martedì 20 aprile 2021

Windows Server 2019: Eseguire il backup dei dati con Windows Server Backup (parte 1/2)

Nel corso degli anni le minacce alla stabilità e all'integrità dei dati non sono diminuite ma, al contrario, ai rischi tradizionali si sono aggiunti di nuovi. Basti pensare ai ransomware che rendono inaccessibili i dati richiedendo un riscatto.  Impostare una strategia di backup è di fondamentale importanza per la salvaguardia dei dati e non sempre è necessario acquistare software di terze parti. Windows Server 2019 include Windows Server Backup ma prima di poterlo utilizzare va installato.

Installazione Windows Server Backup
  • Da Server Manager cliccare su Aggiungi ruoli e funzionalità
    Server Manager
    FIG 1 - Server Manager

  • Cliccare sempre sul pulsante Avanti fino a raggiungere la sezione Funzionalità
    Aggiungi Ruoli e funzionalità, Operazioni preliminari
    FIG 2 - Aggiungi Ruoli e funzionalità, Operazioni preliminari

    Aggiungi ruoli e funzionalità, Tipi di installazione
    FIG 3 - Aggiungi ruoli e funzionalità, Tipi di installazione

    Aggiungi ruoli e funzionalità, Selezione dei server
    FIG 4 - Aggiungi ruoli e funzionalità, Selezione dei server

    Ruoli server
    FIG 5 - Ruoli server

  • Selezionare Windows Server Backup e cliccare su Avanti
    Funzionalità
    FIG 6 - Funzionalità
  • Cliccare su Installa per procedere all'installazione della funzionalità
    Conferma
    FIG 7 - Conferma

  • Cliccare su Chiudi
    Stato installazione
    FIG 8 - Stato installazione



Eseguire Backup dei dati
  • Dal menu Strumenti di Server Manager selezionare Windows Server Backup
    Server Manager
    FIG 9 - Server Manager

  • Selezionare Backup Locale. E' possibile pianificare un backup o crearne uno subito. Cliccare su Backup unico
    Windows Server Backup
    FIG 10 - Windows Server Backup

  • Cliccare su Avanti per proseguire
    Opzioni di backup
    FIG 11- Opzioni di backup

  • Nella schermata successiva possiamo scegliere tra un backup completo del server (dati, applicazioni e stato del sistema) e un backup personalizzato. Dato che andremo ad effettuare il backup solo di file, selezionare l'opzione Personalizzato e cliccare su Avanti
    Selezione configurazione
    FIG 12 - Selezione configurazione

  • Nella sezione Selezione elementi per backup cliccare sul pulsante Aggiungi elementi
    Selezione elementi per backup
    FIG 13 - Selezione elementi per backup

  • Selezionare le cartelle di cui si intende effettuare il backup e cliccare su OK per ritornare alla schermata precedente
    Seleziona elementi
    FIG 14 - Seleziona elementi

  • Cliccare su Avanti
    Selezione elementi per backup
    FIG 15 - Selezione elementi per backup

  • Verrà richiesto se effettuare un backup locale (su disco locale o su supporti ottici) o su una cartella condivisa remota. Il salvataggio su un disco interno al server è sconsigliato, in quanto un guasto al server può compromettere l'accesso ai dati. Il backup, inoltre, andrebbe conservato in un luogo diverso da dove risiede il server in modo da ridurre il rischio di perdita di dati dovuto ad eventi non prevedibili (calamità naturali, incendi, furti, ecc). Selezionare Cartella condivisa remota e cliccare su Avanti.
    Impostazione tipo destinazione
    FIG 16 - Impostazione tipo destinazione

  • Sul server Server2DC abbiamo creato e condiviso la cartella Backup. Nella schermata successiva, all'interno della casella Percorso, digitare il percorso della cartella condivisa remota (nel nostro esempio \\Server2DC\Backup$). In Controllo di accesso possiamo selezionare un opzione scegliendo tra Non ereditare e Eredita. L'opzione Non ereditare rende il backup accessibile solo ad un'utenza specificata mentre selezionando Eredita il backup sarà accessibile a tutti gli utenti abilitati sulla cartella remota. Lasciare selezionata l'opzione Eredita e cliccare su Avanti
    Impostazione cartella remota
    FIG 17 - Impostazione cartella remota

