul lato destro della finestra e scegliere Nuovo utente).
    Creazione nuovo utente
    FIG 13 - Creazione nuovo utente

  • Nella finestra di dialogo Nuovo utente, compilare i campi Nome utente, Nome completo e Password. In un ambiente di produzione, si consiglia di lasciare selezionata la casella di controllo Cambiamento obbligatorio password all'accesso successivo. Cliccare su Crea.
    Nuovo utente
    FIG 14 - Nuovo utente
  • Cliccare su Chiudi per chiudere la finestra di dialogo Nuovo utente.
  • Fare clic con il tasto destro del mouse sull'utente appena creato e scegliere Proprietà. Verrà visualizzata la finestra di dialogo Proprietà nome utente (dove nome utente è il nome dell'utente di cui si sta esaminando le proprietà).

    Visualizzazione Proprietà account utente
    FIG 15 - Visualizzazione Proprietà account utente

  • Fare clic sulla scheda Membro di e cliccare sul pulsante Aggiungi
    Membro di
    FIG 16 - Membro di

  • Viene visualizzata la finestra di dialogo Seleziona Gruppi. Nel campo Immettere i nomi degli oggetti da selezionare, digitare il nome del gruppo creato in precedenza e fare clic su Controlla nomi. Se il gruppo viene trovato, sarà sottolineato e inizierà con il nome del server, come mostrato in FIG 17. Cliccare su OK per chiudere la finestra di dialogo.
    Seleziona Gruppi
    FIG 17 - Seleziona Gruppi

  • Cliccare su OK per chiudere la finestra delle proprietà.
    Proprietà utente
    FIG 18 - Proprietà utente
A questo punto abbiamo inserito il nuovo utente nel gruppo creato in precedenza.


4. Risorse condivise
Le cose più comuni che vengono condivise in uno scenario di gruppo di lavoro sono le stampanti e i file. Ecco come condividere file e cartelle:
  • In Server Manager, dal menu Strumenti, selezionare Gestione computer.
  • Cliccare su Cartelle condivise, quindi doppio clic su Condivisioni.
    Cartelle condivise
    FIG 19 - Cartelle condivise

  • Dal menu Azione selezionare Nuova condivisione per avviare la creazione guidata di una cartella condivisa.
    Nuova condivisione
    FIG 20 - Nuova condivisione

  • Nella prima schermata della creazione guidata, cliccare su Avanti per proseguire.
    Creazione guidata cartella condivisa
    FIG 21 - Creazione guidata cartella condivisa

  • Nella schermata Percorso cartella, fare clic su Sfoglia
    Percorso cartella
    FIG 22 - Percorso cartella

  • Nella finestra di dialogo Cerca cartella, navigare fino alla cartella che si desidera condividere, selezionarla e cliccare su OK.

    Cerca cartella
    FIG 23 - Cerca cartella

  • Riappare la finestra Percorso cartella con la cartella selezionata nel passo precedente. Cliccare su Avanti per proseguire.
  • La schermata successiva consente di modificare il nome della condivisione e di impostare le impostazioni offline. Ciò consente agli utenti offline di accedere ai file della condivisione. Cliccare su Avanti.
    Nome, descrizione e impostazioni
    FIG 24 - Nome, descrizione e impostazioni

  • La schermata successiva consente di personalizzare le autorizzazioni per la condivisione. Selezionare l'opzione Personalizza autorizzazioni, quindi fare clic su Personalizzate
    Personalizza autorizzazioni
    FIG 25 - Personalizza autorizzazioni

  • Viene visualizzata la finestra di dialogo Personalizza autorizzazioni. Di default il gruppo Everyone può accedere in lettura alla share. Per autorizzare un nuovo utente/gruppo cliccare su Aggiungi.
    Personalizza autorizzazioni
    FIG 26 - Personalizza autorizzazioni

  • Nella casella Immettere i nomi degli oggetti da selezionare, digitare il nome del gruppo creato in precedenza e fare clic su Controlla nomi per assicurarsi che venga risolto, quindi cliccare su OK.
    Seleziona Utenti o Gruppi
    FIG 27 - Seleziona Utenti o Gruppi
  • Nella sezione Autorizzazioni per gli utenti della workstation, impostare le autorizzazioni desiderate per la condivisione. In genere, si selezionano le caselle di controllo Modifica e Lettura. Una volta selezionate le autorizzazioni desiderate cliccare su OK.

