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domenica 2 novembre 2025

Cybersecurity: HikvisionExploiter, tool open source utilizzato per attaccare telecamere IP Hikvision

I dispositivi Internet of Things (IoT), in particolare le telecamere IP di sorveglianza, rappresentano un elemento critico nelle architetture di rete moderne. La loro crescente diffusione ha parallelamente aumentato la superficie di attacco esposta, rendendo la sicurezza del firmware e la corretta configurazione imperative. Il presente articolo si concentra sull'analisi di un toolkit di penetration testing noto come "HikvisionExploiter" progettato per identificare e sfruttare in modo automatizzato le vulnerabilità note nelle telecamere IP Hikvision.

ATTENZIONE:
Danneggiare/violare un sistema informatico (anche da remoto) rappresenta un reato penale. Le informazioni contenute in questo articolo sono fornite esclusivamente a scopo didattico, informativo e di ricerca sulla sicurezza e vanno utilizzate solo per testare/verificare sistemi di cui si è titolari. Declino ogni responsabilità civile e penale derivante da un utilizzo non legale delle informazioni presentate in questo articolo a solo scopo didattico.


Architettura e Funzionalità del Toolkit di Analisi

Questo strumento di sicurezza, sviluppato in Python, è concepito per automatizzare le verifiche di sicurezza sulle telecamere di rete Hikvision, concentrandosi in particolare sugli endpoint non autenticati presenti in versioni firmware specifiche, come la Versione 3.1.3.150324, e sfruttando la ben nota vulnerabilità CVE-2021-36260.

La sua potenza risiede nella capacità di eseguire una serie di test complessi in modo sequenziale e multithreaded, offrendo ai security tester una visione rapida delle vulnerabilità dei dispositivi esposti.


Fasi di Esecuzione e Analisi

Il toolkit supporta la scansione di massa, leggendo elenchi di indirizzi IP e porte (da un file targets.txt). L'approccio multithread velocizza l'identificazione dei dispositivi potenzialmente vulnerabili.

Il processo di testing si articola in diverse fasi sequenziali e automatizzate:
  1. Verifica dell'Accesso Non Autenticato (Snapshot): In una fase iniziale, viene verificata la possibilità di accedere al feed video o alle snapshot in tempo reale senza autenticazione, indicando una potenziale violazione della privacy e un accesso improprio. Tale condizione può essere dovuta ad un grave errore di configurazione o una falla nel controllo degli accessi.
  2. Recupero e Decrittografia dei file di configurazione: Successivamente, lo strumento tenta di scaricare i file di configurazione del dispositivo. Se l'accesso ha successo, utilizza algoritmi noti come AES e XOR per decifrare questi file (utilizzando librerie come pycrypto). Dai dati decrittografati, spesso in formato XML, vengono estratti dettagli critici, quali:
    -
     Credenziali utente (nomi utente e password hashing o in chiaro).
    Livelli di autorizzazione degli account.
    - Informazioni di rete e configurazione del dispositivo.
  3. Sfruttamento della Vulnerabilità Critica RCE (Remote Command Execution): Esegue un test mirato per confermare lo sfruttamento della CVE-2021-36260, provando l'esecuzione di comandi da remoto sul sistema operativo embedded della telecamera.


Prerequisiti e Configurazione dell'Ambiente di Test

Per eseguire correttamente la suite di test, sono necessari i seguenti requisiti tecnici:
  1. Ambiente Python: È richiesto Python 3.6 o superiore.
  2. Librerie Essenziali: L'installazione delle dipendenze è fondamentale. Queste sono generalmente specificate in un file requirements.txt e includono librerie come requests e pycrypto (per la gestione della decrittografia).
  3. FFmpeg (Opzionale): Sebbene non necessario per lo scanning di base, FFmpeg è richiesto per funzionalità avanzate, come l'ipotetica conversione automatica delle snapshot in un formato video continuo.


Analisi Dettagliata della Vulnerabilità CVE-2021-36260

La falla CVE-2021-36260 è un esempio lampante di quanto sia cruciale la validazione degli input nei sistemi esposti.

Meccanismo di Sfruttamento
Questa vulnerabilità è classificata come un difetto di command injection e risiede nell'inadeguata validazione dei dati forniti dall'utente in endpoint specifici del web server integrato della telecamera, come ad esempio /SDK/webLanguage. Un attacker non autenticato può manipolare i parametri di input per iniettare comandi del sistema operativo all'interno delle chiamate di sistema eseguite dalla telecamera.
  • Impatto: L'esecuzione di codice con privilegi elevati (spesso root o admin) consente all'attaccante di assumere il controllo totale del dispositivo.
  • Rilevanza: Questa falla ha interessato numerosi modelli (in particolare delle serie DS-2CD e DS-2DF) con firmware obsoleti. La sua gravità è testimoniata dall'inclusione nel catalogo KEV (Known Exploited Vulnerabilities) della CISA, indicando che è stata attivamente sfruttata in attacchi nel mondo reale.

Shell Interattiva per Pen-Testing
Una delle funzionalità avanzate del toolkit è la possibilità di stabilire una shell interattiva sul dispositivo vulnerabile (sfruttando la RCE). Ciò permette al penetration tester di eseguire comandi in tempo reale, facilitando la post-exploitation e l'analisi dettagliata del sistema operativo embedded della telecamera.