  • Cliccare sul pulsante Backup per avviare l'operazione e attendere il completamento
    Conferma
    FIG 18 - Conferma

  • Al termine del Backup viene visualizzata la sezione Stato backup contenente informazioni sullo stato dell'operazione. Cliccare su Chiudi
    Stato backup
    FIG 19 - Stato backup

La finestra principale di Windows Server Backup mostrerà le informazioni dei backup eseguiti.
Windows Server Backup
FIG 20 - Windows Server Backup





martedì 13 aprile 2021

Windows: Accesso lento a file e cartelle su share di rete

Quando si riscontra lentezza nell'accesso a file e cartelle su share di rete, il problema può avere diverse cause. I controlli e le prove da effettuare sono molteplici tra cui:
  • Verificare la configurazione di rete (configurazione indirizzo IP, Gateway, DNS, file hosts, ecc).
  • Assicurarsi che non ci siano problemi di connessione sia sul PC che si sta utilizzando sia sul computer/server remoto dove risiede la share.
  • Dal registro eventi verificare che non vi siano riportati errori o problemi hardware/software.
  • Provare a ricreare e rimappare la share di rete.
  • Disattivare temporaneamente le applicazioni che possono potenzialmente rallentare l'accesso al disco come Antivirus, Enhanced Mitigation Exploerience Toolkit (EMET), software di backup, ecc.
  • Verificare che non sia attiva l'indicizzazione sulle share mappate.
  • Eseguire il tool Pulizia disco sia in locale che sui dischi remoti per eliminare file temporanei.
  • Eseguire il tool System File Checker. Eseguendo il tool SFC con l'opzione /SCANNOW viene analizzata l'integrità di tutti i file protetti di sistema e i file che presentano problemi verranno ripristinati.
  • Assicurarsi che ci sia sufficiente spazio libero sia sul disco locale che su quello remoto.
  • Rimuovere dispositivi USB connessi.
  • Chiudere tutte le applicazioni.
  • Armeggiare con le impostazioni di Esplora file (ad es. evitando la visualizzazione di icone grandi o troppi dettagli).
  • Provare con un nuovo profilo utente e da altre postazioni.
  • Da Gestione attività verificare se il PC è impegnato in altre operazioni, l'utilizzo della CPU, del disco, della RAM e il traffico di rete.
  • A livello Hardware ci sarebbe da verificare la scheda di rete, il disco fisso e la RAM

Se le verifiche/prove effettuate non hanno prodotto alcun risultato ci sono altre tre cose che possiamo provare:
  • Reset TCP/IP;
  • Reset Winsock;
  • Disabilitare SMB2 Client Redirector Cache;

Reset TCP/IP

TCP/IP non è un singolo protocollo ma si tratta di una suite di protocolli su cui si basa il funzionamento logico della rete Internet. Viene chiamata suite di protocolli TCP/IP in virtù dei due più importanti protocolli in essa definiti: il Transmission Control Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP).
Problemi di connessione possono essere causati dallo stack TCP/IP corrotto. In questi casi è possibile provare a ripristinare TCP/IP tramite il tool netshell (Netsh) incluso in Windows. Prima di eseguire il reset dello stack è bene prendere nota della configurazione IP del computer. Nel caso di IP statico, infatti, potrebbe essere necessario dover procedere alla sua riconfigurazione dopo il reset. Se l'indirizzo IP viene assegnato dal DHCP, come normalmente avviene per le aziende con numerosi computer, non dovremmo preoccuparci di nulla.
Per eseguire il reset dello stack TCP/IP:
  • Avviare il Prompt dei comandi come amministratore
  • Eseguire il comando
    netsh interface ip reset
    al posto di  interface è possibile utilizzare l'abbreviazione int.
    Reset TCP/IP
    FIG 1 - Reset TCP/IP

  • Terminato il reset dello stack TCP/IP sarà necessario procedere al riavvio del sistema.

Reset Winsock

In ambiente Windows i protocolli TCP/IP vengono implementati nei driver tcpip.sys e tcpip6.sys. Per utilizzare tali driver, generalmente, si passa per la libreria Winsock che consente una programmazione più semplice e favorisce la portabilità del codice. Winsock agisce da interfaccia gestendo le comunicazioni tra un'applicazione client TCP/IP (come il browser web, un client FTP, ecc) e lo stack TCP/IP sottostante. Se il reset del TCP/IP non ha risolto il nostro problema di connessione, si può provare ad eseguire anche il reset di Winsock. Anche in questo caso ci viene in soccorso il tool netshell:
  • Avviare il Prompt dei comandi come amministratore
  • Eseguire il comando
    netsh winsock reset

    Reset Winsock
    FIG 2 - Reset Winsock

  • Come per il reset TCP/IP, per completare l'operazione è necessario riavviare il sistema

Il reset di Winsock resetterà il Winsock Catalog ma non avrà alcun impatto su Winsock Name Space Provider.