    Autorizzazioni per il gruppo
    FIG 28 - Autorizzazioni per il gruppo

  • Cliccare su Fine.
    Autorizzazioni cartella condivisa
    FIG 29 - Autorizzazioni cartella condivisa

  • Nella schermata Condivisione riuscita, fare nuovamente clic su Fine.
    Condivisione riuscita
    FIG 30 - Condivisione riuscita

  • Dopo che la condivisione è stata aggiunta, verrà visualizzata in Condivisioni sotto Cartelle condivise, come mostrato in FIG 31.

    Condivisioni
    FIG 31 - Condivisioni

Se avete mai creato dei gruppi di lavoro su una versione precedente di Windows, sapete che il passo successivo consisteva nell'aggiungere il gruppo creato alle autorizzazioni di condivisione della cartella nel file system. Si trattava di un doppio lavoro. Fortunatamente, Microsoft ha posto rimedio a questa situazione. Quando si condivide la cartella nell'area Cartelle condivise di Gestione computer, vengono impostate anche le autorizzazioni di condivisione. Per controllare le impostazioni:
  • Avviare Esplora file, quindi posizionarsi sulla cartella condivisa.
  • Cliccare, con il tasto destro del mouse, sulla cartella condivisa e selezionare Proprietà dal menu contestuale.
  • Selezionare la scheda Condivisione e cliccare su Condivisione avanzata.
    Proprietà
    FIG 32 - Proprietà

  • In questa schermata è possibile modificare il numero di utenti che possono connettersi contemporaneamente, modificare le autorizzazioni e modificare la cache. In questo contesto, il caching si riferisce all'accesso offline. Cliccare su Autorizzazioni.
    Condivisione avanzata
    FIG 33 - Condivisione avanzata

  • Come visibile in FIG 34, le autorizzazioni saranno quelle impostate attraverso la procedura guidata.
    Autorizzazioni
    FIG 34 - Autorizzazioni






venerdì 29 marzo 2019

MS Exchange: Visualizzare i permessi di una cartella presente sulla mailbox tramite EMS

Chi gestisce un'infrastruttura di posta elettronica può trovarsi spesso nella situazione di dover verificare permessi assegnati ad una particolare cartella presente in una mailbox. In ambiente MS Exchange Server tale operazione può essere eseguita con l'ausilio del cmdlet Get-MailboxFolderPermission tramite EMS (Exchange Management Shell).

Get-MailboxFolderPermission  [-Identity] <MailboxFolderIdParameter> [-DomainController <Fqdn>]   [-User <MailboxFolderUserIdParameter>]    [-GroupMailbox]   [<CommonParameters>]


Parametri

-DomainController
Il parametro consente di specificare il Domain Controller a cui far riferimento per reperire dati dall'Active Directory. Il dominio va specificato nel formato FQDN (Fully Qualified Domain Name) ad es. dc02.contoso.com

-GroupMailbox
Il parametro è utilizzato per includere nei risultati i gruppi di Office 365.

-Identity
Tale parametro specifica la mailbox e la cartella su cui si intendono verificare le abilitazioni. La sintassi è del tipo  <Mailbox>:\<Folder>. Per <Mailbox> può essere specificato un qualsiasi valore che identifica la mailbox in maniera univoca come:
GUID
Distinguished name (DN)
Dominio\Account
Nome dell'entità utente
LegacyExchangeDN
SamAccountName
Indirizzo SMTP
Alias 

-User
Il parametro User filtra i risultati visualizzando solo le abilitazioni dell'utente indicato. Anche in questo caso è possibile utilizzare qualsiasi valore che permetta l'identificazione univoca dell'utente/gruppo come:
Nome
Display name
Alias
Distinguished name (DN)
Canonical DN
Indirizzo email
GUID




Esempi


Esempio 1
Get-MailboxFolderPermission  -identity GLUBRANO
Per visualizzare i permessi sulla root della mailbox.


Esempio 2
Get-MailboxFolderPermission  -identity GLUBRANO:\Calendario
o per maggiori dettagli
Get-MailboxFolderPermission  -identity GLUBRANO:\Calendario |FL
Visualizza i permessi sulla cartella Calendario della casella dell'utente GLUBRANO
Get-MailboxFolderPermission
FIG 1 - Get-MailboxFolderPermission

Esempio 3
Get-MailboxFolderPermission  -identity GLUBRANO:\Calendario -User DDUCK
Visualizza i permessi che l'utente DDUCK dispone sulla cartella Calendario presente nella mailbox dell'utente GLUBRANO.