Installazione

Per l’installazione di HikvisionExploiter , una volta installato l’ambiente Python, si procede con la clonazione  del repository e l'installazione delle dipendenze:

git clone https://github.com/HexBuddy/HikvisionExploiter.git

cd HikvisionExploiter

pip3 install -r requirements.txt

Installazione di HikvisionExploiter
FIG 1 - Installazione di HikvisionExploiter


Preparazione dell'Elenco dei Target

La prima fase richiede la creazione di un file semplice (plain text), come targets.txt, contenente l'elenco dei dispositivi da testare. Il formato standardizzato richiesto è IP:PORTA, ad esempio:

192.168.1.10:80

10.10.10.20:81

Questa preparazione garantisce che lo scanner operi solo sui sistemi per i quali è stata ottenuta una previa autorizzazione esplicita al testing.


Esecuzione dello Scanner Principale

L'esecuzione del modulo di controllo (checker.py) avvia la sequenza di test automatizzata:

python3 checker.py

checker.py
FIG 2 - checker.py

Questo processo non si limita a verificare la connettività, ma esegue attivamente i check sopra descritti: verifica l'accesso alle snapshot, tenta il download e la decrittografia della configurazione e, crucialmente, testa la presenza della vulnerabilità RCE (CVE-2021-36260). I risultati completi di ogni test sono meticolosamente archiviati in directory con timestamp (logs/IP_PORT_TIMESTAMP/) per la successiva analisi forense e di reportistica.


Come visibile in FIG 3, checker.py rileva se il dispositivo è vulnerabile e, oltre alle informazioni sul dispositivo (modello, serial number, versione firmware, ecc), viene rilevata anche la password di amministratore in chiaro.

Dispositivo vulnerabile
FIG 3 - Dispositivo vulnerabile

I risultati dei test vengono riportati all'interno della directory logs. All'interno delle directory presenti in logs, troviamo il file di configurazione del dispositivo e uno snapshot che ci mostra cosa sta inquadrando la telecamera.

Logs folder
FIG 4 - Logs folder

Conoscendo la password di amministratore è possibile tentare l'accesso tramite Web al dispositivo.
Interfaccia web
FIG 5 - Interfaccia web


Shell Interattiva e Post-Exploitation 

Nel contesto di una valutazione di sicurezza completa, la possibilità di stabilire un accesso shell interattivo sul dispositivo vulnerabile è inestimabile. Questo non è un fine, ma un mezzo per comprendere l'entità del compromesso.
L'uso di uno script di shell dedicato (shell.sh) consente di inviare comandi in tempo reale:
chmod +x shell.sh && ./shell.sh 192.168.1.10:80

Se il device è vulnerabile, il tester entra in una modalità interattiva, che simula l'ambiente operativo della telecamera (es. Linux kernel 3.0.8). Questo permette di mappare i file system, verificare l'esistenza di malware e stabilire l'impatto massimo che l'esecuzione di codice remoto comporta.

Shell, modalità interattiva
FIG 6 - Shell, modalità interattiva


Tecniche di Identificazione Passiva dei Target

Per i professionisti che devono identificare i propri asset esposti a livello globale (asset discovery), il toolkit fa riferimento a tecniche di discovery basate su motori di ricerca specializzati, come Shodan. L'uso di dork specifici (query avanzate) come: 3.1.3.150324 permette di localizzare pubblicamente le telecamere che espongono la web interface con la versione di firmware nota per essere vulnerabile. Questo è anche il metodo utilizzato dagli attacker per trovare dispositivi vulnerabili.

Shodan
FIG 7 - Shodan

Il toolkit include un template compatibile con lo scanner di vulnerabilità Nuclei (nuclei-template.yaml). Ciò consente ai team di sicurezza di integrare i check specifici per questa vulnerabilità all'interno dei loro workflow automatizzati di scansione periodica:
nuclei -t nuclei-template.yaml -list targets.txt
Questo approccio ibrido (scanner dedicato + scanner generalista) massimizza la copertura dei test rilevando: feed di snapshot aperti, download di configurazione esposti e leak di informazioni utente tramite risposte XML.



Strategie di Mitigazione e Difesa

La comprensione di questi strumenti è fondamentale per implementare una difesa robusta. Le seguenti azioni rappresentano i pilastri per mitigare il rischio di sfruttamento:
  1. Aggiornamento del Firmware: La contromisura più critica è garantire che il firmware delle telecamere sia sempre aggiornato all'ultima versione fornita dal produttore. Tali aggiornamenti contengono le patch di sicurezza per vulnerabilità come la CVE-2021-36260.
  2. Segmentazione di Rete: Le telecamere IP dovrebbero essere isolate in una VLAN dedicata (ad esempio, una rete IoT o di sorveglianza) e separate dalla rete aziendale principale. L'accesso dall'esterno dovrebbe essere limitato tramite ACL (Access Control Lists) o Firewall che permettano solo il traffico strettamente necessario.
  3. Disabilitazione di Servizi Non Necessari: Disabilitare tutti i servizi di rete e gli endpoint che non sono essenziali per il funzionamento della telecamera riduce la superficie di attacco.
  4. Monitoraggio e Hardening: Utilizzare strumenti di monitoraggio del traffico di rete (IDS/IPS) per rilevare pattern di attacco noti e tentativi di sfruttamento. Inoltre, implementare una politica di password robuste e cambiare le credenziali di default.
  5. Utilizzo di Dorking/Scanner di Sicurezza: I tester possono utilizzare strumenti come Shodan o template come quelli di Nuclei (come menzionato nello strumento analizzato) per identificare proattivamente i propri dispositivi esposti con firmware obsoleto, replicando l'approccio degli attacker.