SMB2 Client Redirector Cache

Il componente SMB Redirector implementa la parte client della funzione di condivisione file e stampa di Windows attraverso Microsoft Networkking. Il protocollo SMB permette al computer client di accedere ai file e stampanti su un altro computer che implementa la parte server del protocollo per la condivisione di tali risorse. Il protocollo SMB prevede anche la cache sul client al fine di rendere più efficiente l'accesso ai file, metadati e per l'enumarazione di file e directory. 
Con il rilascio di SMB 2.0 in Windows Vista e Windows Server 2008, sono state implementate tre cache indipendenti al fine di velocizzare la visualizzazione di informazioni su file e directory utilizzate di recente. Tali cache riducono anche le interazioni tra il client e il server SMB per le comuni operazioni di navigazione tra file e cartelle e oltre a migliorare i tempi di risposta del client nella visualizzazione delle risorse remote, sono importanti anche per la scalabilità e per le prestazioni generali del server SMB.
Le impostazioni di default per queste tre cache sono pensate per migliorare le prestazioni su connessioni a bassa larghezza di banda o alta latenza. In alcuni contesti, come per le applicazioni che richiedono un alto livello di coerenza sui file/cartelle accessibili e modificabili contemporaneamente da più client, possono rappresentare un problema.

Le tre cache sono:

File Information Cache 
La cache delle informazioni sui file riguarda le informazioni sugli attributi dei file contenute nella struttura File_Network_Open_Information, utili per conservare l'IO di rete per recuperare le informazioni comuni sui metadati dei file. 
Il valore predefinito è 10 secondi: Il periodo che deve trascorrere prima del timeout della cache con le informazioni dei file.
Per disattivare File Information Cache è necessario assegnare 0 al valore DWORD nominato FileInfoCacheLifetime presente all'interno della chiave di registro
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\Services\Lanmanworkstation\Parameters
Se il valore FileInfoCacheLifetime non è presente, crearlo manualmente.

Disattivare la cache delle informazioni sui file non è raccomandato in quanto potrebbe quasi raddoppiare il numero di transazioni di rete richieste per eseguire un dato scenario.


File Not Found Cache
Si tratta di cache di file che il client non è riuscito ad aprire perché il file non era presente sul server. Questo impedisce al client di tentare ripetutamente di aprire i file che non esistono più sul server. Questa cache è in grado di influenzare le applicazioni distribuite in esecuzione su più computer che accedono a un insieme di file su un server dove le applicazioni utilizzano un meccanismo per segnalarsi a vicenda l'aggiunta/modifica/cancellazione di file sul server.
Il valore predefinito è 5 secondi: Il periodo che deve trascorrere prima del timeout della cache dei file non trovati.
Per disattivarla assegnare 0 al valore DWORD nominato FileNotFoundCacheLifetime presente all'interno della chiave di registro
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\Services\Lanmanworkstation\Parameters
Se il valore FileNotFoundCacheLifetime non è presente, crearlo manualmente.


Directory Cache 
Directory Cache contiene le recenti enumerazioni di directory eseguite dal client. Le successive richieste di enumerazione fatte dalle applicazioni client, così come le richieste di metadati per i file nella directory, possono essere soddisfatte dalla cache. Il client usa anche la cache della directory per determinare la presenza o l'assenza di un file nella directory e usa questa informazione per evitare che i client tentino ripetutamente di aprire file che non esistono sul server. È probabile che questa cache influenzi le applicazioni distribuite in esecuzione su più computer che accedono a un insieme di file su un server dove le applicazioni utilizzano un meccanismo per segnalarsi a vicenda l'aggiunta/modifica/cancellazione di file sul server.
Il valore predefinito è 10 secondi: Si tratta del timeout della cache delle directory.
Per disattivarla assegnare 0 al valore DWORD nominato DirectoryCacheLifetime presente nella chiave di registro
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\Services\Lanmanworkstation\Parameters
Se il valore DirectoryCacheLifetime non è presente, crearlo manualmente.
Regedit, DirectoryCacheLifetime
FIG 3 - Regedit, DirectoryCacheLifetime 


Generalmente, nel caso si notino rallentamenti nell'accesso a file o directory sulla rete, basta disattivare la Directory cache. Se si sospetta che la cache dei metadati nel reindirizzatore sia la causa del cattivo funzionamento delle applicazioni e si intende disabilitarle tutte e tre, disabilitarle nel seguente ordine
  1. Directory cache, impostando DirectoryCacheLifetime a 0.
  2. File Not Found cache, impostando FileNotFoundCacheLifetime a 0.
  3. File information cache, impostando FileInfoCacheLifetime a 0.
Le operazioni di disattivazione delle cache sopra riportate possono essere eseguite sui sistemi Windows 10, Windows 8.1, Windows 8, Windows 7, Windows Vista, Windows Server 2016, Windows Server 2012 R2, Windows Server 2012, Windows Server 2008 R2 e Windows Server 2008.




domenica 11 aprile 2021

PowerShell: Sintesi vocale

La sintesi vocale è un buon modo per attirare l'attenzione dell'utente e fornire istruzioni utili in una modalità alternativa rispetto ad una finestra pop-up che appare a video. Tramite PowerShell è possibile sfruttare il sintetizzatore vocale fornito dal sistema operativo Windows per realizzare una funzione Text To Speech. L'implementazione di tale funzione tramite PowerShell è molto semplice e basterebbero le seguenti tre righe di codice
Add-Type -AssemblyName System.speech
$SpeechSynthesizer = New-Object System.Speech.Synthesis.SpeechSynthesizer
$SpeechSynthesizer.Speak('Hello..')
PowerShell - Sintetizzatore vocale
FIG 1 - PowerShell - Sintetizzatore vocale
Come è noto, Powershell è basato sulla programmazione ad oggetti e sul .NET Framework. Questo ci consente di richiamare direttamente la classe System.Speech.Synthesis.SpeechSynthesizer che fornisce l'accesso alle funzionalità del motore di sintesi vocale installato. 


Per visualizzare l'elenco dei metodi supportati e le proprietà, dopo aver eseguito le istruzioni sopra riportate, è possibile utilizzare l'istruzione
$SpeechSynthesizer | Get-Member
Metodi e Proprietà dell'oggetto System.Speech.Synthesis.SpeechSynthesizer
FIG 2 - Metodi e Proprietà dell'oggetto System.Speech.Synthesis.SpeechSynthesizer


Proprietà

Le proprietà dell'oggetto SpeechSynthesizer sono:

Rate
Ottiene o imposta la velocità di pronuncia dell'oggetto SpeechSynthesizer. I valori accettati vanno da -10 a 10.

State
Ottiene lo stato di pronuncia dell'oggetto SpeechSynthesizer.

Voice
Ottiene informazioni sulla voce corrente dell'oggetto SpeechSynthesizer.

Volume
Ottiene o imposta il volume di output dell'oggetto SpeechSynthesizer. Il volume può essere impostato passando valori da 0 a 100.

Ad esempio per rallentare la pronuncia possiamo utilizzare l'istruzione
$SpeechSynthesizer.Rate   = -5  
I valori assegnabili a Rate vanno da -10 a 10. Con il valore -10 la pronuncia è più lenta, aumentando il valore la pronuncia diventa sempre più veloce fino alla massima velocità ottenibile con il valore 10.

Metodi

AddLexicon(Uri, String)
Aggiunge un lessico all'oggetto SpeechSynthesizer.

Dispose()
Elimina l'oggetto SpeechSynthesizer e rilascia le risorse usate durante la sessione.

Equals(Object)
Determina se l'oggetto specificato è uguale all'oggetto corrente.(Ereditato da Object)

GetCurrentlySpokenPrompt()
Ottiene il prompt che SpeechSynthesizer sta parlando.

GetHashCode()
Funge da funzione hash predefinita.(Ereditato da Object)

GetInstalledVoices()
Restituisce tutte le voci di sintesi vocale installate.

GetType()
Ottiene l'oggetto Type dell'istanza corrente.(Ereditato da Object).

Pause()
Mette in pausa l'oggetto SpeechSynthesizer.

RemoveLexicon(Uri)
Rimuove un lessico dall'oggetto SpeechSynthesizer.

Resume()
Riprende l'oggetto SpeechSynthesizer dopo che è stato messo in pausa.

SelectVoice(String)
Seleziona una voce specifica per nome.

SelectVoiceByHints(VoiceGender)
Seleziona una voce con genere specifico.

SelectVoiceByHints(VoiceGender, VoiceAge)
Seleziona una voce con genere ed età specifici.

SelectVoiceByHints(VoiceGender, VoiceAge, Int32)
Seleziona una voce con genere ed età specifici, in base alla posizione in cui le voci sono ordinate.

SelectVoiceByHints(VoiceGender, VoiceAge, Int32, CultureInfo)
Seleziona una voce con genere, età e impostazioni locali specifici, in base alla posizione in cui le voci sono ordinate.

SetOutputToAudioStream(Stream, SpeechAudioFormatInfo)
Configura l'oggetto SpeechSynthesizer per aggiungere l'output a un flusso audio.

SetOutputToDefaultAudioDevice()
Configura l'oggetto SpeechSynthesizer per inviare l'output al dispositivo audio predefinito.

SetOutputToNull()
Configura l'oggetto SpeechSynthesizer per non inviare l'output dalle operazioni di sintesi di un dispositivo, file o flusso.

SetOutputToWaveFile(String)
Configura l'oggetto SpeechSynthesizer per aggiungere l'output a un file che contiene l'audio in formato Waveform.

SetOutputToWaveFile(String, SpeechAudioFormatInfo)
Configura l'oggetto SpeechSynthesizer per aggiungere l'output a un file in formato audio Waveform in un formato specificato.

SetOutputToWaveStream(Stream)
Configura l'oggetto SpeechSynthesizer per aggiungere l'output a un flusso che contiene l'audio in formato Waveform.

Speak(Prompt)
In modo sincrono sul contenuto di un oggetto di Prompt.

Speak(PromptBuilder)
In modo sincrono sul contenuto di un oggetto di PromptBuilder.

Speak(String)
In modo sincrono legge il contenuto di una stringa.

SpeakAsync(Prompt)
In modo asincrono legge il contenuto di un oggetto di Prompt.

SpeakAsync(PromptBuilder)
In modo asincrono legge il contenuto di un oggetto di PromptBuilder.

SpeakAsync(String)
In modo asincrono legge il contenuto di una stringa.

SpeakAsyncCancel(Prompt)
Annulla l'operazione asincrona di sintesi per una richiesta in coda.

SpeakAsyncCancelAll()
Annulla tutte le operazioni asincrone di sintesi vocale in coda.

SpeakSsml(String)
In modo sincrono legge un oggetto String che contiene il markup SSML.

SpeakSsmlAsync(String)
In modo asincrono legge un String che contiene il markup SSML.

ToString()
Restituisce una stringa che rappresenta l'oggetto corrente.(Ereditato da Object)


L'oggetto SpeechSynthesizer creato utilizza la voce di sistema predefinita. Per configurare l'oggetto SpeechSynthesizer per l'utilizzo di una delle voci di sintesi vocale installate è possibile utilizzare il metodo SelectVoice oppure SelectVoiceByHints

Per visualizzare l'elenco delle voci installate nel sistema è possibile utilizzare la seguente istruzione
Foreach ($voice in $SpeechSynthesizer.GetInstalledVoices()){
    $Voice.VoiceInfo | Select-Object Gender, Name, Culture, Description
}
Sintetizzatore vocale, voci installate nel sistema
FIG 3 - Sintetizzatore vocale, voci installate nel sistema


Esempi

Esempio 1
Add-Type -AssemblyName System.speech
$SpeechSynthesizer = New-Object System.Speech.Synthesis.SpeechSynthesizer
$SpeechSynthesizer.SelectVoice('Microsoft Zira Desktop')
Modifica la voce utilizzata selezionando Microsoft Zira Desktop

Esempio 2
Add-Type -AssemblyName System.speech
$SpeechSynthesizer = New-Object System.Speech.Synthesis.SpeechSynthesizer
$SpeechSynthesizer.Speak("La data e l'ora corrente è $(Get-Date)")
Il sintetizzatore legge la data e l'ora corrente.

Esempio 3
Add-Type -AssemblyName System.speech
$SpeechSynthesizer = New-Object System.Speech.Synthesis.SpeechSynthesizer
$SpeechSynthesizer.SetOutputToWaveFile("$($PWD)\Voice.wav")
$SpeechSynthesizer.Speak('Ciao! Giovanni')
L'output viene salvato all'interno del file audio Voice.wav, ciò consente di creare un file audio contenente tutto quello che viene letto dal sintetizzatore vocale.

Esempio 4
Add-Type -AssemblyName System.speech
$SpeechSynthesizer = New-Object System.Speech.Synthesis.SpeechSynthesizer
$SpeechSynthesizer.Rate   = -5  
$Frasi = "C:\Temp\ElencoFrasi.csv"
$FraseRandom (Get-Content $Frasi) | Get-Random
$SpeechSynthesizer.Speak($FraseRandom)
Dal file ElencoFrasi.csv contenente un elenco di frasi viene prelevata una frase casuale e fatta leggere al sintetizzatore.

Esempio 5
Add-Type -AssemblyName System.speech
$SpeechSynthesizer = New-Object System.Speech.Synthesis.SpeechSynthesizer
$SpeechSynthesizer.Rate   = -3  
$FraseRandom = @("Ciao.", "Come posso aiutarti?", "Cosa stai facendo $env:USERNAME ?") | Get-Random
$SpeechSynthesizer.Speak($FraseRandom)
Analogo all'Esempio 4 ma questa volta la frase random viene selezionata da un array



domenica 4 aprile 2021

Windows Server 2019: DFS replication

In questo articolo vedremo come implementare la replica del file system distribuito (DFS Replication). Come descritto nell'articolo precedente (Windows Server 2019: Distributed File System Namespace) la replica DFS è un servizio di ruolo di Windows Server che consente di replicare le cartelle su più server. 
Ad esempio
Supponiamo di avere sul Server1DC una cartella nominata Databases. Tramite la Replica DFS possiamo fare in modo che l'intero contenuto della cartella venga copiato automaticamente sul Server2DC all'interno della cartella Databases.BKP. In questo modo, in caso di indisponibilità di uno dei due server, i dati saranno comunque disponibili.

Dopo aver creato la cartella Database sul Server1DC e Database.BKP sul Server2DC il passo successivo consiste nell'installazione del ruolo

Installazione ruolo Replica DFS
  • Da Server Manager cliccare su Aggiungi ruoli e funzionalità
    Server Manager
    FIG 1 - Server Manager

  • Cliccare sempre sul pulsante Avanti fino a raggiungere la sezione Ruoli server
    Aggiungi Ruoli e funzionalità, Operazioni preliminari
    FIG 2 - Aggiungi Ruoli e funzionalità, Operazioni preliminari

    Aggiungi ruoli e funzionalità, Tipi di installazione
    FIG 3 - Aggiungi ruoli e funzionalità, Tipi di installazione

    Aggiungi ruoli e funzionalità, Selezione dei server
    FIG 4 - Aggiungi ruoli e funzionalità, Selezione dei server

  • Cliccare su Servizi file e archiviazione, quindi su Servizi file e iSCSI, selezionare Replica DFS e infine cliccare su Avanti
    Aggiungi ruoli e funzionalità, Ruoli server
    FIG 5 - Aggiungi ruoli e funzionalità, Ruoli server

  • Dato che non abbiamo la necessità di installare ulteriori funzionalità, cliccare su Avanti
    Aggiungi ruoli e funzionalità, Funzionalità
    FIG 6 - Aggiungi ruoli e funzionalità, Funzionalità

  • Cliccare su Installa
    Aggiungi ruoli e funzionalità, Conferma
    FIG 7 - Aggiungi ruoli e funzionalità, Conferma

  • Al termine dell'installazione cliccare su Chiudi
    Aggiungi ruoli e funzionalità, Risultati
    FIG 8 - Aggiungi ruoli e funzionalità, Risultati


Configurazione Replica DFS
  • Dal menu Strumenti di Server Manager cliccare su Gestione DFS
    Server Manager, Strumenti
    FIG 9 - Server Manager, Strumenti

  • Cliccare su Replica quindi su Nuovo gruppo di replica
    Gestione DFS
    FIG 10 - Gestione DFS

  • Lasciare selezionata l'opzione Gruppo di replica multifunzione e cliccare su Avanti
    Tipo gruppi di replica
    FIG 11 - Tipo gruppi di replica

  • Nella casella Nome del gruppo di replica digitare il nome che si intende assegnare (ad es. Server1DC-Server2DC) e cliccare su Avanti per proseguire
    Nome e dominio
    FIG 12 - Nome e dominio

  • Il passo successivo consiste nell'indicare i server che faranno parte del gruppo di replica. Cliccare sul tasto Aggiungi
    Membri del gruppo di replica
    FIG 13 - Membri del gruppo di replica

  • Digitare il nome del server nell'apposita casella (ad es Server1DC), quindi cliccare su controlla nomi e infine su OK
    Seleziona Computer
    FIG 14 - Seleziona Computer

  • Ripetere l'operazione per aggiungere anche il secondo server (ad es. Server2DC)
  • Cliccare su Avanti
    Membri del gruppo di replica
    FIG 15 - Membri del gruppo di replica
  • Il passo successivo consiste nell'indicare la topologia di connessione dei server che fanno parte del gruppo di replica. Selezionare A maglia completa e cliccare su Avanti
    Seleziona topologia
    FIG 16 - Seleziona topologia

  • Possiamo indicare se la replica delle cartelle deve essere eseguita in tempo reale (eventualmente, soprattutto in caso di grandi volumi, limitando la banda utilizzata dalla funzione) oppure fare in modo che avvenga solo in giorni e orari stabiliti. Selezionare l'opzione Replica nei giorni e negli orari specificati e cliccare sul pulsante Modifica pianificazione
    Pianificazione gruppo di replica e larghezza di banda
    FIG 17 - Pianificazione gruppo di replica e larghezza di banda

  • Selezionare l'ora e/o il giorno in cui avviare la Replica e indicare, nella casella Utilizzo larghezza di banda, la banda che si intende riservare all'operazione quindi cliccare su OK
    Modifica pianificazione
    FIG 18 - Modifica pianificazione

  • Ritornati alla schermata precedente cliccare su Avanti per proseguire
    Pianificazione gruppo di replica e larghezza di banda
    FIG 19 - Pianificazione gruppo di replica e larghezza di banda

  • Nella schermata successiva bisogna selezionare il server in cui è disponibile il contenuto che si desidera replicare. Nella casella Membro primario selezionare il Server1DC e cliccare su Avanti
    Membro primario
    FIG 20 - Membro primario

  • Per indicare le cartelle da replicare, cliccare su Aggiungi
    Cartelle da replicare
    FIG 21 - Cartelle da replicare

  • Cliccare sul tasto Sfoglia e selezionare la cartella da Replicare (nel nostro caso C:\Databases) e cliccare su OK
    Aggiungi cartella da replicare
    FIG 22 - Aggiungi cartella da replicare

  • Una volta indicato le cartelle da replicare cliccare su Avanti
    Cartelle da replicare
    FIG 23 - Cartelle da replicare
  • Nella finestra successiva bisogna indicare il percorso in cui replicare le cartelle sugli altri server appartenenti al gruppo di replica. Cliccare su Modifica
    Percorso locale di Databases negli altri membri
    FIG 24 - Percorso locale di Databases negli altri membri

  • Selezionare l'opzione Abilitato, quindi cliccare su Sfoglia e selezionare la cartella, sul server remoto, su cui effettuare la sincronizzazione. Cliccare su OK
    Selezione cartella server remota in cui replicare
    FIG 25 - Selezione cartella server remota in cui replicare

  • Cliccare su Avanti
    Percorso locale della cartella replicata
    FIG 26 - Percorso locale della cartella replicata

  • Prima di cliccare su Crea verificare il riepilogo delle impostazioni
  • Nella finestra successiva vengono visualizzati gli esiti delle operazioni eseguite nella creazione di un nuovo gruppo di replica. Cliccare su Chiudi
    Esito creazione gruppo di replica
    FIG 27 - Esito creazione gruppo di replica

  • Un messaggio ci avvisa che la replica non verrà eseguita finché tutti i server del gruppo di replica non ricevono la configurazione. Cliccare su OK

    Ritardo replica
    FIG 28 - Ritardo replica

A questo punto la replica è configurata. Tutti i dati contenuti in C:\Databases sul Server1DC verranno replicati all'interno della cartella C:\Databases.BKP sul Server2DC nel giorno e ora specificati.